Alessandro Baricco, City, 1999

rabbia e dolore, cioè nel ritratto sputato del suo

ne svuotò un po’ nel piatto dell’altro, quello

come un minuscolo scoglio nel torrente in piena della

Lo videro da prima nel pendolo danzante di due

vezzo di dire ¶ – Merda ¶ nel momento stesso in cui

stropicciare la propria bellezza nel controtempo di una zoppia

le versava la birra nel bicchiere, tenendo per sé

remote coliche renali. Trovarono nel secondo cassetto del suo

di idee, gli risalì nel sangue il ricordo del

interminabile, la seguirono fin nel letto di un uomo

Scarpe marce, acqua giù nel collo. Sugli orologi, un

ci fanno le scarpe nel frigo? ¶ – Batteri. ¶ – Sarebbe? ¶ – Studio

atterrato con un elicottero nel prato davanti all’università

di tutti, pesca miracolosa nel silenzio più assoluto da

Spaesato, finiva per fissare nel vuoto, davanti a sé

copie dei questionari? ¶ – Sì. ¶ – Nel caso fanne delle fotocopie

c’era già tutto nel titolo, Salone della Casa

gemelle nude, ed entrammo nel corridoio centrale. C’erano

fiori e li mise nel vaso, poi posò il

Non ci puoi entrare, nel trenino, questo è il

dire. Il gioco consisteva nel fatto che c’erano

ridere e da piangere. Nel caso specifico, comunque, io

Fecero secca Mami Jane nel numero di gennaio, in

viale e poi girava nel corso dove la strada

progetto, messo a punto nel mattino, passeggi con una

non atti a penetrare nel sistema dell’attenzione, come

più precisamente ciò che nel reale corrisponde a quanto

reale corrisponde a quanto nel nostro orizzonte percettivo accade

asciugare un altro bicchiere. ¶ – Nel senso? ¶ – Non l’hai

Brigitte Bardot mai invecchiata nel cuore di Wizwondk, qualcuno

comunque, tutti in coda, nel caldo di fuori, ad

gli tirò un calcio, nel fianco, poi si guardò

gli piantò le forbici nel fianco. Una volta, e

forbici e gliele piantò nel collo, e poi, quando

quando il grassone traballò, nel petto. Le forbici si

la palla si insacca nel sette, l’arbitro prova

una punizione da battersi nel punto esatto dell’avvenuto

a seminare il terrore nel Texas, un bandito feroce

saloon, poi la rimetteva nel sacco e la spediva

alla fine, tenendosi stretti, nel buio, e parlando di

Young. Dài. Lei stringe nel palmo della mano il

La moneta gli cade nel bicchiere, Pat Cobhan rovescia

imprecisato di anni, decidendo, nel 1918, di regalarle al suo

E precisamente da quando, nel novembre del 1893, acquistò un

più tempo a lavorare nel suo parco che a

uno stagno di ninfee nel preciso punto in cui

uscì dal letto, scese nel parco, arrivò sul bordo

a dipingere: ma chiuso nel suo studio. Nemmeno per

tutto ha compiuto deliberatamente nel modo più crudele e

con lui, era lì, nel bunker, e si era

con lui. Perché anche nel peggiore dei padri c

avrebbe dipinte rimanendo chiuso nel suo studio, e cioè

far scivolare quelle ninfee nel raggio di studi del

di Monet furono installate, nel gennaio del 1927, e dove

sguardo qualsiasi, fidando forse nel miracoloso e chimico soccorso

non mi fosse accaduto, nel pomeriggio del 14 giugno 1983, di

professionale a quattro velocità. ¶ – Nel caso dovessi fare lo

Un giorno arriva uno, nel mio quartiere, uno di

Disse che erano piatti nel senso delle cose da

shampoo infilava la testa nel forno. ¶ – Ha l’aria

nuovo, e la svuotò nel vaso di petunie, Marilyn

in bagno, andò avanti nel buio fino al cesso

sputò il tutto diritto nel buco del lavandino. Si

con gli occhi chiusi. ¶ 17. ¶ Nel settembre 1988, otto mesi dopo

in un ristorante cinese. Nel tavolo di fianco al

fu un bel compleanno. ¶ Nel febbraio 1989 un gruppo di

loro studi avrebbero portato nel giro di una decina

lo dissero mentre aspettavano nel corridoio. Si voltarono, uscirono

un bicchiere, uno sperone nel fianco del cavallo, l

il campionato di calcio, nel campo dietro alla casa

si sapeva bene. Stava nel suo letto, ed era

leggero cenno del capo. Nel West, in effetti, quasi

regredirebbe a fragile rifugio nel mare del nulla, destinata

che la roulotte era nel suo giardino, se lei

se lei voleva passare nel pomeriggio lui sarebbe stato

che andava bene, così nel pomeriggio effettivamente andò laggiù

Be’, bisogna saper tossire nel modo giusto. Shatzy si

Poreda era un artista nel simulare K.O., ma

ha sete. Poreda era, nel suo genere, un professionista

un attimo a infilarsi nel guantone. Quello colpisce anche

di Gould. La sistemarono nel giardino. La lavarono per

deserto, pianta gli speroni nel fianco del cavallo, esce

caffè. Non vede luci, nel buio. Aspetta l’alba

appare un pueblo, dimenticato nel nulla. Bear lo punta

Bear entra al galoppo nel pueblo, e sparisce. Lo

e prima di entrare nel paese scende da cavallo

dove la pista continua nel nulla. Wister le punta

due uomini a correre nel nulla, e pensa: siamo

sera, vede sparire Bear nel buio. Si ferma. La

pensa. Si sta infilando nel deserto. È pazzo. Prende

altro, due schizzi neri nel nulla. Il sole picchia

Non ci sono uccelli nel cielo, né serpenti nella

per terra. Si addormenta. Nel cuore della notte si

il sole sia alto, nel cielo. Poi monta a

invitato per tre anni nel cesso di un autogrill

camera n. 8. Taltomar è nel letto. Respira attraverso una

può sentire e sparisce nel tunnel. ¶ Le mani di

sul fondo della tasca, nel cappotto. Lo andò a

arrivare puntuali all’alba, nel ventre del rumore planetario

Devo smetterla, pensò. ¶ Finire nel letto di uno che

la roulotte, immobile, posata nel giardino, un po’ meno

da casa, e finire nel letto di uno mai

la tazza di latte nel microonde. ¶ – È uno grasso

ragazzi in classe, ma nel cortile ce n’era

in classe perché stava nel cortile e per la

pensò Gould. ¶ (Fratello bambino, nel vuoto di un cortile

con la mano, spingendolo nel vuoto, sentendone i rintocchi

Se aveva il 5 finiva nel panico. Lo spasmodico bisogno

molto fortunata che aveva nel suo codice segreto tre

di avere mocassini marroni. Nel qual caso era assolutamente

che si fa largo nel mondo, l’idea è

infinito perché mille volte nel frattempo revisionata per poter

enormità, invero, quando assurge, nel reportage del giornalista di

all’apoteosi finale quando nel monolocale di lei, una

in realtà, un’idea, nel senso pieno del termine

senso pieno del termine. Nel senso onesto del termine

con lo sguardo fisso nel nulla, gli sarebbe piaciuto

faccia schifo ammetterlo, è nel loro diritto, la loro

di questo oggetto giallo nel vostro ecosistema? ¶ – Per adesso

di questo oggetto giallo nel nostro ecosistema è di

se proprio vuole buttare nel cesso la sua vita

chiederti cosa cazzo fai nel tuo tempo libero, al

spariva da qualche parte nel grande animalone fatto di

attorno, come se fosse nel vialetto di casa sua

il piede destro, spedendolo nel cortile della scuola, oltre

recinzioni e dubbi, rotolando nel cielo una traiettoria come

ognuno al suo posto nel raggio di dieci metri

pop corn, facendosi strada nel gran vociare collettivo, grembo

Poreda sembra muoversi meglio nel corpo a corpo (sta

da qui (il pollice nel diaframma, la conosco, bastardo

round, un round che nel mio personale giudizio vede

VIA ancora disordinati scambi nel corpo a corpo (veloce

è Mondini?, respira, ossigeno nel cervello, respira) SEI (non

tu ce l’avevi nel culo... neanche lui è

rispondevi, che fai, dormi nel cesso? ¶ – No. ¶ – Ce l

accadere dentro un cervello. Nel suo andò tutto un

un pasticcio, mi creda. Nel mio caso era innegabilmente

il diritto di vivere nel mio mondo. Andò così

la bocca. ¶ Notte fuori. Nel salotto delle sorelle Dolphin

se ne stanno lì, nel salotto a chiacchierare. Tutti

pistole – sopra il cuore, nel taschino, biglietti da visita

valigetta in mano, camminando nel vento fino alla fine

semicieco con pistole lucenti nel cinturone. No. Lo incontrerete

alla finestra, guarda fuori nel buio. Dice ¶ – Va bene

un vento improvvisamente alzatosi, nel cielo della città, e

il suo bel viaggio nel Tempo: andava avanti macinando

un vento improvvisamente alzatosi, nel cielo della città, e

torre di legno, proprio nel centro della Main Street

immaginassero treni che sparivano nel nulla e si perdevano

è successo più niente. Nel senso che il vento

dire prima di venire nel West? – chiede Julie Dolphin

la attraversava e saliva nel cuore dell’orologio. Controllava

giudice. ¶ – Dove lo trovo? ¶ – Nel suo letto. La casa

capire cosa non funziona nel Vecchio? – dice Julie Dolphin

testa svuotata dalla fatica. Nel vuoto ronzano domande una

Non le andava che nel posto in cui lavorava

Walt Disney. ¶ 33. ¶ Phil Wittacher nel sole del mezzogiorno, in

È una grande occasione. ¶ – Nel senso? ¶ – Facciamo ripartire quel

dei giorni, immobile, lì, nel suo letto. Poi un

raggiungete che è ancora nel deserto. Arne è uno

qui, a morire lentamente, nel vento. Geniale, Mathias. Hai

che storia. Poi dice, nel vento: ¶ – Bird, lascia stare

spolverino che si apre nel vento. ¶ Quattro colpi rapidissimi

e cervello. ¶ L’indiano, nel saloon, canta piano e

sangue. Che stanchezza, pensa. ¶ Nel silenzio, il Vecchio si

fiotto di acqua sale nel cielo. ¶ Brilla nella luce

un modo clamoroso, però, nel bel mezzo di una

sono accorto là sopra, nel bel mezzo di quell

non importava se ero nel bel mezzo dell’incontro

conto, e a nascondere nel materasso le loro speranze

che aveva male fino nel buco del culo, era

si porta qualche colpo nel vuoto... proprio subito prima

e così, per rientrare nel peso, Mondini mi svegliò

la corda, da solo, nel buio, con intorno tutta