Clarice Tartufari, Il miracolo, 1909

che mai nel proprio pensiero. ¶ Quali peccati il babbo

tutto; il più piccolo pensiero, la mancanza più lieve

cui richiamarsi costantemente al pensiero la propria sventura. Crollò

ore mattutine, richiamava al pensiero le città dolcissime dell

la bella creatura. ¶ Un pensiero si confisse come pugnale

parola diventava germe nel pensiero di quel piccolino. ¶ La

la sera, ma il pensiero le rifuggiva da ogni

signora, e concentri il pensiero. Se lei non guarda

immune dalla tabe del pensiero; l'orgoglio di sapere

giri del suo volubile pensiero; narrava come pescatori malvagi

sintetizzò così il suo pensiero: ¶ - Ecco, pare che qui

sua viva gioia, il pensiero che Orvieto sorge sulle

balzò di fronte, nel pensiero, monna Vanna, quale ella

impaziente, turbato, ossessionato dal pensiero di monna Vanna, ch

cima di ogni tuo pensiero, perchè tu occupi tutto

a qualche suo tenue pensiero. ¶ Il mondo? Ma che

per la gioia al pensiero del breve appello, che

si raccolse, richiamandosi al pensiero le ore delle sue

formulare il più semplice pensiero nello sgomento che i

germogliò nel cervello il pensiero ch'era necessario offrire

fare olocausto? Di ogni pensiero, di ogni affetto, di

le si faceva nel pensiero. Oh! certo, certo! La

Noè, aveva esultato al pensiero di vedersi entrare in

fiducia. ¶ Il lavorìo del pensiero in lui era arrestato

gran passi, incollerito al pensiero che i regolamenti del

si ammassava intorno al pensiero; gli pareva che il

spegnergli ogni luce di pensiero. Oh! essere umile, essere

essenza di ogni suo pensiero. Vanna era contenta, oh

riflettere raccogliendo disperatamente il pensiero sopra un punto determinato

gli dà forza. Nessun pensiero, ma un succedersi delizioso

fede e il libero pensiero. Perchè dunque, nel benessere

s'impauriva per tale pensiero, si chiamava spergiura, sacrilega

che il suo lucido pensiero le debellava a una

mai; bellissima nel mio pensiero. Dolce sciocchina! Ricorda? - e

nome, di collera al pensiero cocente che altri avesse

limpido che porge il pensiero con arditezza impulsiva, talvolta

ci fosse dentro il pensiero di Serena, nè a

fosse dentro il proprio pensiero. Questo era melanconico anche

allo scemare dell'unico pensiero che ti sei imposto

da Ermanno stesso, dal pensiero di lui che, ora

le aveva illuminato il pensiero; dal cuore gagliardo e

coll'ombra di un pensiero peccaminoso, di crescerle fiero

testa, non già il pensiero; egli frugava intanto nella

Dite che il vostro pensiero venne pervertito da false

l'orgoglio del vostro pensiero. ¶ - Non posso - disse Ermanno

sui loro labbri, al pensiero che«Grano di Pepe