Vittorio Alfieri, Mirra, 1786

in fronte ¶ di queste omai già troppe, e a

giovinezza, e senno, ¶ nullo omai si agguagliava; allor che

vuole il fato, ¶ breve omai resta ad arretrarci l

io viva, ¶ o muoia omai. — Così, racchiusi entrambi, ¶ e

me, del mio destino, omai sentenza ¶ piena pronunzi: e

tu non mi spregi. Omai disciolta, ¶ libera sei d

penti? e nullo ¶ indugio omai?... ¶ Mirra ¶ No; questo è

è il tuo core. — Omai vietarti ¶ sfogo non vo

inorridir. Che osasti? ¶ Nullo omai de´ celesti, e men

addoppiato è il coraggio. — Omai poch´ore ¶ mancano al

cari noi. Ch´ella omai chiuda ¶ in ciò il

marital tuo nodo ¶ manca omai sola un´ora; il

almen, non tremerò più omai, ¶ poiché ad udirmi or

Grecia e d´Oriente omai ¶ dalla famosa alta beltà

util vostro almeno, ¶ spenderla omai: ma l´adorata Mirra

effetto pria n´era, omai n´è forse ¶ la

Sì; pienamente in calma omai tornata, ¶ cara Euriclèa, mi

tel comando; taci ¶ Essere omai per tutti dura io

benché in cor lusinga omai non m´entri ¶ d

in note di fuoco omai scolpiti ¶ questi tuoi dolci

Al mondo intero ¶ favola omai mi festi; ed a

ti tradisti in tempo! Omai disciolta ¶ sei dal richiesto

rito; ogni solenne ¶ pompa omai cessi, e taccian gl

a morir della mia ¶ omai mi serbi, ed a

son io (pur troppo!) omai, ¶ ch´esser non puote

nol sono ¶ più quasi omai; purché tu a me

piè ritrarre. ¶ Ciniro ¶ Ingrata: omai ¶ col disperarmi co´ tuoi

del mio dolore gioco, omai per sempre ¶ perduto hai