parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

concordanze di «più»

nautoretestoannoconcordanza
1
1991
di Jun Rail. Ma più di ogni altra cosa
2
1991
a far preparativi, i più grandi e i più
3
1991
più grandi e i più insignificanti, carrozze, lettere, valigie
4
1991
stava facendo la cosa più normale del mondo. Jun
5
1991
millimetro una delle sue più radicate consuetudini: non dare
6
1991
grande, capisci?, proprio grande... più grande possibile... e soprattutto
7
1991
per Denbury... ¶ – No, Andersson, più grande... proprio la più
8
1991
più grande... proprio la più grande che riesci ad
9
1991
che riesci ad immaginare... ¶ – Più grande?... Be’, si potrebbe
10
1991
metri... forse anche di più, diciamo due metri per
11
1991
per farla tre volte più grande. ¶ – Tre volte più
12
1991
più grande. ¶ – Tre volte più grande? ¶ – Tre volte. ¶ – E
13
1991
di vetro tre volte più grande? ¶ Così gli chiese
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1991
di vetro tre volte più grande? ¶ E il signor
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1991
di vetro tre volte più grande, e questo, propriamente
16
1991
il mondo. Quel che più conta è che proprio
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1991
in una delle sue più significative giravolte. Così fa
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1991
visibili coincidenze che neppure più ci si dava pena
19
1991
o per piacere, ma più probabilmente per mestiere. Guardava
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1991
se la vedeva sempre più distintamente – così distintamente che
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1991
persone, ritagliato via dalla più generale galassia della vita
22
1991
volto di Jun, il più bello che avesse mai
23
1991
non te lo togli più. E quella lì era
24
1991
Alla deriva. ¶ Due stanze più in là se ne
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1991
gilet scuro, iniziando dal più basso e poi venendo
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1991
lentamente, fino a quello più alto che seppur rimasto
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1991
non ci sono lacrime più belle – mentre stringeva tra
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1991
non c’erano labbra più belle – e piangeva, in
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1991
ancora, e ancora di più. E non smise di
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1991
occhi e non veder più niente, e lo sentì
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1991
a cominciare ovviamente dalla più scontata e cioè che
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1991
spiegazione era per lo più scartata in favore di
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1991
anzi non sembrava curarsene più di tanto: mentre un
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1991
nuova condizione di Giobbe più della prima: egli possedette
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1991
così, è un modo più gentile, si coricano le
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1991
che, in generale, sia più facile pensarsi buoni, la
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1991
macinare chilometri, volendo. Pekisch, più modestamente, rosicchia metri, uno
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1991
tiene dentro il tubo, più dentro che può, potesse
39
1991
a cercare la via più lunga per finire, alla
40
1991
rimasto uno solo, quello più alto. Lo tortura con
41
1991
sempre, non smettere mai più. ¶ – Di’ qualcosa, Pehnt. Dimmi
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1991
ci vorrebbe un tubo più piccolo... o forse bisogna
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1991
canta dentro una frase più o meno corta, dipende
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1991
ancora riesce ad essere più bello della luce della
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1991
mondo fosse un sospiro più clemente, riuscirebbe a ridere
46
1991
questa, in cima alle più nitide, alle più pulite
47
1991
alle più nitide, alle più pulite: esserci, quando in
48
1991
se queste righe sono, più umilmente, scritte dal sottoscritto
49
1991
realizzarli nel migliore e più esauriente dei modi. Perché
50
1991
è sempre illuminato dal più puro e disinteressato amore
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1991
ventisei anni, e nel più assoluto anonimato, allo studio
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1991
Avrei anche altri e più illuminanti aneddoti da riferirLe
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1991
di minuto in minuto più incerta. E così la
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1991
concludere che una voce più forte riuscirebbe ad arrivare
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1991
ad arrivare cento volte più lontano, e cioè raggiungere
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1991
da San Pietroburgo non più di due ore e
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1991
certezza che non potrò più esserLe utile, e questa
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1991
il professore non ha più la freschezza di un
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1991
Voglia accettare le sue più sentite scuse. ¶ Cordialità. ¶ M
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1991
preghiera di spedire al più presto. M.J. ¶ Com
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1991
risalì i tre piani più lentamente e faticosamente di
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1991
taglio e una ferita più profonda, al ventre, a
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1991
desideri sono la cosa più importante che abbiamo e
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1991
può prenderli in giro più di tanto. Così, alle
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1991
fa svegliare al mattino più tranquillo. Non sarà una
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1991
giorno dopo giorno nelle più diverse direzioni. Come tutti
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1991
trovato che non aveva più di due giorni, infagottato
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1991
Cioè, la storia era più complessa. ¶ Una ventina d
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1991
una fitta e sempre più intima corrispondenza. L’ultima
70
1991
Ci sono matrimoni anche più strani. ¶ Come d’altra
71
1991
le ginocchia. Il bottone più alto risultava ad altezza
72
1991
secondo cui il sistema più semplice per crescere era
73
1991
quello di rimanere il più possibile in piedi. ¶ – È
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1991
curve la voce fa più fatica a passare. Per
75
1991
Pehnt, tieni il tubo più dritto che puoi. ¶ Pehnt
76
1991
Pehnt teneva il tubo più dritto che poteva. Ciò
77
1991
dove nessuno poteva vederlo, più silenziosamente possibile, con un
78
1991
di batticuore, si rannicchiava più che poteva, proprio così
79
1991
tornava, era un po’ più bello, un po’ più
80
1991
più bello, un po’ più semplice, un po’ più
81
1991
più semplice, un po’ più complicato che in una
82
1991
c’è niente di più bello delle gambe di
83
1991
c’è niente di più bello delle labbra di
84
1991
con te? ¶ – Molto di più. ¶ – Stupido. ¶ Jun alzò lo
85
1991
Una delle prime e più famose locomotive costruite da
86
1991
in ventimila occhi, guercio più guercio meno, tanti quanti
87
1991
doveva essere uno stupore più di tanto: perché un
88
1991
vivere, o un modo più esatto e spettacolare di
89
1991
la natura non palpitava più: era una Bella Addormentata
90
1991
poltiglia inservibile, nodo mai più districabile, geometrie perfette perse
91
1991
del progressivo e mai più reversibile sfinimento, tarlo miserabile
92
1991
la presa infrangibile dei più geniali desideri – il piacere
93
1991
un tempo senza ormai più ore – o la faccia
94
1991
che chiamano libri – la più raffinata delle ritirate, questa
95
1991
è la sola e più dolce custodia di ogni
96
1991
morire, morire? La morte più assurda, ma se si
97
1991
se si vuole anche più puntuale e giusta e
98
1991
Era senatore, lui, e più di chiunque altro si
99
1991
occhi. Poteva essere la più clamorosa delle beffe, la
100
1991
clamorosa delle beffe, la più lampante prova a sostegno
101
1991
vergogna di stritolare il più appassionato e sincero dei
102
1991
muto, oltretutto, praticamente niente più che un rantolo lanciato
103
1991
Centinaia di persone anche più oscure, tutti silenziosamente dediti
104
1991
Prima strofa sottovoce, ritornello più vivo, mi raccomando. Okay
105
1991
permetteva anche alle persone più stonate di cantare in
106
1991
stretta, non lasciatela scappare più. Portatela con voi, ripetetevela
107
1991
soprattutto, il fa diesis più basso dell’umanofono. Gli
108
1991
Prima strofa sottovoce, ritornello più vivo, mi raccomando. Okay
109
1991
quattrocento metri, forse di più. ¶ – Di’, Pekisch... ¶ – Mmmh... ¶ – Ce
110
1991
dire da qui, partirà più o meno da qui
111
1991
metafore del destino: molto più belle e molto più
112
1991
più belle e molto più grandi. Ecco io penso
113
1991
di essere qualcosa di più che una nullità. ¶ – Lei
114
1991
risolverebbe molti problemi: sarebbe più semplice costruire la ferrovia
115
1991
la ferrovia e sarebbe più semplice, un domani, farci
116
1991
l’ultimo e il più bello dei regali. ¶ – Regali
117
1991
ci sarà un modo più giusto e più bello
118
1991
modo più giusto e più bello di arrivarci, a
119
1991
là dal vetro. Ma più propriamente lo ascoltava. Per
120
1991
di averne la certezza più assoluta: quella nota non
121
1991
si impigliasse in lui più possibile di quella bolla
122
1991
e mormorò “oppure mai più”. ¶ Stava lì, come una
123
1991
di Quinnipak. ¶ La lancetta più lunga si spostò avanti
124
1991
certo una delle ragioni più insignificanti... per quanto... a
125
1991
alla fine non sentii più niente, come se fosse
126
1991
vidi e non ebbi più paura... anzi, per così
127
1991
mai detti qualcosa di più di buongiorno o buonasera
128
1991
proprio nulla da dire... più o meno la storia
129
1991
sa, sono anche passati più di quindici anni da
130
1991
dirà che non è più l’età, questa, per
131
1991
so che non sono più una donna bella e
132
1991
Tu sei la donna più bella che io abbia
133
1991
chissà se tornerà mai più... non so... mi hanno
134
1991
voi stessi, così, girate più veloci che potete tenendo
135
1991
girare su voi stessi, più forte che potete e
136
1991
prudente lentezza poi sempre più veloci, tutti si misero
137
1991
a sé, mentre sempre più acute schioccavano le risate
138
1991
perso la scarpa, le più bambine a strillare con
139
1991
una festa danzante”, o più probabilmente direbbe “guarda, degli
140
1991
che la porta sempre più lontano – ci sarà alla
141
1991
lontano dalla vetreria. Una più accurata disamina dei costi
142
1991
allegramente che era la più corta via ferrata che
143
1991
la caldaia. Nel silenzio più totale i due signori
144
1991
nell’aria i rumori più strani e gli odori
145
1991
macchina parve non poterne più di schiacciarsi nel cuore
146
1991
uno sguardo, nulla di più, iniziò a scivolare, Elisabeth
147
1991
corsa e sgranare sempre più dietro di sé la
148
1991
non ce la faranno più, ha deciso di lanciarsi
149
1991
sempre e poi mai più, si può suicidare una
150
1991
una locomotiva?, non funzionano più i freni te lo
151
1991
alla fine, non di più, c’è ancora qualcuno
152
1991
fallati dalla Casa Reale, più uno comprato, perché fallato
153
1991
so, me l’immaginavo più lunga... e più complicata
154
1991
immaginavo più lunga... e più complicata. ¶ – Un giorno magari
155
1991
giorno magari le faranno più lunghe e più complicate
156
1991
faranno più lunghe e più complicate. ¶ – Me l’immaginavo
157
1991
La vita quando vive più forte del normale. La
158
1991
Per lui non esistevano più. Andava, il mondo, e
159
1991
riusciva a raccontare solo più mozziconi di storie. E
160
1991
davanti a tutti, la più bella era quella in
161
1991
sulla collina, a guardare più lontano che si può
162
1991
di Jun. ¶ 1016. Balena. Il più grande pesce del mondo
163
1991
lo guardava e sempre più pensava: “Quella donna doveva
164
1991
per un attimo, nella più piccola carezza del mondo
165
1991
vuoi spostare un po’ più indietro con quella grancassa
166
1991
testa, non ci capisco più niente. ¶ – ... l’avevo posato
167
1991
resto. Ci mise non più di cinque minuti. ¶ – Domande
168
1991
rimase chiuso. ¶ Nella stanza più a sinistra, al primo
169
1991
Dolci acque. Nella stanza più a destra, al primo
170
1991
non ci si vedeva più nulla quando la voce
171
1991
signor Rail, l’estate più calda degli ultimi cinquant
172
1991
testa, la giacca sempre più giusta, ritrovare Jun, la
173
1991
Sembrava che non dovesse più finire. E forse non
174
1991
meraviglioso ornamento della metà più bella dell’umanità. Senza
175
1991
signore, risponde alle esigenze più pressanti e intime della
176
1991
aveva letto qualcosa di più perfetto. E dunque si
177
1991
industria del vetro. ¶ E, più in piccolo: ¶ Rivoluzionario brevetto
178
1991
mettendo sotto vetro le più diverse porzioni di città
179
1991
lui riteneva tra i più significativi usciti negli ultimi
180
1991
confermava una volta di più l’inutilità delle gazzette
181
1991
recuperare qualche informazione in più. ¶ Il destino dà appuntamenti
182
1991
nella testa, nei momenti più impensati, inspiegabile canaglia, fottuto
183
1991
Horeau si incagliò, e più in generale tutta la
184
1991
vita si incagliò, e più in generale ancora il
185
1991
sono incagliate nei posti più assurdi. Una vita si
186
1991
di riposare per anni. Più propriamente: di covare sotto
187
1991
assegnavano il lavoro a più pragmatici architetti. Benché non
188
1991
consuetudine di riservargli. Paradossalmente, più la sua salute veniva
189
1991
spolpata dalla suddetta signorina più i suoi progetti inseguivano
190
1991
due affilate lame, sempre più divaricate. Brillavano, in modo
191
1991
mai immaginato qualcosa di più grande e di sconcertante
192
1991
Europa, 233 proposte. Ci volle più di un mese per
193
1991
che raccogliesse i suggerimenti più funzionali emersi dalle proposte
194
1991
di tutte è la più misteriosa – della memoria. Fu
195
1991
era il fa diesis più basso dell’umanofono. ¶ – Una
196
1991
paese. ¶ – Ma non sono più come una volta, adesso
197
1991
che non c’è più Andersson. ¶ – Andersson quello del
198
1991
Adesso non c’è più. E non è più
199
1991
più. E non è più come una volta. ¶ Alla
200
1991
allinearle in file sempre più lunghe. Chissà dove l
201
1991
lo possano reggere. E più sottile sarà, meno materia
202
1991
un metro quadrato... sì, più o meno è così
203
1991
si potesse farle anche più grandi... ma questo significava
204
1991
salvarne una su due... più o meno... ¶ – Chi è
205
1991
Andersson adesso non è più nessuno. Ma una volta
206
1991
accadrà dopo... non conterà più niente. ¶ Il signor Rail
207
1991
infinitamente stanco e senza più un posto dove andare
208
1991
fatto per lei le più belle lastre di vetro
209
1991
di lastre pazzesco... ¶ – Novemila. Più o meno novemila. Che
210
1991
invece di rispondere, disse, più semplicemente ¶ – Sa una cosa
211
1991
sé. Una volta di più constatò che la sua
212
1991
forse un po’ di più. Ma al massimo entro
213
1991
numeri migliori: l’assenza più assoluta. ¶ – Senta, Horeau, posso
214
1991
Mary... non ne poteva più, e un giorno se
215
1991
andata... non ne poteva più di me, s’intende
216
1991
ce l’ho fatta più... dovrei odiarmi per questo
217
1991
quadro non ne può più e casca, o una
218
1991
la vedevo, non avevo più saputo niente di lei
219
1991
era una roncola quella... più chiaro di così... rotaie
220
1991
persone, forse anche di più, cioè tutto il paese
221
1991
esatta della strada, sempre più fitta si fa la
222
1991
quel punto nevralgico, il più vicino possibile a quel
223
1991
e aveva una moglie più alta di lui, e
224
1991
dopo aver scelto quello più grande e più bello
225
1991
quello più grande e più bello di tutti, e
226
1991
e morirà felice, senza più paure né desideri, e
227
1991
e in quel momento più che in qualsiasi altro
228
1991
temporale sonoro – ma molto più dolce di un temporale
229
1991
è che la gente più radicalmente non sa di
230
1991
rimasero, non c’era più niente da fare, capace
231
1991
di polvere, non di più, e in compenso colorando
232
1991
ottone e di corde – più si avvicinano più sfuma
233
1991
corde – più si avvicinano più sfuma tutto negli occhi
234
1991
orecchie – ogni passo in più costruisce nella testa un
235
1991
lentamente indietro – passi sempre più piccoli, ma bellissimi, a
236
1991
trombone che non emette più una nota – nel gran
237
1991
altri, e molto di più degli altri, le si
238
1991
vede e non sente più niente, solo quel morso
239
1991
non ci sono ormai più di cento metri tra
240
1991
Pehnt che non sentirà più niente del genere – Pehnt
241
1991
c’è niente di più bello delle gambe di
242
1991
sono belle – nel punto più nascosto dell’intera fornace
243
1991
li divora tutti, chi più chi meno, adesso che
244
1991
che non ci sarai più, ancora una volta addio
245
1991
cinque metri, non di più – uno spasimo, una tortura
246
1991
e non ci sarà più bisogno di parole, dopo
247
1991
ma è nel punto più segreto della gran fornace
248
1991
è duello, al mondo, più bello? / è come una
249
1991
terrore che non finisse più – e invece lentamente va
250
1991
è poi la cosa più commovente di tutte – la
251
1991
un attimo, non di più, senza un tremore nelle
252
1991
un sacco. Non respirava più. ¶ – Cosa dici? ¶ – C’erano
253
1991
in quaranta, forse di più, noi abbiamo cercato di
254
1991
tardi, non c’era più niente da fare, non
255
1991
ma non c’era più niente da fare, c
256
1991
saperne, non ci credevano più... noi non volevamo che
257
1991
dissero che uno in più ci avrebbe fatto comodo
258
1991
non l’ho visto più e quando mi sono
259
1991
ma non c’erano più, gli occhi, non c
260
1991
occhi, non c’era più niente, non sapevi a
261
1991
Portami da lui, Brath. Più presto che puoi. ¶ Due
262
1991
ne stava qualche passo più indietro. Aveva il cuore
263
1991
Non si erano mai più visti. Anni. Poi Horeau
264
1991
processione che non finisce più. Chissà se hanno paura
265
1991
passeri, non si poteva più lavorare. Si godevano il
266
1991
serra, ma mille volte più grande. Tu stai dentro
267
1991
vetro. Sarebbe tutto così più leggero. Anche le parole
268
1991
Identico. O magari ancora più grande. E la gente
269
1991
che si alzavano sempre più alte. Poi fu un
270
1991
fu la fine, solo più un gigantesco rogo che
271
1991
un boato tremendo che più nessuno dimenticherà, lo sentirono
272
1991
Non si sarebbero mai più visti. ¶ 3 ¶ Diavolo di un
273
1991
riscritto che non abito più lì. Io mi sono
274
1991
E soprattutto NON STO PIÙ DAL SIGNOR IVES. Il
275
1991
qua e non sono più... ¶ ... un vento pazzesco che
276
1991
Dice che non stai più da lui. Non per
277
1991
felice e non capisco più niente. ¶ Neppure per un
278
1991
sposato la figlia del più ricco assicuratore della capitale
279
1991
non mi ricordo nemmeno più dove fosse, son finito
280
1991
la ferrovia non esiste più. È una storia lunga
281
1991
nella vita ho di più caro e che, in
282
1991
ricevere ancora le mie più sentite congratulazioni e abbiate
283
1991
Ogni tanto, nei momenti più impensati, siamo felici. ¶ Andrò
284
1991
signor Rail era poco più che un ragazzo, andò
285
1991
allora non parleremo mai più di questa storia, proprio
286
1991
che proprio non poté più resistere e dopo aver
287
1991
di farlo un po’ più presto del solito, quel
288
1991
sarà il mio segreto più bello. Addio, Dann. Non
289
1991
ne andavano i pezzi più pregiati della sua casa
290
1991
il trasferimento. Non sarebbe più stata la stessa vita
291
1991
innamorati: la spuntò quello più vecchio, il cui profilo
292
1991
bellissima”. Poi non pensò più niente. Restò nella sala
293
1991
piantagioni. Non c’è più la vetreria, com’è
294
1991
anni non c’è più il vecchio Andersson. Nel
295
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signor Rail non prova più né rancore, né rimorso
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né rimorso, né soddisfazione. Più niente. ¶ Scivolano via, le
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ricomincia. Quando non riconosce più le lettere e a
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precisione assolveva ai compiti più diversi, come stregato da
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l’anno, non di più. Per una decina di
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l’assistente tornava alla più rassicurante ed assoluta normalità
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possiate farvi divorare dal più orrendo dei mali, e
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tutti i vostri giorni più belli, odio tutto quello
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per non togliersela mai più. Il pendolo si era
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scelse per sé la più sottile e inattaccabile: il
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Pekisch. Non c’era più niente da fare. Non
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ridere. Non ti riesce più nulla. Stai lì e
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sola parola, non esce più niente, ti torna tutto
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a spalla dall’ottava più bassa dell’umanofono. “La
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e nemmeno si spoglia più. Mi infila le mani
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a Quinnipak, ma neanche più quello funzionava. Tool ci
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vetro che, non so più dove, era completamente bruciato
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non ce l’ho più fatta. Non era più
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più fatta. Non era più lui. Stava tutto il
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guardarmi così. Non son più riuscita a tornare. Lo
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nemmeno là lo trovavo più. Era finita. Era proprio
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pazzesca. Chi ci capisce più niente. Ne ho viste