Hans Tuzzi, La belva nel labirinto, 2017

fosse il padre – chissà? ¶ Quella sera aveva scelto una

era rimasto vedovo, e quella sera, che il tempo

cognome faceva Giavazzi. E quella sera l’era pusée

s’avvicina, lui a quella pantera no che non

ma già aveva capito: quella troia scappava con le

Pepp dietro, e mentre quella scappava nella notte lui

pronto a giurare che quella lì, a dispetto del

del sole, ma a quella dei lampioni. Di fianco

doppia M maiuscola e quella che potrebbe essere una

calibro 7,65 – è compatibile con quella che ha ucciso quel

tornò a concentrarsi su quella fotocopia: MM. Che mai

poteva significare, MM? E quella data, se poi data

un punto morto su quella strada bianca che sotto

carte dei tarocchi, con quella doppia M e quei

siamo. Paghiamo sempre, noi. Quella sera? Carmen? Non lo

oggi carinusa domani affunciata. Quella sera? Quella sera era

domani affunciata. Quella sera? Quella sera era molto vacca

portone di fronte. Anche quella casa di ringhiera è

il seno siliconato: «Ma quella come l’oca è

ferita. E infine, morta. ¶ «Quella poveretta? Almeno tre ore

piazza non è più quella di una volta». Sospirò

scosse il capo. ¶ In quella: «Oi» disse una voce

a fiorami. ¶ «Eri là, quella sera?» chiese secco a

ho più visto, dopo quella volta» disse Vito. ¶ «El

disse Melis. Fortuna che quella vecchia volpe del giudice

Carlussi? Ah, bella roba, quella. Gli unici buchi sani

dimostrava timore o nervosismo, quella visita inattesa costituiva chiaramente

A lui e a quella gran troia di mia

fra le labbra come quella di un colubro: «Eh

sì, la targa è quella. Come ha detto? Con

ai due domestici, con quella povera ragazza, dicevo, in

tutto un geranio. E quella era la casa. Minuscolo

si vede domani mattina». ¶ Quella sera avevano due amici

lo frequento molto. E quella Inés, no, no, io

era vicino. ¶ Padre. In quella minuscola portineria. E dopo

immemore, i capelli di quella fredda cosa che era

un lungo bacio su quella fronte sfiorando con le

di lui aveva cercato quella di lei, e come

pensando ai genitori di quella ragazza sconosciuta? E perché

doveva essere stata bella, quella morta ancora senza nome

a Iurilli, Melis contemplava quella coppia, appena insultata dal

non avrebbe parlato con quella voce. ¶ «Adele» mormorò il

che ai noiosi processi quella pur formidabile donna avrebbe

Achille arrivava sempre con quella spider. Purtroppo, dell’auto

o, più intrigante ancora, quella di soli nomi. Certo

a ruota libera. Però, quella poesia di Hitler, nella

ancora sconvolta. La morte. Quella morte. Una così giovane

pipa: «Il padre di quella poveretta è a Bangui

stessa. Sappiamo però che quella del Miradatango apparteneva a

per un rispetto a quella povera morta. «Cresciuta senza

una puttana. No, no, quella ragazza no. Nessuna. No

aspirato il fumo, con quella sua voce roca stanca

nessuno e una vicina...» ¶ «Quella del piano terra, vero

che la sua donna, quella Elisa, venga a sapere

Sì, c’era anche quella. Una moglie spenta, un

accorti del cadavere di quella povera ragazza nel bagagliaio

aveva acquistato d’impulso quella strepitosa coloratissima bambola di

cristianesimo ben diversa da quella, pensò Melis, che aveva

della natura. Ma non quella morte, si disse Melis

si disse Melis, non quella. ¶ Riconobbe diversi giornalisti, un

degli uomini prima che quella di Dio. ¶ Parole, come

la guerra di Grecia, quella che ci dovevamo spezzare

fà ona patafiada ma quella famiglia l’è già

questa pistola non è quella trovata in casa di

com’era, la luna, quella notte?» chiese con lieve

soluzione più comoda sarebbe quella del giustiziere della notte

abbia rigore metodologico è quella tra chi porta i

non sapevano chi era quella prigioniera spaurita ma quanto

defunti, suggerendo che forse quella povera vittima, tanto contraria

pensò fra sé, che quella testa non sarà la

e Quinto Romano, in quella campagna non campagna oltre

molto colpito leggendo di quella sua tragica fine. Veniva

mi stessi interessando a quella roba. Gli ho spiegato

norma transitoria della Costituzione, quella che vieta la riorganizzazione

con piscina (diversa da quella di Glauco), molti nomi

poté solo pensare che quella lobotomia non poteva aver

rispetto ai contagi, è quella fra due donne. Se

sino a casa, in quella strada obliqua e nascosta

anamorfosi?» ¶ Si riferiva a quella tecnica pittorica, diffusa soprattutto

è deformata, proprio come quella di qualunque credente». ¶ Gli

quartiere più a sud, quella era una comoda scorciatoia

di giri di droga...» ¶ Quella era la modalità di

al proprio passato in quella che greci e latini

erano andate in controlli. Quella che è la grigia

la voce scandì chiaramente quella G maiuscola. ¶ «E io

mio nipote». ¶ Tutto, in quella stanza, era semplice, essenziale

come lei sa, sotto quella superficiale estrema cortesia celano

d’Italia. Dragare in quella direzione non avrebbe avuto

era, la ragione di quella falsa identità, del millantato

Come gli aveva detto quella volta la Lella al

presidente della Camera. ¶ Poi, quella mattina, Giulio Palle Bigi

dire. Non dimentichiamo che quella morte fu un omicidio

destino del Sud. Ricorda quella splendida pagina di Faulkner

con Tacito? Ma no, quella notte non avrebbe portato

di mezzanotte. Forse, dopotutto, quella sua curiosa idea delle

la sua natura, era quella a reclamare la condanna

riflusso. Adesso c’è quella malattia. Resta il vino

in modo ben diverso, quella povera innocente, Petra Lucantoni

era colato dappertutto, da quella povera gola, sul pianerottolo

e cognomi». ¶ «Se almeno quella cretina avesse chiesto i

si erano trasferiti in quella curiosa terra di nessuno

la crisòmmola, sino a quella sera ignorava però che

Ma poi ricordò: per quella sera sua moglie aveva

condizione psicosociologica simile a quella di una piccola unità

il capo: «Assurdo come quella destra smonti, grazie a

aveva proprio pensato che quella povera ragazza potesse essere

di più, lui, per quella morte, se l’avesse

era davvero triestina in quella redingote composta da un

bensì complicità». ¶ «Complicità. Come quella che c’è fra

cosa sta a significare quella doppia M». ¶ «Certo: una

come un colpo, a quella che stava in mezzo

persona forte. Lare di quella solida casa borghese. ¶ «Sì

cucina, facciamo una torta». ¶ Quella donna era davvero forte

fossero il resto di quella somma? In ogni caso

assassini avrebbero ucciso anche quella povera folle e il

funzione del tutto nuova: quella di pittoreschi portatori intercambiabili

d’estinzione. E poi quella ragazzina, Sofia, era così

testa: farla pagare ugualmente, quella lezione mancata? ¶ Impeccabile nel

il caso classico di quella che noi chiamiamo una

superuomo nicciano. Uno impersona quella che poi sarà la

prete dei derelitti. Uccisa quella...» ¶ «Può darci una sorta

che nella cripta di quella nuova fede avevano registrato

vento che tira». ¶ Tutta quella stanchezza improvvisa stava a

voglia di tornare in quella béttola a Rostock, ti

me». ¶ Il mistero di quella sorella che aveva abbandonato

Iurilli era lì, in quella stretta strada che sboccava

impegnato a indagare su quella ragazzina scomparsa, non significava

magistrato la pepita di quella curiosa coincidenza: la sera

all’altro, confusa per quella marachella – «e me lo

e in ogni caso quella poteva essere non più

sembrava davvero non perdonarsi quella involontaria indelicatezza. Le parole

Dottore, c’è ancora quella là, la Menapace». ¶ «Chi

sillabò, «ora tu prendi quella stronza, la porti in

considerata indegna di vivere, quella ragazzina? Sì, certo che

la perla è stata quella che due anni fa

meglio prima e dopo quella breve favola rumorosa che

la ragazza sui giornali, quella scomparsa da casa». ¶ Lui

di Giovannini era tesa: «Quella poveretta è già morta

e tu porta qui quella lettera» mormorò Melis. Poi

solo modo di dare quella notizia, e la diede

ignorava l’esistenza di quella farneticante rivendicazione che aveva

sarebbe andato al concerto, quella sera. Poi, si preparò

in direzione opposta a quella presa dalla donna, stava

luoghi comuni. E lei, quella ragazzina innocente, era lì

erano tarocchi, accanto a quella poveretta. No. Secondo Maisano

o qualcosa di simile. Quella cava è isolata, serve

materasso, il cadavere di quella infelice sarebbe potuto rimanere

poteva sapere, era che quella sera la sua solitudine

detto di non aspettarlo, quella lunga notte? Gli assassini

buio. In quanti parchi, quella notte, uomini regolarmente sposati

certo. Ma anche perché quella gente della cui morte

miserabili degenerati individui, tutta quella gente, vede, avrei potuto

Lei, Palle Bigi, è quella che si definisce una

Affascinante, no? Sa, è quella sua frase che mi

è fatto fotografare con quella Sauer in pugno? E

sa, la tesi è quella solita, madre fredda e

che poteva valere, o quella sui fogli dell’album

imbarazzato. Da quante ore quella busta era là, su

Ma perché uccidere, con quella furia, Sofia Alazaj? Un

finire così. E che quella era la loro giusta