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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Tre operai, 1934

concordanze di «quel»

nautoretestoannoconcordanza
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sera egli studia, perché quel poco di intelligenza che
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Lo conosci l’avvocato? Quel coso lungo, quello spilungone
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Sì, andavo giusto con quel vecchio che fuma sigari
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andarci, pensa Teodoro in quel momento; e traduce quel
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quel momento; e traduce quel pensiero in queste parole
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e di più, ecco quel che sentiva. Bisogna uscire
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cuore della notte, con quel tantino di mistero, da
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ha dimenticato sul comodino, quel vecchio Roskopf Systeme Patent
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e corre, corre, su quel candido quadrante, come su
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è quasi sicuro che quel passo gli sarà fatale
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quasi da piangere: in quel letto improvvisato, in una
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sentirsi veramente lui in quel letto, in quella stanza
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ella sapeva che con quel gioco Teodoro cercava di
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chiaramente, riguardava lui. In quel periodo leggeva un po
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sui libri, per capire quel che leggeva, e invece
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lui di parlare a quel modo? Lui che non
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ma che sofferenza ricacciare quel pensiero, rinunciare alla sua
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veda lei, così, in quel momento... (chiude gli occhi
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accorgo...» Vorrebbe continuare su quel tono e dirgli tutto
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inchiodata com’è su quel letto disfatto. Una sensazione
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che pianga continuamente con quel suo sguardo umido e
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capisce il perché di quel silenzio nella casa: ed
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Quella maledetta lì, con quel bambino!» grida un’altra
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Io avevo sette lire!» «Quel farabutto!» Sulla porta s
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libero da impegni. Ma quel seno lo attira: debbo
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abbassarsi sul petto. A quel punto l’uomo cava
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fa appena capire che quel signore non può muoversi
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dimostrare che anche in quel piccolo centro si sa
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chiamano il forestiero per quel suo nome francese, e
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d’animo le capita quel giorno di scorgere un
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quanti anni, ridicolo, e quel treno, e quell’uovo
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capisce gran che di quel discorso: non sa cosa
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capisce gran che di quel che dicono, né Elisa
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che una lezioncina a quel signore non sarebbe superflua
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gli pare così fioco quel sibilo, per la distanza
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di aver fortuna, finalmente, quel giorno e di trovare
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e di trovare proprio quel giorno ciò che cercano
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po’ da tutti per quel bambino che non si
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di fare amicizia con quel bambino, non suo; s
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piace Capitan Cocoricò, con quel barbone?» Ma Pippetto ha
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per una disgrazia di quel genere. Invece Anna starà
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che son seguiti da quel disgraziato giorno della sua
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gli fece mille raccomandazioni, quel brav’uomo preciso e
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la sua deficienza in quel lavoro! Ora non poteva
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mezzogiorno poteva liberarlo da quel tormento. Ma tardava. Il
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signor... Barrin.» Suona strano quel “signore” sulle labbra di
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cos’avrà fatto durante quel tempo? Quanti anni che
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lo è stata, ma quel pallore è del tipo
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casa, dice sempre per quel brevetto... Sono proprio sfortunata
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può aiutare perché quando quel coso lì non vuole
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egli sia più espansivo? quel tanto che le dia
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bisognerà nascondere a Marco? Quel Marco ora gli dà
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senti per me? E quel Marco con tutte le
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batteva quasi sempre su quel lato portandovi sbavature di
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e Marco giunsero in quel rione di domenica, e
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se non sapesse fare quel lavoro? Rilegge l’avviso
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sabato.” Potrebbe dunque recarvisi quel giorno stesso! È un
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una volta rimessosi su quel terreno, le cose precipiterebbero
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intendere il significato di quel silenzio perché capisca tutto
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che c’è in quel suo cuore anche se
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vanno a pigliare a quel paese tutti quanti. Neh
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piccolo, quasi invisibile, “Marco”. ¶ Quel biglietto la rende nervosa
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rumori, quelle voci lontane, quel mare petulante che s
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la rincorsa per raggiungere quel sibilo generale che buca
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andare più oltre in quel pensiero; attende, appoggiato al
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o non vuoi, in quel momento costa un centinaio
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Non vuole demolirla; eppure quel suo cauto servirsi degli
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che si proseguisse in quel lavoro: quasi griderebbe smettetela
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le scarpe dure, in quel silenzio: gli dice qualche
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viso; tossisce, e in quel silenzio, l’attenzione dei
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terreno. A che serve quel muro? Forse doveva recingere
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pulita» afferma il friulano. «Quel giovanotto aveva un’aria
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fa Teodoro, che in quel momento pensa ad Anna
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l’abbiamo preso a quel servizio! Perché siete una
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la cattiveria è in quel pugno, la fortuna avversa
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adesso glielo dico a quel signore che mi sta
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barba nei palmi fa quel fruscio leggero, che al
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un angolo suo, in quel ferro. E un’immagine
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rapido il passo. In quel momento egli pensa che
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a voler stabilire con quel contatto una familiarità. Da
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contatto una familiarità. Da quel punto vede in uno
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viso gli è rimasto, quel maledetto viso da bambino
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dove per sfuggire a quel senso d’oppressione che
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lo lasciassero cadere su quel letto, che si stacca