Antonio Moresco, Gli increati, 2015

venendo avanti senza guardarmi, o se mi guarda non

spaccato in due dopo o ero spaccato in due

L’hanno sentita prima o l’hanno sentita dopo

erano dentro la morte o quando erano dentro la

Dal Dio dei morti o da quello dei vivi

cantare. “Sarà tracimato allora o sarà tracimato adesso? E

che avevano messo prima o saranno altre che avranno

Saranno quelle dei vivi o saranno quelle dei tracimati

quelle che guardavo prima o saranno quelle che guardavo

quello che viene prima o quello che viene dopo

quelle che vengono dopo o di quelle che vengono

spaccati in due prima o siamo spaccati in due

sé l’enorme tensione, o forse perché il pavimento

morte che viene prima o anche da qualcos’altro

La sta recitando prima o la sta recitando dopo

che è risorto dopo o quello che è risorto

nel buio. “Perché tu, o Signore, mi fai abitare

Si sta levando prima o si sta levando dopo

Sarà stata benedetta prima o sarà stata benedetta dopo

quella che viene dopo o da quella che viene

tracimato e risorto adesso o lo era anche prima

quello che viene dopo o quello che viene prima

fletus et doloris...» ¶ «Fa’, o Signore, che io meriti

Me lo chiedevo allora o me lo sto chiedendo

sul fondo della pianura, o me lo sto chiedendo

consacrazione sarà? Sarà prima o dopo?” mi domando. “Se

Quella che viene prima o quella che viene dopo

Quella che viene prima o quella che viene dopo

Quella che viene prima o quella che viene dopo

sono dentro la morte o in quello dei morti

rosso di quel lumino, o forse è solo la

tracimato? Sarà tracimato prima o sarà tracimato dopo? E

quelle che vengono prima o da quelle che vengono

tracimato prima del lancio o sarà tracimato dopo, nel

di quell’aereo supersonico o sarà tracimato prima, nel

Quello che viene prima o quello che viene dopo

di cosa: della morte o della vita?» ¶ «Prima della

Lo ha partorito prima o lo ha partorito dopo

continente? Quello dei vivi o quello dei morti che

L’hai profetato prima o l’hai profetato dopo

E intanto scuote due o tre volte la testa

prima di aver profetato o sei tracimato dopo?» ¶ «Non

visto, quello profetato prima o quello profetato dopo? Quello

dopo? Quello nella mangiatoia o quello che non hanno

del bambino nella mangiatoia o di quell’altro? E

vita che viene dopo o quello dei vivi nella

Quella che veniva prima o quella che veniva dopo

quella che veniva prima o su quella che veniva

c’è alla fine o all’inizio del mondo

sento, un istante dopo, o forse nello stesso istante

un fucile di precisione o con la pistola e

successo? Sarà successo prima o sarà successo dopo? O

o sarà successo dopo? O sarà successo adesso, se

che cosa una mano o forse la mia stessa

suono di qualche parola o di qualche frase che

questa stanza, mio padre o mia madre, oppure la

i nostri piccoli piedi, o forse a muoversi è

quello che viene dopo o quello che viene prima

prima li scuotiamo due o tre volte, con forza

da qualche altra stanza o dal gabinetto dove la

forti, provocati dalla guerra o dal sisma, mentre ero

è un’altra sala o un’altra stanza, ad

tutte spente!” ¶ Rotolo due o tre volte su me

questo? Sarà successo allora o sta succedendo adesso, succederà

so se sono dopo o se sono prima o

o se sono prima o se sono adesso, sarò

come se fossi dopo o se fossi prima o

o se fossi prima o se fossi adesso, ascolto

sapere se viene dopo o se viene prima o

o se viene prima o se viene adesso. E

Scuote la testa due o tre volte, come per

continente che sta sorgendo o che sta risorgendo di

millimetro prima del muro. O forse non sono riuscito

qualche proiettile di cannone o qualche bomba sganciata da

prima?» ¶ Non mi sente, o se mi sente non

Il Sempio manovra due o tre volte, per non

prima di raschiarsi due o tre volte la gola

voce. «Sei tracimato prima o sei tracimato dopo?» ¶ Il

quello che ero prima o quello che ero dopo

Mi sarei rinnegato prima o mi sarei rinnegato dopo

inseguendo imbracciando un’arma o se io lo inseguo

nel continente dei morti o sono in quello dei

che divorano i vivi o quelli che sono divorati

orizzonte e del mondo, o se penseranno che venga

niente, di qualche pecora o di qualche capra che

gregge, di qualche mucca o di qualche cavallo che

successo? È successo prima o è successo dopo? Quando

Me lo diranno prima o me lo diranno dopo

vita che viene prima o in quella che viene

tracimato? Sei tracimato prima o sei tracimato dopo? Sei

morte che viene prima o da quella che viene

la ringhiera di marmo o sotto i tigli, e

fischi del padre priore o del vicario che stanno

seminario silenzioso e deserto. ¶ “O forse...” mi passa per

nuche sempre più nude... O forse sono in quella

c’era, mi pare, o almeno non l’avevo

o di morti tracimati o di risorti, ma da

quando sono? Sono allora o sono adesso, saranno?” ¶ Oltrepasso

piccole caverne di case o di botteghe buie. ¶ “E

parte di via Chiassi o del Famedio o addirittura

Chiassi o del Famedio o addirittura di Porto Catena

morte dentro la vita o dalla vita dentro la

fatto saltare gli intonaci, o addirittura da qualche bomba

miei passi di tracimato... o forse è così da

interruttore, lo premo due o tre volte alla cieca

già visto questo mondo! O non l’ho mai

adesso non sembrano più o non sembrano ancora né

tra vivi e morti o saranno già tracimati dentro

Ma saranno tracimati prima o saranno tracimati dopo? Saranno

morte che viene prima o dentro quella che viene

Le avranno scritte prima o le avranno scritte dopo

avranno scritte ai vivi o le avranno scritte ai

vita che viene dopo o da quella che viene

e sibilare ancora due o tre volte la spada

i piedi per correre o per fuggire più velocemente

andato in giro lentamente o di corsa per la

sta salendo calzasse scarpe o stivali dalle suole di

indossava l’altra divisa. O una o l’altra

altra divisa. O una o l’altra: o la

una o l’altra: o la pistola o la

altra: o la pistola o la spada. E poi

da un’altra parte o sprofondato nel sonno. ¶ Tiene

raffiche brevi, di due o tre colpi per volta

a dire. «Da viva o da morta?» ¶ Non mi

chissà quando, nella vita o nella morte che viene

i listelli delle ante o sporgendosi arditamente dalla finestra

starà venendo dalla strada o che starà sparando dai

Da dove? Da prima o da dopo?» provo a

e io ero morta, o lui era morto e

lui era già tracimato o ero io che ero

sapeva se era vivo o morto, se era già

morte che viene prima o in quella che viene

dal continente dei morti o da quello dei vivi

con mani di tracimata o se era lui ad

mia bocca di tracimata o se era lui a

lettere? Sono arrivate prima o sono arrivate dopo? O

o sono arrivate dopo? O sono arrivate adesso, se

strappa fuori dalle buste o se li stringe accartocciati

da dove? Da dopo o da prima? Non mi

arrugginiti, oppure dai tetti, o da più in basso

vivi messi in fuga o colpiti da mio padre

stretto forte nel pugno, o durante un’intera notte

bassi, per la timidezza o per altro, tiene ancora

stanno parlando di segatura, o forse di sale, dove

creato? Quello dei vivi o quello dei morti?» ¶ Lo

tracimano dentro la vita o i vivi che tracimano

so se sto camminando o se sto tracimando. ¶ Si

mi prende la mano, o ce la prendiamo tutti

della casetta dei fagiani o della legnaia, sempre più

se verso di te o verso qualcosa d’altro

se verso la vita o se verso la morte

ingresso di questa torre o se è il terreno

siamo noi due soli o se ce ne sono

se sono di vivi o di morti, lungo scale

il mondo, bambini abbandonati o risorti che si spostano

ogni anfratto, a piedi o inalberati su camion militari

inalberati su camion militari o su cingolati che fanno

mondo saturato in formazione o in collasso, in quella

di piccoli fori anali o di bocche dove minuscole

tra vita e morte o che tracimano a ondate

più se è prima o se è dopo la

vita, oppure, prima ancora, o dopo ancora, dalla vita

molti volti, di morti o di vivi, camminavano come

montagna ricoperti di rovi o fatti franare dalle ruote

insieme dentro la vita o dentro la morte che

tracimazione della nostra mente?”. ¶ O è successo quando ero

morte che viene prima o che viene dopo, anche

che c’era prima o che non c’era

vita che viene dopo o che viene prima, solo

fori delle loro finestre, o è solo che non

la vita che è o che era dentro la

piedi vicino alle mangiatoie o accovacciate su strati di

bestie intontite dal freddo o addormentate. E mi sembra

piccoli gruppi di case o cascine specchiate, zone aperte

rialzo di terra bianca o argine di qualche fiume

argine di qualche fiume o di qualche lago che

più se viene dopo o se viene prima? Se

tracimazione che viene dopo o che viene prima, ma

giovinezza che viene dopo o è quella che viene

quello che viene dopo o è quello che viene

sa se è dopo o se è prima? Conoscerò

vita che viene dopo o che viene prima, che

ci sto entrando prima o ci sto entrando dopo

mi sembra un arco o una volta, e poi

ragazze e ragazzi tracimati o risorti che uscivano tutti

vita che viene dopo o che viene prima, in

morte che viene prima o saranno già tracimati o

o saranno già tracimati o risorti dalla morte alla

deve essere all’interno o al posto della mia

chi sono? Sono vivi o sono tracimati? E tu

chi sei? Sei viva o sei tracimata anche tu

vivi dentro la morte o di morti tracimati o

vivi. Lo incontrerai, prima o poi...» ¶ «Ma io l

animali che si aggiravano o volavano sulla terra e

quelli eiaculati da te, o addirittura quelli dai quali

dai loro stessi padroni, o da quelli che sarebbero

più se sto nuotando o se sto già camminando

tenendoci per mano, nuotando o balzando dall’una all

ancora da qualche parte o se non ci sono

che i vivi vedono o credono di vedere per

che i vivi vedono o credono di vedere non

il motore d’emergenza, o non c’era nessuno

che sembra un solco o un tracciato di strada

si aprono sotto terra o dentro le pareti verticali

sfondano, muraglie di case o di corpi che franano

salgono verso l’alto o che sprofondano verso il

sua sposa ha trovato o inventato un’altra strada

volta sotterranea del cielo. O forse l’enorme pressione

nel buio una voce o più voci che vi

a sventolare nel cielo o se è il cielo

nostre bocche che parlavano o che cantavano o che

parlavano o che cantavano o che bisbigliavano per ingannare

nostre case di legno o di pietra o nelle

legno o di pietra o nelle nostre tende o

o nelle nostre tende o nelle case intonacate delle

e ingenui di Garibaldi o dei ribelli che scendevano

con gli occhi accesi o dei mille e mille

aggirano vicino alle barricate o alle torri in cerca

vita dentro la morte, o che non ci sono

trovi tra i morti o se i suoi gameti

dalle lingue dei cani o di altri animali morti

uomini in armi, assalitori o braccati, randagi nel mondo

risorti e dei morti o se è la pioggia

diluvio verticale di pioggia o sotto questo allagamento verticale

stare da una parte o dall’altra!» mi gridano

improvviso, sento che qualcosa o qualcuno mi sta sollevando

ride, quando l’uno o l’altro dei soldati

cortile di una caserma o una piazza d’armi

indistinguibile dalle sue membra o se sta camminando verso

comandato, comanderai? Di vivi o di morti? Quali guerre

rifugi, in qualche città o in qualche luogo sconosciuto

istante l’inconcepibile percezione o illusione che la mia

che quella percezione incontrata o inventata per alcuni irripetibili

solo fradici d’acqua o se stanno piangendo. ¶ «Sì

allora dentro la morte? O stavo tracimando dentro la

che si stanno innalzando o che stanno precipitando, perché

battendo sopra le palpebre o direttamente sugli occhi. ¶ Sembra

siete?» provo a domandare o a gridare, riprendendo a

a correre, a correre o a tracimare, non saprei

che l’aveva comperato o che l’aveva venduto

ergono zone pensili, porticine o portoni che si spalancano

sono porticine di case o di grattacieli capovolti oppure

grattacieli capovolti oppure portoni o addirittura grandi porte poste

spalle strati di città o città intere che un

si sente un profumo o un odore sempre più

che mi rispondono, una o l’altra, non saprei

a correre, in salita o in discesa, non saprei

sto correndo sono strade o se sono corpi che

di questo stesso bilanciere, o se sono invece uscito

se sto ancora correndo o se mi sono fermato

ridere sommesso dei morti o se sono invece i

un’altra voce ancora, o forse la stessa, chi

poco, magari al primo o al secondo piano di

delle chiazze più chiare, o forse ancora più nere

sento di nuovo sussurrare o gridare quelle voci, da

corro verso quelle voci o verso qualcosa d’altro

di queste strade sospese o di questi ponti dai

sale verso l’alto o sprofonda, perché i suoi

d’occhio, che salgono o che sprofondano, non so

infinitamente lontano, dall’alto o dal basso, chi può

di donna sta correndo o sta precipitando o sta

correndo o sta precipitando o sta salendo verso di

di me, dal basso o forse dall’alto, lungo

lungo la scalinata, sprofondando o salendo, e io scorgo

domando. «Sei una resurrettrice o sei un’incernieratrice?» ¶ «Io

so se stiamo camminando o se siamo ancora fermi

avverrà prima la tracimazione o la guerra. Anche nell

già, nelle città emerse o sprofondate dei morti, le

tastiera una donna morta o una donna viva, col

uomini e donne vivi o morti oppure risorti dentro

morte tra mille altre o tra mille altri, se

mi hai mai vista o mai visto prima, o

o mai visto prima, o se mi hai vista

se mi hai vista o mi hai visto prima

mi hai mai vista o ricordata prima possa riconoscermi

ricordata prima possa riconoscermi o ricordarmi tra mille altre

ricordarmi tra mille altre o tra mille altri nella

te dentro la vita o dentro la morte? Dove

loro stanze, nelle case o nei grattacieli attraversati dalle

quale la donna viva o la donna morta aspetta

l’altro dalla morte o dalla vita dentro la

come in un calco. “O forse lo sto sentendo

Musa, che sta nuotando o che si sta facendo

sradicando parti di città o città intere incontrate nella

lui non mi sentiva, o se mi sentiva non

dopo che è nato o non è nato qui

è il gamete maschile o femminile da cui tu

so se le sussurro o le grido, perché il

nella luce del mondo? O era anche per qualcosa

uno di questi incroci o di queste enormi piazze

un libro sulla morte, o avevo già addirittura cominciato

mano si è levata o meno nell’aria nera

le madri che nascondono o sotterrano i propri bambini

che non voleva morire o del popolo dei morti

Sono dentro la storia o sono dentro la morte

porta non c’era o, se c’era, non

si sogna si vede o non si vede, quando

nel turbine della morte o se sono quei boati

sono, se sono prima o se sono dopo, perché

una sbarra di ferro o una chiave inglese che

e che ho visto o sentito il suo piede

non si vedeva niente... O forse eravamo noi due

l’altro prefetto dormiva o se era sveglio e

volte anche dopo due o tre ore, non come

io ero già arrivata o se stavo arrivando, dopo

la carne della faccia o del collo e gliela

il sacerdote dei vivi o sarà il sacerdote dei

vivi dentro la morte o dei morti dentro la

sentirai le mie parole o le sognerai come le

come se stesse bisbigliando o cantando da sola, a

posto del padre vicario o perché doveva essere allontanato

che prima mi dicesse o facesse capire niente, senza

volante, la passa due o tre volte contro il

ricordo se era giorno o se era notte, in

Persone che avevo conosciuto o intravisto, nei miei spostamenti

Viene prima la morte o viene prima la vita

sfigurata e sfasciata, gettata o volata giù dall’alto

delle voci, dei canti. O forse questo clangore è

di cosa? Di morte o di vita? Di morte

morte dentro la vita o di vita dentro la

di cosa? Di vita o di morte? E le

I morti dei vivi o i vivi dei morti

momento, qualcuno sta dicendo o gridando, mentre altri sono

vivi dentro la morte o delle moltitudini trascinate nei

zone conquistate dai morti o dai risorti, perché le

mentre mi rasenta camminando o correndo da solo o

o correndo da solo o incernierato ad altri corpi

i morti sono nudi o sono vestiti?” chiederete voi

ci descrivi i vestiti o i volti dei morti

le mie spalle camminando o correndo verso chissà dove

sono altri corpi, femminili o maschili, che invece escono

so se sono nudo o se sono vestito, perché

calore trasmesso per conduzione o per convenzione tramite il

me lungo quelle strade o quei corridoi in discesa

interni di case ingigantiti o miniere brulicanti di corpi

nel buio? Che sale o che piazze sono queste

nel regno dei morti, o aveva preteso di essere

capisce se è interminabile o se è istantaneo, non

formata da molte città o di molte città che

lo specchio è nero, o forse siete voi che

però esistono le cose o le parvenze delle cose

a rispondervi, di qualcuno o qualcuna che si porta

e dentro la morte o se stiamo facendo irruzione

lo specchio dei morti o ero io che lo

un lampo di luce, o dentro l’oceano buio

dalle sconnessioni delle pareti o dagli interstizi, è come

improvviso lampo di luce o se rimarrà d’ora

dentro tunnel di luce o di suoni. ¶ Poi la

della camera dello Ziò, o forse eri lì perché

le braccia nell’aria, o in quella cosa che

vengo sbalzato chissà dove o sono già chissà dove

mi sorprendo a pensare o a fantasticare, se si

nel mondo dei vivi o che si erano incontrate

nuovo, per un istante o per sempre, in questa

nel cuore del mondo. O può, al contrario, allontanarle

dal continente dei morti o ero dentro qualcosa che

sterminate città dei morti, o che sono stati appena

nel regno dei morti o nel frattempo sarà tracimata

nel regno dei morti o dovrò tracimare anch’io

di città che crollano o in qualsiasi altro posto

neppure concepiti... Sto morendo o nascendo? Sto facendo il

lì tutti gli altri o se erano andati ormai

dove, se stavano dormendo o se erano morti e

farmi risorgere ancora... Perché o mi fai risorgere continuamente

mi fai risorgere continuamente o è come se non

rumori, versi di uomini o di animali, dal resto

che non conoscevo, vivi o morti, non saprei dire

di fronte a Gesù o di fronte al loro

sangue, che stava morendo o che stava morendo di

ai loro occhi vivi o morti che non sapevano

vedendo dentro la vita o dentro la morte. E

era già stati morti? O si vive ancora, anche

qualche parte della vita o della morte. Sentivo, come

tu mi hai abbandonato o non mi hai abbandonato

dal mondo dei vivi o da quello dei morti

ancora dentro il sepolcro o se ne era già

intenzioni, tra i morti, o che perlomeno è avvenuto

reclinate sopra i lettini o spenzolate nel vuoto, manipolate

a poco a poco, o d’un tratto, mi

e devo fare due o tre passi in rapida

resurrezione dentro la morte o in quello della morte

fronte alle vetrine squarciate o sporgendo le teste fuori

elettromagnetiche morte altre presenze o parvenze dentro il turbine

che era in atto o che era già avvenuta

duplicato in molti specchi o siamo molti creatori che

modo? Avrei potuto farlo? O potevo crearle solo come

che non avevo creato o che forse avevo creato

un’eco. ¶ Prime donne o echi di prime donne

sui loro letti nuziali, o che vengono incontro nello

dai volti in fiamme, o che si cercano con

non aveva gli occhi. O meglio, gli occhi li

dove, non so quando. O forse era prima, perché

se dentro la morte o dentro la vita o

o dentro la vita o dentro qualcosa d’altro

se verso la morte o se verso la vita

se verso la vita o se verso qualcosa che

scendesse ancora di due o tre gradini per salire

per salire di uno, o forse ero io che

so da quale mondo o da quale specchio. ¶ «Lui

non so se prima o se dopo, e poi

mai se c’era o non c’era, verso

io non potevo vederlo, o forse questo è successo

non so se prima o se dopo, non so

a un momento prima o a un momento dopo

non so se prima o se dopo, non so

se in quella villa o in un’altra villa

in un’altra villa o in un altro specchio

stanno duplicando nel vortice o nell’eco del vortice

nello stesso tempo creare? O si può sognare solo

nello specchio della creazione o in quello della distruzione

mi sembra di essere, o di essere stato, uno

morte del mondo creato o sto raccontando da un

cui si erano separati, o da cui gli altri

distruggendo? Ti sto creando o ti sto distruggendo? E

facendo? Mi stai creando o mi stai distruggendo? ¶ Ma

sono? Sono il creatore o sono il distruttore? ¶ Il

balbettava. ¶ Balbettava e tremava. O forse ero io che

è diventato il creatore o sono il creatore che

diventato il suo creatore o sono il creatore che

perché lui era ancora o credeva ancora di essere

distrutto me nella creazione o sono io che ho

Dove sei?» mi dicevo, o forse le dicevo, perché

Comincia prima la creazione o la distruzione? C’è

sia solo questa creazione o che ce ne siano

sia solo questa distruzione o che ce ne siano

la creazione della distruzione? O che si sia duplicata

e la stessa distruzione o che siano dentro un

creazione e dalla distruzione? O che siano dentro qualcosa

viene prima: la creazione o la distruzione? O questo

creazione o la distruzione? O questo qualcosa d’altro

creazione e della distruzione o che siano dentro qualcosa

dentro la stessa distruzione o che siano dentro un

pendeva tra i seni o da una catenina legata

distruzione, non come stato o quiete. Perché all’interno

capiva mai se scendevano o se salivano sotto i

contrazione di precedenti universi o il formarsi di nuove

termine la sua missione, o che la sta cominciando

stanno contemplando in silenzio o se stanno silenziosamente parlando

a fior di labbra o in silenzio: «A fare

a sussurrare. «Sono qui o sono dentro il tuo

increato? Sono il concepitore o sono il concepito? Sono

concepito? Sono il concepito o sono l’inconcepito? Sono

inconcepito? Sono l’increatore o sono l’increato?» ¶ Non

dei nostri corpi increati o forse siamo già fermi

bacia. ¶ «Lo ero allora o lo sono adesso? Sto

sto diventando due cose o sto diventando adesso due

ardendo anche i tetti o se sono barriere di

ogni parte dal fuoco o se molte torce sono

allora ti stavo tentando...» ¶ «O mi stai tentando adesso

tentarti con l’immortalità...» ¶ «O mi stavi tentando con

rendete conto! Lui tremava... O forse ero io che

ho creata per lui o l’ho creata per

mi è venuto così o l’ho creato così

rilucenti con cui dice o crede di vedere il

sappiamo.» ¶ «Volete la creazione o volete la ripetizione?» ¶ Nessuna

creazione è la vita? O è il contraccolpo della

rilucenti con cui dice o crede di vedermi. ¶ «Ma

prima la tua lingua o la mia?» ¶ «La mia

non credevo di avere o che erano sorte dentro

conoscenza, per un po’ o per molto, non saprei

sto facendo? Sto creando o sto distruggendo? Mi sto

distruggendo? Mi sto creando o mi sto distruggendo? Mi

perché mi sto distruggendo? O mi sto distruggendo perché

è duplicata? Da prima o da dopo? Che ci

lo specchio della creazione? O che sia la creazione

la morte della vita o solo della duplicazione della

ho creato? La vita o la morte? La creazione

la morte? La creazione o la distruzione? La creazione

nello specchio della distruzione o la distruzione che si

il creatore dei vivi o adesso ero il creatore

il creatore della vita o ero il creatore della

capivo se tremava forte o se erano le nostre

ancora un mondo solo o che adesso ci siano

l’altro che distrugge? O uno che crea distruggendo

sta creando mentre distrugge o quello che sta distruggendo

è duplicata nella vita, o per ogni galassia, o

o per ogni galassia, o per ogni residuo di

ogni residuo di materia o altra dimensione di mondo

in qualche altro mondo o in qualche altro specchio

incontreranno in qualche punto o in qualche altra dimensione

quelle città che prima o poi vengono distrutte, che

trent’anni sto scrivendo o increando è tutta piena

vergavo come uno scrittore o poeta o cantore di

uno scrittore o poeta o cantore di mille anni

luminosi di cristalli liquidi o plasma. Parole di cui

inizio come dei meteoriti o dei semi alieni delle

si capiva se scendeva o saliva perché guardava alternativamente

si è venuto formando o increando tutto questo? Qual

di mettermi a scriverlo o a increarlo di lì

Che cos’hanno raccontato o creduto di raccontare gli

mano che andavo avanti, o man mano che accadeva

libro che sto scrivendo o increando giorno dopo giorno

articolo pubblicato in rete o rispondendo alla domanda di

sto scrivendo al buio o increando ciò che state

parte sono? Sto entrando o sto uscendo? Sono io

casa credendo di uscire o sei tu che stai

che mi stai guardando o sei tu che mi

tu il mio biografo o sono io il tuo

viene prima l’esistenza o prima l’essenza... se

si capiva se saliva o scendeva...» ¶ Sento la carta