Alessandro Braccesi, Soneti e Canzone, 1473?

Quanto presto il dilecto ¶ qual di mia libertate, ¶ sendo

sì formoso volto, ¶ dal qual la vita si mantiene

l'instabil mio stato ¶ qual pure un giorno intero

fragile e stanca, ¶ la qual vedi che manca ¶ sol

un fiero dardo ¶ del qual vorrei, né posso far

séguita l'orme ¶ dalle qual io vorrei, né posso

ochi il dolze nutrimento, ¶ qual pasce il cor d

mie vita adombra, ¶ dal qual s'io scampo fra

posso a tanto ardore, ¶ qual s'Amor, da pietà

morte, ¶ né so in qual parte mi rivolti o

tu, Cupido, el sai, ¶ qual chiamo in testimon de

l'alma sente, piango, ¶ qual per seguirvi da me

le fiamme sue potenti, ¶ qual m'ardon sopra tutti

overo Alceo, ¶ o Pindar, qual tutta Grecia admirava. ¶ 26 ¶ Pur

se' stato al mondo! Qual paese o loco, ¶ qual

Qual paese o loco, ¶ qual villa dal tuo danno

villa dal tuo danno, ¶ qual popolo o natione ¶ è

è quel nutrimento ¶ pel qual vivea contento: ¶ l'offesa

che mi tòi quella ¶ qual più che la mie

vita amo e disio, ¶ qual sola agli ochi miei

ombra del bel viso, ¶ qual rimirando fiso, ¶ tanta dolceza

altri nol crede, ¶ del qual con tanto stratio, ¶ senza

vinca questa sorte, ¶ la qual sì come neve al

baron la gente pave, ¶ qual l'idra e la

vidi una vechia lorda, qual involto ¶ le mani a

perfidia del volubil tempo, ¶ qual s'è mutato in

tuo dolze strale ¶ col qual feristi il mio giovenil

al mio sommo disire, ¶ qual di dolceza m'ha

vinci ogni mortal belleza ¶ qual chi contempla non ha

da sospiri e pianti! ¶ Qual più crudel, qual più

pianti! ¶ Qual più crudel, qual più letal martyre ¶ potevi

so di questi due qual più crudele ¶ sie stata

l'esca con la qual m'hai preso, ¶ sì

presente ardo, ¶ per la qual son hor d'ogni

l'aspecto sereno, ¶ pel qual Amor m'ha posto

con l'angelico volto, ¶ qual m'è nel cor

aspecto clemente, ¶ senza 'l qual non ho pace. ¶ Quanto

combattuto da superchia doglia, ¶ qual non mi lascia aver

di veder la forma ¶ qual d'ogni mia quïete

Giove e opra, ¶ el qual ringratio per sì benigna

buona opra ¶ immenso gaudio, qual dato ha principio ¶ da

abbi il mio factore, ¶ qual degno facto m'ha

di sì lunghi affanni, ¶ qual più che mai è

alla gran doglia ¶ dalla qual mai non credo restar

cagion n'hai, ¶ a qual soquadro di trista vergogna

vago tuo legiadro volto, ¶ qual sempre il miser core

mi fe' Amore, ¶ nel qual vivendo sempre sarò involto

quello unico bene ¶ col qual l'alma affannata sempre

al cielo honore, ¶ la qual chi vede ad maraviglia

grato e degno guidardone, ¶ qual premio puossi, qual retributione

guidardone, ¶ qual premio puossi, qual retributione ¶ render a chi

e mesta in volto ¶ qual tucto d'ira il

hai. ¶ Certo non so qual più duro martyre ¶ può

volte s'acquista, ¶ dal qual sendo lontan gran pena

penso al vezoso parlare, ¶ qual mi fie sempre di

assimigliato a Venere. ¶ Ma qual s'apprese alle mie

l signor mio, ¶ la qual mai non potrò porre

liberal non fussi stato, ¶ qual di puro auro e