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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «non»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
badare a quelle che non rientravano in esso, quasi
2
1983
rientravano in esso, quasi non esistessero neppure. Cominciava sempre
3
1983
fare la stagione”. Adesso non era più possibile. Per
4
1983
slitte, che temeva di non saper mai più ritrovare
5
1983
bizzarri e sottili. Pareva non si fosse mai occupato
6
1983
fosse mai occupato se non di tronchi, tavole e
7
1983
un po’ tutti quanti, non vedeva l’ora di
8
1983
strano. Sapevamo bene che non avremmo avuto il tempo
9
1983
pesanti delle solite, che non erano altro se non
10
1983
non erano altro se non oro in polvere… ¶ Era
11
1983
e attaccava coloro che non l’avevano ancora avuta
12
1983
che crea figure che non esistono. La taiga aveva
13
1983
irsuta della paura. Quando non diceva una parola, e
14
1983
del suo cranio e non se ne volevano più
15
1983
di cacciarli, quei pensieri. Non se ne andavano. Se
16
1983
alle loro tane, e non c’era storiella allegra
17
1983
paure, quando gli altri non sentivano. Tutti i compagni
18
1983
lavoro veniva interrotto, e non si udivano più i
19
1983
riposo. ¶ Ma tutto ciò non bastava per dissolvere in
20
1983
Pare che l’inverno non finisca mai. Che sia
21
1983
russo, perché il kirghiso non era una lingua slava
22
1983
tutto il suo scrupolo. Non li aveva discussi e
23
1983
li aveva discussi e non si sarebbe mai sognato
24
1983
così come venivano fatte, non gli andavano mai bene
25
1983
veniva fuori, in fondo, non sapeva cosa fare. ¶ Arrigo
26
1983
sapeva cosa fare. ¶ Arrigo non sentiva mai, come Marco
27
1983
l’imponenza del lavoro. Non sapeva alzare la testa
28
1983
come quegli uccelli che non sanno neanche ciò che
29
1983
cielo era coperto e non c’era la luna
30
1983
le isbe del cantiere non si vedevano più, e
31
1983
e quelle del villaggio non ancora, ci trovavamo in
32
1983
casa mia, è vero, non avevo più nessuno. I
33
1983
delle campane, per esempio, non era un suono straniero
34
1983
sempre una cerimonia straniera. Non era per noi, ma
35
1983
il nostro Dio. Egli non ci aveva seguito fin
36
1983
e i siberiani, ma non per i forestieri che
37
1983
noi, così come eravamo, non ci sentivamo finiti e
38
1983
Cercavamo di fingere di non sentire le preghiere in
39
1983
i compagni soltanto Silvestro non veniva in chiesa, la
40
1983
chiesa, la domenica mattina. Non restava neppure in casa
41
1983
ciò era segno che non eravamo del tutto fuori
42
1983
davvero molto forte. ¶ Marco non ci pensava due volte
43
1983
ci pensava due volte. Non sentiva più la stanchezza
44
1983
è un mare straordinario.» Non diceva mai “lago”, Gurka
45
1983
più grande di quanto non fosse, così come i
46
1983
fuori uso. Delle gambe non era più padrone come
47
1983
ancora sulla breccia, e non aveva nessuna intenzione di
48
1983
ma subito si ricomponeva. Non si lamentava mai. Ragazzi
49
1983
Così i nostri strumenti non furono le martelline e
50
1983
dal cielo, e perciò non era il caso di
51
1983
a perdita d’occhio. Non se ne vedeva la
52
1983
fornaciai, sterratori, scarriolanti, e non trovammo nel nuovo lavoro
53
1983
lavoro nessuna difficoltà, se non una vaga delusione per
54
1983
o no, perché essa non ci chiedeva mai il
55
1983
imparasse, si ambientasse, e non fosse strapazzato da altri
56
1983
strapazzato da altri, se non era ancora un boscaiolo
57
1983
spiriti della taiga, che non volevano la fine dell
58
1983
scuotevo la testa sorridendo. Non era il caso di
59
1983
sorgenti e insidiosi. ¶ Tuttavia non riuscivo a non rivolgere
60
1983
Tuttavia non riuscivo a non rivolgere talvolta i miei
61
1983
se dov’ero io non se ne vedevano i
62
1983
Irina e del bambino non doveva contare, perché chi
63
1983
e persino i cadorini, non solo per le questioni
64
1983
carico di stupori, come non si rendesse conto del
65
1983
erano aggiustate male, lui non sapeva cosa fosse successo
66
1983
ancora il suo mestiere non si poteva più discorrere
67
1983
Se fosse rimasto, se non avesse fatto anche lui
68
1983
quella conoscenza un uomo non era tale fino in
69
1983
piazza di un paese non lontano dal suo. Era
70
1983
Marco si accorse di non trovare più i suoi
71
1983
era tornato a prenderli non c’erano più. ¶ «Cosa
72
1983
in un mondo che non era il suo, sbandito
73
1983
a ridere. ¶ «Avete visto? Non potevo perderli. Era assolutamente
74
1983
ognuno, ma forse essa non era neppure venuta meno
75
1983
la pausa di mezzogiorno non stava mai fermo. A
76
1983
stava accuratamente lontano, poiché non voleva sentir parlare del
77
1983
numero di battaglie per non cedere, e le aveva
78
1983
fantasmi della famiglia abbandonata. Non era bastato interrompere lo
79
1983
lettere perché tutto finisse. Non riusciva a dimenticare. Le
80
1983
lui, dovunque fosse, e non lo lasciavano un istante
81
1983
per il suo tradimento, non poteva esserci redenzione, alla
82
1983
esserci redenzione, alla quale non credeva. Nel mondo non
83
1983
non credeva. Nel mondo non poteva esserci salvezza o
84
1983
convinto che per lui non ci fosse ritorno, quasi
85
1983
lo era pure che non sarebbe finito lì a
86
1983
fa ai galli, perché non volino oltre la rete
87
1983
un’abilità superlativa, perché non dava mai il colpo
88
1983
gli uomini per lui non erano che galeotti senza
89
1983
perpetui, e la vita non era che una dissipazione
90
1983
persecutrici. Perciò i russi non facevano che bere con
91
1983
lavoro, come lui. Forse non potevamo fare a meno
92
1983
testa bassa nella fatica, non soltanto perché in essa
93
1983
Al contrario di lui, non avevamo personalità rilevanti, e
94
1983
gruppo che cercava di non dimenticare se stesso e
95
1983
erano chiamati Holzwürme, e non c’era nome più
96
1983
legno, come tarli. ¶ Arrigo non aveva mai visto una
97
1983
una grande bizzarria che non avrebbe portato da nessuna
98
1983
vecchia Mironicha, per esempio, non credeva minimamente nell’impresa
99
1983
peccaminoso. ¶ Lei il treno non l’aveva mai visto
100
1983
lei era vecchia, e non desiderava le cose che
101
1983
fa, o forse quattro, non ricordo bene…» ¶ «E cosa
102
1983
Diceva che la ferrovia non si doveva fare, e
103
1983
attraversava tutta la Siberia non poteva essere se non
104
1983
non poteva essere se non un’invenzione del diavolo
105
1983
villaggio, perché il pope non aveva voluto cedergli la
106
1983
aveva sapore d’amaro. Non me l’aspettavo. Da
107
1983
di cui sui giornali non si era mai parlato
108
1983
lane filate tra loro. Non eravamo mai sazi di
109
1983
cominciare, e del lavoro non sapevamo niente. Era all
110
1983
di sicuro.» ¶ «Perché?» ¶ Silvestro non rispose a tono. Alzò
111
1983
che tenevano sul viso non servivano a niente. Si
112
1983
tossiva in continuazione. Se non era per il buio
113
1983
fatto quell’esperienza tremenda. ¶ «Non hai famiglia?» gli domandai
114
1983
in friulano, perché Katja non capisse. ¶ «Famiglia? Ce l
115
1983
ormai… Sono anni che non scrivo a casa, e
116
1983
a casa, e che non mando un marco o
117
1983
in tutto due mesi. Non si ricordava più bene
118
1983
estranea, una sconosciuta, come non l’avesse mai vista
119
1983
aveva quella maledizione, che non sapeva essere fedele a
120
1983
una donna, perché lui non era un santo del
121
1983
ma un uomo, e non sapeva andare a letto
122
1983
era entrato, se lei non voleva. Bastava che rovesciasse
123
1983
nostri, forse soltanto perché non aveva avuto fortuna. A
124
1983
era già successo, e non c’era niente da
125
1983
con Katja, con cui non aveva nessun legame di
126
1983
al mercato. Ma lui non poteva farci niente, assolutamente
127
1983
niente, assolutamente niente, se non accettare quello che gli
128
1983
età. ¶ «Cosa ne so… Non credo. Gli operai che
129
1983
una parte di lui non desiderava che fosse finita
130
1983
di ogni sentiero, e non poteva mai arrivare a
131
1983
un’astrusa stregoneria. ¶ Falalej non era mai sazio di
132
1983
schienale della sedia. Lui non era come i vecchi
133
1983
il villaggio, che ancora non erano ben definiti, e
134
1983
erano ben definiti, e non riuscivo a immaginare che
135
1983
di un disegno che non era mio, ma stava
136
1983
sé dei riti, che non si usavano più sulla
137
1983
venti secoli… ¶ Aspettavo qualcosa. Non soltanto di cominciare il
138
1983
o messaggi sconosciuti. Forse non ero guarito del tutto
139
1983
spuntare, o che addirittura non avesse voglia di farlo
140
1983
levante o a mezzogiorno, non potesse esserci più niente
141
1983
esserci più niente, se non boschi di cedri, abeti
142
1983
spazio attraversato per arrivarci non era possibile che ci
143
1983
posta, cavalli, e ormai non poteva venire che il
144
1983
mai visti al cantiere. Non si sapeva neppure se
145
1983
stelle erano chiare come non le avevo mai viste
146
1983
più strana era che non ne provavo meraviglia. Anzi
147
1983
rimanere a lavorare, e non potevamo fare diversamente. Era
148
1983
tempo. ¶ «Dunque il cantiere non è lontano dal villaggio
149
1983
vicino.» ¶ Era già qualcosa. Non avevamo inseguito un miraggio
150
1983
tutta la nostra speranza. Non avevamo ancora nemmeno un
151
1983
casa della sposa perché non ha neanche un tetto
152
1983
perdeva la faccia, e non aveva quasi più il
153
1983
vedere in osteria. Bastiano non apriva bocca, ma io
154
1983
cui nessuno badava perché non rappresentava nulla. ¶ «Sentite, starosta
155
1983
un disagio indecifrabile, forse non legato ad alcuna causa
156
1983
bloccati dall’indecisione. Pareva non sapessero più cosa fare
157
1983
ricordo del figlio che non era mai nato. Mi
158
1983
I soldi che guadagnavo non facevano mai lunghe stazioni
159
1983
se io e loro non fossimo fatti per stare
160
1983
per stare insieme, e non ci sopportassimo a vicenda
161
1983
Ebbene, che importava? Io non avevo né mogli, né
162
1983
nessuno mi aspettava, e non avevo altri che me
163
1983
occhi infossati e luccicanti. Non aveva nessuno dei tratti
164
1983
i corvi, ma evidentemente non ci riuscivano. Ciò scatenava
165
1983
essere considerata una straniera, non ancora del tutto accettata
166
1983
sentii a disagio. Katja non lo badava in nessun
167
1983
in nessun modo, come non ci fosse. Aveva un
168
1983
parlare di sé, e non mi lasciava andar via
169
1983
illudendosi che suo marito non fosse morto, rifiutandosi di
170
1983
Chiunque voleva stare allegro non andava in casa del
171
1983
in anticipo che qui non mancavano né la musica
172
1983
sposati da anni, e non avevano nemmeno un bambino
173
1983
idea che quando moriva non c’era nessuno dopo
174
1983
essa l’assillo che non gli dava requie. Una
175
1983
coltello. Tre giorni dopo non era ancora tornato. Allora
176
1983
Il ricordo di loro non era intaccato dalla dimenticanza
177
1983
le donne del villaggio non avevano torto a chiamarla
178
1983
per il mondo, e non v’era per essi
179
1983
per campare. Ciò che non trovavamo, né potevamo comprare
180
1983
vivo il disagio di non essere ancora entrati nei
181
1983
nei lavori della ferrovia. Non vedevamo l’ora che
182
1983
arte né parte, che non erano nessuno e non
183
1983
non erano nessuno e non avevano un posto definito
184
1983
erano arrivati fin lì non per spassarsela come fossero
185
1983
di un altro, e non sappiamo ancora quanto dobbiamo
186
1983
stanza agli operai stranieri. Non era un segreto per
187
1983
che la sua isba non rimanga inabitata. Potete stare
188
1983
stare tranquilli». Ma noi non riuscivamo ad avere fiducia
189
1983
peso e senza consistenza. Non ci decidevamo mai ad
190
1983
erano amiconi e gioviali. Non chiedevano di meglio che
191
1983
boscaioli, per lo più, non davano grande peso alla
192
1983
quello che era, e non doveva render conto a
193
1983
Ma dove con esattezza non lo sapevamo. L’ultima
194
1983
destinati. Se anche esisteva non l’avremmo raggiunto mai
195
1983
quanti, io compreso, e non sapevamo più in quale
196
1983
nessuno chiedeva niente, come non fossimo uomini ma piuttosto
197
1983
uomini ma piuttosto fantasmi. Non v’era il piacere
198
1983
quella storia dei predoni non gli entrava proprio, e
199
1983
gli entrava proprio, e non riusciva a pensarci con
200
1983
gambe. Quelli a cavallo non si sognavano neppure di
201
1983
per davvero i soldati non sarebbero stati una gran
202
1983
una parola tra loro non lo facevano in russo
203
1983
i linguaggi slavi, che non conoscevo ma riuscivo a
204
1983
ciò che li attirava non poteva essere soltanto la
205
1983
vicine erano colline tondeggianti, non molto diverse dagli Urali
206
1983
asiatica. Lì per lì non capii. Credetti si trattasse
207
1983
così sicuro?» ¶ «Credi che non le conosca? che non
208
1983
non le conosca? che non le abbia mai viste
209
1983
lui. Il mio sorriso non conteneva né un sì
210
1983
un mondo in cui non v’erano più certezze
211
1983
di uccelli su cui non avevo nessuna informazione? Sì
212
1983
avevo nessuna informazione? Sì, non v’era nessun dubbio
213
1983
le parti, e sembrava non dovesse finire mai. Non
214
1983
non dovesse finire mai. Non so come, la taiga
215
1983
mi potessi finalmente fermare. Non poteva essere che un
216
1983
e le tigri, che non si vedevano ma che
217
1983
per qualche ragione misteriosa non mi preoccupavano. Forse perché
218
1983
di essi la taiga non sarebbe stata più se
219
1983
pareva sempre meno importante. Non ero stato senza motivo
220
1983
fosse, ero convinto di non avere più mete personali
221
1983
della frusta nell’aria. Non vedevamo più alcun segno
222
1983
alcun segno della ferrovia, non ci imbattevamo in un
223
1983
per vederla apparire, ma non accadde. Doveva essere ancora
224
1983
villaggio, ma quel sentimento non aveva un vero rapporto
225
1983
altra stazione, e Irkutsk non appariva ancora. Non eravamo
226
1983
Irkutsk non appariva ancora. Non eravamo più un convoglio
227
1983
i soldati della scorta non c’erano più. Furono
228
1983
ormai, durante il viaggio, non avrebbe più smosso la
229
1983
di Kirkovsk, mentre ancora non avevamo raggiunto nemmeno Irkutsk
230
1983
più che il taràntas non aveva molleggio. Attraverso i
231
1983
molleggio. Attraverso i finestrini non si vedeva quasi niente
232
1983
civetta sul trespolo, e non diceva una parola. Pareva
233
1983
essere vicinissimi al lago. Non è possibile che ci
234
1983
intervalli, durante la notte, non era una steppa misteriosamente
235
1983
vicino né da lontano. Non v’era segno di
236
1983
villaggio, ma ai compagni non dissi una parola. Marco
237
1983
misi a fumare, perché non c’era altro da
238
1983
addormentarono presto, ma io non potei farlo. Quando tutti
239
1983
sapevo bene che Kirkovsk non poteva che somigliare ai
240
1983
la luminosità della notte. Non abbaiò. Si limitò a
241
1983
nostra baracca». Ma io non avevo nulla. Tutto ciò
242
1983
la zia di Irina non volevano lasciarmi andar via
243
1983
loro famiglie. Le pareti non erano intonacate, e così
244
1983
dolore, anche se io non dicevo una sola parola
245
1983
tavola volesse simulare di non essere all’estero. ¶ Ma
246
1983
Ma la sua cucina non contribuiva granché a modificare
247
1983
Siberia. Avremmo potuto anche non esserci, e niente sarebbe
248
1983
raggiungere il Bajkal. Se non fossi riuscito ad arrivare
249
1983
dare notizia di sé. Non mandava più un rublo
250
1983
sospesa a mezz’aria, non finita, sia pure in
251
1983
Il ricordo di essa non mi aveva abbandonato del
252
1983
se allora vivevo come non sapessi più che il
253
1983
come se la ferrovia non fosse un’impresa soltanto
254
1983
la nostra terra, oppure non avesse né principio né
255
1983
stati portati dal vento. Non riuscivo a dimenticare che
256
1983
avuto un destino. Adesso non eravamo che tre spaventapasseri
257
1983
dispersi e storditi, che non sapevano cosa li aspettasse
258
1983
subito, perché gli organici non sono ancora al completo
259
1983
tracciato in luoghi dove non esistevano neppure una strada
260
1983
l’avevo scelto? Perché non invece i cantieri del
261
1983
Ma io e Marco non l’ascoltavamo neppure. Eravamo
262
1983
che Bastiano da solo non sarebbe rimasto. Ormai era
263
1983
disapprovazione era totale. Sembrava non si rendesse conto non
264
1983
non si rendesse conto non soltanto perché andavamo in
265
1983
di un astruso destino. Non riusciva quasi a convincersi
266
1983
scattati in piedi. Bastiano non era riuscito a chiudere
267
1983
e di gioco, ma non sembrava vi riuscisse. «In
268
1983
l’avesse penetrato, e non si potesse grattar via
269
1983
nessun modo. Il treno non gli ricordava tanto i
270
1983
spaventare due tali che non s’erano fermati all
271
1983
anche dal fatto che non aveva mai sentito parlare
272
1983
era la riprova che non correvamo dentro un deserto
273
1983
un deserto… ¶ Il treno non andava molto forte, ma
274
1983
andava molto forte, ma non si fermava mai. Il
275
1983
Ma per lunghi tratti non vedevamo nessun segno di
276
1983
pena sottile. Sapevo che non aveva mai contato niente
277
1983
niente per nessuno, se non per la sua famiglia
278
1983
per tutti gli altri non era mai stato se
279
1983
era mai stato se non due braccia da lavoro
280
1983
ondulazione brusca dei vagoni, non da quando ero salito
281
1983
Per ore e ore non vedevamo che pianure ondulate
282
1983
mia geografia approssimativa e non avevo idea di dove
283
1983
sulle facciate delle stazioni, non mi dicevano niente, se
284
1983
mi dicevano niente, se non che da quando eravamo
285
1983
i cappotti. I soldati non li guardavano neppure. Essi
286
1983
mezzo alla pianura. No, non era così. Dall’altra
287
1983
Aspettavamo che ripartisse, ma non accadde. Anzi subito dopo
288
1983
tirata fin sugli occhi. Non riuscivo a prender sonno
289
1983
opera collettiva, anche se non ci lavoravano direttamente, e
290
1983
per lui. Le sorelle non andavano a faticare nei
291
1983
di soldi. Ma lui non era uno stagionale, il
292
1983
mia casa anche quando non lo avevo invitato. Si
293
1983
mancavano solo pochi mesi. Non osava dirlo, ma era
294
1983
era evidente, anche se non sapeva dare forma al
295
1983
Si figurava che egli non avesse mai riposo, né
296
1983
scritto una supplica perché non era più in grado
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anni e della strada non c’era il più
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burrone senza fondo. Eppure non veniva mai meno la
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Quelle rivolte allo Zar non potevano fallire, perché lui
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memorie di ingiustizie subite, non solo di quelle fresche
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di una legge che non conoscevo, ma che andavo
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un velo che lui non aveva alcuna fretta di
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ronzio delle cose ancora non nate e di iniziazioni
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lui. ¶ Bastiano al contrario non riusciva in nessuna maniera
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farci il callo. Anzi, non aveva nessuna voglia di
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tornato nella sua terra. Non tentava neppure d’impadronirsi
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quali, una volta entrato, non c’era più salvezza
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c’era più salvezza. Non si allontanava mai troppo
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stanza. Per alcune ore non sentii quasi nulla, tranne
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Provavo un’agitazione crescente. Non riuscivo a tenermi in
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accadeva dai rumori. Eppure non avevo altra fonte d
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più agitato e mescolato. Non sentivo più le urla
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delle colpe, anche se non conoscevo bene che volto
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dentro a una grotta. Non si vedeva nemmeno una
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ombra di rammarico per non aver dato orecchio ad
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amici, andate via. Qui non avete più niente da
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ormai sono di troppo. Non ci sarà nessun battesimo
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nessuna festa.» ¶ Rimasero folgorati. Non riuscivano a capacitarsi. Volevano
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se ne andassero e non percorressero mai più quella
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mai più quella strada. Non fu tanto facile. Marco
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fu tanto facile. Marco non sapeva ospitare dentro gli
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pareva che queste cose non potessero assolutamente accadere, non
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non potessero assolutamente accadere, non perlomeno nelle sue adiacenze
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a essere evasivo, a non voler discendere nei particolari
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discendere nei particolari, a non voler rievocare nemmeno un
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me stesso che Irina non c’era più, che
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c’era più, che non c’era nessun bambino
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era nessun bambino, che non era mai stato e
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ghiaccio. Sul fiume gelato non pattinavano soltanto bambini ma
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guidavano i rari taràntas. ¶ «Non ritorni a casa?» chiesero
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casa?» chiesero i compagni. ¶ «Non ho più casa» risposi
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la mia sensazione di non arrivare mai nel luogo
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Irina, il bambino che non era mai nato, mi
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davanti a me, e non avevano acquistato una consistenza
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pesante degli anni, che non avevo mai perso tempo
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campagna seminata su cui non pioveva da mesi. Ma
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all’oceano. ¶ La città non mi era mai parsa
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Era come se, prima, non avessi mai gettato uno
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me improvvise lietezze. Perché? Non c’era perché. Mi
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guardarli e per goderne. Non era straordinario? Sentivo che
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colori avrebbero potuto anche non esserci, e le cose
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Avevo i piedi, che non mi conducevano mai nel
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Ero libero e insieme non lo ero. Mi sentivo
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gioco vastissimo di cui non riuscivo a scorgere i
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a scorgere i confini. Non c’era ragione che
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restassi in quella città. ¶ Non provavo alcun rancore nei
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che le sue parole non mi raggiungessero neppure. ¶ Mi
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essere consumato da essi. Non riuscivo neppure a concentrarmi
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bottiglia di vodka che non si poteva scolare da
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a casa mia. Volete?» ¶ «Non chiedo di meglio.» ¶ Irina
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la caccia.» ¶ «E perché?» ¶ «Non lo so.» ¶ Di certo
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sue cose da sé. Non mi guardò nemmeno con
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della faccenda. Lei, evidentemente, non voleva saperlo. Sperava soltanto
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della polizia, e dove non servivano né fughe né
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centinaia di verste attorno, non c’erano né montagne
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riversava su di me. Non riusciva a tenere per
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posta, perché i cavalli non lo potevano attraversare in
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che nei suoi discorsi non pareva rintanato in un
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che nel mio paese non c’era. Ma nello
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oscuro del mio spirito non era stato del tutto
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me l’impressione di non essere ancora arrivato, e
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io di lei, ma non mi permetteva mai di
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Le anatre selvatiche…» ¶ «Perché non mi ascoltate?» ¶ «Ma io
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la linea del destino. Non riuscivo ancora ad oltrepassare
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viverla dalla riva perché non osava tuffarsi nell’acqua
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figli, un simile abbandono non potrei sopportarlo a nessun
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che l’aveva abbandonata. Non era il caso di
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con la sua fuga. ¶ Non dovevo che lasciarmi trasportare
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forza del fatto che non era stata costretta a
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a cambiare di casa. Non l’avrebbe sopportato. Il
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l’impressione che qualcosa non quadrasse, come un orologio
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lasciare l’ufficio postale. Non si vedeva ancora niente
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nel verde, e a non sapere più nemmeno in
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era convinto che Dio non fosse fuori del mondo
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aveva scritto la storia, non era né esaltato né
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e le nostre scorribande non erano notate da nessuno
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conservavo era segno che non vi avevo del tutto
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la vita.» ¶ «Ma io non voglio. Mi sento distruggere
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distrarla, di dirle che non sarebbe accaduto. Ma lei
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Siberia da sé, per non essere arrestato. Sua zia
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strada, a questo mondo? Non era triste, tutto ciò
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campagna e il bosco. Non era mai sazia di
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paese. La ferrovia asiatica non era una faccenda remota
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più lenti di quanto non fossero le speranze degli
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farle un regalo. ¶ Ajdym non chiedeva niente a nessuno
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villaggio. ¶ Ma da Ajdym non venivano soltanto uomini furtivi
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stavano bene con lei. Non piangevano. Stavano lì a
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legno, finché le madri non venivano a riprenderseli. ¶ Per
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unto d’olio perché non si attaccasse, oppure le
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una donna per bene non poteva passare la soglia
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strofinava e distendeva finché non erano perfette. Quando raccoglieva
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tanto si ricordava che non erano le feste della
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attesa. Attesa di che? Non lo sapeva. Non accadevano
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che? Non lo sapeva. Non accadevano mai grandi cose
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quel giorno con fiducia. Non aveva fretta. Intanto si
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guardare in su, per non perdere il momento del
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lunga sosta. ¶ L’inverno non aveva fatto troppi guai
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il lungo riposo invernale non era stato di grande
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dalla piccola delusione che non fosse ancora accaduto. Ormai
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che pareva dovessero bastare non per dieci ma per
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là, in zone dove non si trovava pietra di
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Per i dirigenti noi non eravamo che piccoli animali
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Ma le grandi distanze non erano l’unico guaio
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etica dell’impresa che non riuscivamo nemmeno a immaginarle
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provocarne il risveglio. No, non poteva essere… Ma certo
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da piantare nelle sabbie non arrivavano mai. Ogni giorno
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delusione e di inutilità. Non sapevamo cosa fare. Non
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Non sapevamo cosa fare. Non dipendeva da noi, e
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sensazione della parodia, della non serietà, dell’irrisione. Era
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quindi anche a me. Non avevo mai visto nulla
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che un intrico siffatto non potesse mai essere realizzato
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accingemmo al lavoro. Adesso non riuscivo più a difendermi
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compagni dovevo fingere che non fosse, e dovevo rivolgere
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si era sempre sussurrato, non era possibile con mezzi
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anche su cose che non li meritavano. ¶ Il ponte
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nostalgia di città lontane, non sarebbe stato capace di
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complessa babele della ferrovia? Non c’era un vizio
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e di cose che non funzionavano si traducevano in
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reverenza. Perché lo Zar non dedicava maggior tempo e
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che aveva voluta? Perché non veniva mai a verificare
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una serie di promesse non mantenute. Se i destini
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il suo cenno, perché non provvedeva? ¶ Si veniva formando
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che era assente, che non si faceva mai vedere
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era soprattutto colui che non c’era, che era
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vuota, perché l’Imperatore non ci veniva mai. Anche
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in altre faccende, e non si faceva mai vedere
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solennità. ¶ Forse allo Zar non importava niente della vita
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del rancore soltanto perché non rispondeva al loro slancio
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tempo. ¶ In Marco essi non erano mai mutati. La
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un incanto da cui non si sapeva difendere. Pareva
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riusciva a cavalcare Kadbar, non avrebbe potuto tenersi lontano
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degli illusi. Il mondo non poteva cambiare perché era
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di noi simulò di non averlo sentito. Era ancora
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vietammo e cercammo di non badarlo, come non avessimo
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di non badarlo, come non avessimo tempo per lui
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accadde all’asino che non voleva mangiare la crusca
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Caspio e l’Aral. Non c’era abbastanza erba
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venivano seminate invano, perché non arrivavano a maturazione, e
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di terra che Allah non avesse ancora dimenticato del
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dimenticato del tutto. Ma non lo trovavano. Sulla steppa
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chiare, perché il sole non arrivasse fino ai corpi
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una forza immane, che non sapevano donde attingere, oppure
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boccone in gola, che non aveva avuto la forza
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e dove il flagello non era arrivato in tutta
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si fermarono finché Ajdym non ebbe recuperato un po
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della tribù distrutta. Adesso non sapeva neppure bene perché
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nonno naturale, perché lui non aveva mai trovato nulla
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adatta all’abbondanza. ¶ Anataj non interferiva minimamente nella sua
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una sorta di miracolo non era stato dimenticato del
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destino, e un individuo non doveva assolutamente irrompere dentro
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e chi stava vicino non poteva che inchinarsi e
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pensava Anataj, la libertà non era che l’ombra
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propria libertà, in realtà non avevano fatto che obbedire
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celesti, e lui stesso non faceva che seguire quietamente
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invincibile, per cui ognuno non poteva essere se non
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non poteva essere se non ciò che era. Ajdym
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ciò che era. Ajdym non poteva non essere la
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era. Ajdym non poteva non essere la prostituta del
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anche questo, fino a non molti anni prima. ¶ Appena
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stato uno spettacolo da non dimenticare. ¶ Avevano deciso, Anataj
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Lo faccio apposta, per non rovinare le pelli» disse
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Anataj. Il suo polso non era più sicuro come
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operai forestieri che Kirkovsk non era l’ultimo villaggio
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l’unico operaio che non avesse chiesto di appartarsi
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alla chiesa ortodossa, ma non vi entrava, per non
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non vi entrava, per non cadere nell’infamia di
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il suo Dio, e non poterlo più pregare con
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voluto tornare nella steppa non avrebbe potuto farlo perché
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quando io sarei tornato non avrei più ritrovato la
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l’infanzia del mondo non era del tutto trascorsa
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esistevano perché certi animali non provassero nostalgia del mare
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sulla mia destinazione, e non le permettevano di essere
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che era. E, francamente, non avrei voluto una sorte
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sentimento stesso della dignità non poteva venire che dall
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e nello stesso tempo non lo era. Era un
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era la Siberia, ma non lo sapevo perché avevo
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il mio vero luogo non l’avevo ancora trovato
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un tizzone acceso, per non essere visti da nessuno
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visti da nessuno, se non dal vecchio Anataj. Ci
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aveva infinita pazienza, e non conosceva il valore del
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considerarsi concluso e seppellito. Non arrivava più alcuna notizia
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arrivava più alcuna notizia. Non c’era il minimo
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i suoi lavori. Ma non era così facile raggiungerla
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Fu una mobilitazione generale. Non ricordo nemmeno con precisione
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e per i materiali non ci fu alcuna difficoltà
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tristi pensieri. Il villaggio non guardava l’iniziativa con
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piedi. «Auf! auf!» Per non perdere le buone abitudini
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necessario tenere duro, e non cedere alla stanchezza e
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razza e di sangue non cedono mai un pollice
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una mano anche chi non aveva rapporti con Ajdym
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era affidato un compito. Non era più veduta come
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lei, e nelle prediche non faceva più allusioni a
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per gli incastri, e non smettemmo finché la stalla
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da mettere. Lo spazio non basta mai!» ¶ Non voleva
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spazio non basta mai!» ¶ Non voleva darlo troppo a
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rispettabilità alla quale prima non aveva diritto. ¶ Appena finita
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il quale confidò che non ci vedeva più bene
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Ajdym rideva, pensando che non soltanto non riusciva mai
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pensando che non soltanto non riusciva mai a intaccare
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un filo di gelosia. Non gli importava nulla del