Giovan Battista Marino, La strage degli innocenti, 1632

insospettir erode. ¶ Egli, che nel suo cor stima interrotte

al cor del mondo ¶ nel punto universale de l

vide e comprese, onde nel petto ¶ rinovando dolor crebbe

l’eterno aprile. ¶ Vede nel ventre de la vecchia

del fosco cor stampa nel viso; ¶ del viso l

bollian l’anime nere, ¶ nel più secreto baratro profondo

impetuosa e cruda. ¶ E nel mezzo si vede in

et altri arnesi ¶ tutti nel sangue orribilmente intrisi ¶ di

l’ozio immergi e nel riposo i sensi, ¶ e

ad altre cure intento ¶ nel maggior uopo irresoluto e

sopita. ¶ Ciò fatto entra nel buio e si nasconde

ode ¶ novo sollevator sorger nel regno, ¶ sentesi l’alma

profetici presagi ¶ questo dubbio nel cor gli entrò da

vide i tributari Magi ¶ nel suo regno passar da

acceso ¶ hai di sangue nel cor fiero desire? ¶ Umana

e fatta, ¶ che poi nel essequir da chi ben

e rio, ¶ per irritar nel re gli uomini e

gli mirò scritto, e nel ciglio: ¶ «animo risoluto odia

ragionar saggio e verace, ¶ nel superbo tiranno i lumi

tua, vittoriosa e forte, ¶ nel nemico feroce e ribellante

e ’l foco. ¶ Sommergansi nel mar merci e tesori

ha tolto ¶ par che nel cor del Creator si

foco in alto affissi, ¶ nel gran vaso de l

con tutto quel che nel mirabil viso ¶ scarpel celeste

a dietro lassa, ¶ e nel centro d’Egitto a

Fabro era esperto e nel lavor fabrile ¶ possedea nobil

et altri svena. ¶ Trafitta nel figliuol, piange e sospira

le mamme e qual nel grembo, ¶ chi col vel

e mentre il tocca ¶ nel petto pria quant’ha

il tira, ¶ l’una nel piè, l’altro nel

nel piè, l’altro nel braccio preme; ¶ di pietà

Perché, perché» dicea colei nel pianto ¶ «quel che nacque

la genitrice. ¶ Sfoga pur nel mio sangue il fero

e lava. ¶ Ella sì nel sembiante e ne l

abbarbicata stassi; ¶ ma lui nel piè, lei ne la

orrenda e dispietata scossa ¶ nel fanciullo tremante e sbigottito

va dentro il cor nel lato manco, ¶ l’amor

egli il ferro e nel fanciul l’affisse. ¶ Quei

gran pietà s’io nel tuo sen l’inchiodo

in giù cade, e nel cader l’afferra, ¶ onde

bambin schiera gentile ¶ abbia nel seno e ne le

il trova. ¶ Giac’ei nel sangue orribilmente involto ¶ tra

mia man serici stami, ¶ nel lin che vi copria

sparso il sangue mio nel sangue vostro? ¶ Dato mi

reciso. ¶ Chi fu che nel tuo busto, ahi scambio

vivo e semimorto ¶ cade nel sen materno e mòre

moglie ¶ piange, e sente nel cor l’alma smarrita

l’empio talento ¶ fresco nel cor nodrisce e ne

ne la fronte e nel volto ha per trofeo

prime prove ha fatte, ¶ nel poppato fanciullo il brando

allor la mano armata, ¶ nel sangue ch’ella asciuga

paro». ¶ Ciò dice, e nel primier prima si cala

ambascia, ¶ gela e trema nel cor, nel volto imbianca

e trema nel cor, nel volto imbianca, ¶ piombar nel

nel volto imbianca, ¶ piombar nel suol si lascia, e

foco acceso, ¶ un battuto nel suol col piè ne

una trave appeso, ¶ un nel pozzo domestico ne caccia

il varco toglie, ¶ quei nel fianco tremante il ferro

e membri mozzi, ¶ qui nel sangue nuotar viscere sparte

l’un si tenea nel sen, l’altro nel

nel sen, l’altro nel suolo. ¶ Voce tremante e

altro s’accolse ¶ colei nel grembo, indi fuggì veloce

a fare il foco: ¶ nel foco il caccia, e

vista, e tanta rabbia ¶ nel petto allor la genitrice

di vendicar s’aspetta ¶ nel sangue reo de la

sventura: ¶ l’ultimo che nel sen morto m’avete

quegli ch’or là nel suol palpita e more

meco e dopo me nel regno ¶ e de la

d’Ibla aure novelle, ¶ nel vago april, fra rose

olocausti purgati, ostie lucenti, ¶ nel proprio sangue e de

In sì chiaro ruscel, nel sommo chiostro ¶ braman le

spiritelli amorosi, alme leggiadre, ¶ nel Campidoglio empireo archi immortali

fine un giorno solo, ¶ nel primo dì l’ultima