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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Mario Sobrero, Pietro e Paolo, 1924

concordanze di «quel»

nautoretestoannoconcordanza
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disordine di vecchie suppellettili. ¶ Quel vestito che Davide porta
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la tessera più di quel tanto non se ne
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a Davide – Per guadagnare quel poco, bisogna rompersi la
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pietanza nel piatto; con quel viso duro, stringendo appena
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anche adesso egli riprovava quel doloroso turbamento soprattutto perchè
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tolto di peso da quel mondo d’ignoranza e
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del collegio, vi mangiava quel pane della beneficenza che
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fibra di derivare da quel suo corpo massiccio e
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si era trovato in quel tempo.... ¶ La buona compagna
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in cui si ostinavano. Quel figliuolo che se n
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di averla vicina in quel luogo come la sua
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l’aveva guardata a quel modo? Perchè non le
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io. ¶ — Ti hanno dato quel posto? – chiese Pietro. – Sei
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di non lavorare in quel giorno! ¶ — Che lavoro o
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era voltato a guardar quel signore con una curiosità
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Alla memoria di Davide quel tono di voce, l
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voce, l’espressione di quel volto, richiamarono stranamente il
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opinione del giovine a quel riguardo, e non disse
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E i mobili e quel po’ di roba indispensabile
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fumo, sovrastavano quali antenne quel sobborgo, nero tormentato triste
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di aver già visto quel volto bianco, flaccido, con
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stanze che occupavano a quel medesimo piano, il giovane
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a cui aveva assistito, quel furibondo contrastare di pochi
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aspettare così? – disse Antonietta. ¶ — Quel giovine avrà mancato all
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Avrei dovuto chiudermi in quel dolore come in una
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già aver parlato con quel giovine.... ¶ Suo marito si
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braccia, quasi volesse in quel modo riconoscerlo o carezzarlo
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viale che limitava da quel lato il territorio delle
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contare i giorni a quel modo, ma aspettare come
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per la via. A quel tempo egli aveva ottenuto
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mezzi. Aveva in gola quel grido: “Ti ha dato
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togliere la madre da quel martirio, per risanarla. Perchè
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più? – gli chiese Davide. – Quel volume “Campane del mio
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Davide lo vedeva, con quel suo aspetto civile e
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un giro dello scalone quel giovine si presentò di
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e sobborghi. Spiccavano tra quel nereggiare di popolo le
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e ragionata, che in quel momento egli non avrebbe
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impazienza di agire; oltre quel grado di febbre non
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ridicolo nano infiammavano a quel modo gli uditori. Davide
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unendosi di colpo a quel canto ebbe uno slancio
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e occhi asciutti. In quel momento Antonia ha ricordato
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con Berto.... ¶ Alla nonna quel discorso ha dato uno
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letto, lo sente: sente quel voltar di pagine, ora
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una piega beffarda scavare quel viso; non battè palpebra
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marcia, come se in quel momento rinnovasse l’atto
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a Davide ch’era quel Gramigni, padre dei ragazzi
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siamo alla fine. ¶ In quel momento proruppero, a poca
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viso gli sorrideva fra quel candore triste e due
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un amore senile. Da quel momento non si era
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ne voglio sentire! So quel che c’è sotto
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parola; nè riprese mai quel discorso. Nella casa di
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a cui partecipare? In quel momento si sentì saldato
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lo trovò più. ¶ Da quel momento si fece più
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cercava con gli occhi quel po’ di cielo, si
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parentela di Pietro con quel signore; e Davide, avendo
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sua infatuazione tribunizia e quel che v’era di
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amico alla sede di quel giornale, allogato con i
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di sporcizia. Pensava che quel corpiciattolo dovesse aver modellato
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camminava a fianco imbronciato. ¶ Quel pensiero richiamò alla mente
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al capo più di quel frastuono. Intorno alle tavole
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Disse ancora che a quel modo si poteva affrontare
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in quella spiegazione, in quel saluto, ella si sentì
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all’aria schioccando. ¶ In quel silenzio Pietro percepì a
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Mi perdoni, mi perdoni? ¶ Quel gorgoglio non finiva più
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guardie rosse di portar quel corpo fuori della fabbrica
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spalle asciugandosi gli occhi: – Quel che c’è da
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venuta al mondo in quel misero nido. Nella donna
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buoni si compra appena quel tanto da non morir
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fatevi più ignorante di quel che siete. ¶ — Io? Io
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isolati, in assassinii. Ma quel giorno un urto casuale
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presso la Dora, in quel momento? E l’indomani
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trovò un silenzio profondo: quel silenzio che gli sembrava
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parole nella gola. ¶ In quel tempo il giovine era
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a condannare, come Paolo, quel disordine e quella violenza
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e come se in quel vuoto l’anima sua
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a nuove confidenze a quel proposito. La buona sorella
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castano più chiaro, con quel corpo sottile di giovinetta
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la sventura fosse accaduta quel giorno ma ch’ella
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piena di fiori. Da quel tempo Clelia ripeteva ad
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detta una parola a quel riguardo, ella era timida
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pensarci nemmeno! Se rimpiangi quel che ti costo, me
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nei giorni che seguirono, quel discorso; tremava al pensiero
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il suo amico Ottarda, quel mutilato, perchè rubava in
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fanno delle perquisizioni. ¶ In quel momento la donna riconobbe
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a nome. E per quel distacco dell’anima da
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soffitto. Giuliana, che in quel momento era sola nella
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quanto avvenisse a Fiume, quel giorno non si sapeva
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tradiva. Glielo diceva anche quel Gesù col cuore in
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corporale non avesse calmato quel lavorìo. ¶ Nè svaniva mai
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lavorare, fosse pure in quel modo strano e poco
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respirati dalle operaie di quel reparto. ¶ Pochi giorni più
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sorprenderla ancora inalberata da quel giorno e che fosse
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cos’era avvenuto perchè quel tempo gli sembrasse incerto
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vissuta in sogno? In quel momento egli non riusciva
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ma il pensiero di quel morto lo assillava, ostinato
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del suo passaggio solamente quel libro, il quale certo
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il discorso – sorgerà in quel paese dove gli uomini
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che si allargava sotto quel cielo? Tutto il passato
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era scemata. Vedeva sempre quel grande vuoto che, nell
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l’idea annidata in quel cervello. Nel tempo in
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quella magrezza di malata, quel giallore della pelle tesa
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la ammonì duramente: – Di quel denaro, ricordati, io non
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ritorno. ¶ Una domenica, trangugiato quel po’ di cibo, Maria
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guardando quei panni consunti, quel fazzoletto di seta sfilacciata
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vivere. A Maria, per quel mutamento, parvero rallentarsi i
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lavorava, senza quasi sapere quel che diceva. Davide, posato
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Ti parlo come farebbe quel pover’uomo di tuo
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era più vivo che quel pensiero implacabile confitto nel
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gesto avevano perduto affatto quel calore che faceva sorridere
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sentire più da presso quel tormento che si rivelava
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il fiume che in quel tratto descriveva una curva
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suoi timori per sentire quel misterioso lavorìo. – Dove cercarlo
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nascoste le armi. Seguendo quel lavorìo misterioso senza palesare
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negli ultimi giorni, con quel viso freddo come il
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potuto sollevarlo di peso, quel suo gramo nipote, come
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profondamente. E sempre duravano quel fruscìo, quel raspare, quei
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sempre duravano quel fruscìo, quel raspare, quei picchii smorzati
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alla giovine; sola in quel martirio non poteva più
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di sopra, nel solaio, quel lavorìo era cessato. L
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modo in cui reggeva quel suo peso, comprendeva che
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cercava di intendere da quel frammento di dialogo che
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scorrevano senza che di quel fatto Davide riuscisse ad
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considerata con intensa attenzione. Quel corpo più bianco e
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A guardarlo da presso quel corpo mostrava la piaga
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un muro. Ma a quel nudo corpo, da cui
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che aveva racchiuso; a quel corpo senza colore e
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un oblio profondo, da quel corpo rivolgendo ogni tanto
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certo punto ricordò che quel cadavere era Pietro, il
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correre, scatenarsi selvaggiamente. ¶ Attraversato quel tumulto, Davide cominciò a