Remigio Zena, Confessione postuma, 1897

squillo al campanello della porta di casa. Chi poteva

apersi di nuovo la porta. Nessuno! Chiesi nel buio

chiusa a chiave una porta, si allontanò canticchiando, mentre

mentre Claudio anche quella porta riapriva col semplice appoggio

incontrare lo squarcio della porta. Nulla: prima a destra

trovarmi con lui sulla porta dell'ospedale, all'ingresso

d'Aragona, consegnarlo sulla porta a chi l'aspettava

lasciarlo lí, e sulla porta, dal personaggio medesimo tornare

dentro? risponde: proibizione assoluta, porta di ferro per lui

massimo silenzio, bussate alla porta in nome della legge

vettura già pronta alla porta, mandato a spasso il

signor duca uscí dalla porta grande, senza cappello, e

questo vento che ci porta via? ¶ Ci porta via

ci porta via? ¶ Ci porta via, don Pellegrino sente

volgeva irritato verso la porta, ecco Regesta avventarglisi contro

e nello sconquasso della porta che cedeva a un

consigliato di sfondarci la porta, visto che nessuno di

aiuto... e sforzata la porta, l'aveva vista, Alma

cima alla scala: la porta era socchiusa, nella seconda

La pantera ¶ - Abbattete la porta! - gridò ai suoi giannizzeri

d'ottone appiccicata alla porta: B.N. Tschernyschewskij. Vittima

allontanandosi qualche momento dalla porta per ritornare poco dopo

madre: il campanello alla porta c'è, suoneremo e

tentare di sforzar la porta... tempo perso! Penelope caccia

non parlano. ¶ Abbattete la porta! - gridò nuovamente il delegato

tenendosi indietro. Abbattere la porta voleva dire trovarsi subito

il battente della famigerata porta si spalancò e apparve