Pietro Aretino, Angelica, 1535

et a chiedervi grazie, perché non solamente risplendete come

fe' diversi effetti, ¶ forse perché diversa ebber natura. ¶ Orlando

uomini illustri si dilegua ¶ perché goda de l'alta

già piú degno. Eh! perché, crudo fato, ¶ misero un

tradita ora si dole, ¶ perché mia sorte e sua

al Catai men vado ¶ perché dorma Medor l'eterno

cielo attente e ferme, ¶ perché strano furor l'ha

che sol ne piacque ¶ perché non abbiam mai, non

empio ¶ con gran ragion perché, il collegio solo ¶ non

l vede in oblio, ¶ perché le par che 'l

arme e 'l cavallo, ¶ perché de gli occhi tuoi

e d'arme privo, ¶ perché tu sei fatato, s

passo, ¶ che furto sien, perché di gemme ornato ¶ tengano

di menzogna il volto, ¶ 58 ¶ perché un tal re vie

sue bellezze fatalmente belle, ¶ perché a danno poi de

opre si fer', ma perché ogniun desia ¶ sol trionfar

tempo ad ambo mostra, ¶ perché posin le membra pellegrine

i piú gelati fiumi, ¶ perché d'Amor son chiari

la favella sola; ¶ e perché in lei celeste ambrosia

fur. Ruggier l'uccise ". ¶ 11 ¶ Perché piacque al buon Carlo

suo amor ardendo; ¶ e perché il mondo a te

scosse intorno al cor, perché la fiamma ¶ de l

fin fosse rimaso? ¶ Deh, perché non si turba il

mesti accenti miei ¶ e perché alora il sopportaro i

tal martíre è poco, ¶ perché farieno a piovere col

soffrir non volse ¶ sol perché io sia d'angoscie

ogni danno ¶ mi ristorò, perché il mio sposo degno

ch'ei ne gema, ¶ perché il ferro, ministro al

io ¶ patir per lui perché 'l suo cor fece