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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «quel»

nautoretestoannoconcordanza
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avvicinò al naso, aspirando: quel profumo almeno non era
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ha dato una mano quel vostro amico architetto. Dove
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caso Lennero. Lo conoscevo, quel figlio di puttana; era
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Lo sguardo vuoto verso quel cielo che probabilmente non
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odiare suo padre». ¶ «Da quel poco che ci ha
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di un capostruttura, per quel che poteva significare. La
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brava, ma io a quel tempo la frequentavo poco
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faceva il papà felice. Quel giorno ci ha annunciato
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casa. Non credo che quel lavoro andasse bene, e
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ha l’inizio, da quel poco che le ho
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Tutto intatto, com’era quel giorno. Come se due
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tavolo. E, davanti, in quel piccolo spazio, la tragedia
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come nel caso di quel venditore di cappelli di
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invece vedere la Pina, quel giorno: sciccosa, s’era
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l’ha licenziato in quel modo? Cornuto, sì. Ma
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unica vera bellezza in quel viso piuttosto anonimo dai
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che avesse risalto in quel viso opaco. Cercò di
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scema: mi ero trovata quel posto e volevo tenermelo
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ci ripenso». ¶ «Eravamo a quel giovedì». ¶ «Sì. Quando suona
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ho dato appuntamento per quel sabato alle quattro e
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urli, uno spavento! Tutto quel sangue, e lui… no
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una di casa. Tutto quel sangue e lui… Gilla
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a passeggio, partendo da quel viale e attraversando i
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memorabile di Henry Miller. Quel ricordo gli provocò uno
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la tiravano su in quel modo? E qui arriva
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a sua madre, per quel che si può vedere
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la luce dorata di quel mattino di sole che
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aspettasse di essere in quel posto davanti a quelle
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le cose si complicano. Quel Floris…» ¶ «Il marito della
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Be’, un bel giorno quel Floris le saluta e
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sempre con sé… Da quel lato, niente da dire
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una. Comunque, arriviamo a quel maledetto agosto di cinque
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di rovinarmi da sola. Quel giorno, dopo le firme
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scema, e sì che quel giorno non avevo bevuto
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persino io. ¶ Per tutto quel tempo io resto sola
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golf ai Caraibi, di quel vino non se ne
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qui mi fermo. Da quel momento quello che so
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ho voluto vedere niente… Quel giorno è uscita verso
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Bene, Gilla diceva che quel numero sarebbe uscito e
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e va a cercare quel padre che non vede
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di no. Ma in quel momento ha alzato gli
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indifferenza di Nuccio: da quel momento, e per un
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A più tardi». ¶ A quel punto, sentì bussare alla
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Olga, la mia maggiore, quel giorno era a Londra
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non si era inventata quel nome ridicolo, era una
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anni. Nessun problema da quel lato. Comunque, grazie per
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volevano due. ¶ Fu in quel momento che Gilardi osservò
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il suono scoppiettante di quel riso da ragazza. Ora
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nocciola e il verde, quel naso dritto che aveva
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stava rendendo conto che quel posto era come un
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pistola poteva essere in quel pacco?» ¶ «Era un pacco
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piacevano a lui. E quel costume, come lo portava
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bella ma diversa. ¶ Olga… quel nome lo fece sorridere
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c’erano nuvole. In quel silenzio immobile si sentiva
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voglio sentir odore di… quel che sai, quando mi
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cani. Di fronte a quel buio totale, si sentì
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era nel bar in quel momento. ¶ «Sì, qui ci
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il barone». ¶ «Dovevate vedervi, quel pomeriggio?» ¶ «No, quel pomeriggio
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vedervi, quel pomeriggio?» ¶ «No, quel pomeriggio era sabato… noi
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mi ha detto che quel pomeriggio aspettava sua figlia
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Allora deve sapere che quel giorno… senta, vado adagio
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Adesso ci arrivo. Qui quel sabato erano tutti eccitati
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aspettare conferma, seguitò. «Io quel giorno non avevo lavoro
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la calma che in quel momento gli era necessaria
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Dio mio, perché?» ¶ A quel punto dovette girarsi verso
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spenta la polizia». ¶ «E quel tendone?» ¶ «Dietro la poltrona
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come probabilmente era stato quel grande locale prima che
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molto utile». ¶ «Se posso… Quel barone mi era simpatico
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sentirono parlare, Gilardi riconobbe quel tono duro che inizialmente
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è la conseguenza di quel momento? Perché ci sarà
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Olga rideva, strillando per quel gioco. Ridendo di quel
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quel gioco. Ridendo di quel suo riso da ragazza
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vuoi dormire?» ¶ «E tu?» ¶ Quel seno largo, soffice, che
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gli occhi spalancati su quel miracolo, la sua voce
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tu. Novità?» ¶ «Non di quel genere» rispose Santino ridendo
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No… era inadatto a quel ruolo. E che ne
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alla casa del barone, quel pomeriggio, con un foulard
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Gilardi guardò in su. «‘Quel cielo di Lombardia, così
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farci dire se in quel pacco c’era la
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avessi mai incontrato. Da quel momento, guardandoti, ho capito
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gliel’ho dato io quel pacco! Sono venuti qui
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Linda s’è sposata quel barone. Lo amava? E
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non voleva in casa quel pacco di mio padre
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a mio marito, ma quel pacco dove c’erano
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mio padre, e per quel che vale anche con
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le sarebbe davvero piaciuto quel posto che non conosceva
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una ricca ricompensa. ¶ A quel punto gli sembrava tutto
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se a Milano, in quel bar, aveva preso parte
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di due forni? E quel frigo che sembra un
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vivere al settimo piano. Quel terrazzo la ossessionava. Ne
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genitori, di togliermi tutto quel vecchiume d’attorno, di
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più la cucina e quel soggiorno con il tavolo
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è stato ingannato in quel modo…» ¶ «E dov’è
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vigneti… un talento, da quel lato. Per il resto
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priorità. Avevano premura. ¶ «Per quel che dipende da noi
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sedici e trenta di quel giorno citato. Dichiarazioni registrate
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giorno…» ¶ «Sì, mi ricordo quel giorno e quell’avvocato
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Lei lo sa che quel barone era molto odiato
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troncare al più presto quel fiume di parole che
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dovere. ¶ «Alcune persone che quel giorno e a quell
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chiesto un’indicazione… Io quel giorno ero un po
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tutti all’uccisione di quel barone?» ¶ «No, ma tutti
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dei due pezzi che quel signore aveva trovato superflui
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telefono l’ultima volta quel venerdì, per oltre un
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fallo. ¶ «Lo so. Ma quel pomeriggio, dodici agosto alle
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foulard e occhiali in quel modo?» ¶ «Tutte quelle che
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E magari la Scotti quel pomeriggio è andata davvero
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riesco, papà…’ Era in quel bimbo non nato, rimasto
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madre, parte di entrambi. Quel bimbo che lei aveva
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sempre fosse soltanto suo. Quel bimbo senza volto. ¶ ‘Non
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i compiti insieme su quel lungo tavolo di legno
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capire che a lei quel matrimonio andava bene, aggiungeva
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che se lo ricordava. Quel crapone rosso con la
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spense la luce. ¶ Con quel sapore appiccicaticcio di biscotto
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Andiamo a Milano da quel professore…» ¶ «Ci sono stata
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mezzo a loro stava quel tavolo di cucina di
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altra parte per cacciare quel nodo in gola di
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vacche». ¶ Stavano ridendo di quel niente di cui è
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come se scoprisse in quel momento la sua presenza
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E abbracciò Laura, in quel suo modo un po
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prodotti siamo entrati in quel mercato. Finalmente, dopo tanti
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Soprattutto non si aspettava quel tono. ¶ «Ma come le
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una pena vederla in quel modo. Se viene un
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deve sentire lei, con quel foulard in testa che
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chiamiamo, tragedia? Bene era quel giovedì, mi pare fosse
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una figlia amasse in quel modo suo padre. Ora
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medico mi disse che quel male nasce anche da
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visto. Dalle fotografie, per quel che valgono, forse… Invece
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stato d’animo era quel giorno?» ¶ «Ero incazzata… scusi
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Sì, ero arrabbiata, in quel momento avevo soltanto voglia
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aver sbagliato, ma in quel momento io non volevo
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sei nei cieli…» ¶ Con quel dubbio in testa che
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Lei l’ha incontrata quel sabato dodici agosto in
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entrata e ho visto quel disastro…» ¶ «Ce lo può
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cucinato Brigida: perché a quel saluto prenatalizio partecipava sempre
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le piaceva Ludovico. «Con quel nome… ma è simpatico
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Che cosa ricordava di quel giorno, di quella pistola
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sulle sue ginocchia? Di quel padre che aveva amato
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Gilla Floris era sola, quel giorno? Aveva davvero sparato
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segnalato. Sotto la Esse… Quel nome mi colpì. L
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ancora con lei? ¶ Da quel momento non ebbi più
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e della ragione di quel ritorno: io mi preparavo
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tempo di prepararsi. ¶ Feci quel lungo tratto di strada
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quella erre in gola. Quel suo profumo sottile di
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Scossi il capo. «E quel cognome, allora?» Gli spiegai
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cercato fuori di me quel dolore che mi apparteneva
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insistetti. Volevo consolarlo di quel rimorso. ¶ «Romantico, davvero». Continuò
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sarebbe riuscita. Contava su quel ruolo di primadonna. Voleva
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essere stata tradita in quel modo, ti sembra poco
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il dorso della mano, quel contatto mi diede un
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quell’infelicità. Di tutto quel dolore che aveva rovinato
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Ero smarrita, impreparata a quel pianto. ¶ Mio padre si
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la testa annebbiata da quel dolore, come quando ero
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ricordavo neppure io di quel gesso. Per me era
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testa. Era orgoglioso di quel ragazzo. ¶ «Come, in tre