Vittoria Colonna, [Rime], 1538

scòrge. ¶ SONETTO VII. ¶ Chi può troncar quel laccio che

un petto fido ardente ¶ Può far quel caro tuo

sol d'amor legar può tanto ¶ Due voglie, or

E se pietà ancor può, com'ella suole, ¶ Ch

per Lete esser non può sbandita, ¶ E mia giornata

ed ardo. ¶ Quant'egli può, dal primo acuto dardo

Chè con quanto più può l'alma v'onora

tuo grave danno ¶ Mi può spesso in ciel far

cader la mano. ¶ Nè può le glorie sue l

tormento è poco, ¶ Quanto può dir chi più Elicona

mio mortale ¶ Quant'ella può da quel che 'l

immortal gloria ¶ Cader non può la mia depressa e

smarrita speme; ¶ Dal qual può aver sì lunga e

tormento interno; ¶ Chè ben può nulla chi non può

può nulla chi non può morire! ¶ SONETTO CVII. ¶ Nella

altra; e la cagion può tanto, ¶ Che m'è

vinta tal possanza. ¶ Non può dalli sinistri esser lontano

Che agguagliar sol lo può gioia infinita; ¶ Qual dura

vigor prendo ognora: e può ben tanto ¶ L'alta

Lui, che solo il può far, prego che mandi

in un momento ¶ La può far degna; ch'io

sè stessa offende. ¶ Questa può far prigion l'alto

ricco tesoro, ¶ Che la può far con largo ampio

ombra santa ¶ Scorger si può quanto s'intende e

Con queste armi si può l'ultima guerra ¶ Vincer

umile in pace, ¶ Render può l'uom la viva

fieri artigli; e non può più vantarsi ¶ Del primo

per grazia di Dio può risalire ¶ L'uomo alla

ardire ¶ Dicendo: ristorar non può mio onore ¶ Altri; nè

tempo nè fatica ¶ Far può lo spirto vostro afflitto

l vero obietto. ¶ Non può la mia finita egra

il vero, ¶ Quant'occhio può veder, chiaro discopre! ¶ Benedetto

e l'armi. ¶ Non può fallir la tua secura

a noi mostrasti ¶ Quanto può con la grazia un

quanto vuole ¶ Ma quanto può s'accende e s

SONETTO CXLV. ¶ Non si può aver, credo io, speme

grazie, e non più, può darti il core, ¶ Quanto

fede ¶ Ch'ei sol può render l'uom giusto

e sente. ¶ Ond'ella può ben far certa efficace

e vinta; ¶ Com'esser può che, essendo intorno cinta

l'alma allor non può per l'occhio errare

chiaro splendore ¶ Passar non può, da te scaccia l

onori. ¶ SONETTO CXCVI. ¶ Non può meco parlar dell'infinita

ch'altra vaghezza ¶ Non può impedir la sua più

mi consola, e ben può darmi ¶ Tutto quel bene

punto pace e guerra ¶ Può darmi e tor, tanto

con renderla a lui, può fargli onore. ¶ Il proprio

glorie degli antichi vere, ¶ Può quello in me che