Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

più pericolosa di Gotham, perché da noi di benefattori

di poi, aveva ragione, perché i veri supereroi non

e avevo ragione io, perché i supereroi alla fine

beccare qualche pedone, anche perché noi ragazzini eravamo sempre

trenta. Le riconto velocemente perché la cabina si è

film, mai dal vivo, perché a Napoli, nei miei

sembrava davvero soffrirne, anche perché con il tempo i

Adoravo soprattutto Flash Gordon, perché riguardava la fantascienza e

le palle”, testuali parole, perché non aveva paura di

ma aveva un suo perché. ¶ “Giancarlo”, e gli corsi

che non potevo acquistarli perché non avevo i soldi

delle persone morte!” ¶ “Eh...” ¶ “Perché, Mimì,” intervenne mamma, “perché

Perché, Mimì,” intervenne mamma, “perché fai così?” ¶ “Spiegati. Ora

persone. Li trovo istruttivi, perché i dialetti e i

cosa mi lasciò interdetto, perché a me non facevano

gesto fece da apripista perché anche papà si sentì

dietro a un pallone, perché avere un amico come

di orgoglio. E anche perché di giorno in casa

forse, non conosceva Rodari, perché mi sfilò davanti senza

aveva preteso essere tonde perché si adattavano bene al

rimase davanti alla televisione perché c’era Pertini e

tenevano comunque in disparte perché mi giudicavano “pesante”; e

non potevo dire nulla, perché a lui Viola non

in atto alcun piano perché tra l’altro con

da lì il nome, perché mi ricordava il felino

braccio ha il suo perché, puoi farti ricoprire il

dalle compagne, lo sapevo perché me lo aveva confidato

e decisi di intervenire: “Perché perdi il tuo prezioso

divertire mamma e nonna perché so’ ignoranti, ma per

un rimbrotto serio è perché proprio in quel momento

subire una notevole trasformazione perché Sasà non seppe trattenersi

arrivare. ¶ “Io nun capisco perché stu guaglione debba mettersi

che è un pazzo perché scrive cose che non

che non dovette impressionarlo, perché scoppiò a ridere. ¶ “A

sempre le stesse domande? Perché gli devo prendere dei

il coraggio di entrare perché, se lo becca il

ma, soprattutto, ero deluso perché nel pomeriggio avevo visto

strano verso di stupore perché Sasà si avvicinò senza

gli occhi: centotrentamila lire! ¶ “Perché non lo prendi?” chiese

ebbi tempo di rispondermi perché quando tentai di sfilare

fianco in silenzio, emozionato perché in cuor suo avrebbe

mi era particolarmente simpatico. ¶ “Perché non provi a sederti

capivo mai quando scherzava, perché sapeva celare bene una

facilmente. Così desistetti, anche perché, di lì a poco

chiesi a Viola. ¶ “No... perché tu ce l’hai

dal mio prepotente amico. ¶ “Perché le hai raccontato tutte

ma non dovette sentirmi perché partì in tutta fretta

una nemmeno per intero, perché quando era iniziata Albachiara

Non so se è perché avevo un bisogno disperato

di cose belle. ¶ Forse perché nell’altra sua vita

aveva la tintarella perfetta perché passava due ore al

sua vita nel gabinetto perché, forse, era già ammalato

un esperto. ¶ Non so perché, la sua ostentazione aveva

che mi ero pentito, perché sempre di furto si

fingendo di assecondarmi, solo perché, dove ero io, era

partita entrata nella storia perché Maradona per l’occasione

che iniziasse la partita, perché, diceva il nonno, bisognava

arrivare tardi a scuola perché lui, mentre faceva colazione

avevo molto amato soprattutto perché nella figura di Mickey

nome su un foglio, perché neanche sapeva chi fosse

solo, durante l’estate, perché quella casa si rivelò

lo chiamano nel film, perché lì è maschio...” ¶ “Una

eravamo andati a vederlo perché papà aveva avuto in

papà non piaceva molto perché “si vede tutt’ cose

rimasta ancora un po’, perché di magia c’è

salire da solo, anche perché sapevo il rischio che

era riuscito a rispondermi perché aveva la bocca impastata

Lo avevo guardato esterrefatto. “Perché?” avevo chiesto poi con

aveva smesso di sorridere. ¶ “Perché?” ¶ “Mi stavo annoiando,” aveva

tornare in casa, anche perché la nonna mi stava

che nonna invece criticava perché, a suo dire, il

autovetture degli altri, ovvio, perché a lui l’auto

v’ata vulé bene, perché un domani avrete bisogno

avresti regalato la cassetta. Perché la cassetta me la

supporto della sua esistenza.” ¶ “Perché, esistono esperimenti a supporto

imparato a memoria?” ¶ “Certo, perché?” ¶ Giancarlo si produsse in

cane si chiama Beethoven perché amo molto la sua

neanche ci facevo caso perché il tizio era così

passò in secondo piano. ¶ “Perché non apre gli occhi

eravamo riusciti nell’impresa perché il manifesto si era

un’espressione troppo convincente perché lui mi salutò appena

il tempo di rispondere perché tornò al discorso precedente

po’ senza intromettermi, anche perché la discussione si spostò

di lì a poco, perché la noia stava prendendo

serie senza un vero perché, forse solo per far

doveva trovarsi sulla destra, perché proprio da lì proveniva

mi scappò un sorriso, perché pensai di avere con

la bocca, e capii perché evitava di parlare e

e di guardarmi e perché, forse, non l’avevo

e disse: “Può essere. Perché, cos’hai contro i

pensiero dopo l’altro, perché in cuor mio iniziavo

sera. Non so se perché i miei erano stufi

accentuata della figlia o perché, in fondo, Mauro li

di sognare è fare, perché la vita, in fondo

a pulire la cucina perché mamma era brilla e

non urlai proprio nulla perché sapevo che i miei

non li usava mai perché si vedeva brutta e

marchio fossero banditi, sia perché, come sosteneva papà, non

era cibo sano, sia perché troppo costosi, ragion per

aveva messo il muso perché, sosteneva, di lei non

orgoglioso nessuno, io, invece, perché a me non dicevano

fermavano mai, ma anche perché altrimenti ogni notte iniziava

non ve ne accorgete perché attaccano tutte me!” aveva

era il dieci giugno perché, quando tornai a casa

l’aveva con noi perché mostrava una sola faccia

neanche con le parole...” ¶ “Perché non parli anche di

è una buona cosa, perché ti porta a commettere

nu buon amico, Mimì!”. ¶ “Perché? Ogni tanto ci intratteniamo

per lì avevo sorriso, perché la frase mi era

è intelligente, sai...”. ¶ Chissà perché desiderava farlo apparire ai

stanza da letto.” ¶ “E perché non nel salotto?” ¶ Ci

risposto: “Non so, forse perché è già pieno di

incuteva un certo timore perché si trovava in fondo

alla porta d’ingresso perché la presa si trovava

pure un bel rimbrotto perché per risparmiare non aveva

usato. E lo sai perché?” ¶ Feci di no con

intonaco con una chiave – perché un cacciavite proprio non

pacchetto!”. ¶ Avevo esitato, anche perché donna Concetta era sempre

di sicuro in zona, perché ogni mattina alle otto

ero accorto di loro perché mi sembrava stonassero nel

di parlarne con Sasà, perché a lui le storie

conquistarla con i superpoteri perché c’era qualcos’altro

aveva aiutato a comprendere perché la morte di un

con papà ero nervoso perché Viola sembrava ormai annoiarsi

avevo avuto la conferma, perché ero in portineria con

della mia espressione delusa, “perché non la lasci stare

perfetto per chi amiamo, perché durano nel tempo, so

E poi?” ¶ “Poi che?” ¶ “Perché hai smesso di fargliene

negli ultimi tempi è perché sto tentando di capire

se potevo tenergli Beethoven, perché lui aveva da fare

là, ma non so perché. Di sicuro fumano, e

lo spiacevole dialogo, anche perché con me c’era

un gatto qui dentro, perché non potrebbe starci un

ho pensato e... diamine, perché non provare? In fondo

non riuscivo a sorridere perché dentro di me sapevo

appartamento.” ¶ Non gli rispondo perché mi arriva un sms

Non ho mai capito perché la nonna se ne

ci tentava papà. “Loredà, perché non porti Mimì a

aveva ancora un suo perché, nonostante gli sfottò e

la voglio godere. Anzi, perché non ne approfitti pure

abbozzai un sorriso idiota perché alle sue parole i

e lui dovette accorgersene perché iniziò a ridere imbarazzato

con i miei soldi. Perché, non ti piace? È

però, dovette turbarlo parecchio perché se ne restò lì

dissi nulla, un po’ perché non volevo inimicarmi Viola

prendere) e un po’ perché, da qualche parte nascosta

non ebbe reazioni semplicemente perché già non c’era

farla sentire in colpa perché non stava più venendo

americana, con il cinque, perché oramai eravamo adulti che

goccioline che scendevano lente perché avevo sentito dire all

davanti alla televisione, anche perché su Rai uno davano

liberato pure il nonno, perché anche restarsene tutto il

si rivelò una bugia perché una sera in cui

agosto lo era spesso perché la città che si

tante in questi giorni perché non c’è la

la luna piena e perché la città ad agosto

dare risposta ai tanti perché che ci accompagnano...” ¶ “Sei

farti male quando cadrai. Perché non desiderare qualcosa di

a muso duro, soprattutto perché non ero d’accordo

confidato nelle sue parole perché non si contavano le

Ferragosto, come avrebbe desiderato, perché non aveva trovato alberghi

accorse subito della sorpresa perché era intenta a gestire

di meraviglia sul volto perché non ero di certo

mia proposta rimase inascoltata perché papà pensò a rispondere

dalla moglie a intervenire, perché a farmi scendere vestito

ragazzo strano, lo so perché qualcuno parla e non

si dice”. ¶ “Mimì, ma perché devi fare prendere collera

collera a tua madre? Perché scendere con quel coso

istante prima di rispondere: “Perché devo fare una cosa

buio mentre riflettevo sul perché spesso chi ha, nemmeno

ma lui seppe interpretarla perché replicò subito: “Mimì, sai

e abbassai lo sguardo. ¶ “Perché lo dici come se

motivo?” ¶ Bea sorrise amara. “Perché? Perché non ha le

Bea sorrise amara. “Perché? Perché non ha le palle

non lo chiamerò Domenico”. ¶ “Perché, Mimì non ti aggrada

mi reggevo in piedi perché avevo passato quasi tutta

i panni dalla lavatrice. ¶ “Perché fai dispiacere tua madre

la tavola della cucina. ¶ “Perché ho una testa, e

con papà che blaterava perché si stava facendo tardi

della famosa enciclopedia e perché sarebbe stato altamente diseducativo

un volume dalla mensola perché prima bisognava disfarsi di

papà suonò il clacson perché in tal modo, secondo

non conoscevo il luogo perché lui non mi ci

rispetto degli altri, quanto perché a lui non stava

anche lui valeva qualcosa. ¶ “Perché non ti fai il

in piedi per terra...” ¶ “Perché, che male c’è

ho portato con me perché ti dovevo dire una

s’addà aspettà pazienti perché primma o poi quaccosa

se non fu facile perché si addormentava ogni due

ci davano le spalle perché loro se ne fregavano

restai incantato a guardarla perché assomigliava alla nonna quando

quale russare!”. ¶ Non so perché la generazione dei nostri

stia zitto un attimo perché i ricordi sono tanti

piacque o se è perché aveva altro per la

di scrivere altri capitoli perché a settembre le nostre

due) senza mai fermarsi perché papà non voleva pagare

tempo con me (forse perché di tempo, in quel

finire al suo posto perché lei sapeva riempire solo

spesso mamma chiedeva sorpresa perché non avessi preso otto

negli occhi spaventati, chissà perché, di mamma, che vagavano

e questa volta, forse perché rabbonita dai soldi, Beatrice

un asso nella manica, perché da un po’ aveva

famiglia più che altro perché quella mattina non avevo

l’aspetto fisico, ma perché si portava appresso una

saremmo dovuti incontrare presto perché voleva parlarmi e ascoltare

al Duomo ero euforico perché nel primo pomeriggio l

e con poche scaglie, perché sapevo che i pesci

n’ero reso conto perché la sera trovavo l

Papà faceva le cose perché così doveva andare, accettava

per le stanze, anche perché conoscevo a memoria la

capire chi fossero e perché passassero il loro tempo

interno del guscio, anche perché io correvo sotto la

con il suo borsone. ¶ “Perché non ti ripari?” chiese

senza sapere neanche il perché.” ¶ “Siamo molto diversi,” obiettai

sembrò colpito dal gesto perché arretrò d’istinto, forse

mio gesto, non solo perché il signor Scognamiglio se

era scomparsa, ma soprattutto perché mi era sorto il

a pompare troppo sangue. ¶ “Perché?” ebbi la lucidità di

Non lo so il perché”, e alzò la voce

volta. Non lo so. Perché dal fondo della strada

un solo lungo istante, perché quello successivo un ultimo

di scendere. Non troppo, perché, come vede, la casa

e guarda l’orologio, “perché a breve ho un

nemmeno si sforza troppo perché, mentre ce ne stiamo

ribatte perplesso, forse domandandosi perché mai sia venuto a

stare troppo al telefono perché la chiamata sui cellulari

Rosario come il nonno perché su questo punto Bea

il naso. A Bea perché, nonostante le origini, o

provincia; a me, invece, perché il nomignolo non può

a chiamarmi per dirmelo, perché io già non vivevo

fatta ad aspettare, anche perché, preso dalla mia nuova

di Lettere nella capitale perché il padre aveva smesso

e studiare senza un perché, a testa bassa, rinchiudendomi

maturata in me allora. Perché alla fine di quella

è un po’ meno. Perché quella maledetta sera capii

giustizia e capire il perché del suo assassinio ci

sono succedute negli anni, perché oggi la parete che

a Marco, lui sa perché. ¶ Grazie di cuore ai