Melissa Panarello, La bugiarda, 2013

arrivata, non avrei più potuto giocare con la mia

letto, dove nessuno avrebbe potuto assistere alla mia vergogna

abbastanza, non avrei mai potuto prendere congedo dalle cose

congedo dalle cose, mai potuto attivare quel motore che

romanzo. Che avrei anche potuto frequentare la facoltà di

sarebbe cresciuta e avremmo potuto raccontarci i segreti e

l’amore. Che avrei potuto fare tutto questo, farlo

momento in poi avrei potuto fare la fioraia ad

passo. Tutto questo sarebbe potuto succedere perché avrei pubblicato

vestito bellissimo che avrei potuto indossare anche per andare

poco si fidava, avrebbe potuto finalmente essere felice. Provavo

a quel momento, avrei potuto sopravvivere a qualsiasi cosa

permesso conoscermi. ¶ Come avrei potuto congedarmi se avessero imparato

che non avrei mai potuto pubblicare il mio romanzo

esperienza. Secondo lei avrei potuto capirla, avrei potuto persino

avrei potuto capirla, avrei potuto persino consigliarla, dirle com

solo la morte avrebbe potuto salvarmi. E ripensai a

o fatto non avrebbe potuto ferirmi. ¶ Passavo perciò i

unica cosa che avrebbe potuto salvarmi sarebbe stato litigare

aggiungere. Ma come avremmo potuto capirlo e, semmai, ammetterlo

stavo in silenzio. Avrei potuto mettere giù e lasciarlo

faccia e chiunque avrebbe potuto, da quel momento in

Niccolò. ¶ “No.” ¶ Come avrei potuto spiegargli che ero abituata

capace di me, avrebbe potuto reggere gli insulti, le

salvezza, le dicevo. ¶ Avesse potuto fare brandelli della mia

sentita male, non avrei potuto chiedere aiuto a nessuno

lei non avrebbe più potuto governare sulla mia vita