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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il disprezzo, 1954

concordanze di «nel»

nautoretestoannoconcordanza
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mai tanto lamentato quanto nel tempo in cui, invece
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del produttore. Come entro nel salotto, vedo Emilia seduta
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quanto riguardava il lavoro, nel modo migliore. Mi recai
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che, invece, mi rivelò, nel corso del lavoro, una
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qualche tempo, alcun cambiamento nel suo contegno verso di
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si verificò di certo nel mese che seguì la
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Battista, più pareva rafforzarsi nel diniego: la perplessità, alla
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almeno allora, i quali, nel momento in cui si
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un cambiamento in peggio nel contegno di Emilia verso
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uscire anche la mattina. ¶ Nel tempo che Emilia dava
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questa sistemazione provvisoria; ma, nel caso di Emilia, penso
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donna di casa; ma nel suo amore per la
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conobbi, faceva la dattilografa; nel suo amore per la
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amara di veder respinto nel futuro un suo caro
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pagare la prima rata. Nel fare questo non provavo
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e soddisfazione mi sembravano, nel contrasto con le mie
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nervosità, pallore e trasandatezza nel vestire testimoniavano in anticipo
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desiderato. ¶ Entrammo nell’appartamento nel pomeriggio, io ebbi da
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la mezzanotte stavo ritto nel mezzo della stanza da
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grande, né piccolo... dormirò nel salotto». ¶ «E se io
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andava e veniva portando nel salotto, dopo il guanciale
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io le venni incontro nel mezzo della stanza, l
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visto, rotondi, pieni, eleganti nel disegno, languidi nelle movenze
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Emilia, che era andata nel bagno, si lavava, come
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Emilia mi passava accanto nel suo andirivieni per la
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si delineava sempre più nel mio animo rabbioso e
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quel modo; e poiché, nel fondo più oscuro del
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la parte dello sceneggiatore nel film sia di prima
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e lui mi accoglieva nel suo studio con una
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di scadimento che destava nel mio animo quel lavoro
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li risolse, ma non nel senso che io avrei
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consiste per due terzi nel sapersi servire con accortezza
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bambini. Egli mi precedette nel salotto, esclamando: «Luisa, Molteni
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prima?». ¶ «Non volevo disturbarti nel tuo lavoro». ¶ «Va bene
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nostri due bicchieri e nel terzo non mise che
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di Pasetti fu introdotta nel salotto dalla governante, per
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mi dissi, avevo bisogno, nel mio acuto smarrimento, di
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Tutto era cambiato: lei nel suo amore, io nel
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nel suo amore, io nel mio. E tutto sembrava
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divano, fissavo gli occhi nel vuoto. Quindi la porta
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che cosa avrei fatto nel caso che ella non
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Dissi, senza muovermi, parlando nel suo seno dolce e
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aspettava il giorno dopo, nel pomeriggio, al suo ufficio
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anticipo, nell’espressione studiata, nel belletto eccessivo, nel modo
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studiata, nel belletto eccessivo, nel modo di vestire senza
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dietro il banco, fissando nel vuoto gli occhi che
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della fronte si inoltravano nel mezzo alquanto in basso
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larghe. Notai pure che, nel salutarmi, egli mi sorrideva
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la falce della luna nel mezzo di un cielo
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gli esterni del film nel golfo di Napoli». ¶ «Esattamente
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tutti d’accordo che nel cinema bisogna trovare qualche
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espressione di leggera ansietà nel viso sorridente. ¶ «Per voialtri
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spiegarmelo bene, ci vuole nel cinema come ci vuole
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sta a farla passare nel film». ¶ «Giusto», disse Battista
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oppure ancora prendete Circe, nel suo castello... ma è
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e subito. Allora, proprio nel momento in cui stavo
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rividi, ad un tratto, nel salotto dell’affittacamere, in
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perdonarmi. Quel giorno stesso, nel pomeriggio, in presenza di
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che apriva la porta nel momento che baciavo la
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le cose erano andate nel modo seguente: Emilia lì
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passeggera, aveva invece prodotto nel suo animo, per dirla
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tutta prima: «Ma Ulisse nel poema è riamato da
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Battista mi avrebbe messo nel sacco; ma il pensiero
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lavoro e quindi tornò nel suo studio. «Signor Molteni
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o meno di introdurre nel mio riassunto il consiglio
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come pensai, perché introduceva nel poema la nozione del
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e gli interventi divini; nel caso migliore ritrova il
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scrivania, gli occhi fissi nel vuoto. In realtà, più
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più voglia di lavorare nel cinema... perché lo facevo
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tempo, mi colpì dritto nel cuore. La lasciai e
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necessità, l’aveva pescata nel fondo ancestrale della lingua
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che, una volta solo nel mio studio, presi a
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ogni verità. ¶ Finalmente andai nel bagno, misi la testa
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la cravatta, quindi tornai nel salotto. Ma la vista
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vista della tavola apparecchiata nel vano della finestra mi
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nascoste tra gli alberi nel primo tratto della Via
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remissive, mi si ridestò nel cuore la speranza di
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uscì dalle tenebre, entrando nel raggio dei fanali; e
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e si slanciava invece nel cielo vacuo delle aspirazioni
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desidera che la facciamo nel golfo di Napoli, dove
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si soffiò il naso. Nel far così, smosse la
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gli esterni del film nel golfo di Napoli... ma
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moderna i miti antichi, nel caso l’Orestiade... ma
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e temendo questo, cerca nel suo subcosciente di crearsi
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candidi riccioli di schiuma. Nel cielo c’era lo
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mettere un puntiglio particolare nel mostrarci tutte le comodità
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abbastanza stampelle. Poi tornammo nel salotto. Emilia disse che
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io voglio che mettiate nel film giganti, prodigi, tempeste
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prima volta con Rheingold, nel mio ufficio... lei disse
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delle avventure di Ulisse nel suo viaggio di ritorno
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avvertirvi in tempo, anche nel vostro interesse... Io mi
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questa poesia passi intera nel film... tale e quale
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indovinavano giù, in basso, nel precipizio. Il silenzio era
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simile ai luoghi descritti nel poema omerico, stranamente confuso
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ultimo canto dell’Odissea, nel quale Ulisse avendo descritto
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ai versi del Petrarca nel noto sonetto che incomincia
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dovuto essere di irrompere nel salone e rivelarmi ai
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non tanto di mettere nel torto Emilia quanto di
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rapporti con Emilia come nel mio lavoro. Avevo finalmente
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finestra, l’aprii, entrai nel salone. Quanto tempo ero
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punto con Battista, ma nel suo sguardo mi parve
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Ormai mi ero infilato nel binario sbagliato e mi
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quello che vogliamo diventare, nel nostro lavoro, nelle nostre
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lucido, molto ragionevole; ma nel tempo stesso un sottile
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Pensi a me sempre nel solito modo?». ¶ Questa volta
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fu detto che era nel giardino. Ci andai: in
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in qual senso? Non nel senso che noi intendiamo
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casa perché, in realtà, nel suo subcosciente, non desidera
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autoritaria: «Ulisse non vuole, nel suo subcosciente, tornare a
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civiltà di Ulisse?... Consiste nel non avere pregiudizi, nell
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tua condotta, la confermi nel suo disprezzo... Ma tu
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testa. Con tutta calma, nel pomeriggio, mi sarei recato
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miei occhi apparivano grandi nel contorno, grandi nel volume
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grandi nel contorno, grandi nel volume, grandi nel cerchio
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grandi nel volume, grandi nel cerchio rosato dei capezzoli
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ventre che pareva accogliere nel suo orbe di carne
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avanti e dissi chiaramente, nel silenzio: «Emilia». ¶ Ella ebbe
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nudo il quale, invece, nel mio desiderio, avrebbe dovuto
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ho visto ieri sera, nel salotto, mentre Battista ti
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e restare tranquilla». ¶ «Oggi nel pomeriggio, allora». ¶ «Va bene
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allora». ¶ «Va bene... oggi nel pomeriggio». ¶ Mi alzai e
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dormivo, non dormo mai nel pomeriggio... ma venga di
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di qua, Molteni, andiamo nel bar». ¶ Lo seguii nel
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nel bar». ¶ Lo seguii nel bar, a quell’ora
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rimase presso il tavolo, nel bar, le braccia allargate
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e ormai dimenticate, trasformate nel nostro animo in passioni
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Agnesina... vengo subito». ¶ Tornai nel salotto, sedetti in una
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capii che avevo colpito nel segno: forse ella non
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stata perfino ridicola; ma, nel mio stato d’animo
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la tavola fosse preparata, nel solito angolo. Notai che
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seguenti, effettivamente sarebbero riusciti nel loro scopo. Ma questo
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respinta, si era rinchiusa nel silenzio. In realtà, pensai
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che io la confermassi nel suo sentimento con le
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disprezzo lo segue anche nel più riposto nascondiglio, perché
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perché esso è entrato nel suo animo e lui
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spiegazione, senza dubbio valida nel campo della storia, non
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giustificarmi ed assolvermi che nel campo che le era
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portarla via dal mondo nel quale viveva, introdurla in
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lei, schietto come lei, nel quale il denaro non
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muovermi e operare proprio nel mondo di Battista e
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accennato, l’idea sottintesa nel contegno di Emilia verso
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che aveva già spinto nel mare per metà; Emilia
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remare a testa bassa, nel sole che ardeva, dirigendomi
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là dove si immergeva nel mare, era bianca di
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abbassava si vedevano brillare nel sole le barbe verdi
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e immersi la faccia nel tritume fradicio e credo
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limite che doveva porsi nel momento in cui m
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era avvenuto in realtà nel momento preciso in cui
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dietro di me, entrando nel nostro appartamento ormai definitivamente
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deve non soltanto accendersi nel nostro cuore ma anche