Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

Egli scriveva a mio padre da una città il

al tavolo, fra mio padre e mia madre, Carlo

volgeva poi a mio padre e lo guardava attentamente

sei cambiato. ¶ E mio padre si palpava il mento

nè desideri, che mio padre dominava dalla cantina al

disordini spirituali, che mio padre, rammaricandosi di aver scoperto

pane — dissi a mio padre; e in poche ore

passammo la porta. Mio padre aveva già provveduto al

Sempronio ha sepolto suo padre, e si regala una

chiamava Bombita, e suo padre era un facchino. All

acqua. ¶ — Sei come tuo padre, tale e quale, disse

le sorelle insieme. Mio padre era stato in città

al fianco di mio padre quando la luce verde

sua esile gola. ¶ Mio padre disse onestamente: ¶ — Deve essere

era piaciuta a mio padre. Silvina invece voleva abiti

come una farfalla. ¶ Mio padre era un uomo ruvido

nè abbandoni. Per mio padre non dimostrava nessun sentimento

anch'io, come mio padre, come tutti noi, ero

verso il fiume. Mio padre, seguito da altri uomini

casa, sostenuta da mio padre. Nemmeno si voltò. ¶ Appena

a nessuno. Quando mio padre l'aveva raccolta sull

quel tragico accidente. Mio padre era convinto di ciò

l'adoro, nemmeno suo padre che si farebbe uccidere

nelle mani di mio padre, o di qualunque delle

pezzo avevo udito mio padre dare il catenaccio alla

madre e a mio padre quanto sapevo di quella

dialogo con Silvina. Mio padre montò in furore e

care, e aveva lasciato padre e madre tristi e

capelli un diadema. ¶ Il padre e la madre di

lettera al suo signor padre, nella quale gli avrebbe

le aveva dipinto suo padre come un uomo di

essendo tanto vecchi, il padre e la madre di

l'ultima volta, irreparabilmente, padre e madre, tutto il

ho avuto mai nè padre nè madre.... ¶ Soave curvò

sua madre nè suo padre, che ne sarebbero certamente

salvezza. Sperare in suo padre era assurdo. Sua madre

si rivolse a mio padre, che la guardava attonito

almeno un bacio... ¶ Mio padre rimase muto, tossì, si

Pronunciate queste parole, mio padre uscì precipitosamente dalla stanza

dalla stanza, trovai mio padre seduto, al buio, nell

mio ordine, gridò mio padre. Nessuno entri in questa

di assopirsi! ¶ Incontrai mio padre nel corridoio. Egli mi

plena... Poi invitava mio padre ad andarsi a coricare

poi disse a mio padre di andare a riposare

lui qualche cosa. Mio padre la baciò in fronte

uscio, timoroso che mio padre, destato da qualche rumore

abbandonare... non abbandonare tuo padre... E Silvina, osando appena

la paura di mio padre, il timore di esser

inginocchiarsi dinnanzi a mio padre, invocare il suo perdono

quarto d'ora nostro padre si sarebbe alzato, sarebbe

alla camera di mio padre, in punta di piedi

lo sentii singhiozzare. ¶ Mio padre non s'era coricato

nostra casa. Ma mio padre non uscì dalla sua

che avessi di mio padre! E poi dove trovare

gridava: — Stupido come tuo padre! Non vedi che te

Poco dopo anche mio padre morì, ed io, venduta