Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa, 1944

delle piante pareva raccogliersi nell’orazione, siccome del giorno

si specchiavano a rimirarsi. Nell’olezzo e nel carneo

della torre.7 Alta, bianca, nell’imminente chiarità della notte

succedono i lavorativi, così nell’avvicinare e nell’aggredire

così nell’avvicinare e nell’aggredire il lavoro, i

pure andando, si porta nell’animo come una speranza

lobuli nelle vie solitarie, nell’ora che i veli

di castoro. Ogni testa, nell’imbuto del bavero, è

sovvenzioni a corta scadenza, nell’ambito esclusivo del commercio

allora nel naso e nell’anima come il vigore

scamòni e stracùli,34 affilava, nell’orgoglio d’un Briarèo

Cose diavol sücéd?»: e nell’acquisita accelerazione a cavaturaccioli

in corpo, non parliamo nell’anima, di che infiammare

in alcuni momenti e nell’atteggiamento-base del protagonista

da Cesena, e Gregorio nell’Ordine Benedettino di cui

loro denti guasti strizzati nell’eternità. ¶ Tutto sommato, dunque

I più cospicui giacimenti nell’Africa australe britannica. Scoperti

immagini («cento mani schermaglianti», nell’affilatura delle coltella) si

anche di persona maldestra nell’ufficio suo: «l’è

eventuali, limonate probabili: presagite nell’anima. È limonata mistura

prossimo a venir inscritto nell’Albo Nazionale dei Paralitici

poi scoppiavano a ridere nell’allegrezza dei loro quindici

ora, da una scatola nell’altra, in un’angoscia

occhio velenoso del dispetto, nell’adunco livore della taccagneria

del velo di tristezza, nell’onta e nella scarogna

energia», nel suo «spirito», nell’«alto sentire della donna

tuffi nella bagnarola e nell’acqua medesime ove poco

però» all’ultimo verso, (nell’accezione odierna e volgare

o incorporàtesi l’una nell’altra dopo un incontro

da un bieco furore, nell’impotenza: ma in realtà

a quell’ora, cioè nell’estate del ’34, aveva già

una alzata di spalle, nell’altro con una sua

storia, occupato com’era nell’ardua bisogna del pervenire

Un nemico introdotto abusivamente nell’organismo, come i Danai

organismo, come i Danai nell’arce di Troja....» (così

che «hacer una pera» nell’idioma di Castilla la

e di silenzio, e nell’odio della carta unta

spappolatore). Un virginia infilato nell’ambra rotonda dei baffi

banco di distribuzione e nell’appendervi un prematuro cartello

a mutare o attenuare, nell’ingegnere Valerio Caviggioni, la

indulgenza ai restii, perseveranti nell’inane, obduranti. E via

arcano consiglio20 si imbatte nell’Ora Topica, fra le

fignolo, ascesso, forùncolo; ma nell’uso è anche bernòccolo

Il dopocolazione del sabato». Nell’uso comune dell’Italia

delle diciannove-venti-ventuno. ¶ Nell’Italia centrale, con dizione

ora del caffè», significa nell’immediato dopopasto, cioè dopocolazione

fuori, busto eretto; incartonati nell’arnese d’amido dello

il piattino sulla tavola, nell’atto devoto di Melchiorre

gambe corte. «Indice schelico», nell’antropologia, il rapporto fra

appisolato in Via Maroncelli, nell’officina meccanica Giovanola & Ballabio

gli si era insediato nell’anima al pensiero di

per la millesima volta, nell’euforia delle otto, giurò

quando furono da basso, nell’atrio di casa. Il

di sdegno, ferì Elsa nell’animo: il suo «cavaliere

guardavano al suo passare nell’ambulacro, si volgevano a

provocato, un arrembaggio stradale nell’ora del crepuscolo, «signorina

fermi sulle loro posizioni. Nell’ambulacro due campioni di

vacca, opima e ponderosa nell’adagiarsi, quasi ruinando. «Capelón

per cornamusa o piva, nell’uso meridionale (donde: sampognaro

del concerto all’impiedi, nell’ambulacro soprastante la gradinata

le reti, però. E nell’alpe vi pernotta l

chi li vide morire, nell’attimo della lor morte

o di velluto nero nell’altro. Grembiule bianco e

riporli poi sull’asfalto nell’alternazione abituale), come li

pareva stemprarsi e intepidirsi nell’alito germìle della primavera

corrono!». Ed eccolo là, nell’orror sacro della sua

è alzato.... per andare nell’altro viale.... se il

negli occhi, stupendi, dilatati nell’ora di fulgore, che

dolce e calda, come nell’attesa di un dolce

complessivo era, in noi, nell’animo nostro, e in

Eleonora alla testa!... ¶ Precipitò nell’esegesi come una barca

seccamente enunciativo, grandinativo: dirupò nell’autobiografia, «mì, mì, mì

assecurato, ma non troppo, nell’isola ferruginosa. «Entrò a

sua architettura che dà nell’assiro e nel salomònico

e pur docilmente inflesso nell’aere, sgorga da una

Il museo Poldi Pezzòli, nell’omonimo «palazzo» (entrata da

dei cartellini occupò talvolta, nell’ultim’anno, il ragazzo

perfezionato la disgrazia. ¶ Anzitutto nell’agguantare le prime teche

i denti. Pareva ansimare nell’obbrobrio del ricordo: di

e chinò il capo nell’ombra. Tanto che l

piancito fetente del retrologgione, nell’ebullizione generale dei senza

parevano aver la rogna nell’elastico, con qualche corbello

occhi per interi pomeriggi nell’«aula di macchine»: (che

e strinsero l’una nell’altra le mani, di

poi, del settembre:35 o nell’ombre, giù, tra le

zucca: pareva fosse interessato nell’azienda, voleva a tutti

verticale nella fronte, impallidendo. Nell’ombra dell’anticamera gli

quando il motivo è nell’irrepetibile tempo, ogni anima

ha radici e sviluppo nell’epoca «positivistica». ¶ Università Popolare

il Nostro obdura, pervicace nell’eresia). Non ancora asfaltate

narici. Frequente il «carbone nell’occhio»: cocca del fazzoletto

la polvere): pratica usuale nell’inverno. Mutande delle donne

a tirar le rape, nell’orto: essere chinati in