Enzo Bonaventura, L'educazione della volontà, 1927

da qualche azione perniciosa o di adattarlo alle condizioni

mano nell'acqua fredda o nell'acqua bollente la

scattar di una molla o allo scaricarsi di una

cieca accade talvolta che o per l'avidità del

l'avidità del guadagno, o per una febbre d

una febbre d'amore, o per una brama di

una brama di dominio, o per orgoglio o per

dominio, o per orgoglio o per vanità siamo gettati

non già di istinti o di brame, ma delle

dall'impeto della bufera o come scaglie di ferro

compiere, con la vittoria o con la morte, il

volontà. Incontro alla vittoria o alla morte? Ciò non

metterci innanzi a piccoli o grandi problemi che esigono

lo chiama alla scuola o alla bottega. Non ha

lascia deviare dalla fantasia o dal sogno, o non

fantasia o dal sogno, o non riesce ad inibire

musica di un organetto o il passo cadenzato dei

volo di una farfalla o il fischio di una

sedurre da immagini sensuali o cede alle tentazioni del

quello di una chicca o di andare al cinematografo

quello di un balocco o di un vestito nuovo

quieta finchè non possiede o non ha ottenuto ciò

sicuri che colui – ragazzo o adulto – che «disvuol ciò

ha avuto lui stesso o se ne ha dato

considerati come impulsi più o meno stabili che per

coloro che, in piccolo o in grande, nel modesto

grande, nel modesto villaggio o nella rumorosa capitale, dalla

gara per il potere o per il prepotere, a

lui – siano d'amore o di danaro, d'orgoglio

di danaro, d'orgoglio o di vendetta – non è

sua meta. Per valutare o per scegliere bisogna prima

guardia il lettore, che o per scopi pratici o

o per scopi pratici o per interesse scientifico si

della suggestione, dell'ipnotismo, o di altri simili procedimenti

di una idea malsana o di un sentimento perverso

di un'idea buona o di un affetto puro

dinanzi a chi creda o faccia credere che con

virtù di un'autosuggestione, o riducendosi nello stato passivo

meravigliose opere d'arte o di scuoprire nuove verità

la cosa sia importante o inutile: anzi, bisogna incominciare

a dire: siate ascetico o eroico in piccole cose

sistema; fate ogni due o tre giorni qualche cosa

sua educazione. Essere ascetico o eroico nelle minime circostanze

arrampicarsi sopra un palo o nel saltare una corda

ad un istinto prepotente o ad un'abitudine invincibile

fuori del sistema solare, o l'antica civiltà assira

poetica della pura forma, o l'arricchimento del sapere

sapere come semplice erudizione, o la speculazione filosofica astratta

nell'educazione della volontà. O, forse, manca ancora un

a cui si applica. O si manifesti nel dirigere

regolare i nostri movimenti o nel frenare le intemperanze

nel vincere la pigrizia o nel concentrarsi in uno

nel dominare una passione o nel sottrarsi a un

a dominare le une o le altre tendenze, a

ritrovare per l'uno o per l'altro verso

che, da una parte o dall'altra, le braccia

la vanga nel terreno, o che regge l'aratro

il solco riesca diritto, o che muove in giro

la falce sul prato, o che sparge i semi

di fili il disegno o tesse la rete su

automatiche agli stimoli sensoriali o certe abitudini motrici che

della ginnastica (in palestra o all'aperto) e degli

incontro con gli orsi o coi camosci, tutto è

gli insegna la botanica o la matematica, pensi che

compagnia ad un vecchia o ad un infermo. ¶ Chi

di assistere gli ammalati o di redimere le donne

quaderni ai bambini poveri, o di dare asilo ai

vecchi un cibo ristoratore, o di trovare pei disoccupati

di aiutare gli orfani o di porgere aiuto e

molti nascondono, di solito, o lo sfiorano alla superficie

tacerne ad ogni costo o parlarne in modo indegno

sentono che parole sconce o volgari bestemmie, che non

opere d'arte purissima o a nobili evocazioni di

passioni culminanti nel suicidio o nel delitto, e i

dire una parola oscena o ridere di uno scherzo