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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Mario Sobrero, Pietro e Paolo, 1924

concordanze di «nel»

nautoretestoannoconcordanza
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1924
A MIO FRATELLO EMILIO ¶ NEL PENSIERO DELLA CARA GENTE
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1924
GENTE LONTANA ¶ CHE VIVE NEL NOSTRO CUORE ¶ PIETRO E
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che Davide Artero penetra nel grande casamento, si sente
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getta la giacca che nel salire s’era levata
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un boccon di pane nel piatto. ¶ — Io so – riprende
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lavoro come me, hanno nel cervello le idee che
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in Ungheria, sia soffocata nel sangue! ¶ Davide si alzò
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poco della sua pietanza nel piatto; con quel viso
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padre giunse all’angolo. ¶ Nel giardino interno, largo un
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i libri che teneva nel cassone. ¶ — Da te sola
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incerto, come se parlasse nel dormiveglia. ¶ — Quando laggiù si
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tonanti risonarono di nuovo nel silenzio. ¶ Dalla densa radunanza
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accanto, col braccio infilato nel suo, ascoltando anch’essa
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1924
membra sature di energia, nel petto che si gonfiava
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che invocarono la guerra nel maggio nefasto, scorrazzano di
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che s’avvicina..... Confidate nel vostro diritto ma più
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e riceve una gomitata nel seno che le mozza
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quanti lo circondano: fuorchè nel viso smorto, è tutto
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di legno e teneva nel pugno una pistola. “Sotto
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altro colpo rintronò, e nel luogo del conflitto si
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in cerca del compagno. Nel crocicchio dove lo scontro
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sommossa. Egli non credeva nel comunismo perchè anche la
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di eguali. Non credeva nel proletariato più che in
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il mio nome è nel libro nero delle Ferriere
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1924
un grido. Davide uscì nel corridoio per vedere chi
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1924
a lei, – disse Davide. ¶ Nel frattempo i suoi occhi
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poi aveva compreso che nel giro del destino ognuno
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faccia. Tanto meglio! ¶ E nel rimettersi in cammino senz
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Ma si rivolse; e nel fratello non vide più
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vetrata rotta, Maria vide nel cortile la vecchia Antonia
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del sole svaniva rapidamente nel misero lembo di cielo
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1924
aperture che sembravan tagliate nel cartone, la cavità del
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non sei in fabbrica? ¶ — Nel mio reparto non si
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1924
operaia nascose il mento nel bavero del cappotto: – Vorrei
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si sporse a guardar nel cortile. Sulle scale si
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accanto, a guardare giù nel viale. Chiamò gli altri
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Tutto fermo, tutto fermo! ¶ Nel viale il movimento degli
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Ad un tratto saltellarono nel vuoto le note di
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perchè lo sconosciuto entrasse. ¶ Nel mezzo di un camerone
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Berto vi erano giunti nel frattempo il sellaio e
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ci sia il socialismo, nel suo orto le pianterò
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propositi avessero avuto origine nel profondo dell’essere loro
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1924
ravvisò Paolo; e questi nel passargli dinnanzi, senza alterare
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non mai, mentre guardava nel giardino l’uomo ch
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ritornò in camera sua. Nel frattempo era salito Carlo
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1924
saranno qui. ¶ Ella studiò nel viso ognuno dei presenti
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1924
di casa aprirsi e nel corridoio risonare, con quello
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giunto ora in città nel suo avventuroso viaggio di
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a lungo, toccandolo leggermente nel petto, nelle braccia, quasi
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senza rumore, per rientrare nel suo mondo abitato da
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morta la piccola Lia, nel lontano paese delle Puglie
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1924
concentrazione, passando intere giornate nel cimitero, e a volte
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1924
col padre – come se nel mondo non esistesse più
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1924
più niente altro – chiusa nel cerchio ferreo di una
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ingegneri della fabbrica. Guardava nel rettangolo ancor chiaro della
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1924
ormai la propria condizione nel mondo, senza via d
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potevano ora essere pronunciate, nel silenzio pieno d’un
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fuori dalle quattro pareti, nel mondo, dove colui esisteva
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con lo sguardo perduto nel sereno ove svaniva l
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1924
più radiosa mattina. Anche nel chiosco del giornalaio, sull
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un’affezione quasi fraterna nel collegio dove anche il
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1924
d’interessi della borghesia. Nel mondo sconvolto era fatale
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fece cader le teste nel paniere, fermentava già nel
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nel paniere, fermentava già nel popolo allorchè apparvero i
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da un pezzo che nel lavoro subisce una frode
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1924
poi annuì con riserbo: ¶ — Nel paragone purtroppo c’è
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1924
che si equilibra costantemente. ¶ — Nel regime economico attuale. Non
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un poco gli ronzava nel capo, trovò la via
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1924
si difendeva in Europa nel Quarantotto, in Francia all
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di lei viveva adesso nel suo spirito un’altra
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1924
operaie, nei sotterranei vastissimi, nel cortile, nel salone delle
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sotterranei vastissimi, nel cortile, nel salone delle adunanze. Ma
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di avvisi, di domande: “Nel cortile i tipografi!” “Chi
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i tipografi!” “Chi parlerà nel salone?” “Su, svelte quelle
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si liberò col riparare nel vano di uno dei
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passò davanti Berto, che nel vederlo si fermò sorpreso
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forza della borghesia è nel denaro e nelle armi
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tribuna il piccolo uomo nel parossismo della chiusa. – Nei
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eletto commissario di reparto nel suo stabilimento, ella teme
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i due fanciulli scendano nel magazzino, ma questi vi
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è un’atmosfera pesante nel grande alveare, un’atmosfera
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capelli appena grigi, ha nel viso cotto dal sole
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viso cotto dal sole, nel ruvido vestito di foggia
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di foggia ancora contadinesca, nel parlare pacato, l’apparenza
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1924
la pregava di scender nel viale ad una certa
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ora affrettato, ora lentissimo, nel silenzio misurato dal battito
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in silenzio, per avvolgerla nel suo fazzoletto che tosto
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erano andati a prendere nel loro paese tormentato dalla
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1924
un lato Maria, luminosa nel volto e coi biondi
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1924
visto e riconosciuto. Ma nel corteo non s’era
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1924
per tentar di scendere nel cuore della città. Risonarono
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1924
lato insieme a Lando. Nel passargli vicino Davide infilò
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1924
raggiungere qualche gruppo avanzato. ¶ Nel diritto corridoio, interminabile, discese
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1924
con violenza ma era nel suo spirito una fredda
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1924
la moltitudine pareva falciata. Nel quadrilatero vastissimo, in fondo
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sebbene gli stesse continuamente nel pensiero ciò che aveva
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1924
resti del corteo. Ovunque, nel grande ventaglio di strade
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1924
ch’egli aveva sentita nel fiume umano? Cinquanta bocche
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coppia di buoi passava nel mare verde delle biade
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Paolo gli aveva mostrato nel fissarlo. Un nemico, un
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le scarpe rotte, soli nel mondo. ¶ Ma rientrando con
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di lei lunghe ore nel pomeriggio della domenica. ¶ La
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le dava molto fastidio. Nel conflitto l’aveva raggiunta
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ogni qual volta rientrava nel camerone ampio e nudo
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veduta insieme a lui nel corteo. Egli rispose ch
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1924
e rimase in ascolto. Nel silenzio della casa Giuliana
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Ecco che mi trascini nel campo delle teorie, delle
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senza uscire dalla vita, nel mondo divino. In realtà
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1924
che si era incastrato nel vano tra due sporti
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1924
aveva inteso un tramestìo nel sottotetto, sopra la cucina
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1924
pienamente, con la pace nel cuore. Debolezze, conchiudeva tra
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1924
Pietro l’avrebbe sposata. Nel casamento – dove abitavano, insieme
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un nodo alla gola, nel lungo tragitto che faceva
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candela e si trovò nel vasto solaio quasi sgombro
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coprire la propria vigliaccheria. – Nel parlare allungava il collo
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imitarono di malavoglia. ¶ Giù nel viale il toscano si
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storia alla mano, che nel mondo c’è chi
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di operai smessi; ostentavano nel vestire, nella persona una
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biancheria sporca, unghie nere. Nel contegno, nel parlare autoritario
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unghie nere. Nel contegno, nel parlare autoritario e sufficente
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quanti andavano e venivano nel caffè sempre affollato, e
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conoscere quanto si agitava nel cerchio vastissimo ma chiuso
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bicchiere, si fece largo nel crocchio, e Davide si
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si cercava di chiuderle nel campo della pratica e
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1924
sembravano sconfinare e perdersi nel cielo della fantasia. Al
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Abbiamo fame anche noi! ¶ Nel vano comparve il visetto
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mangiando, sparsi a gruppi nel cortile con le bottiglie
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tutte mature, chiuse modestamente nel costume da lavoro, si
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i battenti, si produsse nel cortile un vivo rimescolìo
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medico socialista che abitava nel sobborgo; poichè il chiamato
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col principale. ¶ Pietro volgeva nel pensiero la domanda: – Chi
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ad uno ad uno nel portello. Allora, sotto il
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fragore violento si dilatò nel vuoto per un attimo
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guardinghe ai finestroni, anche nel cortile compariva qualcuno. Nella
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è roba dei padroni...! ¶ Nel frattempo era stata accesa
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si dava gran manate nel capo, lo fece sollevare
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guidò al suo studio. Nel breve tragitto il mutilato
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del ferito si fissarono nel vuoto, diventarono vitree, la
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rientra che per dormire. ¶ Nel salire le scale Antonia
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com’è già bello? ¶ Nel lettone all’antica, che
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viso gonfio e rosso nel sonno. ¶ — Cresce a vista
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dal piccolo essere immerso nel suo torpore di bestiola
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e tanti saluti! ¶ Michele, nel suo angolo, si agita
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ballatoio, sola a guardar nel buio, c’è la
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agiata sembrava assente. Ma nel vecchio cuore della città
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una notte di combattimento. Nel cortile male illuminato si
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importa è di rientrar nel binario senza scosse troppo
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una tenda di velluto. Nel corridoio vide un filo
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lo guardava, fanciullo, dormire nel piccolo letto. ¶ In lontananza
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una festa. Poche stelle nel cielo. Una, fulgidissima, grande
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sua navigasse a ritroso nel tempo, fu ricondotto ad
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gli parve d’essere nel giardino del collegio in
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Le operaie si affollavano nel cortile, nell’androne, gridando
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vigorosi battuti dall’esterno nel portello, fecero indietreggiare spauritamente
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dalle guardie, si avanzò nel cortile Bianca, visibilmente impacciata
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sangue, tutto sarebbe caduto nel nulla. – Vigliacchi! – biascicò il
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fucile in pugno! ¶ Ridiscese nel cortile, col proposito di
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suo compagno si fermò nel viale deserto senza liberare
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di raggiungerlo, dicendogli invece nel profondo dell’anima l
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un dispetto a Claudio! Nel processo di separazione non
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giovinetta; ma c’era nel suo volto fine un
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questa parola, che risonò nel cuore di entrambe come
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Giuliana si sentì prigioniera nel vicolo senza uscita ove
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tosto e poi venendo nel mezzo della stanza. Congiunse
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d’un vigore malvagio. Nel bianco volto di santa
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il coraggio di intervenire nel dialogo: – Sono più di
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una visione: stava nascosto nel giardino, Mimo, e tremava
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egli si era tracciato: nel quale, tuttavia, soffriva sempre
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nuovo il movimento rivoluzionario, nel quale si era esaurita
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si adoperava ad arruolare nel Fascio nuove reclute e
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continuava. Fino al giorno nel quale, dopo altre oscillazioni
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tristezza assaliva Davide quando nel silenzio della sua camera
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degli agitatori, non cadevano nel silenzio del deserto. L
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tra i proscritti sebbene nel periodo dell’occupazione la
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silenzio sempre più ostinato nel quale il compagno si
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l’inquietudine che aveva nel cuore. – Questa malinconia gli
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in ogni altro paese. Nel casamento tutti parlavano delle
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del fochista, la quale nel vederlo si mise a
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massa è vile, perchè nel mondo essa rimane sempre
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delle armi? ¶ — Qui no. Nel sottotetto. Ma io non
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e pareva stanco; ma nel suo sguardo c’era
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una fredda calma, come nel tono della sua voce
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egli si perdesse, solo, nel vuoto. E vide sparire
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che Davide vedeva passare nel corridoio gli ispiravano un
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da ogni cosa terrena, nel suo corpo esausto si
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una malattia mortale, e nel ritrovarsi cercavano subito di
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se Paolo si trovasse nel rischio d’un’impresa
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mondo sembrava vuoto. Chiusi nel piccolo appartamento ove in
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temesse di risvegliarla. ¶ Pur nel dolore profondo in cui
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Non pensò di rientrar nel mondo caduco quando lasciò
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uomini, trascinandoli senza posa nel suo vortice da cui
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tanta fatica potevano perdersi nel nulla? Doveva esserci, dopo
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troppo lucida, nuova; pure, nel pregare davanti ad essa
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che consumava le notti nel suo lavoro d’ombrellaia
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martellandogli il cervello, come nel movimento d’un meccanismo
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cose intollerabilmente iniquo. Appena, nel tornare dalla campagna, vedeva
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avevano ripresi i nonni, nel camerone a pianterreno; ma
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si picchiava i pugni nel capo. Per cercare un
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le cartucce che teneva nel sottotetto, il meccanico si
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doveva venire, Maria intuiva nel giovine un silenzioso rispetto
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lui inoperosa e travagliata. Nel compagno la furia di
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appoggiandosi alla parete, verde nel viso, con un filo
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ebbe un sinistro urto nel petto vedendo dinnanzi alla
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dinnanzi alla sua porta, nel corridoio mal rischiarato, un
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anche dentro di lui, nel suo petto, qualche cosa
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amici del maestro Reda, nel luogo convertito adesso in
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delusa, dispersa. Non indagava nel contrasto il torto e
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riecheggiarono a un tratto nel cervello le parole udite
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lato della strada angusta, nel cuore della città immutato
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distrutta; eppure aveva sofferto nel lasciare il luogo che
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specchio, egli si vedeva nel viso smagrito, ove dalle
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quella che avrebbe avuta nel sonno ultimo. Ma la
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secco. Ella stava immobile nel lettuccio bianco, col corpo
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veicoli, brulicava la gente, nel sonoro, festevole ordine abituale
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sonoro, festevole ordine abituale. Nel mezzo dell’arioso spazio
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folla dei pigmei avventarsi nel tumulto delle lotte per
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annidata in quel cervello. Nel tempo in cui aveva
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un demente. ¶ Una sera, nel rincasare, egli le disse
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un essere innocente maturato nel suo seno, perchè fosse
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altrui, delle miserie sparse nel casamento ove ciascuno sapeva
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Erano quasi arrivati quando, nel passare davanti al portone
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quel pensiero implacabile confitto nel suo cervello. Nessuno lo
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vada in schegge, dispersa nel nulla. ¶ — Arrivederci, Pietro – disse
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con le pupille dilatate nel viso esangue, senza fare
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individuo scamiciato ch’era nel capo, nel viso un
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ch’era nel capo, nel viso un arruffio d
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dal sole; era trasandato nel vestire, come per l
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a poco a poco nel maestro il sentimento che
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è al disopra, è nel divenire, è nel tempo
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è nel divenire, è nel tempo, in cui ogni
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tempo...! – proruppe il maestro nel fermarsi di botto. – Ma
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lontano si spandevano adagio nel silenzio della notte d
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ad uno ad uno nel cuore di Maria come
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sentenza. Trovato sulla tavola, nel rientrar dalla fabbrica, il
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attraverso la vôlta su nel solaio. Trepidava che anche
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la forza di salire nel sottotetto, come dapprima aveva
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fosse andata a scovarlo nel solaio, non le sarebbe
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quei picchii smorzati: sempre nel medesimo punto del soffitto
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sul ballatoio. Vide aperti nel buio gli abbaini di
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comprese che di sopra, nel solaio, quel lavorìo era
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appena ebbe riflettuto che nel giornale non poteva esservi
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officina riprese a sonargli nel capo, insieme alle altre
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via deserta, il guasto nel muro, l’uomo caduto
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in certi momenti vinceva nel suo spirito la certezza
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se potesse ancora salvarlo. ¶ Nel quartiere degli studi, ove
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uomo che masticava rumorosamente. Nel sotterraneo luminoso, lindo, disadorno
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lampadina elettrica stava accesa. Nel cadavere ignudo, in apparenza
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come quella dei fanciulli nel sonno; gli occhi non
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parole che aveva dette nel loro ultimo colloquio. Lo
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immobilità sempiterna, questo sonno nel quale ogni febbre si
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fatica e ogni rischio nel breve transito, per l
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la piccola Bianca colpita nel conflitto, e il mutilato
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significare, forse, che ora nel mondo ogni cosa andava
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questa. Ma nell’androne, nel cortile del casamento un
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1924
e femmine, si agitava nel gioco, empiendo l’aria
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soffio; senza un fremito nel largo viso ossuto, aveva