Aldo Busi, Un cuore di troppo, 2001

accontentarti della metà, cara, quando ciò che ti spetta

fallimento della sua neutralità quando il racconto dell’amore

ne allungherà la durata… quando il racconto dell’amore

cosa ci si aggrappa quando ci si aggrappa a

ma un fiuto… ¶ E quando racconti una storia che

di clandestini in nero. Quando parti, saluti semmai quelli

raccoglie, sia a ottobre, quando fra me e i

nessuno; me la squaglio quando sono tutti in sala

vera vita in più. Quando sto sveglio non vivo

che coincida con me, quando dormo vivo… almeno in

essere brava quanto te quando non lo è, integra

non lo è, integra quando corrotta, geniale e inventiva

corrotta, geniale e inventiva quando conformista e codina, lavoratrice

padrona di se stessa quando pigra e parassitaria e

delicate anche se spietate, quando mi è andata bene

e sono scomparsi piccati, quando mi è andata male

per quello che infine, quando la fine sembrava già

anche lei… e allora, quando decido di ricorrere a

e fare sul serio quando scrivo, cioè di essere

piccolino dei due e quando sono rimasti orfani non

sola volta in imbarazzo, quando parla di donne, se

tutti i giorni, di quando non sono a cosce

da distanti, è… sarebbe… quando senti non solo il

la sera nel salone quando arriva la cantante Monella

clinica… in un manicomio… quando lui l’ha conosciuta

altra sauna, in città, quando è voluto venire con

Un bel po’. ¶ Poi, quando si è deciso a

anche molto più contento quando vedo Menes e gli

offerta extra e dice, quando mi sporgo un po

ho mai chiesto fin quando si trattiene, temo di

così sinceramente divertito che quando parcheggiamo e siamo fuori

suo primo Tir di quando era appena diventato padroncino

era incinta, e poi quando hanno fatto fallimento, per

cubo, tu maschio senti quando una finge per tutta

appunto, e lui capisce quando una deve lavorare per

che fa i formaggi quando lo sanno tutti che

molto di meno di quando sei giovane. La trebisonda

non so, e come quando non si sa più

pubblico, e lui no. ¶ Quando Menes chiese il conto

si arruffiana dietro tutta quando sei famoso, datti pace

farmi un fegato così quando mi insultano o agli

d’esami e poi, quando prossimi ai trent’anni

l’ora della verità, quando gli va bene… quando

quando gli va bene… quando va bene a entrambi

facendo uno così, e quando è finita del tutto

sempre nelle orecchie, anche quando faccio cose molto più

un bidone!». E che quando lui infine mi disse

era questo che volevi quando non si è avuto

avuto davvero e, peggio, quando l’hai avuto e

rimasto a bocca aperta quando gli ho detto col

a parte e lui, quando gli ho detto che

piegarsi verso di me quando ha mollato la presa

non da me richiesto, quando avrebbe levato le ancore

tenuto per sé, e quando gliel’ho passato dal

del dovere, era come quando diceva, «Oggi camminiamo meno

di essere oggettivo, imparziale quando ti condanna, la brutalità

centimetro di pelle da quando so che potrebbe non

bagagli già mezzo pronti quando, nell’aprire la porta