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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

concordanze di «nella»

nautoretestoannoconcordanza
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ha sete si tuffa nella prima fontana che trova
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della chiesa: lui impettito nella giacca della divisa, lei
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assenti come l’aria. ¶ Nella saletta del bar Mazzara
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marito che marciava serioso nella divisa due taglie più
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allievo, Mario fu convocato nella stanza del maresciallo Avella
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che l’Albergheria diventò nella sua immaginazione un paradiso
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il resto lo nascondeva nella dispensa dentro un barattolo
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primo sole lo accolse nella sua città allegra come
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la scontentezza si stemperò nella routine quotidiana. Nello stanzino
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Non si sa mai nella vita, mio marito non
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alzava e abbassava, figuriamoci. ¶ Nella penombra, rinfrancata dalla frescura
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La figlia era adagiata nella poltrona, i suoi occhi
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dal pulviscolo che vorticava nella scia di luce dorata
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di dietro, le guardò nella bocca, nelle orecchie, punse
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quella di Maruzza, risuonò nella casa come una pioggia
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monetine. ¶ Ninetta negò che nella famiglia Mancuso ci fossero
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immusonito. C’era disordine nella stanza, gli avanzi dei
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mappina bianca che sventolava nella luce morbida del tramonto
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in divisa si presentava nella sua abitazione. Non che
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arrossì e si scusò, nella confusione aveva dimenticato pure
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infastidita che preoccupata. Maruzza, nella sua testa, doveva essere
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l’appuntato si appartava nella stanza per gli esercizi
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quello l’unico brivido nella sua piatta esistenza. ¶ Alla
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dormire in caserma, ché nella casa di zia Ninetta
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Dopo cena si infilava nella branda con un mucchio
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considerò più tardi, tornato nella branda. ¶ Alcuni giorni dopo
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però l’insensata fiducia nella magia. ¶ “Ma quando vengono
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che era rientrata spontaneamente nella bocca, tornò a funzionare
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soffitto bianco, archi multicolori nella fruttiera di cristallo. La
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tic, l’ago affondava nella stoffa senza tregua, era
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assumeva una tonalità intensa nella bordura dei tagete, slavata
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può sapere che hai nella testa? Ah, perle ai
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Melina non rispose, mummificata nella ’mpigna d’ordinanza. «Basta
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caldarrosta.” ¶ Subito si specchiò nella pozza tra due barche
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poi la lasciò pasticciare nella coppetta. ¶ Il gelato aveva
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Dalle immaginette che trovi nella presente ti accorgerai che
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non si lasciò trascinare nella polemica e riprese a
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a pregarti di intervenire, nella tua posizione non ti
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di sapere che continui nella tua missione di carità
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casa. ¶ Fece un giro nella serra Corsini, le vasche
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gli oggetti per trattenere nella memoria un pensiero, nel
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è nulla di definitivo nella politica. Il 5 dicembre del
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il segretario lo condusse nella stanza del presidente. ¶ Aldo
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Mancuso, non devi vergognarti, nella tua condizione ci sono
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averla” pensava Melina rintanata nella sua casa come un
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di fumo si levava nella bruma. ¶ «Lascia perdere» lo
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piuttosto avevano ben chiaro nella testa un progetto a
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nipoti. ¶ Trovavano alloggio temporaneo nella parrocchia di Santa Chiara
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specchio. Il marito comprò nella putia di mastro Cosimo
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cornuto!». ¶ Ripose lo spezzatino nella pentola, lo coprì con
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vestiti, s’erano tuffati nella pozza color smeraldo. ¶ «Chi
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uno squarcio si aprì nella manica e nella pelle
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aprì nella manica e nella pelle del suo braccio
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sporco, la faccia affondata nella terra, intorno a lui
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al riparo; c’era nella sua immaginazione un pallido
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apriva le cosce bianche nella alcova; Taccitedda e Mario
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infilando il quotidiano arrotolato nella tasca dei jeans. Spense
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Il custode era sceso nella stanza dello scirocco per
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caserma, Mario si chiuse nella stanza del centralino e
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ma finché sei distaccato nella mia segreteria, il trasferimento
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e riprese a sguazzare nella divisa di panno. Il
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bordo argenteo, era incastonato nella parte centrale, una sorta
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sopportava quando si chiudevano nella loro stanza. ¶ C’erano
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padre le aspettava ansioso nella divisa. ¶ «Pari una bambola
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lei cominciò a volteggiare nella sua gonna di organdis
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ma il problema è nella testa, non nella pancia
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è nella testa, non nella pancia. Colpa del suo
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state?» urlavano a turno nella cornetta. «E la picciridda
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se ne stava immobile nella stessa posizione da diverse
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materassi, sui quali riposò nella stessa posizione per un
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perduto, di riconquistare fiducia nella nostra forza, nella nostra
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fiducia nella nostra forza, nella nostra capacità d’interpretare
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dominare la realtà sociale, nella nostra funzione nella vita
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sociale, nella nostra funzione nella vita nazionale, di evitare
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la nostra funzione centrale nella vita nazionale, la causa
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senza senso si chiuse nella stanza. Seduto al tavolo
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da sarta lo strappo nella sua vecchia cara identità
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una nota di morbosità nella voce dell’amica. ¶ «Allora
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seme della curiosità attecchì nella sua mente e, dopo
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e polpose, si pavoneggiavano nella loro evidente femminilità. Tra
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Melina erano così radicati nella coscienza che agivano a
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da quel momento diventò nella sua immaginazione un sarto
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parlare fitto fitto chiusi nella stanza e, quando il
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senza nerbo, nessuna fiducia nella vita. Un fatalismo gretto
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bella vasata proprio come nella poesia» la incoraggiò il
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da sola». ¶ C’era nella sua voce una tale
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Avrebbe voluto fare irruzione nella bottega, menare all’urbina
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contravvenendo agli ordini, irruppe nella putìa. ¶ La donna era
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complimenti. Desiderava fortemente che nella sua casa circolassero più
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seguì, entrò di forza nella sua cameretta e con
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la figlia si chiuse nella stanza, a sincerarsi che
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che si era depositato nella sua casa. Stanca, se
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un ossesso e ancora nella casa rimbombavano gli echi
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isolato più in là, nella vecchia chiesa di San
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in un canto sussurrato. Nella fragilità, lei si muoveva
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fosse illuminata una lampadina nella testa, e lo trascinò
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movimento: la saliva affluiva nella bocca, il naso colava
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scomposti rimbombavano come tuoni nella cappa del camino, scendevano
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al pavimento. E Micetta nella cuccia non c’era
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concluse, Melina trasferì Micetta nella cuccia calda e fissò
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del mondo. Erano vicine nella lunga fila di gente
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l’hai mai conosciuto». Nella stanza risuonò un rumore
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si trovavano all’imbrunire nella cucina di Melina. Tra
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Ah quella fede incrollabile nella parola. ¶ «Vatinni, ché la
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vesti degli africani, intinte nella curcuma e nel sambuco
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bene a qualcuno, accompagnarlo nella crescita, assistere ai suoi
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alla controra dormivano tutti nella penombra delle case. Non
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Biscottari. Inciampò più volte nella gonna lunga, imprecò mentalmente
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perché non finisse impigliato nella ventola. Il piede destro
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appena fatto» le disse. Nella elegante casa di via
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Maruzza. ¶ L’altra frugò nella borsa di cuoio, tirò
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sua madre. E poi nella sua testa quell’imene
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domenica precedente erano stati nella casa di campagna dei
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ce l’aveva ancora nella mente. ¶ Per le ragazze
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cuore grande, che aveva nella figlia una fiducia illimitata
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sole era calato e, nella stanza buia, i pensieri
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della traumatica esperienza vissuta nella capitale, guardava con sospetto
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Il nemico era penetrato nella sua casa, pensò Mario
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senso o criticò qualcosa nella disposizione dei mobili, chissà
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le scale per andare nella sua stanza. Il padre
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luce debole. I ricordi, nella sua mente, si manifestarono
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orgoglio si era tenuto nella tasca. ¶ Si alzò, raggiunse
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anche lei e tutta nella sua carne. Perciò, quando
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gozzi in secca sprofondavano nella sabbia dell’arenile. Una
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strinse gli occhi, cercò nella memoria e improvvisamente ritrovò
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resto dell’estate trascorse nella noia e nella rabbia
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trascorse nella noia e nella rabbia. A Maruzza fu
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dei genitori, preferiva chiudersi nella sua stanza a sospirare
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giorno, anche più volte nella stessa giornata, la prospettiva
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aveva messo il dito nella piaga. Maruzza era passata
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appariva in difficoltà. «Anche nella notte più cupa ho
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era portata i vestiti nella borsa, un tubino nero
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per riporre l’arma nella fondina quando si accasciò
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mani di sangue. Ma nella solitudine della latitanza le
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credette; Maruzza si impigrì nella sua camera tra incertezze
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molte cose erano cambiate. Nella casa vuota e arroventata
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dormito per qualche notte nella camera della figlia, sprofondando
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camera della figlia, sprofondando nella nostalgia; Mario dal canto
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insaputa, si erano trovati nella stanza da letto. Si
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marito la sosteneva sicuro nella tunica ampia a righe
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aperte le porte anche nella notte, perché non si