parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «nel»

nautoretestoannoconcordanza
1
1986
di ferro. Finalmente ombre nel fosco della loggia: esplose
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1986
alzare una manona enorme, nel gesto di benedire, fu
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1986
colpi, spinte, mani dibattute nel vento. I fogli ondeggiarono
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talvolta, la carezzava, sorridendole nel suo modo parsimonioso: «Muito
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do fundo do coração...» ¶ Nel tenue chiarore s’era
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1986
del Tago, lo scintillìo nel sole della torre di
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bianca a buccoli, come nel ritratto che vovó serbava
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1986
cipressi, frassini, pioppi, ancora nel rigoglio dell’estate recente
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1986
tratto il sole folgorò nel cielo tornato azzurro, dalla
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rosso e giallo. «Benvenuti nel Regno delle Due Sicilie
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1986
stava dunque a Napoli, nel grande Regno ove sarebbe
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1986
immota distesa d’acqua nel grembo fra edifici e
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1986
d’una torcia infilata nel collo d’una giara
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occupava piano nobile e, nel cortiletto, quattro bassi adibiti
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Andavano tutti al mercatino nel largo di Sant’Anna
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delle tenebre o spegnersi nel buio dell’inverno. ¶ Perché
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marchese Berio di Salza, nel bel palazzo sulla grande
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riflessi nerazzurri. ¶ Le attività nel vicolo erano tante. Nonostante
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sporca che stagnava, grasso, nel fondo, dove s’intravedevano
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al Monte di Dio, nel corso delle esplorazioni. ¶ Andava
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ricca, s’era detta nel veder passare, tirati da
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parve che il re, nel passare, la guardasse. Aveva
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Mentre tornava, avvertì dolori nel ventre, di quelli che
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suo sangue di donna. ¶ 3 ¶ Nel vicolo la popolazione era
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i primi timidi incontri nel saloncino di casa Lopez
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i rimpianti di vovó. Nel modestissimo guardaroba familiare non
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un abito della gioventù, nel quale andava con penoso
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di fisica, chimica, economia. ¶ Nel darglielo disse, sorridendo: «Son
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spesa, faceva fugaci apparizioni nel salotto settimanale, per servire
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puoi, Lenorzinha. Vem comigo.» ¶ Nel salotto aria un po
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dalle prime, fugaci apparizioni nel salotto. Sedeva accanto la
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capo della piccola sala, nel canapè azzurro bianco oro
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un fruttivendolo: oggi esiste, nel popolo basso, chi vuol
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tempo di mutare, anche nel modo di leggere le
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due torcette di sego nel doppierino sul trumeaux. ¶ «Te
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più ridicola del mondo! Nel 1766! È anche per simili
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friggevano pesci da mettere nel pane, o bollivano polpi
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re. Chiese d’entrare nel Pallonetto, Sanges disse no
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indicando verdi cale insinuate nel tufo, che spandeva a
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Sotto l’acqua, Lenòr.» ¶ Nel verde chiaro tremolavano muri
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teloni dei banchi mercantili. Nel mezzo vagavano bestie d
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adesso cerchiamo di ficcarci nel quartiere. Intanto guardati il
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Allibì a un’occhiata nel basso della friggitrice. In
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Sanges fu quasi sgarbato nel tirarla via, a momenti
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anche nei posti brutti, nel clamore inquietante, che s
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scrivere nella casa dormiente, nel vicolo appagato, quanto orrendo
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letterati tenaci. Li radunò nel saloncino d’angolo, quello
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applausi e la firma nel registro dell’Accademia legato
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settimane di fatica, soprattutto nel finale, dove bisognava chiudere
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mostrerete al mondo ¶ che nel giunger di gloria alle
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se n’era tornato nel gruppo del secondo salone
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voluto raggiungerli. O ficcarsi nel saloncino dalle specchiere veneziane
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trascinò un bel gruppetto nel salone interno, quello dove
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sporgenti, bel petto normale nel tulle bianco coi nastrini
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1986
momento, signori». ¶ La guidò nel salone dei politicanti. Disse
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nuda!». ¶ Finalmente raggiunse Sanges. Nel crocchio si tabaccava a
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di Galiani. ¶ PARTE QUARTA ¶ 1 ¶ Nel maggio Napoli sfolgorò di
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il famoso teatro: splendido nel tepore scarlatto, nello scintillio
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delle luci, dei gioielli, nel chiaro delle carni. Dava
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suoni dell’orchestra, battimani, nel gran palco centrale sormontato
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1986
che il teatro piombò nel silenzio. Tutti studiavano la
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ammirando i fuochi artificiali nel mare di Santa Lucia
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1986
era tanto da fare, nel futuro... ¶ «Ma cosa?» ¶ «Hai
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1986
dondolo a bere anice nel caffè. Gonfio come una
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frutto, prepararsi l’inchiostro... Nel pozzetto di vetro verde
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impresso in caratteri romani nel bel frontespizio realizzato da
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1986
aveva scritto lei. Rabbrividì nel riflettere su questa responsabilità
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1986
spiritato. Ogni sera portava nel salotto persone nuove: padre
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1986
luna che s’inarcava nel cielo di Posillipo. Parlò
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1986
Si sentì molto infelice nel pensare ciò. Ma come
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1986
diversa? A nessuna donna nel Regno era aperto il
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1986
fonte di piacere sottile, nel gioco malizioso e innocente
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1986
Vovó, che sferruzzava stancamente nel salotto vuoto, trepidò, inseguendola
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1986
a un certame poetico, nel quale sarebbe rifulso senza
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1986
dal grossolano personaggio visto nel San Carlo: più giovane
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1986
amici. Forse tutto cominciò, nel profondo, dalla scarmigliata sera
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1986
trovò alla Cesàrea appartata nel sole, tra giardini e
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Una molletta gli brillò nel pugno. ¶ Una volta sfilò
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1986
si riflettevano sul mare, nel cuore della gente. I
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1986
mentre la carrozza passava nel solito fragore di Toledo
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1986
Ma Luigi le sorrideva, nel suo modo strano, tutto
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1986
ogni giorno, di mattina, nel pomeriggio. Lui allegramente comunicava
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1986
dondolò bianco e grande nel buio. Lo reggeva nelle
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1986
aveva rificcato i seni nel corsetto, s’era rassettato
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1986
voce s’era sparsa, nel salotto delle dame accorsero
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1986
e giù alla fontana nel cortile, ridiscendere a rovesciare
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1986
rovesciare i secchi sporchi nel fognolo, cucinare, cucire... Nessuno
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1986
gli amici, per chiudere, nel conforto del loro affetto
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1986
sempre più la camera nel buio. ¶ Quasi non si
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1986
cercare candele nuove, accenderle. ¶ Nel volto di mamãe spirata
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1986
biascicava proverbi. Come profezie. ¶ Nel salone coi marmi d
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1986
pure portava a bruciare, nel falò della fittizia allegria
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passeggiate, infine l’abbraccio nel vortice finale. Il bello
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1986
che cambiavi molti cavalieri nel corso della danza: ciò
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il garbo delle donne nel reggersi il lembo del
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1986
lungo i muri, finì nel salotto cinese. Da un
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fa’?» credé d’udire, nel frastuono che straripava anche
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lavorare con intelligenza, infiltrarsi nel sistema. Piegarsi con subdola
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Olanda. Riproduceva un documento nel quale riconobbe, commossa, tante
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i preti. ¶ E lì, nel Regno, che sarebbe successo
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abbandonare Napoli, per chiudersi nel suo feudo di Lusciano
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Luigi scoppiò a ridere nel suo modo nervoso. ¶ «In
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1986
bocca, un’incrinatura sottile nel bianco spazio della fronte
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Ne aveva pressato molto nel serbatoio, con poca acqua
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1986
Forse perché bassino, brusco nel fare. Ma era più
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Uscì di casa imbacuccata nel mantello viola nuovo che
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1986
sconquassato dalla tosse, affogato nel catarro, le quattro sorelle
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1986
a momenti s’affogava nel vino. Farfugliò, strozzato, al
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fu sparita, si cacciò nel letto, disse, sorridendo: «Mo
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1986
sesso, alle cosce, anche nel seno. O, meglio, ansioso
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1986
a un letto nero nel quale papài sta per
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1986
segno che papài traccia nel letto. Esiguo, un nulla
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1986
minuto avanzo d’uomo nel letto. Giunta a Roma
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1986
dell’infelice sollievo provato nel discender quelle scale, nel
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1986
nel discender quelle scale, nel varcare quel portone, stretta
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1986
attimo il tepore vuoto nel quale si difende e
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1986
Natale quando avvertì trafitture nel ventre, poi caldo scorrere
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1986
quella casa faceva infracidire nel suo sangue, sebbene lei
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1986
sorridendo nonostante le dolenzie nel ventre, nel sesso devastato
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1986
le dolenzie nel ventre, nel sesso devastato. Sette ore
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1986
e cipria alla violetta, nel suo bel camicino ricamato
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1986
vuoto, straccio. ¶ Il petrolio nel lume è diminuito, il
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1986
verde. Balzò a sedere nel letto. Al suo fianco
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1986
testa, andò a lavare, nel bacile di rame, tazzina
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1986
la mattina alla spesa, nel pomeriggio quella che incontrava
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1986
Fra cent’anni, duecento: nel 1983, meu Deus! Ma di
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1986
Anna. Giù, verso Toledo, nel palazzotto del marchese Sifola
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1986
edificio grigio chiaro, decoroso. Nel cortiletto un piccolo giardino
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1986
basso-bordello, dove vivevano nel sudiciume un vecchio, una
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1986
vogl’ì» dichiarò subito, nel basso, con aria torva
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1986
quelli capiva. Le parlò nel curioso napoletano che riusciva
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1986
amici: adesso s’incontravano nel magnifico palazzo Filangieri al
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1986
muratore?» ¶ Jeròcades s’incupì. ¶ «Nel cuore, sempre. Ma le
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1986
diversi. L’ho detto nel mio libro: sapete che
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molto, in questi anni. Nel corpo, nella mente. Per
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1986
trasferirsi a Vico Equense: nel castello Fieschi, tra limoni
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1986
s’accomiatò dagli amici, nel grande studio coi soffitti
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1986
gli occhi acquosi. Rise nel suo modo convulso: «Signo
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scomparsa la Fonseca?”. ¶ Stai nel mondo che conta, un
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1986
un mondo nuovo, ma nel Regno siamo indietro. Anche
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1986
più degli altri insiste nel francese. «Vous vous contentez
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dalle sue noiose fatuità!» ¶ Nel suo gruppo l’aria
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1986
Era serio, sembrava cantasse nel mormorio della parlata forestiera
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vi amo. Soffro tanto, nel vedervi cussì. Se quela
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colpa. Un po’ tutti, nel gruppo, ne subivano il
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Vapori d’umido gonfiavano nel fondo. ¶ «Ma perché non
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occupare invariabilmente le serate nel ciacchetto, nelle ciance su
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tane, i ragazzi scorrazzavano nel fango. Il gruppetto venne
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1986
bestemmiarli, i morti. Cercò nel borsellino: Lauberg la trattenne
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1986
copie: te le nascondi nel corsetto, in una manica
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di merda. ¶ PARTE UNDICESIMA ¶ 1 ¶ Nel tardo pomeriggio del 4 novembre
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al gruppo dei diplomatici nel quale, dopo qualche incertezza
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scarico lì. ¶ La guidò nel salone adiacente, dove trovarono
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e d’oro, bellissimo nel vigore dei suoi abbronzati
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inno borbonico. ¶ Tutti accorsero nel salone grande, dame da
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rococò, si moveva lenta nel vestito in seta di
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1986
rabbia si corresse, borbottando nel suo italiano non meno
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azzurro, illuminato da torcieri. Nel buio, Cimarosa al clavicembalo
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1986
si sollevò: incredula, salva. Nel pubblico si sussurravano interpretazioni
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1986
cui parlo si celano nel profondo. Si possono riconoscere
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1986
l’aiutassero a inserirsi nel mondo? E cioè che
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1986
immagina il dito mozzo nel piede, ha un brivido
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1986
qualche persona intelligente. Siamo nel 1792! Sta per aprirsi un
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1986
rumori della vita quotidiana nel vicolo. Li lascia accompagnare
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1986
la fresca voce tenorile nel pezzo di Paolino Pria
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1986
I gabbiani s’impennano nel cielo azzurro, girano in
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1986
barca scivola per rientrare nel buio. Gennaro le prende
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1986
Portogallo le appariva tranquillo, nel ribollimento dell’Europa. Ondate
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1986
dello scempio di massa nel corpo giovane, innocente, di
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1986
poveri ricchi: cosa cambia? Nel frattempo i ragazzi sanculotti
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1986
interviene Gennaro, mentre raspa nel fondo della tazza. «Il
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1986
caffè, lo bevono seduti nel vecchio divano spelacchiato. Lei
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1986
spelacchiato. Lei si alza, nel tono naturale di moglie
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1986
così pericolosa. Lei Napoli nel cuore della notte non
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1986
usanza, tenera stima. Guardarsi nel modo chiaro di chi
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arrestato solo i massoni nel ’75. Li hanno tenuti nella
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1986
il mondo. ¶ Gennaro, intabarrato nel ferraiolo a cappuccio, è
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1986
scritto nella carta.» ¶ Fruga nel corsetto, caccia un foglio
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1986
Castel dell’Ovo, steso nel mare blu, né Sant
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Così impari che succede nel mondo. Fai la firma
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1986
lo vede, in piedi nel battello, proprio accanto a
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1986
ruoti di coroniello affogato nel sugo di pomodoro, con
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1986
autorizza a far bagni nel sangue.» ¶ Erano poi partiti
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1986
emettere, la prima volta nel Regno, carta invece di
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1986
dei tamburini, cupo, monotono nel suo picchiare. ¶ Rabbrividisce allo
186
1986
e bocca. Frusciano taciti nel passare. Ed ecco che
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1986
momento collettivo di Napoli. Nel palco il boia si
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1986
appeso al cappio, sussulta nel petto enorme. ¶ «Figlio de
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1986
hai illusione di star nel cuore d’un giardino
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1986
perdu» mormora Chiara, contratta. ¶ 4 ¶ Nel tardo pomeriggio, per consolare
191
1986
comme va. ¶ Cani latrano nel buio. ¶ «Forse volerà una
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1986
nominato deputato all’annona nel seggio di Montagna! Ciò
193
1986
raccomandò di stare attenta nel definire la questione ereditaria
194
1986
secondo trapasso” della Vicarìa, nel “carcere del popolo” dove
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1986
donne assatanate ch’esplodevano nel cuore della notte. Ad
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1986
scene incredibili, le navi nel golfo issarono il gran
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1986
alzarsi l’avrebbe rovesciato nel pitale: solo a sentire
198
1986
sussulto. Nonostante le pugnalate nel cervello, doveva alzarsi: pagnotta
199
1986
e pane, rovesciò tutto nel bugliolo. Batteva i denti
200
1986
macchie di papaveri rossi, nel fondo tetri palazzi gialli
201
1986
occhi deboli, ma ironici. ¶ «Nel menù della Vicarìa non
202
1986
culpable de nada» risponde, nel poco spagnolo che conosce
203
1986
famiglia. D’un tratto, nel ballatoio, frastuono, crosciar di
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1986
scritti del marchese Beccaria, nel volumetto si descrivevano le
205
1986
cinque... ¶ S’era costruita nel cervello battute e risposte
206
1986
un bel tavolone rococò nel suo studio della Vicarìa
207
1986
della Vicarìa. Fu stupita nel vedere in quel carcere
208
1986
quale accolse, mettendo piede nel Regno, quel saluto. ¶ «Non
209
1986
accesi. Travasarono il vino: nel fondo un fagottino di
210
1986
una sera in cui, nel camerone, vecchie e giovani
211
1986
testa, dolori al ventre, nel vischioso stordimento dà la
212
1986
hanno bruciato le navi nel porto. Dicono che li
213
1986
rabbia, bestemmie. Trema tutta. ¶ Nel corridoio grida concitate, una
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1986
strade intorno la Vicarìa, nel tumulto che ribolle. Le
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1986
trascinano per strade allucinate, nel fumo. Molte botteghe mostrano
216
1986
nonché venti milioni ancora nel Banco) ed è filato
217
1986
Bene» brontola Michele. Ripiomba nel buio. ¶ «Allora,» prosegue Gennaro
218
1986
stanno?» ¶ Gennaro mostra incertezza nel rispondere. ¶ «I Francesi? Ancora
219
1986
Napoli. Stanno ancora aspettando! Nel Banco non c’è
220
1986
quello delle “gros tétons”. Nel vestito da serva il
221
1986
maniero i candidi stendardi. ¶ Nel Largo poca animazione. Qualche
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1986
qui presente, d’accogliere nel forte centinaia di lazzari
223
1986
veneta». A ogni modo, nel formato il giornale dovrà
224
1986
sotto il fregio alato, nel silenzio estrae una pergamena
225
1986
Apre zitta il battente nel portoncino, scivola per la
226
1986
livido, stanco. Quando uscì nel vicolo, ancora addormentata, ebbe
227
1986
saettano d’ogni parte nel cervello. ¶ Championnet è stato
228
1986
d’inserire parole napoletane nel discorso? Di lanciar monete
229
1986
Je vous le promet.» ¶ Nel pomeriggio visite alle Sale
230
1986
tabernacolo. Iniziarono le preghiere: nel popolo, misto di patrioti
231
1986
santo. ¶ Le ampolle giunsero, nel brusio della folla, il
232
1986
cautamente in alto tenendole nel palmo delle mani, poi
233
1986
ostili: urla, applausi, fischi. ¶ Nel passare per i vicoli
234
1986
Questo finale, in verità, nel rileggerlo a stampa, non
235
1986
un coltello nella schiena, nel ventre, la testa fracassata
236
1986
le novità degli strilloni? Nel numero due cosa scriverò
237
1986
intelligenza e ben anche nel di costei linguaggio. Invitiamo
238
1986
alcun giornale» sentenzia Cuoco, nel suo insopportabile ma implacabile
239
1986
di giardini, cupole, spiagge. Nel sicuro protettivo dei vicoli
240
1986
s’assottiglieranno, si dilegueranno nel Mito: Napoli diventerà una
241
1986
convincerla che certe cose, nel momento attuale, non si
242
1986
come un tempo. Tutto, nel corpo, va spegnendosi. La
243
1986
è più nascosto nulla. ¶ Nel pomeriggio, sotto l’acquerugiola
244
1986
repubblicana, voluta dal Governo nel tentativo di mostrare forza
245
1986
con aspetto marziale. Trascinano nel fango le bandiere nemiche
246
1986
grigia, molliccia. Le barche nel golfo sono invischiate dentro
247
1986
su Milano, Ruffo è nel Cilento. I Francesi non
248
1986
porterà il nostro segno, nel male e nel bene
249
1986
segno, nel male e nel bene.» ¶ La notizia della
250
1986
al «Monitore» si riceve nel pomeriggio. Di nuovo Cuoco
251
1986
perciò, questi sciocchi ragazzi nel più profondo dell’Inferno
252
1986
lacrime? Perché vola indietro nel tempo, si rivede come
253
1986
più circostanziate le daremo nel foglio seguente». Quale foglio
254
1986
Le balza in mente, nel cuore, così vivo, nitido
255
1986
fare è un’altra: nel pomeriggio fucileranno Baccher e
256
1986
sempre tu. Provi piacere nel farti male. Nel punirti
257
1986
piacere nel farti male. Nel punirti.» ¶ Rimane trasognata a
258
1986
tutti scompigliati. Lo contempla nel nudo corpo smagrito: gli
259
1986
incrocio delle voci impastate, nel batter di portelle. ¶ «Lenòr
260
1986
si scateni l’Inferno.» ¶ Nel vicolo si sta radunando
261
1986
A Toledo andiamo dritti nel caos. Potremmo buttarci nei
262
1986
Il sole è altissimo nel cielo, spacca. Non un
263
1986
Niente scelta, dobbiamo buttarci nel Petraio.» ¶ Vanno in fretta
264
1986
male? È vecchio ormai, nel pomeriggio s’è affaticato
265
1986
più grandi sono inglesi: nel pomeriggio di ieri, con
266
1986
tratto, di vedere... Jeròcades! Nel vestito nero di sempre
267
1986
Forse Ruffo ci attaccherà nel pomeriggio. O stasera. Vi
268
1986
alcuni patrioti sono caduti nel piazzale. ¶ Marra ha dato
269
1986
Cirillo allarga le braccia. Nel camerone in fondo sono
270
1986
oncia, polvere e munizioni nel piazzale devastato. Sottovoce, chiama
271
1986
ammassassero dall’altra parte, nel bosco del crinale: ci
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alto, va a esplodere nel centro del piazzale, spargendo
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feritoie. Due o tre nel camerone cadono. Anche Luigi
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dietro il collo. ¶ «Sono nel boschetto! Usciamo! Rispondiamo!» grida
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È un ordine.» ¶ Escono nel primo pomeriggio, sotto il
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a raccogliersi in pozzanghere nel pavimento. C’è una
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stretta scalinata, si trova nel cortile di Santa Barbara
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va su e giù nel moto ondoso, d’un
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tornare mai più nella... Nel Regno» mormora Logoteta. ¶ «Con
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al sommo della Vicarìa, nel “trapasso delle camerette”. È
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le cime dei pennoni nel porto. E il Vesuvio
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Molti restano a dormire nel mezzo della via, su
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le prime notti, consumati nel ripassare, sussultando, i ricordi
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ciò che Dio volga nel suo alto pensiero. Noi
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farò per mio conto. Nel momento giusto.» ¶ Più tardi
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Ferze, i salaioli che, nel Salatoio, sudici di grasso
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sono andati a disporsi nel fondo, sbirri e soldati