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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «non»

nautoretestoannoconcordanza
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1986
grande. Conquistarsi prestigio, rispetto, non aveva soltanto valore personale
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loro che capivano, se non preparare la trasformazione del
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Corte: giunto in vetta, non l’avrebbe aiutata? Si
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lui si sentiva colpevole. Non lo aveva visto bene
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Pietroburgo. Ma anche Cimarosa non s’incontrava più: troppi
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far da soli! Se non ti metti in un
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setta, nessuno ti protegge. Non avanzi d’un passo
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le “seppie” più affascinanti, non si fidava che di
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a Napoli alle donne non piace. Ma nemmeno agli
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le paresse vigliaccheria, tradimento. Non ci provava più gusto
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pure darsi, ma ormai non parlavano che di questo
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questi Borboni nascessero, Ferdinando non se l’ha da
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l’ha da scordà. Non è morto nessuno e
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Ettore. Forse avete ragione. Non la facciamo più nera
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e ghiammoncenne a ghioca’.» ¶ Non erano superficiali? Non avevano
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ghioca’.» ¶ Non erano superficiali? Non avevano, invece, ragione le
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Lei pure provava fastidio. Non premonizioni, per carità: senso
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di vedere Sanges. Perché non veniva? ¶ Michele di Cassano
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io.» ¶ «E proprio male non sarebbe.» ¶ «Voi che dite
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che dite! L’Inghilterra non vede l’ora di
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glielo dico. E, se non provvede, ci penseremo noi
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in quella zona ancora non avevano applicato i numeri
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all’ultimo piano. Vincenzo non v’abitava più da
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per la madre. Magari non sta bene” pensò, con
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un po’ maligna. Lui non pareva mortificato. Aveva, anzi
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Ad esempio per te non ho potuto far nulla
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versi fanno schifo, no?» ¶ «Non essere sciocca, Lenòr. Quella
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sciocca, Lenòr. Quella cantata non era male, invece. Ma
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del re, nobile, sebbene non di rango: un po
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sentiva contenta. In casa non si parlava più del
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Salata, dove la carne non era buona come al
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fiori di vovó, purtroppo, non vennero bene: s’asciugavano
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a vovó che ormai non si moveva più dal
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frantumi nervosi di pensieri, non riusciva a rincorrerli. Una
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si ripeté, più volte. Non suonava male, sebbene fosse
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trentasei anni un uomo non è vecchio, specie un
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giorno in cui ragazzina non sarebbe più stata. E
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Cirillo meno di quarantacinque non poteva averne, così Jeròcades
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Giulia anche di più: non le vedeva da parecchio
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capelli un inferno. Ma non sembrava che la pelle
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bem, meno male... Giovane non era, forse oltre i
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parso. I capelli, purtroppo, non si vedevano sotto la
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acquartierava in città. Definitivamente. ¶ «Non ne potevo più» osservò
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Ebro...». ¶ Ebbe un sussulto, non osò guardare né titìo
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studiavano, sollevò le spalle. ¶ «Non sembra molto istruito» fu
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L’interessante è che non ti dispiaccia, Lenorzinha». ¶ «Mah
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disperata, esclamò: «Ma no. Non è che mi dispiaccia
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le quattro figlie zitelle, non ti darà fastidio. Inoltre
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settimane stette in casa. Non intendeva uscire né vedere
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facendole montare colpe. Perché non la lasciavano in pace
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Não, ah não. Lasciatemi! Non voglio nulla.» ¶ Anche questo
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nulla.» ¶ Anche questo finì. Non avrebbe saputo dire per
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in barca, a Posillipo. Non avevano problemi, quei due
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vederla. ¶ «Sei guarita, Lenòr, non è vero?» domandò, calcando
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tu?». ¶ «Ah, ma io non sono mai stato ammalato
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sono mai stato ammalato.» ¶ «Non è vero, bugiardo. Tu
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gli Dei dell’Olimpo non riuscivano a durare.» ¶ «Ma
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E nobili di cuore. Non è da tutti.» ¶ Proseguì
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sempre. E, se proprio non trovi nulla, rimane la
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Regno! Son sicura che non mi crederete». ¶ «A te
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sorrise Giulia Carafa. «Ma non farci morire, Chiaretta.» ¶ La
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che dalla sera prima non era più istitutrice della
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sorrise Maddalena Serra. ¶ «Mais non. Perché io avrei civettato
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col re. Vous comprenez?» ¶ «Non ci sarebbe stato nulla
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i segretucci di Corte. Non è vero, tesoro?» chiese
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Marco, bien sûr.» ¶ «Mais non!» s’irritò Chiara. «L
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Questo poi no, signora. Non posso permettervelo» intervenne con
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ascoltare sempre più aggrondato. «Non potete parlare così di
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furiosamente Jeròcades. ¶ «Taci tu! Non sai niente di certi
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quale appariva infelice, assente. ¶ 5 ¶ «Non restare qui. Vieni. Bisogna
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è stato durissimo, ma non puoi andare avanti così
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rammendare. Meno male che non c’era più molta
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di chiuso, di sporco. ¶ Non aveva voglia né forza
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per istinto. Lei, evidentemente, non ne aveva: perché le
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Solo il gran petto non aveva perso volume, anzi
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loro affetto, quell’orribile 1771. ¶ «Non puoi restare qui da
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venuti quasi tutti. Cirillo non l’aveva lasciata nei
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mani, guardandola negli occhi. ¶ «Non dovete far così» le
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camera nel buio. ¶ Quasi non si vedevano più le
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possa ben governarti e non affinché tu possa penetrare
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giardini del cielo? Mamãe non ci sarebbe stata mai
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sloggiarla di là. Ma non dava fastidio: era una
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la mano. La Cimino non c’era. ¶ Man mano
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pareva che Maria Antonietta non fosse migliore di Maria
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il Delfino di Francia, non poteva consumare il matrimonio
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voulez la ciaccona?» ¶ «Mais non!» gridarono in tanti. I
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aristocrat”. Ed essere “aristocrat” non è più di moda
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ho fatto. I posteri non dovranno sapere. Ti pare
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che respiri aria diversa. Non sai dire in che
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come donna di casa non valeva molto, ma per
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molto, in quegli anni. Non più in disordine, senza
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razionalmente chiaro: la religione non è che un drammatico
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instaurando la propria dittatura, non pretese anche il titolo
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contrario, uomini i quali non derivano potere da ignoranza
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una storia nuova, guidata non più dai sinistri despoti
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a manipolare le coscienze, non più i preti. ¶ E
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brulicare dei rimorsi. ¶ Ma non era avvenuto a causa
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avanti come cercassero qualcuno. ¶ «Non ce sta! Jammoncénne, non
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Non ce sta! Jammoncénne, non ce sta!» gridarono. Incappucciati
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Giova’, jammoncénne! La Madonna non ce sta» strillarono e
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si torceva nell’ansia, non gridava più, bisbigliava. D
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Purgatorio ad Arco... Ma non era per questo. ¶ S
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proprio spezzato qualcosa dentro, non avrebbe saputo dire in
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Dio può tutto, perché non ferma il male, il
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la morte? E se non può, è ancora Dio
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fratello, amico, anche se non più onnipotente. Confortava lo
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inchinare, contro il quale non si poteva far nulla
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brutto il bello. Se non ci fossero dolore, brutto
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nuova” direzione. Il destino non puoi mai farlo fesso
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a darsi frustate. Così non è morale, si giustifica
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diverso, migliore dell’esistente, non può darsi. E la
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la tirannia, la morte? ¶ «Non lo so. Non lo
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morte? ¶ «Non lo so. Non lo so» concluse triste
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pare, senza una religione non si può proprio andare
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vecchietto. Era palesemente arrabbiato, non la guardava neppure. ¶ Le
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Ma poi cercate di non vendervi al re, che
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un sopracciglio, chiese, stupito: «Non mi direte che state
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L’amore è malvagio. Non esiste nulla al mondo
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a difendere l’intimo: non intendeva farsi denudare fin
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lì. Ed era stanca. ¶ «Non c’è più niente
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girò dal finestrino, ma non vedeva. Provava voglia di
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aveva ragione. Lei restava non adulta, immatura, piena d
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Lenòr» e basta. Ma non era necessario parlare, poi
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prendervi». ¶ Meu Deus, perché non era andata avanti sempre
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privi d’allegorie forzate. ¶ «Non sono belle» ripeteva Luigi
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di Ossian. Ma noi non potremo mai scrivere roba
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s’era rassettato, dicendo: «Non devi aver paura. L
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aver paura. L’amore non esiste senza questo». ¶ Sì
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pensava lei pure. Ma non poteva farci niente se
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forse, la cosa intollerabile, non l’attimo dell’abbandono
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innervosisce gli uomini quando non vincono, li strega. Lui
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prenderò. Anche se tu non vuoi». ¶ «Ma io vorrei
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Paura dell’Inferno? Parliamone.» ¶ «Non lo so. Se mi
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Se mi vuoi bene, non mi tormentare.» ¶ Una sera
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dubbiose. ¶ «Lo sai che non si può» proseguì, brusco
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ne andavi in convento! Non puoi pretendere che faccia
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Università» rispondeva burbero. «Se non m’arruffiano chi può
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m’arruffiano chi può, non ci arrivo mai.» ¶ «Va
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era abbastanza grande: case non molto alte, piazzette con
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han massacrato i coloni?» ¶ «Non lo so. Chi te
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Finiranno in guerra, se non gli daranno libertà.» ¶ Mentre
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in sella, occhi chiusi. Non vedeva l’ora d
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in circostanze speciali: se non vi fossero mai stati
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fossero mai stati, se non dovessero esservene più, la
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te. Come dice Brantôme: “Non v’è grande e
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e onesta dama che non abbia le proprie licenze
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intus et in cute, non solo col cervello. Ed
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con principesse e lazzare non ci poteva nulla. ¶ Anche
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balenìi di coltello. Pettegolezzi non mancavano. ¶ «Questo “si tiene
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un’infinità di bordelli. Non era difficile individuarli: a
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per quanti sforzi facesse non s’interrompeva. Vide il
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ai maschi lo sapeva, non avrebbe potuto o voluto
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eletti potevano far parte. ¶ «Non m’avevate promesso di
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al nome pastorale. Che non sia, per carità, quello
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di liberi ed eguali, non astratto, come quello promesso
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appena. ¶ «Sì, certo. Ma non ora. Quando sarà compiuto
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delle gioie dell’esistenza. Non è questo il mondo
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perpetue, tutto per tutti, non tanto per pochi, niente
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la ragione a dirlo, non le religioni.» ¶ Assumendo aria
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noi, Lenòr? Ci verrete, non è vero? Ci saranno
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anche tanti vantaggi materiali.» ¶ «Non lo so, amico. Avete
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fine osservò: «Lenòr, io non voglio influenzarti, per carità
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cricca che cresce dappertutto. Non so bene donde sia
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è troppa gente che non mi piace. E poi
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E poi, a me non vanno quelle idiozie delle
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schiavo. E per me non va bene. Proprio no
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occorrevano barca o carrozza. Non poteva sempre accettare che
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per lei. ¶ In casa non s’andava bene. Le
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grazie ai Cassano. Mamãe non stava bene. Spesso impallidiva
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a fissar l’orizzonte. ¶ Non si poteva togliere dalle
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un partito qualsiasi. Naturalmente non un borghese, ma a
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cameriera, cuffiara, stiratrice, puttana. Non esistevano medichesse, avvocatesse e
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elettricità. ¶ Dai libri, inoltre, non veniva un grano: se
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né altrove. Del resto non ne avevano bisogno perché
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sono posti dove ciò non è possibile nemmeno ai
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papa, per esempio. Ma non basta. La libertà dev
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vuole il bene universale? Non devo pensare solo a
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libertà a estranei se non possiedi la tua? ¶ Una
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fondo, si sentiva innocente. Non desiderava che d’esser
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che d’esser felice. Non occorreva molto: stare tranquilla
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di misteri. Tutto qui. Non ne aveva il diritto
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in pace!» supplicò, rivolta non sapeva bene a chi
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chi. Poi pensò che non doveva chiedere soltanto, senza
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losca, perché a Jeròcades non disse mai né sì
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a Vienna. ¶ Giunse, ormai non più attesa, la lettera
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Dici la verità, Maru’, non è una bella poesia
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a casa, in strada. Non osava sollevare gli occhi
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preoccupati di Chiara Pignatelli. Non le importò più di
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grigiopiombo universale. ¶ Da parecchio non andava al salotto dei
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salotto dei Cassano. Ma non aveva neppure molta voglia
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bisognava continuamente asciugare. Mamãe non poteva più fare questo
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poteva più fare questo. Non poteva fare più nulla
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si scatenò Masaniello. Lei non sapeva chi fosse costui
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il sole, sebbene martellasse, non riusciva ad asciugare. ¶ Sanges
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Sgusciarono in un vicolo. ¶ Non come Santa Teresella, pensò
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la veste. Vide anche... Non vide niente più, perché
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né bella né brutta, non alta né bassa, un
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l’impegno. Da Napoli non si sarebbe più mossa
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ma, al tempo stesso, non valeva nulla. ¶ Ciò rendeva
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da pensare al destino. ¶ Non vedeva, però, gran futuro
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così? Forse, più semplicemente, non l’era ancora capitato
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si sentì amaramente provinciale. Non per sfarzo di sale
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uomini le dedicarono attenzione. Non l’era mai sfuggito
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petto bianco, duro, prominente. Non uno che non vi
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prominente. Non uno che non vi posasse gli occhi
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inquieta, guardava tutto e non vedeva nulla. E c
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Lopez s’era disgregato, non le restavano che titìo
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corone ¶ l’ingegno femminil non è secondo. ¶ Ancora applausi
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in atteggiamento solenne, misterioso. Non vedeva l’ora che
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L’accento calabrese strideva. ¶ «Non dovete mescolarvi con quegli
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quella. Fuori di qui non le conosce nessuno». ¶ «Ma
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Pagano, pallido, teso, che non cessava di fissare la
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mille frasi in francese. «Non sta a Vienna, da
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altre, Maddalena Serra osservò: «Non siate ipocrite, ragazze. È
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ses succès». ¶ «Fin quando non rovinano i miei» brontolò
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begli uomini di Napoli.» ¶ «Non soltanto i più belli
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schizzinoso squillò: «Mon Dieu, non!». ¶ «Non lo so» riprese
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squillò: «Mon Dieu, non!». ¶ «Non lo so» riprese Mariantonia
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come un cretino poiché non vi furono spavento né
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veramente un Regno. Ma non perché fa... la guerra
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A ciacchetto con voi non gioco più. Tenete ’no
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Questa che dici tu non è musica. Io sto
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mormorando: «Giova’, qua se non suoni qualche cosa si
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senza ritegno né eleganza. Non diversamente si comportavano generali
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un sorriso. Certo, bella non si poteva dire: anche
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che strappava applausi. Ma non si poteva se non
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non si poteva se non cominciava il re. ¶ Verde
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in portoghese: da tanto non le veniva più! Molte
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magistrati, preti imbecilli che non valgono nulla. Per di
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che capiscono, come Tanucci, non ce la faranno. Tu
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Tu, per esempio, perché non scrivi un bel sonetto
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seria.» ¶ «E allora perché non me ne hai ancora
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che lo farò. Ma non cambiare discorso. Hai capito
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A te è piaciuta?» ¶ «Non lo so. Tu che
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Vuoi la verità, Vincenzo? Non capisco la scelta. A
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maliziose di questi salotti.» ¶ «Non fermarti all’apparenza, Lenòr
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Sarà. Io continuo a non capire la scelta.» ¶ «È
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darai ragione. E tu, non essere tanto giansenista. Lo
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che le nostre dame non ti piacciono. Forse è
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una botte.» ¶ Sorridendo, ripeté: «Non fare la giansenista, Lenòr
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1986
Meglio di Parigi.» ¶ «Qua non ti seguo più, Vincenzo
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Un medico famoso, nonostante non abbia ancora trent’anni
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bocca di carità, lui non chiacchiera. Fa.» ¶ «E Conforti
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sembra. La Chiesa, però, non fa il proprio dovere
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occupa di cose che non le competono, dimenticando che
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e ripetuto “Regnum meum non est de hoc mundo
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Aveva presto capito che non sarebbero fiorite storie di
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di cuore, perché Vincenzo non la desiderava e lei
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umide, dolci, anche se non è molto attraente, mentre
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un altro, di cui non ti sazieresti contemplare lineamenti
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1986
capite? Dà agli altri, non pensa a sé. Per
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vogliono imporre libertà, uguaglianza. Non si può dare libertà
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1986
uccidere (forse ucciderebbe) per non mutare una virgola di
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1986
è soprattutto un debole. Non vuole inimicarsi nessuno, tratta
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1986
così vuol essere trattato. Non vedete com’è morbido
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1986
Vincenzo... Siete nobile e non mi pare che...». ¶ Lui
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tutta a me, che non studio nemmeno più. Io
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Di quei titoli che non risalgono oltre il XV
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disprezzerei più di quanto non faccia. Invece mi giustifico
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Ai corsi di Genovesi non c’è posto... Sono
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io, in verità, che non so cosa voglio fare
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cosa voglio fare, perché non so fare un bel
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Mi consolo pensando che non sono l’unico.» ¶ «Vi
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ragazza ricca. In fondo non desidero che star tranquillo
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1986
è giunta da poco: non possiede punti di riferimento
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Dove andrà, allora?». ¶ «Ah, non lo so» sorrise Sanges
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1986
lo so» sorrise Sanges. «Non lo sa lei, non
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Non lo sa lei, non lo sa nessuno. Questo
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sognano queste cose. Naturalmente non tutti le avranno.» ¶ «Ed
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chiese, stupidamente supplichevole. ¶ «Io non sono né il conte
271
1986
torta è piccola, Lenòr, non può saziare tutti. È
272
1986
di politica. Invece qui non ce ne sono, Napoli
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sopperire a tutto. Ma non sa produrre niente. L
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sorrise. «Ma le città non servono appunto per consumare
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che a Londra da non so quant’anni usano
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Regno soffre. E Napoli non produce beni, né servizi
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1986
economia. Lo desidero tanto.» ¶ «Non è ch’io sia
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posso dire, delle prestazioni... Non so, l’intervento d
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costrutto, Napoli continua a non servire a nulla. In
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San Carlo. Nonostante tutto, non so perché, resta meravigliosa
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voglio conoscere bene. Presto. Non mi muoverò più di
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Ma no!» ¶ «Dicono. Io non l’ho visto, ma
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l’ho visto, ma non ci sarebbe da stupirsi
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Pallonetto, Sanges disse no. ¶ «Non sopportano intrusioni.» ¶ «Ma dove
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scotendo il capo. «Ma non vale nemmeno per gli
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Sanges. «Con la vela non tengo confidenza.» ¶ «A servi
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a Trentaremi» indicò Vincenzo. Non l’aveva mai sentito
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oro, donde altre persone, non meno graziose ed eleganti
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aveva paura. La gente non mostrava aria cattiva; nonostante
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tirava schiaffi. Ogni mattina, non appena compariva in cima
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vicolo, perché i cocchieri non sapevano dove posteggiare. Alcuni
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smunti sorrisi aveva aggiunto: «Non vale più la pena
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Gli rispose che versi non ne aveva mai letti
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aveva mai letti, se non le cantilene da bimba
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se ne dimenticò, lei non osava rammentarglielo. Un giorno
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si presentassero desolati, sconfitti, non già da tragiche vicende
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ricci. Il resto no. Non era soddisfatta di come
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ambienti che forse lei non avrebbe conosciuto. A casa
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Nel modestissimo guardaroba familiare non esistevano tupé incipriati, cache
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le spalle: in fondo non sapeva nemmeno se desiderava
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Si sentì orgogliosa, sebbene non sapesse ancora chi fosse
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v’erano accennate ma non chiarite, come il discorso
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venne perseguitata finché lei non fu in grado di
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maliziosa «al momento lì non vi sono altre donne
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che mia madre. No, non è necessario. Così come
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necessario. Così come stai. Non siamo mica una veglia
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dire la dici. Perché non prendi qualcuna delle tue
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poesie?» ¶ «Leggerle lì? Mai, non potrei mai farlo.» ¶ «Ma
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c’era Vincenzo Sanges, non ebbe coraggio di fermare
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con la mano. ¶ «Giorda’. Non cominciare gli accaparramenti» intervenne
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spiegò: «Questo è pericoloso. Non bisogna starlo a sentire
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noi pure? Via, Lenòr, non fatevi pregare.» ¶ «Ma no
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su cose napoletane: puerili. Non restavano che due o
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maestra del mondo. Ma non dovete fermarvi a Fontenelle
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intimò l’abate Conforti. «Non suggerite queste letture a
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devi rispettare gli altri.» ¶ «Non sei tu che comandi
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vi presterò qualche libro. Non sono libertini né criminali
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hai.» ¶ «Quelle dei preti non sono verità» ribatté Giordano
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pensieri di La Mettrie non puoi chiamarli dogmi. Si
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e che però Dio non esiste? L’anima è
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spirito, sì o no? Non è lo stesso che
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stati i Greci.» ¶ «Tu non hai capito niente. La
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Anch’io scrivo sforzandomi non d’imitarlo, ma di
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esempio, ve ne prego.» ¶ «Non ora. Un giorno, forse
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lei, Lenòr. Una ragazza non proprio bella, forse solo
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colombo. ¶ «Ué, Cirillo! Finalmente! Non v’aspettavamo più per
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Genovesi. Scosse la testa. ¶ «Non bene. Non bene» disse
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la testa. ¶ «Non bene. Non bene» disse. «È troppo
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disse. «È troppo gonfio, non smaltisce il siero. E
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anche lui. «Qua, ormai, non c’è da sperare
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la gente come te non riuscirà mai a capirlo
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ricchi, debbono pagare. Se non vogliono, alla Vicarìa! Meglio
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lo stesso» strillò Giordano. «Non ci fanno fessi col
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intellettuali. Delle classi medie. Non è colpa sua se
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colpa sua se qui non ce ne stanno» obiettò
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stanno» obiettò Sanges. ¶ «Come non ce ne stanno?» s
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nell’antico porto. ¶ Cosa non si disfaceva per quel
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tribolati da inspiegabili angosce. ¶ Non avrebbe mai dimenticato una
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frontone. ¶ Il papa re non arrivava mai, la folla
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al padre, spaventata. Ma non sarebbe andata via per
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parole che andava pronunziando non s’udivano, per distanza
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mostre graveolenti di pizzicaroli. Non avevano soggezione di chiedere
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nonostante tutto, quel gigante non ce l’avrebbe più
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uno, sebbene in casa non ci fosse posto. Invece
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all’ambasciata, Clemente. Informiamoci. Non lasciamoci aggredire all’improvviso
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vovó. «Ma sono felice. Non vedevo l’ora d
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dei Moriscos di Spagna. Non avremo mai pace, scacciati
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faceva in casa quando non si voleva che i
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Ma le nostre patenti non varranno un bel nulla
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a Napoli, se Tanucci non ce le farà riconoscere
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tutto questo per lei non ci sarebbe stato più
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così da quando, piccolissima, non riusciva a dir bene
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tem um bom caracter. Non si scoraggia. Promette bene
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delle cosce. Bianchissimi, lisci: non avrebbe dovuto farlo. E
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avrebbe dovuto farlo. E non avrebbe dovuto indugiare sui
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quasi tutta, perché papài non aveva abitudine di confessarsi
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esistenza, sebbene il Portogallo non lo conoscesse che dalle
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che cominciavano a tornirsi. Non ne sapeva molto. Pensava
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perché lei il mare non l’aveva ancora mai
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astio verso loro: perché non ci credevano? Era possibilissimo
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il paesaggio con inquietudine. Non sapeva gran che di
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al passo, il postiglione non gridava più. Aveva sfiancato
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più vicina a destra non è un’isola. È
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dunque, i Napoletani. Sorrise. Non era difficile impararlo. Le
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ingoiati. ¶ Scosse la testa. «Non così. Sctatte bbuono.» ¶ Titìo
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si mise a ridere. ¶ «Non sei nemmeno entrata, già
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stammi bene”: “Cuide-se”, non “Fique bonzinho”. ¶ Intanto avevano
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dorata e croccante, mollica non bianchissima, però soffice, pastosa
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con coperchi di paglia), non meno infelici gli esseri
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erano ormai distrutti. Lei non aveva voglia di guardare
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sguaiati. ¶ Il carro ostentamente non lasciava passare la diligenza
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sensazione che la città non fosse del tutto vera
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per la ripida discesa non fece che dare martinicca
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vecchio, con amico rimprovero. «Non era la jornata per
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cominciava Napoli. ¶ Fu terrorizzata. Non aveva mai sentito tanto
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la vettura, rassegnata, fermò. Non era più possibile avanzare
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poteva contare, fin quando non fossero riconosciute le patenti
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I venditori, la gente, non erano sgarbati né protervi
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fossero signore e forestiere non parevano profittare. Prezzi e
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quando ancora il capraio non aveva terminato il suo
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domestici delle case signorili non domiciliati nei palazzi, le
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quasi sempre sola. Miguelzinho non si lasciava comandare più
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al labbro. ¶ Ma qui non era come a Roma
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era come a Roma. Non aveva paura. La gente
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aiuto al vocabolario! ¶ Ma non era neppure questo. In
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sebbene a quarantaquattro anni non sia facile cambiar vita
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venticinque. A fare che? Non era stata, né era
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dare tutta se stessa non aveva potuto. Per chi
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i presagi? Più semplicemente: non dipendeva dall’inerzia occulta
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gente va informata, ma non occorre darle il voltastomaco
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se proprio ragazzo più non è. Mai avrebbe voluto
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particolare, stanno vivendo come non esistesse futuro prevedibile. Sperando
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dice anche Ignazio stasera: «Non perdiamoci niente, ragazzi. Domani
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Se si dovesse insorgere, non si metterebbero insieme trenta
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serietà. «Se i Francesi non mandano l’armata repubblicana
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riguarda la marina... Caracciolo non s’espone. Ma che
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la regina e Acton non lo possano vedere... Ora
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interviene Chiara, con trasporto. ¶ «Non gliene importa un bel
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averla. La vita civile? Non sanno manco cos’è
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a conoscerli» fa Gennaro. ¶ «Non lo so. Gira bene
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a infilarsi le scarpe.» ¶ «Non scherzare!» ¶ «Non scherzo. E
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le scarpe.» ¶ «Non scherzare!» ¶ «Non scherzo. E dovrebbero lavarsi
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lavoro» aggiunge, piano. «Che non li opprima. Non li
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Che non li opprima. Non li immalinconisca.» ¶ «Qualsiasi lavoro
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questo che i lazzari non ne vogliono nessuno.» ¶ «State
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della tazza. «Il lavoro non è maledetto. Non si
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lavoro non è maledetto. Non si può avere pane
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a educare i lazzari?» ¶ «Non lo so, Ignazio. Forse
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bisogna stare attenti a non farsi arrotare dalle carrozze
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volgare dell’epicureismo. Tu non hai letto Gassendi.» ¶ Lui
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hai letto Gassendi.» ¶ Lui non risponde. L’afferra a
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Platea e palcoscenico vicinissimi, non serve l’occhialetto. Il
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aperto da Vincenzo Cammarano. Non si pagava quasi niente
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lazzari in fondo Pulcinella non piace: preferiscono ascoltare i
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rende conto che Pulcinella non è semplice com’è
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per la gente, ma non ne ha voglia. Lui
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solo solo, il saltino non lo fa. Prova ad
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gioia liberatrice dell’ilarità. Non c’è. Ed è
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tratto pensa che Pulcinella non potrebbe essere interpretato che
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L’ha riconosciuto: lazzaro non più lazzaro, obbligato da
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sospira: «Gennaro mio, io non ne posso più. Devo
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basta. Se no, poi non dormo.» ¶ Sta diventando strano
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nel cuore della notte non l’ha percorsa mai
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preoccupava più del solito) non le dà maggior sicurezza
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a questo modo, che non sanno placarsi col sereno
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essere com’è. Perché non basta loro l’incontro
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vita. Privo di rimorsi. Non lo guarda negli occhi
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a letto. ¶ «Ti passerà. Non t’agitare» ripete. Fa
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che sta male davvero. ¶ «Non prendertela così» insiste lui
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hanno tolto il sussidio. Non sei la sola. Ma
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Ma di qui a... Non hai fatto niente. Per
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Banco della Pietà di non più procedere alla somministrazione
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intorno, smarrita. Dove, dove? Non avrebbero dovuto trovarli subito
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al ventre la piegavano. Non riusciva più a mangiare
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duro con il gruppo. ¶ «Non è questo il modo
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tre volte la settimana. Non solo per le cure
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fiera la sofferenza.» ¶ «Io non ho più sogni. Da
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Da un pezzo» insisté. ¶ «Non lo credo. Non avete
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insisté. ¶ «Non lo credo. Non avete consapevolezza di sogni
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alita nell’anima, altrimenti non sareste sopravvissuta. Con decoro
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velo scuro mostrava che non si radeva più due
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luoghi più sordidi. Ora non lo faccio più. Perché
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ma esistono malattie che non riguardano i corpi. Non
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non riguardano i corpi. Non ne sappiamo nulla, eppure
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possiedano alcune facoltà. Ma non è questo. Le malattie
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modo d’essere. Allora non è più possibile identificarle
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più possibile identificarle, forse non sono più nemmeno malattie
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soffre.» ¶ «Quando una persona non ha scopo per vivere
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decide della propria vita. Non sa scegliere. O non
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Non sa scegliere. O non può. Scelgano gli altri
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posto nostro: questa pure non è degradazione? E però
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s’è sicuri di non averlo che ci s
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a fatica una sedia. Non osa andare allo scrittoio
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Primicerio, Cirillo, Sanges, Gennaro. Non è mai stata veramente
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stata veramente sola. Negletta. Non era questo che, inconsapevolmente
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dentro intrighi di cui non s’intravede l’esito
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è aria cupa, tesa. Non mi piace.» ¶ Raccontò ancora
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tournée per l’Europa. ¶ «Non stanno più insieme. Sai
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Gennaro la fissò, sorridendo. ¶ «Non sono venti, Lenòr. Quattordici
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lei, con dolcezza. ¶ «Bah, non solo. Ci sono tanti
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abbiano ragione proprio loro.» ¶ «Non hanno ragione, Lenòr. Credono
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sistema diverso. A me non piacciono certe frenesie di
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quelli sono popolo, Lenòr. Non ci capiscono perché vivono
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niente.» ¶ «Dobbiamo farli felici.» ¶ «Non scherzare: io provai vergogna
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son tornato spesso.» ¶ «Tu non hai colpe.» ¶ «Io forse
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bottiglie. Meno male che non sapeva leggere. ¶ «Porta le
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in italiano. Possibile che non sappia niente? O tenta
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è il rammarico di non poter accontentare un amico
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giorno: «I versi, adesso, non mi piacciono più». ¶ «Perché
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in ciel l’aurora. ¶ «Non è eccezionale? Scusate la
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vegetale che gli resta. Non potrei far nulla per
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fanno piazza pulita.» ¶ «Questo non mi piace. Non è
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Questo non mi piace. Non è la stessa azione
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li tenete tutti grigi! Non dovete manco mettere la
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sempre più stupita: Napoli non sa nulla, Napoli se
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come se al mondo non stesse succedendo niente. Il
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fa convincere. Da quanto non provava un gusto così
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mutandosi con lentezza indicibile. Non ci sono state le
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ribollimento dell’Europa. Ondate non villane di sentimenti e
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Portogallo sembrava vicino. Adesso non era che sfumato pensiero
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il gamurrino, cattivo. «Tu non me piace. Dici ca
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fa’ da lo Mandriere?» ¶ «Non ti riguarda» borbottò Lauberg
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afferrò per un braccio. ¶ «Non ve facite vede’ cchiù
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è velenosa, la coda non serve a niente, la
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Eccellenza Tanucci eravamo contenti. Non mise tasse, stavano bene
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abbellirsi le case per non sfigurare. E noi lavoravamo
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s’è fatta pericolosa?» ¶ «Non lo so. Forse perché
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Forse perché certi, che non son nobili né lazzari
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No.» ¶ «Perché no?» ¶ «Perché non ci sarebbero più nobili
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meno apparigliate: in basso, non in alto. E noi
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dovremmo lavorare più?» ¶ «Mah, non so... Per la nazione
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il famoso petto. ¶ «Tu non sei lazzaro, tu?» scherzò
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altro crollò il capo. ¶ «Non lo saccio. E non
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Non lo saccio. E non è per la campata
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E allora?» ¶ «E allora non lo saccio. È destino
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li ccreature: cape toste, non vonne arraggiuna’. Moriranno piano
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matti di casa sua, non ne volle più. Lauberg
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Révolution”. Anche lei, ormai, non era che la “citoyenne
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con la Costituzione del ’91. ¶ «Non è proprio quella che
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contratto. Esclamò: «Nossignore, cittadini. Non Lenòr. Lo farò io