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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Mario Sobrero, Pietro e Paolo, 1924

concordanze di «quella»

nautoretestoannoconcordanza
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della guerra d’Africa, quella antica.... ¶ Ma Pietro continua
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Ecco, le parla. Ma quella voce non è mutata
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vi aveva trascorso, nemmeno quella era stata per lui
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ubbriachezza. L’orrore di quella notte non era mai
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portarsela alle labbra; ma quella mano rimaneva pesante, senza
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moltitudine. Che cosa diceva quella voce? Egli porgeva l
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dei grossi globi; e quella fascia di chiarore più
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una sera simile a quella. Quanti anni prima? Insieme
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ne riceveva mai, e quella sembrava una scrittura d
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ogni forma, ogni ombra. Quella lettera era certamente di
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ragione, non poteva di quella libertà usare malamente. ¶ Sedutosi
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dal volume, tornò a quella busta che gli pareva
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da incoraggiarla alle confidenze, quella che Clelia non era
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di sbarazzarsi delle estremiste. Quella ragazza è del circolo
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che era tisico; ma quella tosse, di notte, passava
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il bisogno di avvicinare quella miseria, un impulso di
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cui battè, grande come quella di una rimessa, venne
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l’orecchio, scappò a quella volta senza salutare il
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non è diversa da quella dell’operaio. Tuttavia penso
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motivo fosse venuto in quella città, lontana dal suo
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Che cosa poteva dirgli quella donna, riguardo alla scomparsa
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niente? ¶ — Eh no! – rispose quella, stupita. – La fine che
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faceva inerte e silenziosa quella immensa fabbrica di automobili
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una relazione onesta e quella menzogna coprire qualche sotterfugio
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interrogata a proposito di quella lettera, aveva affermato di
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cervice, dove sentiva pesar quella mano che lo curvava
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subito che avrebbe aspettata quella visita il giorno seguente
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repulsione. Il pensiero di quella tresca gli suscitava nella
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esistenza era passata, prima, quella donna malvagia, era forse
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d’aver disposto di quella libertà secondo la propria
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scatto: – Eh, per forza! Quella gente non l’ha
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somiglianza. Non puoi capire quella gente! Sono i denari
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metterla a paragone con quella in cui aveva creduto
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ond’era avvolto; in quella ressa, però, nessuno vi
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stordiva; e in Davide quella voce di moltitudine rendeva
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officine e sulle terre: quella appunto dei Consigli. ¶ L
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gesti vibrati. Se tra quella moltitudine vi era della
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la propria vita a quella di Pietro: ha sempre
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più miei figli! ¶ In quella prigione soffocante, così alta
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oppressione al cuore, che quella compagnia è un pericolo
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istinto di mettere in quella povertà un segno di
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l’aria era fredda. ¶ Quella moltitudine, venendo dal comizio
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altre folle simili a quella aveva già sentita, una
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forza. E subito, in quella parte della piazza, la
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quanti erano presi in quella rete, e li frugavano
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sovversive, in compagnia di quella ragazza infiorata di garofani
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secondo le possibilità di quella.... Del resto, le classi
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morti invocando questa o quella patria, abbiano inconsciamente servita
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noi vogliamo che resti quella che è. Non sognamo
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se pensi davvero come quella gente, aiutala, dividi la
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chi li teneva uniti: quella ch’era stata la
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almeno per un attimo, quella ruga diritta e profonda
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cercare una ragione di quella partenza. Dai discorsi dei
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padre risultava ignoto. E quella gente commentava con gesti
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aspettava a questa o quella porta della città per
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i confini angusti di quella intelligenza, piuttosto ingombra che
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la verità riguardo a quella formidabile esperienza, egli che
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causa più giusta che quella di erigere il vero
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negli stabilimenti occupati di quella regione. Avendo cercato con
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operai si spostava in quella direzione. ¶ — Piove – disse forte
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tempo che perdeva in quella spiegazione, in quel saluto
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un altro giorno di quella vita strana e faticosa
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Si affacciò cauto da quella parte, aguzzando gli occhi
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della casa donde usciva, quella miseria da cui gli
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andar a battere a quella porta? ¶ Forse, anche tornare
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Paolo, quel disordine e quella violenza, a credere lo
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nessuno al mondo intendeva quella parola divina? ¶ Lontano, nella
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sentirsi pervadere tutta da quella forza che le sembrava
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impedirlo. ¶ — Ma è necessario! Quella donna passa da un
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fosse svolta fuori di quella officina. Ma quando la
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altra necessità se non quella ch’essa mi crea
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confini d’Italia escludeva quella terra. ¶ — E non sa
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un pretesto. Vogliono schiacciare quella gioventù generosa. Perchè tanti
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ad investire la città. ¶ Quella sera dalle labbra di
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di Gesù simile a quella che teneva in capo
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Antonia si illudeva fosse quella di allora, che pareva
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saperne di tornare in quella compagnia e si tenne
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di mano qualche ceffone, quella fuga lo avviliva. – Troppa
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senza aver ripreso conoscenza. ¶ Quella sera, tornando assai tardi
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antro pieno di rottami. Quella rovina gli ispirò una
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tosto Antonietta a forzare quella consegna. ¶ Egli conviveva ora
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La sua vera casa, quella di cui era stato
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alle spese necessarie in quella circostanza e rendere subito
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per giorno assomigliando a quella che avrebbe avuta nel
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tornava di rado in quella casa, perchè la loro
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della tua giovinezza o quella della tua vita? Ti
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per molte settimane.... ¶ Lasciata quella casa, Davide raggiunse in
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di sangue! Dov’era quella moltitudine tempestosa, dov’erano
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spariti dal suo viso quella magrezza di malata, quel
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E di nuovo, da quella sera, si mise attorno
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che aveva al collo, quella barba di molti giorni
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l’amico, dispiaciuto di quella indifferenza – che cosa si
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con simpatia. Aveva sempre quella faccia di contadino bruciata
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Si segue questa o quella bandiera. Tutte sono travolte
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risanarlo. Era impaziente che quella veglia avesse termine, che
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gente non dissimile da quella erano sovraccarichi i carrozzoni
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si ricordò ch’era quella dove aveva lavorato Pietro
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spirito la certezza di quella fine, e allora egli
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non lo ritrovò in quella spoglia prima di averla
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bocca era socchiusa come quella dei fanciulli nel sonno
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cosa non più umana, quella spoglia? Che cos’era
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cos’era avvenuto da quella lontana sera? Nulla. Era
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speranza e il tormento, quella medesima forza animava gli
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immagine della madre, di quella persona gagliarda piantata incrollabilmente