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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cosimo Giorgieri Contri, Le orme del satiro, 1920

concordanze di «pareva»

nautoretestoannoconcordanza
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movimento della vita aerale pareva raddoppiarsi. Marco amava quell
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un senso di padronanza pareva infuso in ogni cosa
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preoccupazione. Ma adesso gli pareva di trovarvi una intensità
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estrema riserva. Soltanto, ella pareva talvolta voler sfidare, confondere
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quel suo sorriso che pareva immutabile e talvolta velava
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una esitazione. Talvolta ella pareva farsi ingenua, carezzare e
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condotta che appariva correttissima, pareva designarla a far parte
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un abito pompadour gli pareva di linee robuste e
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scale, aperse una porta... ¶ Pareva che lo aspettasse. Gli
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ambiente, in quella temperatura, pareva esso sbocciare più forte
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il braccio di Marco. Pareva che lo conoscesse da
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La sua voce infatti pareva esitare, mentr'ella cominciava
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la folla che sempre pareva crescere adesso, sul tardi
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una specie di vertigine pareva, nell'ora, aver rapinato
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sorridente, ma in cui pareva permanere una inquietudine costante
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sera, Marco. ¶ La voce pareva intima come la luce
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lo ricordava: e gli pareva d'essere cresciuto vedendolo
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fece un gesto, che pareva dare alle sue parole
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dalla sua poltrona, ella pareva avvilupparlo in una rete
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il cui vecchio cuore pareva adesso pulsare di folla
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il canale Michelotti. Ella pareva triste, assente, distratta. Soffriva
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per il solito viale! Pareva quasi che tutti e
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un comune pericolo. Ella pareva più tenera, come illanguidita
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la sua giovinezza gli pareva allontanarsi, staccarsi da lei
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mani piccole. Parlava poco, pareva guardare attentamente, seguire ogni
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veglione era passato: ella pareva di nuovo matronale e
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senza confessarlo, che gli pareva di dover sempre qualche
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più profondamente turbato. Gli pareva di sentire intorno a
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che sotto quel bianco pareva più ambrato. Nel voltarsi
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donna di trent'anni pareva, a dargliene molti... E
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La quale adesso non pareva curarsi molto di lui
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quel collo onduloso che pareva leggero ed era robusto
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aperta, accolta così, gli pareva che la diminuisse. ¶ Pure
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istante. Perché adesso ella pareva più lontana, come dimentica
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Ma una bellezza occulta pareva raccogliersi ai lati della
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che in simili banalità pareva essere specialista, disse: ¶ – Si
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momento, Andreini, il quale pareva accaparrare tutta l'attenzione
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si rinnovò. Anch'ella pareva difendersi male contro quella
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aria diversa!... ¶ – Ah! Mi pareva... E lasciamo le facce
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adesso nella luce cruda pareva più bianco, e fine
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abitatrice con qualche compiacenza. Pareva, venendo dal salotto, di
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sciupavano: e nessuno ivi pareva attendere a sognare o
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che le veniva incontro pareva stordirla, e pur trovarla
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per quella cornice. Non pareva più ormai l'esile
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e poi nulla più. Pareva fiorita in un giorno
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color d'ambra che pareva come un velo del
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Ella aveva sempre fretta, pareva sempre sospinta dalla sua
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fresca, rorida, alta, ella pareva veramente mettere in quella
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decisivo: e il recinto pareva riempito d'una numerosa
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passeggera dimestichezza. Il luogo pareva una radura quasi selvaggia
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come un'aridità taciturna, pareva meglio adattarsi un arbusto
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mensa. Noemi non ne pareva punto preoccupata, intenta com
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sua praticità. Adesso gli pareva di ritrovarsi. ¶ – Addio, Enguer
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l'orizzonte si apriva; pareva che si intenerisse come
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capelli pesavano. Il viso pareva sfuggirlo a disegno con
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anfora; il busto breve pareva posare con abbandono casto
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trama di sottintesi. Ella pareva che dicesse: – So che
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sera, in quell'ambiente, pareva tendere al sogno, al
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di un'inquietudine che pareva, come il tappeto verde
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tutto il suo essere pareva addormentato in una compiacenza
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distaccarsene. ¶ Un leggero malumore pareva incupire i suoi occhi
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un suo sorriso gli pareva che avrebbe fatto... Che
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Tutto il suo corpo pareva tendersi, vibrare, come uno
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il momento: e le pareva che tanta bellezza fosse
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roca, vedendo che ella pareva leggermente rabbrividire. – A star
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tra le agavi, che pareva scendere verso un abisso
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non la vedeva? Gli pareva un tempo infinito. ¶ Ma
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anche allora... Allora egli pareva dimenticarli subito; ma non
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grazioso. Ma non sorrise; pareva leggermente tediata. ¶ – Vado a
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chi appartenesse, ma gli pareva il profumo della sua
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faccia. Era candida o pareva. Aveva degli occhi così
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che il verde circostante pareva riflettervisi. E la sua
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a' suoi vent'anni. Pareva che avesse vissuto; e
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quel giardino, che pur pareva separato dalla città, come
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chiuso. Qualche cosa allora pareva pur faticarle la persona
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ad accogliere. Ella talvolta pareva chiedere molto alla vita
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le enormi sopracciglia grige. Pareva che qualche cosa le
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cosa che a lui pareva così grave – nel nostro
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espressione di crudeltà cresceva, pareva quasi diventare smarrita. Una
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volse, il suo viso pareva pacato, come un'acqua
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leggero tremito represso che pareva irradiare intorno un senso
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schiariva un cielo che pareva piccolo anch'esso. Piccolo
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cui la nuca splendeva... Pareva tutta agile, tutta lieta
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dove si nascondeva? Tutto pareva irreale avanti a loro
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archi trionfali, la città pareva aprirsi come un invito
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il domani. Ogni cosa pareva senza domani. E anche
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roseo del suo sangue, pareva aver lavato l'anima
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musica. E Noemi china pareva cercare sulla carta, e
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La voce di lei pareva esserlesi addentrata ancora nel
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Tutto questo a Marco pareva lontano, lontano. Era dopo
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in un confidente abbandono. Pareva così piccola, adesso. Le
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il maschio la vuole. Pareva raccolta come un mazzo
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era quell'angoscia che pareva sorprenderla? Egli sorrise: ¶ – Domani
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anche un'ora fa... ¶ Pareva dicesse: Ma che cosa
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accompagnasse col pensiero! Gli pareva di lasciarla di più
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sguardo tutta un'incomprensione. Pareva volesse dire che l
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amara come le parole. Pareva che, costretta a parlare
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andava da Giovanna. Si pareva in quel momento, a
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sapeva, ma diverso. Gli pareva che un'ombra camminasse
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era un segreto ella pareva decisa a custodirlo... E
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cui adesso un'inquietudine pareva destarsi. ¶ Egli si passò
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prima comunione. Un angelo, pareva... È molto religiosa, sai
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Il suo spasimo continuava: pareva rifar vigore a ogni
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cruccioso e amaro, che pareva rimproverasse, che dicesse: «Perché
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Perché mi hai generato? – pareva ella dire, co' suoi
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cruccio e il rimprovero, pareva piangere una innocenza offesa
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tratto. La notte gli pareva ora empiuta di un
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un fascino mortale: gli pareva di aggirarsi veramente pei
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il suo cuore gli pareva cambiato. Come dopo un
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assalto di febbre, gli pareva tornata in lui una
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tornare... laggiù? ¶ Anche Giustino pareva inquieto. Lo seguiva muto
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l'immagine sola sfuggiva, pareva farsi più vaga e
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aveva sostenuto fin qui, pareva abbandonarlo. Egli non era
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deciso. La notte gli pareva che si allungasse infinita
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di quaranta anni... Lei... Pareva che lo beffassero, e
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più la strada. Gli pareva estranea, diversa: così com
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cosa di argenteo che pareva fluttuare sospeso, e scendere
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adeguava lontananze e contorni. Pareva un paesaggio spento, un