Vittorio Alfieri, Antigone, 1783

in questa terra d'ogni luce indegna, ¶ del tuo

dolore immenso le tronca ogni voce; ¶ immote, asciutte, le

infame: del suo nome ogni uomo ¶ sentirà orror, pietà

onde al dolore ¶ chiuda ogni via. Tu stesso un

de' più stretti congiunti, ogni altra speme, ¶ che di

prevenir dee; nemico ¶ stimare ogni uom, che offeso ei

tolto ¶ ad Antigone fera ogni pretesto, ¶ nel torle il

degna io, sì, d'ogni martìr più crudo, ¶ se

grido ¶ a opprimer basti. Ogni uom della pietosa ¶ vergine

insegni. In cor d'ogni uomo ¶ ogni altro affetto

cor d'ogni uomo ¶ ogni altro affetto, che il

ciò: l'indugio ad ogni costo ¶ io t'otterrò

di padre, d'uomo, ogni più sacro ¶ dovere omai

cui tu stesso ¶ togli ogni fren; cui meglio era

il primo sempre ¶ d'ogni legame. Pensa, Emon, deh

ben so: più che ogni laccio, ¶ sensi d'onor

andrai. ¶ Argia ¶ Più d'ogni morte è duro ¶ il

perdon: morte, ch'a ogni altri dai, ¶ perché a

meco quest'urna, d'ogni mio desire ¶ principio, e

SCENA V ¶ CREONTE ¶ Creonte ¶ — Ogni pretesto così tolto io