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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Verri, Le avventure di Saffo poetessa di Mitilene, 1782

concordanze di «o»

nautoretestoannoconcordanza
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1782
Iliade: ¶ Narra d'Achille, o Dea, l'ira funesta
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maggior stupore mi diletti, o quello che infonde la
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immortale ne' suoi scritti; o quello che mi deriva
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Muse sono vergini, occupate o in canti purissimi, o
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o in canti purissimi, o in celesti contemplazioni: ed
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avventure nei volumi descritte, o colla seduzione de' versi
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colla seduzione de' versi, o colla irresistibile lusinga della
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avrebbe ritrovata materia alcuna o di lode, o di
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alcuna o di lode, o di biasimo, perché egualmente
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desideravano scoprir di lontano o fosca nube, o tumulto
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lontano o fosca nube, o tumulto nell'onde, siccome
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ella entrasse nello speco, o per qualche leggiero calpestio
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leggiero calpestio delle orme, o per qualche rumore dell
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rumore dell'avvolta gonna o del manto. Lo che
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soavemente: “Che brami, disse, o bellissima donzella?” E quindi
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reale provenisse tale intrepidità o da una insensata inesperienza
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ben loro manifestava che o Dea o di stirpe
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manifestava che o Dea o di stirpe divina doveva
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Chiunque tu sii, esclamò, o Dea, o progenie de
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sii, esclamò, o Dea, o progenie de' Numi, per
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nebbia al sole. “Trattienti, o bella Dea, gridò prostrandosi
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verso di loro alquanto, o per essere più facilmente
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facilmente intese le minaccie o per naturale ansietà, che
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Non erano così alte o smisurate le di lui
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desideravano ottenesse la corona, o almeno che uscisse illeso
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aveva conosciuto il metro o gustata l'armonia de
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cibi taciturna e mesta, o appena ne gustava colle
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mesti pensieri. Tu porgi, o sincera vergine, colle tue
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mai ti piaccia giacere, o che ti rechi il
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di lieta giovanile baldanza, o non erano oscurati che
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Qual Nume ti perseguita? o quale avresti mai irritato
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dell'animo, le quali o non sarebbero compiante narrandole
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non sarebbero compiante narrandole, o forse anche derise. ¶ Venne
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il culto di Venere, o derisa la potenza del
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quantunque immortali, anche voi, o Numi, siete soggetti al
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supplichevoli atti di lei. “O potente Dea, disse la
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propizio. La Dea intanto, o fosse nuova benignità verso
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verso del cortese nocchiero, o fosse per vie più
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perdere un cuore acquistato, o che perdendolo ne troverai
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fortuna di piacere, sappi, o leggiadra fanciulla, che non
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le erano stati piacevoli o molesti i seguiti ragionamenti
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A te spetta, disse, o figlia, di offerire al
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attitudine dell'animo tuo, o leggiadra fanciulla, al ben
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questo ozio, tu potresti, o Faone, narrarci quanto la
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con gli immoderati desideri o con vani timori, quandoché
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senza turbare collo strepito o delle porte che stridono
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delle porte che stridono o di sedili rimossi o
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o di sedili rimossi o di coturni che si
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veduto il più leggiadro, o udito il più lusinghiero
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a lui rispose singhiozzando: “O padre, ben sai che
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dimostri”. “E per certo, o Scamandronimo, aggiunse a lui
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potresti indagare. E tu, o figlia, non ci trattenere
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quanto ella è grave! o chi potrà mai confortarmi
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madre. “Deh ti conforta, o figlia, disse Cleide, e
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tu qui intanto trattienila, o buona Cleide, finché ritorni
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erano da lei credute o le voci o le
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credute o le voci o le orme di Scamandronimo
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la tomba del figlio o della consorte sospende il
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veggiamo talora inaspettato salvamento, o a nuoto, o su
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salvamento, o a nuoto, o su di una tavola
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rappresentare la torva Pallade o la maestosa Giunone. Omai
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non mi sia necessario, o fanciulla, l'esaminare que
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e nella tua fronte, o altro soccorso di scienza
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soggiunse Rodope: “Per verità, o divina Stratonica, ordinaria ed
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Dammi la tua destra, o fanciulla, te ne prego
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mani e della fronte. “O sapientissima donna, proruppe Saffo
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fanciulla: “Tu mi proponi o il godimento del bene
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il godimento del bene o la dimenticanza del male
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sdegno così crudele! Dimmelo, o sventurata: perocché indagare non
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atto divoto: “Sorgi, disse, o fanciulla ben degna di
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Rodope). Sospendi per pietà, o sapientissima donna, così orrende
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di sostenerle”. “Non temere, o anima imbelle, rispose la
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corpi, siccome l'aura, o si ottenebrano gli sguardi
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per inedia, per sete o corporeo dolore o violenta
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sete o corporeo dolore o violenta ferita, ma per
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scortato dalle aure seconde, o legno rapitore, che teco
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incontrare le insidiose sirti o gli scogli crudeli. ¶ Intanto
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incapace di eloquenti persuasive o di artifiziosi raziocini, ma
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cui susurravano piacevoli colloqui o risonavano giulivi canti, divenne
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VII ¶ L'Ospite Siciliano. ¶ O crudelissima sentenza di Amore
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di quelle di lei. ¶ O sonno, felicissimo ristoro così
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miserabili torture del cuore o per la morte dell
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la morte dell'amico o per la infedeltà dell
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le mani i capelli o il velo, ogni qual
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di lei, credendola fuggitiva o smaniosa, e la raccolse
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più le destasse maraviglia o diletto, ne ragionava coll
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essere a lui congiunta o per affetto o per
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congiunta o per affetto o per consanguinità, quando ti
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facilmente, disse, ti perdono, o fanciulla, questa tua spiacevole
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mai biasimando circostanza alcuna o mostrando maraviglia, avendo nell
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misero già ti compiange o pascolo de' pesci nel
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pesci nel profondo mare, o cibo delle fiere nelle
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fiere nelle oscure selve, o disperata e naufraga ne
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naufraga ne' scogli deserti, o caduta negli abissi di
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spopolati e sterili monti, o di qualche altra infelicissima
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persuadono che loro medesimi, o quando mai vi sia
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Per certo in oggi, o Encelado, ti annoia più
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animo la sua sventura o a rimuovere alla fine
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a lui grato fosse o dispiacevole l'intrapreso colloquio
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venturo beverai questo vino, o ti accoglierò a questa
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non si richieda meno, o Eutichio, di questo veramente
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lui da animo empio o spietato, ma dalla repugnanza
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siamo a te debitori, o donzella; e perciò ben
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spinta a questi errori o dalla severità paterna o
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o dalla severità paterna o da ostacolo ingiusto ed
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soffrirli per te medesima, o bella e speculatrice anima
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procurano dimenticare sé medesimi o nel tumulto de' piaceri
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nel tumulto de' piaceri o nelle vicende dell'ambizione
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nelle vicende dell'ambizione o nei pericoli della gloria
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nei pericoli della gloria o nella intemperanza de' vizi
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nella intemperanza de' vizi o nello splendore della magnificenza
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così lungo viaggio, perocché, o donzella amabile, quantunque così
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alcuna soavità di fragranza o di colore; e forse
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seguirsi dalla nostra mente, o le piaccia (come è
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due primi umani modelli, o inclini ad ascrivere alla
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alcuno non desse alimento o bevanda a colui che
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primo di domandare bevanda o nutrimento con false voci
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capitani alle squadre adunate, o de' campioni di Omero
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con verecondia, senza ammetterle o escluderle, trattenendo il di
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ardore. Ma te felice, o Saffo, se avessi potuto
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essa non produce mai o quasi mai migliore effetto
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cielo e aggiunse: “Vedi, o fanciulla, se chi contempla
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dolersi che gli manchi o l'ara de' patrii
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ara de' patrii sacrifizi o il tempio in cui
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cui adori il Nume o l'occasione di esercitare
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adeguata a' tuoi pensieri”. “O gratissima ospite, interruppe Eutichio
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provava in me medesimo, o nel vedere qualche volto
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vedere qualche volto leggiadro, o nel leggere teneri versi
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nel pelago, nelle voragini, o di errare nei deserti
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forse anco lietamente, perché o sarà il tuo cuore
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cuore soddisfatto dalla corrispondenza o disingannato dalle ripulse. Comunque
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celebrato Inno a Venere: ¶ O Venere, immortal figlia di
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ascoltarono con maggior diletto o con maggior maraviglia, perché
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al metro senz'arte o disciplina e senza rivolgere
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Ed invero quando immaginate, o solo verisimili sieno le
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Elisi. Oimè non siate, o Numi, scortesi alle mie
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ancella non potea seguirla, o trattenerla, perché stanca dagli
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tutte anime, nelle quali o albergano gli affanni amorosi
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albergano gli affanni amorosi o ne rimane la memoria
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loro! Apri le luci, o misera più per quel
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soccorrerla a rialzarsi, rispose: “O pregiatissimo ingegno, io vivo
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dove per contraria fortuna, o ve l'hanno detto
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ve l'hanno detto o dire ve lo potranno
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in un animo preoccupato o indifferente, molto più contro
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quello il volto lagrimoso, o che forse correndo per
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di uscire in singulti o disacerbarsi con le grida
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parole: “Io ti prego, o Eutichio, di non più
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anelante: “Così tu facesti, o ingrato, col mio cuore
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più alcuna grata parola o piacevole speranza; ed in
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far menzione di Eutichio o di Nomofilo e degli
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dagli inni de' sacerdoti o dal muggito o dal
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sacerdoti o dal muggito o dal belato delle vittime
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a sospendere i voti o ad impetrarne di nuovi
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dardi, siccome i guerrieri, o la di lui feconda
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luce, siccome gli agricoltori, o il dono di affascinare
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effetto delle promesse divine, o avrò pace, se mi
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in seno di Teti, o vivrò senza questa dolorosa
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questo dirupo, alcun sospiro; o se, come imploro, io
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fallaci contenti d'Amore. O Teti, accogli chi si
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Comunque siasi, te misera o Saffo fra gli amanti