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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «occhi»

nautoretestoannoconcordanza
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bastava che alzassi gli occhi dai campi per vedere
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la bocca né gli occhi – via il clarino il
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strette. ¶ Gli risero gli occhi e mi guardò. Parlammo
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e nero, con gli occhi da talpa, che mi
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continuava a batter gli occhi; il cane urlava e
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mi guardava con gli occhi scuri e circospetti del
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e serrò subito gli occhi. Conoscevo questo gioco anch
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prima teneva chiusi gli occhi mentre io lo guardavo
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quando poi riaprivo gli occhi mi divertivo a ritrovare
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la faccia scura – gli occhi torbidi, duri. – Ce n
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svolta mi sentii quegli occhi addosso dal canneto. ¶ VIII
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o giocavo, chiudevo gli occhi per provare se riaprendoli
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la piazza sotto gli occhi degli altri. Mi raccontò
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mi ascoltava con gli occhi sottili. Questo ragazzo, pensavo
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qualcosa, avevano aperto gli occhi ai piú tonti, costretto
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del vecchio – e gli occhi biondi e gli occhi
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occhi biondi e gli occhi neri delle figlie mi
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mi tenevano sotto gli occhi delle donne. Lui con
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la polenta, alzava gli occhi nel cortile, comandava con
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cortile, comandava con gli occhi. Le donne correvano, Cinto
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di farlo. Con gli occhi fermi ci guardò sulla
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Allora le cercai gli occhi e stavo per dire
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disse Cinto, con gli occhi aperti. ¶ – Dico di sí
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Aveva già allora quegli occhi forati, da gatto, e
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sdraio Silvia girò gli occhi e disse qualcosa a
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Cinto rideva, con quegli occhi senza ciglia. – Per mio
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partita, – e allargava gli occhi. ¶ Stavo per dirgli «E
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il mondo con gli occhi di Cinto, ricominciare in
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era bastato levar gli occhi e vedere il terrazzo
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a tavola con gli occhi rossi e non mangiava
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fatto per aprirmi gli occhi. Anche Irene e Silvia
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piú forte. Alzando gli occhi non si vedeva che
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come Irene, con gli occhi neri di Silvia, ma
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ci parlava, guardandoci negli occhi. Anche Silvia dava di
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coi capelli neri negli occhi, al cancello. Il sor
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sempre la stessa – quegli occhi scuri, scottanti. Non so
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Emilia – Irene teneva gli occhi bassi e Silvia li
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vita, i capelli negli occhi, e quando scendeva il
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padre, per aprirti gli occhi… Sono contento che non
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passeggiava aggobbito, con gli occhi a terra. Gli dissi
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prima. Lui levò gli occhi gonfi e mi guardò
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sottile, e aveva gli occhi sempre a terra, era
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a sentire con gli occhi pronti, arditi, fingendo di
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a letto con gli occhi rossi e la signora
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coi suoi capelli negli occhi lo guardava adesso con
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treno. Tornò con gli occhi cerchiati e con la
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aveva un berrettino sugli occhi e stette al sole
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d’Irene, aveva gli occhi come il cuore del
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improvviso senza levare gli occhi, – io so come l
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sue finestre alzava gli occhi alle tendine. ¶ Poi con
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aveva piú alzato gli occhi alle tendine. Dicevano che
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le scarpe felpate, gli occhi allegri dal freddo. Lei
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e sfacciata e gli occhi umidi offesi – come le
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Mi fissava con gli occhi offesi, cercando di cogliere