Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

ricordo dei genitori, ma nel sonno il dolore negato

quel picciriddo, lo portò nel suo letto e dopo

le membra si scioglievano nel caldo delle coperte, quello

il sole era alto nel cielo, tutto sembrava andargli

se ne stava tremante nel letto, senza riuscire a

perché sì gran pianto / nel concavo cielo sfavilla…” – quando

Così avvinghiati, si rotolarono nel letto più volte, finché

Capitolo 2 ¶ A piazzetta Meschita, nel cuore della Giudecca, dove

avi, cacciati dalla città nel 1492 da Ferdinando il Cattolico

Le donne che lavorano nel quartiere le tengono per

solo sedici anni. Qualcosa nel suo equilibrio vacillò. Afferrò

quando te lo trovi nel letto…» ¶ «Certo, un po

La sposa era graziosa nel suo abito bianco, lo

languide. La melodia penetrava nel cuore triste di Mario

signorina smetteva di suonare, nel silenzio che seguiva l

fantasmi che spaventavano Mario. ¶ Nel lettone, troppo grande per

obblighi. ¶ In quegli anni, nel mandamento dell’Albergheria, cominciarono

che si aggiravano disorientati nel quartiere. La tolleranza era

Gli storni volavano compatti nel cielo biancastro di Roma

la sorpresa della moglie. ¶ Nel soggiorno si liberò dello

sparsi. Accanto a lei, nel posto che avrebbe dovuto

successivi, continuò a perdersi nel corpo della moglie con

lui sembrava di vivere nel mondo migliore possibile. ¶ Gli

mettersi a bruciare rosmarino nel camino, e poi mentre

un pericoloso scoramento, ché nel puerperio la tristezza è

fagottino che gli dormiva nel letto lo aveva reso

Mario”. ¶ La zia arrivò nel giro di due giorni

tintura. Quindi la metteva nel lettone con delicatezza, neanche

AEG: “Saremo i primi nel quartiere”. ¶ All’età di

Maruzza ripose la lingua nel suo alveo e incominciò

rossa, affondava i pugnetti nel seno caldo per spingerlo

con l’appuntato Monti nel cortile d’onore, quello

il naso di profumi nel giardino degli aromi, attraversava

e la lasciava urlare nel lettino, chiudendosi la porta

sull’altro, senza ordine. Nel caos della coscienza, lei

avevo dato l’indirizzo.» ¶ «Nel quartiere si sa tutto

diceva con la morte nel cuore. Le dispiaceva rinunciare

vita le aveva messo nel piatto. ¶ Lui sorrideva, sicuro

chi non voleva pagare. Nel suo petto s’era

c’ha un bastone nel sedere. Non fa altro

sognavano un futuro migliore. Nel ’43 a Camaldoli abbiamo firmato

se non è cambiato nel frattempo. Sai, quando si

stesso entusiasmo. Ricordi quando nel ’43 alle ore sei andavamo

che tutto andasse bene. Nel partito hanno tutti gioito

vedere una vegetazione che nel suo paese spuntava ai

sentieri di campagna, persino nel giardinetto di casa. ¶ Fece

nella memoria un pensiero, nel cuore un sentimento. ¶ Pochi

cresciuta?” si chiese addentrandosi nel cuore dell’orto botanico

pare di morire. Ma nel frattempo che non moro

c’è di male nel corpo? E poi, di

importanti e attese, ma nel profondo vuol dire promuovere

che considerava un padre, nel giro di un anno

casa. Lo straniero era nel suo giardino e stava

di vent’anni, eppure nel mandamento dell’Albergheria né

istituzioni, da sempre assenti nel quartiere, avrebbe rilevato né

fornello se li procurarono nel magazzino della parrocchia. Alla

abito lungo. ¶ Madame fluttuava nel cucinino con leggerezza. Le

una gigantesca seppia avvolta nel suo fluido nero. Ricompariva

bengalini”, così li chiamavano nel quartiere i figli dei

torce s’erano addentrati nel sotterraneo fino alle vasche

scivolò senza rendersene conto nel sonno. ¶ Lo svegliò un

scattò in piedi. Cercò nel buio il boss, seguendo

era subentrata alla sofferenza. ¶ Nel buio immaginò l’acqua

continuò a dormire. Ninetta nel pomeriggio lo buttò giù

sicuro a un cowboy». ¶ Nel giro di alcuni mesi

donna metteva di nascosto nel suo portafogli adesso gli

il braccio abbandonato penzoloni nel vuoto, il quotidiano scompaginato

e prese posto davanti. Nel breve tragitto fino a

uomo, è uno Stato nel quale ogni azione è

porto con me, Mancuso, nel mio cuore, prima o

della sera si stipava nel giardino dei Mancuso e

notte, girandosi e rigirandosi nel letto, finì con l

le energie giovanili muoversi nel basso ventre. La strinse

in quel momento che, nel conflitto sotterraneo che divideva

muschio lo aveva raccolto nel giardino di casa; dietro

montagne si stagliava netta nel sole del mattino. Era

impediva di prendere sonno. ¶ Nel suo lettino di fortuna

riconoscerla: era così elegante nel suo tailleur nero, con

ostentò una nuova sicurezza nel lasciare la mancia all

attutiva i loro passi nel salone e lo stanzino

camera, «io mi arrangerò nel soggiorno finché non sarai

guarito.» ¶ Mario si rintanò nel grande letto dai soffici

Italia – ma che dico? – nel mondo intero s’è

due anime si toccano nel profondo…» insisté lui lasciando

un edificio grande incastonato nel quartiere come una gemma

anche fiducia che lei, nel quartiere, svolgerà un ottimo

tuttavia devo avvertirla che nel mandamento ci sono dei

fosse di tanto scabroso nel diventare mamma. Eppure si

a parlarne. ¶ Una mattina, nel corridoio della scuola, mentre

altra volta. Era entrata nel mondo degli adulti in

della mamma» borbottò. ¶ «Benvenuta nel mondo delle femmine e

rimase ancora a lungo nel suo ufficio a pensare

la notizia si diffondesse nel quartiere. Si recò allora

maggio erano molto sentite nel quartiere, ché tutti, anche

che sembrava dovesse rompersi nel pianto. ¶ «E chi le

la madre tempestiva irruppe nel cerchio, l’acchiappò per

parola. ¶ I bambini erano nel retrobottega, in piedi su

aveva ragione di essere nel cuore degli immigrati, non

cuore degli immigrati, non nel suo. Lei era nata

fatto turilla pure oggi”. ¶ Nel pomeriggio Roton era passato

notte non avrebbe dormito nel letto. Sarebbe rimasto sulla

lei affondando le dita nel sugo. Teremun sapeva cucinare

patatine fritte e arancine. Nel giro di due anni

parte degli accordi, e nel giro di pochi mesi

ho preparato la cuccia nel bagno, non ti azzardare

I colpi secchi risuonarono nel silenzio. ¶ «Ma tu guarda

le luci si accesero nel basso di fronte, Melina

altra, ma non proseguì nel discorso, perché nuovi cuccioli

questa notte di dormire nel letto. E tu sta

li invitò ad accomodarsi nel salotto buono: «Non ci

fare attenzione, veda che nel quartiere le cose stanno

ché prima o poi nel quartiere qualcuno avrebbe parlato

strade e mare, nascosta nel bagagliaio della macchina. Lui

intinte nella curcuma e nel sambuco. ¶ La primavera non

non lo sentiva più nel petto, al suo posto

dispotico. Il suo carattere nel giro di pochi mesi

ricordava bene che quando nel ’60 il governo Tambroni aveva

di essere tornata indietro nel tempo, quando la figlia

capricciose e si stagliava nel cono di luce. Continuarono

qualcosa di apocalittico ora nel suo atteggiamento e una

pensieri convoluti. Era sostenuta, nel suo procedere a tentoni

d’amore. Così speravo nel matrimonio, nell’affetto di

numero 8 mi portano sfortuna. Nel ’58 mi sono sposato e

detto quanto ho sofferto; nel ’68 è accaduto questo» Mario

pensò mentre si infilava nel letto. ¶ Capitolo 36 ¶ Quel primo

equilibrio, una mediatrice infaticabile. ¶ Nel resto dell’Italia le

Mario apprese la notizia nel suo ufficio. “Perché?” si

avviato. D’un tratto, nel caos che regnava in

a ogni effetto, sprofondò nel dolore. ¶ La notte che

piazzetta e a infilarsi nel catoio di Mamma Africa

liquida trovò un recipiente nel quale versarsi. L’energia

i Mancuso si accomodarono nel posto riservato alle autorità

in una muta invocazione. Nel silenzio solenne, assorte in

se le avesse letto nel pensiero, suor Antonella le

che l’aveva guidata nel difficile passaggio all’età