Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

due giovinette orfane, loro nipoti. ¶ Il loro padre era

difendere precipitosamente le due nipoti. Pareva che non potesse

giorno dopo; mentre le nipoti, Chiarina e Lola, ci

chilo, faceva ripetizione alle nipoti; ed Enrico andava a

a spasso, le sue nipoti dovevano tentare tutti gli

salotto; e mandò le nipoti in cucina, chiuse insieme

cucina a dire alle nipoti che potevano portare la

di ridere. Le due nipoti lo guardavano con una

incuriosite, ridessero, prese le nipoti insieme; e le baciò

tremando tutto, baciò le nipoti e disse alla moglie

volse a guardare le nipoti. ¶ — Che hai? La febbre

vai? ¶ Ella e le nipoti gli andavano dietro, di

giocare a dama alle nipoti; mentre stava su una

alla cognata e alle nipoti gridando? Come avrebbe potuto

Gli seccò che le nipoti andassero a salutarlo e

strillando, insieme con le nipoti. ¶ Quando Giulio si riebbe

a Modesta e alle nipoti? A quale fine sarebbe

quel punto le due nipoti afferrarono Giulio, e con

il chiasso con le nipoti; mentre Modesta, distesa su

Duomo; e tra le nipoti pregava lunghe ore, sotto

e voleva che le nipoti, sentendolo attraverso l'uscio

Egli pensava sempre alle nipoti; e avrebbe voluto che

dire alle mie due nipoti, che verranno a vedermi