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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «nelle»

nautoretestoannoconcordanza
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1910
che si accendono talvolta nelle anime lievi. ¶ Prima di
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donne che quelle incontrato nelle case di piacere alla
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per via come coditrémole nelle sere d’Aprile, quando
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qualche peregrino manuale acquistato nelle fiere. ¶ Ma l’uomo
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amore, qualche ondata calda nelle sue vene gonfie di
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mai lo trattenne, così nelle piccole come nelle grandi
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così nelle piccole come nelle grandi cose della sua
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letto il mattino, inalberava nelle discussioni familiari malsane teorie
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per la città, andare nelle tribune i giorni di
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1910
a mezzodì, ancor sentiva nelle orecchia quel maledetto riso
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che non s’intenda nelle bische o nei postriboli
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dava pace, sopra tutto nelle calme sere, quando veniva
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supine. I capelli bagnaron nelle fontane, i seni erti
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lei l’estate metteva nelle calde vene un male
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che tutti potessero leggerle nelle pupille dilatate il suo
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sapete... come accade spesso nelle case di campagna... ¶ — Ha
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un caffè ch’era nelle vicinanze. Il cuore gli
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trascinandosi a fatica, salì nelle sue stanze; ma non
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grande millanteria. ¶ Perchè intristirsi nelle oscure botteghe, quando tanta
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quando tanta luce sfavillava nelle sale dei palazzi, nei
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suo violino; la notte, nelle profumate coltri di Mercedes
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e quieta, che viveva nelle piccole stanze della sua
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metalli ed era qualcosa nelle cariche del Comune, la
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insidiose, morbide, quasi rotte nelle giunture, che parevan assumere
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un manicotto voluminoso. ¶ Forse nelle caviglie flessibili, forse nelle
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nelle caviglie flessibili, forse nelle ginocchia dolcissime, nella cintura
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raccogliendo il ginocchio pieghevole nelle mani congiunte. ¶ Fuori la
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cosa piccola e fragile nelle sue mani forti; le
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essersi imbattuto con lui nelle bische, d’averlo veduto
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Mammagnuccoli, così come narra nelle sue Note uno storico
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gaie; nei carnovali e nelle quaresime non riposavano mai
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questa cade per forza nelle braccia d’un estraneo
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per ficcare il naso nelle cose altrui. ¶ Arrigo faceva
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spettacolo; rifugio di nottambuli nelle tarde ore e di
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lustro e la guidava nelle idee. ¶ Presso il marchese
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di cose nuove, abbottonati nelle marsine vetuste, che, insieme
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ieratica, gli occhi lucidi nelle occhiaie profonde, con qualcosa
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buontemponi lo vollero compagno nelle cene per il suo
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i giocatori lo tolleraron nelle partite perchè nessuno trovava
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il denaro gli affluiva nelle tasche senza quasi ch
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meditò di giungere fin nelle sale meglio custodite dalla
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blasone e dell’oro, nelle sale un po’ tediose
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l’estate che irrompeva nelle vigne con una rossa
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giovinezze che si amano. ¶ Nelle sale affollate si parlò
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anco giunte ad invitarla nelle case loro. ¶ Per riflesso
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sopra uno scudo fin nelle sale del suo palazzo
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non aveva mai perduta nelle più scapigliate avventure, civettava
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una colpa, e spiegando nelle sue dense giornate una
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Per il denaro lottava, nelle notturne ore assidue sul
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Mammagnùccoli, nei teatri e nelle sale dove Arrigo incominciava
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egli stava per avvolgere nelle sue reti, facendole una
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memorie nel cervello e nelle vene. ¶ Aveva la tentazione
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le mani in pasta nelle più nere speculazioni di
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soci nei caffè o nelle bische dove bazzicano tutti
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formale o di bizzarro nelle cose mondane, la taccia
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vortice della tentazione, piovere nelle pause ambigue il velo
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volte le spalle, ritirandosi nelle stanze interne dell’appartamento
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promesso… ¶ Arrigo si cercò nelle tasche e ne trasse
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il suo viso fino. Nelle caviglie, nei polsi, nel
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stupida, io! — E mise nelle parole una sottile scaltrezza
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bisogna credere con fermezza nelle possibilità e nelle speranze
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fermezza nelle possibilità e nelle speranze più assurde. Però
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che fai? — Ella metteva nelle parole una squisita ironia
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bazzicava di rado, assorta nelle cure del suo proprio
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poveri vecchi, ormai delusi nelle più care speranze, lui
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con una ferma luce nelle intense pupille, che parevano
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Aveva ella nei polsi, nelle giunture, nelle spalle, in
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nei polsi, nelle giunture, nelle spalle, in ogni singolo
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la sua bellezza era nelle pieghe del suo corpo
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ne’ suoi lenti movimenti, nelle sue fine ombre; pur
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pettegoli ficcavan il naso nelle cose altrui, i disoccupati
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spudorato. ¶ Rafa si chiuse nelle spalle, imbronciato. Alcuni risero
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ad imparar l’amore nelle alcove dei palazzi, a
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tralucere da finestre chiuse, nelle case addormentate ove brillavano
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era consumato e cinico nelle scaltrezze dell’amore, aveva
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disse; intrecciò le dita nelle sue; ma non aveva
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smalto vivo; l’ombra, nelle boscaglie, si colorava del
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smalto vivo; l’ombra, nelle boscaglie, si coloriva del
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nel letto e smaniare nelle dure pazienze della verginità
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e la madre versava nelle fondine; poi tutti e
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eredità della casa, scendere nelle sue mani tenaci. ¶ Tra
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ch’era già entrata nelle lor vene li soverchiò
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alcune finestre chiuse raccoglievan nelle vetrate i fuochi e
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voltava a guardarli. ¶ Giunsero nelle strade più centrali; Arrigo
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intrecciava le dita nervosamente nelle sue. ¶ — Ho quasi voglia
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di là dalle barriere, nelle zone del suburbio che
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ugualmente stracco e rassegnato nelle intemperie dell’inverno come
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intemperie dell’inverno come nelle canicole dell’estate, zoppicava
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forte una pulsazione veemente, nelle sue vene concitate un
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singolare. Soggiunse: ¶ — La vita nelle campagne dev’essere migliore
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dev’essere migliore che nelle città. Perchè non mi
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il caffè versato fumava nelle tazze. Dall’alto era
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disse. ¶ Ella si strinse nelle spalle, meditò. ¶ — Questo nome
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Tre girovaghi entrarono, e nelle pause del pianoforte si
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pareva naturale dirgli: « Préndimi nelle tue braccia, se anche
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dalla pelle, come se nelle pieghe del suo corpo
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delle ascelle, si raccolse nelle strette braccia il suo
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ancor tepido fumava lievemente nelle tazze minuscole. Ella congiunse
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di lui, lo avvolse nelle sue braccia deboli, sorrise
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suoi lineamenti meno precisi, nelle sue membra meno belle
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correva inseguendo i cavalli; nelle tribune era un gesticolar
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idoli, negli ippodromi come nelle piazze, non dette che
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di nuovo la fronte nelle mani. ¶ Egli si accendeva
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si nascose la faccia nelle mani congiunte. ¶ Un raggio
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insorgere dei duri istinti, nelle intime ribellioni della sua
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era già mesciuta, commista, nelle sue profonde vene. ¶ Nè
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stringerla fino al dolore nelle sue braccia forti, sciuparla
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i fiori buttando ciottoli nelle fontane, ma un’altra
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così forte la strinse nelle sue ruvide braccia, ch
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nei carnevali, e ridere nelle cene, ed avere nella
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il bisogno di abbandonarsi nelle sue braccia, egli provava
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corpo gli si propagò nelle vene come un piacere
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alle volte si fa, nelle pellicce tepide, l’inverno
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toccata, egli la sollevò nelle braccia, ed il suo
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furiosamente. Si sentiva rombar nelle tempie l’urlo della
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aveva imparato l’amore; nelle origini stesse della sua
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come il piombo, traboccò nelle sue vene, pervase il
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sua vita, la ruppe nelle giunture, le si strinse
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servito che a mescergli nelle vene più profondamente il
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più tardi. Devo trovare nelle mie forze umane la
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di dedizione invincibile, avvolto nelle oscure lascivie che tormentano
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grandi cerchi neri e nelle braccia e nelle ginocchia
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e nelle braccia e nelle ginocchia e per tutto
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i dintorni, a scendere nelle trattorie di campagna per
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quella imprecisabile vacuità, che nelle case degli scapoli gravita
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un inseguitore stradaiolo, quando, nelle sere d’inverno, sciamano
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inverno, sciamano dai laboratori nelle contrade buie; stanco di
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occupava i suoi pomeriggi nelle case di convegno. ¶ — Meglio
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li avrebber fatti amministrare nelle stazioni climatiche e nelle
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nelle stazioni climatiche e nelle villeggiature d’acque termali
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in città, in montagna, nelle villeggiature, su le spiagge
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l’abitudine d’ingerirsi nelle faccende altrui. La famiglia
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si era veramente confitto nelle carni come un cilicio
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e miracolosa eredità. ¶ Entrò nelle fredde chiese, con la
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di lei, era smarrito nelle oblique vie di questo
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lui di averla buttata nelle braccia d’un altro
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abisso ineffabile, caduta già nelle braccia d’un altro
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lieta indifferenza si prodigava, nelle braccia d’un altro
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Gli pareva di sentirsi nelle braccia una forza raddoppiata
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sigaretta e si recò nelle sale del Circolo, ch
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fare una « tournée »artistica nelle bische francesi; Torretta che
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di lenone, gli sibilava nelle orecchie ronzanti, lo feriva
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di lei, che volava nelle risate della gente. ¶ Ora
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po’ rugginosa, che portava nelle congiunture de’ suoi fregi
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pietà. ¶ Ella si ristrinse nelle spalle, per dominare un
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con le mie braccia nelle braccia d’un altro
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E Loretta l’amava; nelle calme ore d’ozio
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si muscolavano con solidità nelle sue dure caviglie di
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cappello, i pugni affondati nelle tasche, forse pronti sovra
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mollezza che gli estrasse nelle vene insidiosamente, che gli
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sempre celata Il volto nelle braccia protese. ¶ Sopra tutto
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buttasse innamorata e pentita nelle sue braccia, per ritrovare
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Ella tacque, si restrinse nelle spalle, confusa, umiliata, come
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se vuoi, ti prendo nelle braccia, così come sei
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lungo attimo la guardò. ¶ Nelle mosse rapide la vestaglia
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specie di urto improvviso nelle due ginocchia... Qualcosa, come