Luigi Pulci, Morgante, 1483

nella sua Comedìa Dante qui dice, ¶ e mettelo con

troppa presunzione. ¶ Noi siàn qui conti, re, duchi a

questo è certo; ¶ ma qui convien che spesso assaggi

oppi, ¶ e gettagli insin qui, questo è pur vero

sarebbe; ¶ e vedi che qui ingiusto Iddio parrebbe. ¶ Ma

che più dimoriàno? ¶ Morgante, qui non facciàn noi nïente

altra parte tu resti qui meco: ¶ tanto ch'a

domandato, ¶ ch'un angel qui da Dio fussi mandato

tutto, ¶ come venne Millon qui capitando, ¶ che ha questo

Orlando tuo t'è qui presente. - ¶ Per tenerezza corsono

col libro in man qui il giorno e l

pome. ¶ Dico ch'ognun qui s'affatica e spera

Dicea Morgante: - Non è qui persona ¶ a guardar questo

era pur la scala. ¶ Qui son gente stanotte comparite

voi non potresti di qui mai partire ¶ se meco

scoprire, ¶ se non che qui in eterno vi starete

ma per partirmi di qui, ci consento. - ¶ Poi tolse

quando ¶ tu m'hai qui solo e povero e

tuo venir non sia qui invano, ¶ soldo darotti, se

vero ch'io ho qui tanta gente ¶ che mi

qualche baron prestante ¶ pugnassi qui per la dama sovrana

restòe), ¶ che lo mandava qui Gan traditore ¶ per far

se non, tu lascerai qui il tuo cavallo, ¶ che

preso ¶ l'abate ho qui, da cui mi tengo

piace ¶ l'abate nostro qui consolar tanto, ¶ e le

mi fia, ¶ ché mai qui mi saresti rincresciuto, ¶ credo

sia amara: ¶ ella è qui presso, e chiamasi Carrara

Disse Rinaldo: - O Ulivier, qui giostra ¶ Venere e Marte

Nel tal tempo» dicea «qui capitorno ¶ tre paladini» (e

giunse il bastone: or qui volle alcun dire ¶ già

mi mossi, ¶ di venir qui col lïone a far

vedi la 'mpronta sua qui stabilita ¶ perché tu abbi

ch'io t'ho qui trovato! - ¶ Poi domandò dell

peso, ¶ così l'arrecherò qui come un cero. - ¶ Orlando

tuo aiuto ci fa qui mestiero. - ¶ Morgante più non

credo ch'altro unguento qui bisogni». ¶ E finalmente il

non si può spiccar qui netto il salto: ¶ e

piglieranno, ¶ e starenci doman qui drento al muro. ¶ Non

in terra calasse. ¶ Or qui comincia il terribile assalto

dicendo: «Appunto al bisogno qui inciampo: ¶ caduto son dirimpetto

il gigante: ¶ - Tu se' qui, re di naibi o

ci fussi al presente qui Orlando, ¶ non mi faresti

e sia contento di qui far partita ¶ e in

diserto; ¶ prima m'uccidi qui colla tua mano. - ¶ Ella

dicendo: - Orlando non sarà qui in sella, ¶ non c

il saracino, ¶ e disse: - Qui t'aspetta, ché è

e volentieri ¶ non gittian qui le perle in bocca

fama cala! ¶ Or fussi qui Rinaldo almen tornato! ¶ Ché

qua signore, ¶ lo lasciò qui a governo del suo

in pochi giorni sarà qui Morgante. - ¶ A tutti piacque

che a te son qui venuto ¶ è che mi

la dama: - Ulivieri è qui meco, ¶ però nol dissi

tu non farai di qui già mai partita ¶ per

e infelice, ¶ tu hai qui tanta gente di tua

e molta gente ha qui del suo paese, ¶ e

Tutti son vivi, e qui gli vedrai tosto. - ¶ E

menava: ¶ - Tutti sarete, saracin, qui morti. - ¶ Meredïana, quando l

miracol ch'egli ha qui dimostro ¶ e che Macone

fiume che ci è qui dallato. - ¶ E così finalmente

magagne? ¶ Mentre tu eri qui, ne dubitai, ¶ perché già

Or chi vedessi giucar qui a sonaglio, ¶ non riterrebbe

forse, ¶ perché presente è qui Meredïana, ¶ ch'io ti

famoso signore. ¶ Alardo rimarrà qui per rispetto. - ¶ Missonsi in

vien Malagigi? ¶ E' fia qui tosto, egli è poco

giuoco: ¶ non si facea qui le misure rase. ¶ Così

ch'ha fatto costui qui col suo brando». ¶ Della

fama, come e' par qui desso: ¶ ché non saria

mio padre t'ha qui preso ¶ è che 'l

alcuna ¶ volli, se non qui il mio scuediero, appresso

a forza m'ha qui messo. ¶ Ma se pensato

Iddio non mi mettea qui drento. ¶ A te mi

in qualche modo di qui liberarlo, ¶ manderei per soccorso

Ma in altro modo qui vorrei tenerti. ¶ S'io

alfin sarebbe vano, ¶ perché qui è la forza e

subitamente. ¶ Astolfo tuo gonfalonier qui fia. ¶ Quel traditor non

campagna; ¶ non ho nessun qui tra la mia famiglia

Macone! ¶ ché poco val qui contro al suo potere

mio signor: però son qui salito. - ¶ Ricciardetto, veggendo il

saprai ¶ perché si fanno qui questi lamenti. ¶ Noi siàn

richiamo ¶ del vostro re, qui m'ha fatto venire

ch'io l'ho qui morto ¶ nella presenzia del

il tuo Gesùe! ¶ Ognun qui t'ha sentito ricordare

qual sare' quel cor qui d'adamante, ¶ di porfiro

lui va' presto, e qui ritorna ¶ con la risposta

proposta. ¶ Né d'aspettar qui altro ti bisogna: ¶ questo

trovare. ¶ Ma non potre' qui dir prosa né rima

tua posta il menerò qui meco, ¶ per quello Iddio

Ma or tu se' qui con armata mano: ¶ io

di Carlo Mano. - ¶ Or qui comincia avvïarsi il macello

Ricciardetto è in terra qui dinanzi, ¶ e stato sarai

Ave» Gabrïello; ¶ insino a qui son nostre storie pitte

l Soldan m'ha qui mandata ¶ non è per

caro compagno: ¶ - O Ulivier, qui bisogna il tuo aiuto

di Meredïana, ¶ fa' che qui cosa non manchi nessuna

tu? Perché m'hai qui lasciato? ¶ Non potesti star

che 'l tempo sia qui lungo o presto? ¶ Pàrti

bellicoso Marte, ¶ che val qui la mia forza o

al suo santo abate? ¶ Qui si bisogna provedere a

avea, ¶ dicendo: «Io ho qui perduta ogni fama: ¶ parrà

Ricciardetto, ove noi siamo: ¶ qui si convien che l

non t'ho fatto qui lasciar la vita; ¶ ora

drappello, ¶ ché non rïusciranno qui i pensieri. - ¶ E tanto

Iddio ¶ che sia di qui partito così presto? ¶ O

se gli ha morti. ¶ Qui si bisogna sùbito riparo

rote gira, ¶ m'ha qui condotto con gli sproni

bel sole! ¶ Qual grazia qui ti manda a confortarmi

io non veggo Orlando qui, il tuo amico. ¶ Piglia

io posso mi son qui condotto: ¶ l'amor ch

paura attenderà a guardarlo. ¶ Qui è il partito vinto

e 'n pochi giorni qui sarai tornata. - ¶ Gano in

fosco. ¶ Disse il pagan: - Qui sta quel can ghiottone

nimico, ¶ e son venuto qui per vendicallo ¶ di ciò

Ganellon, la cosa è qui: ¶ il tradimento a molti

sopra Vegliantin salito. ¶ Or qui si ragunò di molta

e statti qualche dì qui a riposare. - ¶ Così Don

ha la mazza ferrata. ¶ Qui si comincia a sentir

sentir vespro e nona; ¶ qui le dolente note cominciorno

le dolente note cominciorno; ¶ qui innanzi mattutin già terza

mattutin già terza suona; ¶ qui non si poson le

poson le mosche dintorno; ¶ qui sanza balenar l'aria

balenar l'aria rintruona; ¶ qui purga i suoi peccati

i suoi peccati Salicorno; ¶ qui si vedrà chi saprà

chi saprà di schermaglia; ¶ qui mostra Durlindana s'ella

il Soldan m'ha qui tradito; ¶ aiuto in questo

ver ch'egli è qui presso ¶ Orlando, che non

festa. - ¶ Disse il Soldan: - Qui è sotto tristizia; ¶ non

non vuole, ¶ e siàn qui tutti a lor difensïone

costoro; ¶ ed io combatto qui pedon per loro. ¶ Né

son Rinaldo, e son qui capitato ¶ per ritrovare Orlando

non è farsi festa; ¶ qui si conviene i prigioni

strette schiere faccendo allargare; ¶ qui il Veglio e Spinellone

furor n'andorno: ¶ or qui le spade ben s

preveduto e disposto. ¶ Or qui fu quasi finita la

né cosa alcuna; ¶ siàn qui condotti sì miseramente, ¶ sanza

vuol fortuna. ¶ Ma se qui fussi Rinaldo al presente

voi ch'Orlando ¶ è qui nel campo, e questa

vegnate riposando: ¶ col giustizier qui ve n'andrete vostro

d'un colpo Spinellone. ¶ Qui sopravvenne Orlando a caso

sedia vicini? - ¶ Rispose Orlando: - Qui ti ferma un poco

come ti fe' cader qui il mio fratello? ¶ Dunque

drieto a questa arte. ¶ Qui si conviene aver gran

zacchere. ¶ Io ti darei qui cento colpi netti; ¶ ma

facciamo; ¶ e 'nsino a qui sempre all'oste, ov

non fia un boccone. ¶ Qui si conviene avere altre

miccino, ¶ e servi intanto qui colle bigonce: ¶ fa' che

tu intenda: ¶ sai che qui arriva più d'un

terrò sotto; ¶ e dormirommi qui in su questo legno

il vedrai. ¶ Non istiàn qui, dà in terra delle

Margutte? ¶ Vedi che mancan qui le cose tutte. ¶ Cerchiamo

chiamo contento. ¶ Tu hai qui acconcio mille cose degne

tu che insino a qui m'hai il camin

draghi e' tigri son qui presso. ¶ Che si fa

E molte volte arrecato qui m'hanno, ¶ perch'io

e con fatica di qui fe' partita, ¶ e so

Se voi credessi di qui liberarmi, ¶ il padre mio

cominciòe: ¶ - Che fai tu qui con questo tuo compagno

fanciulla che m'è qui davanti ¶ intendo liberar da

col pegno, ¶ Morgante, da qui innanzi, a dirtel tosto

candelliere, ¶ e rimarrassi ritto qui in sul cesto. - ¶ Alzò

serbare intero? ¶ - Egli è qui presso - rispose Morgante. ¶ Diceva

sappi che Filomeno è qui signore, ¶ e siàn tutti

te, che m'hai qui ricondotta; ¶ e sarò savia

questo tratto: ¶ vedi che qui da ciel piove la

così, come Margutte di qui esce, ¶ sarà come a

ho piatti: ¶ e' son qui intorno poco di lontano

un aüttor che dice qui ¶ ch'e' si condusse

poi che tu se' qui, caro fratello; ¶ ch'io

ognuno. ¶ Per molte vie qui la ragion vi chiama

e preselo dicendo: - Sta' qui saldo: ¶ vedren chi può

di resto; ¶ e dice: - Qui non bisogna altre antenne

ho condotta ¶ insino a qui, s'i' restassi ben

intendo che la sia qui rotta. - ¶ Allor Rinaldo il

fu morto, ¶ vedi che qui grande armate si fanno

certi servi impone: ¶ - Menategli qui presi tutti quanti; ¶ e

preso, ¶ recatenelo a forza qui di peso. - ¶ Giunsono all

matto e stolto, ¶ ubbidir qui lo 'mperador pagano? - ¶ Rinaldo

d'aver costor trovati qui consente?». ¶ Abbraccia Orlando degno

e morire. ¶ Egli è qui tra costor di mia

fantasia ¶ che insino a qui fatta hai tanto veloce

Ulivier, che t'è qui a fronte; ¶ e questo

poi in cimitero. ¶ Or qui tutta la turba si

ma vo' che Greco qui tuo sposo sia; ¶ e

gli autori si scordon qui con meco: ¶ chi vuol

che impiccò Gano, ¶ dicendo: - Qui solea star quel malvagio

non che mai di qui non uscirete; ¶ e fate

sarebbe troppo a' paladini: ¶ qui è poca civanza e

bisogna piglialla ¶ e tenerla qui tanto, ch'a bell

oltre, tempo non è qui da stare. - ¶ Orlando inverso

un tratto; ¶ ma da qui innanzi di questo atto

Antea: - Che facciàn noi qui piùe? ¶ Ogni nostra speranza

parole assai leggiadre ¶ diceva: - Qui regina e imperatrice ¶ ti

e Greco e Chiarïon qui trovato hanno: ¶ e domandâr

ch'Astolfo tuo capitò qui, ¶ e presto sano e

dì; ¶ che domattina di qui partirai. ¶ Non ti dolere

Forse Iddio l'ha qui mandato. ¶ Ma sia chi

piano, ¶ e 'nsino a qui poca ventura avuto; ¶ se

lor comandi, ¶ anticamente son qui di costui, ¶ ed ogni

che la quistione omai qui resti. - ¶ Gan si doleva

Ch'aspettiam noi più qui, le pere guaste? - ¶ Disse

sarò quel desso. ¶ Intanto qui la gente ordinerete; ¶ e

n'andrai, ¶ per ispannar qui di Gano ogni rete

cavalier ch'Orlando ha qui con seco, ¶ conoscil tu

mi dispiace tu resti qui giunto, ¶ gonfiato come palla

cagione io v'abbi qui invitati, ¶ e quel che

cappi? ¶ E se di qui voi non fussi passati

tutti in pace di qui ve n'andrete, ¶ ed

lupo della nostra torma. ¶ Qui si bisogna, Astolfo, esser

Orlando. ¶ Diceva Orlando: - Carlo, qui si vuole ¶ presto ogni

calcagne, ¶ ché non varrà qui incanto o che tu

val poco del nocchier qui l'arte. ¶ e' ci

del campo, ed arai qui trovato ¶ la morte che

sua corte, ¶ ed è qui il campo che vedi

effetto, ¶ ché insino a qui non par nulla abbi

creda. - ¶ Guarda se misse qui tutto il suo ingegno

de' cherubini, ¶ e disse: - Qui, Rinaldo, non puoi stare

grazia piena! ¶ Io tornerò qui con la nave presto

vivi averli. ¶ Io vidi qui pigliargli un giovinetto ¶ che

riguardarlo mi mette paura. ¶ Qui vidi il sangue alzar

memoria ¶ l'imagine sua qui vedi scultata, ¶ che fia

dicendo: - Se tu vai qui pel perdono, ¶ io tel

più uom vo' che qui vegna ¶ dove stata è

a alfana. ¶ Ora è qui stato alcun ch'ebbe

collo, ¶ e disse: - Intanto qui vi poserete, ¶ e fate

chiama, quanto puote, ¶ ché qui comincian le dolenti note

benché il ver malvolentier qui scriva, ¶ convien ch'io

del senno vende, ¶ ma qui non n'arrecò tanto

il lor giudicio sia qui strano ¶ di mandar con

alla guerra de' Romani: ¶ qui son linguaggi di tutto

strani ¶ che poco val qui gli argumenti umani. - ¶ Così

Ora ècci un punto qui che mi bisogna ¶ allegar

Ciò che l'aüttor qui scrisse ¶ par che sia

Chi mi dicessi: «Or qui rispondi un poco: ¶ se

ché, se la oppinïon qui fussi vera, ¶ sare' troppo

se 'l mio Palmier qui venne errando, ¶ che par

poi Pittagora; ¶ e forse qui s'inganna il Tïaneo

Or tu potresti dir qui d'Asmodeo: ¶ ed io

le ragion tue son qui di vetro, ¶ sendo per

ragion che 'l giuoco qui s'intavoli, ¶ ch'egli

mossa; ¶ ma insino a qui la prefata battaglia ¶ equalmente

un vento; ¶ or se qui Durlindana punge e taglia

l'altro attraversato getta: ¶ qui si nuota nel sangue

a te m'ha qui mandato, ¶ illustrissimo erede di

ché le parole formate qui copio. ¶ Arebbe Bianciardino, ogn

di Spagna; e sa qui Namo ¶ che mai da

la lancia. ¶ E manderò qui il mio caro nipote

di Carlo. ¶ Or se qui Ganellon nel lardo nuota

CANTARE VENTESIMOQUINTO ¶ Insino a qui la tua destra, Signore

vegno ¶ che convien che qui mostri il tuo splendore

riva, ¶ e insino a qui n'avea buona speranza

ecco il nostro Gan qui, ch'io tanto amo

dove alcuno scrittor forse qui manca); ¶ un dente d

anche ci bisogna aver qui cura ¶ a Ulivier, ch

Astaròt - e insino a qui t'ho detto ¶ quando

intendo il tuo parlar qui chiuso. - ¶ Disse Astarotte: - Tu

dico che il falso qui pel ver si stima

par che e' sia qui ingiusto il suo decreto

e la sua carità qui non sarebbe, ¶ perché creati

tutte quante. ¶ Io chiamo qui Turpin mio testimonio: ¶ trecentomila

io ho mille demòn qui intorno ¶ che m'accompagnon

gagno ¶ de' dïavoli! Orsù, qui siam: che fia? - ¶ Disse

paesi toscani! ¶ E perché qui non se ne crede

mi paion miracoli! ¶ Facciam qui sei, non che tre

Màncavi nïente? - ¶ Disse Rinaldo: - Qui sta buon ostiere: ¶ venghin

volete ¶ ch'io facci qui venire lesso o arrosto

Rinaldo dicea: ¶ - Noi smaltirem qui forse le vivande -, ¶ però

gagliardo. ¶ O Astaròt, andar qui ci bisogna ¶ di salto

la grazia del Ciel qui non rammanta, ¶ dannati sono

di Galizia; ¶ guarda che qui tu non resti poi

Solo una cosa contrappesa qui: ¶ che se Rinaldo in

suo arbitrio fia. ¶ Ecco qui in punto un gentil

e' ti bisogna ¶ adoperar qui tutte le tue arti

il zufolino. ¶ Or gusta qui, lettor, ben quel ch

acqua i pesci; ma qui dèi comprendere ¶ che il

non ti paia oppinïon qui folle ¶ che da quel

pure il caso è qui transcorso: ¶ che si chiamassi

della battaglia che ciascun qui teme, ¶ come e' si

mi dica: «Egli è qui presso», ¶ e guardo ognun

a infinita ¶ si va qui in Cielo fra tante

l'anima non ha qui premio o merto. ¶ Mentre

battaglia ognun libero sia: ¶ qui non è cavalier se

rincontra si mosse. ¶ Or qui, sanza operare altro pennello

un miracol sanza fallo; ¶ qui non si giostra a

ha seco Fidasso. ¶ Or qui comincia a insanguinar più

verrà per mio amor qui Farferello. ¶ - Io ti sono

Non ti partir di qui se a te non

accorto ¶ cognobbe del nimico qui il periglio, ¶ e come

il monte. ¶ Lo star qui tutto sarebbe perduto: ¶ tempo

s'io ti parlo qui in sogno. ¶ Ringrazio il

il sempliciotto, ¶ ed io qui venni per certo tributo

ché ti bisogna aver qui gli occhi d'Argo

che, s'altro aiuto qui non si dimostra, ¶ sarà

vo con la ragion qui dubitando, ¶ perch'io non

posso ancor giudicio dar qui saldo, ¶ che non si

ché vincere o morir qui gli bisogna, ¶ se non

padre mio ¶ ci ha qui condotti come traditore, ¶ s

e disse: - Tu se' qui, can saracino, ¶ per distrugger

per altro immaginare; ¶ perché qui non si canta e

la spada del Ciel qui mi bisogna, ¶ che a

Chi sa se Miccael qui scognosciuto, ¶ come altra volta

sì, per non tener qui a bada) ¶ che trarrà

tutta l'armadura. ¶ Ma qui resta il valor sanza

ah, Turpin nostro buono! ¶ Qui non si ragionava or

forse ancor lo astrolago qui erra: ¶ ciò è la

moderna o antica. ¶ Or qui incomincian le pietose note

tutte obedite insino a qui ¶ ed osservata la tua

spirto del quale è qui meco: ¶ il qual nel

E perché Carlo sarà qui di corto, ¶ il popol

Terigi, a Ricciardetto: ¶ or qui di gaudio ben traboccòe

petto! ¶ Donde Turpino oppinïon qui tenne ¶ che questa fusse

Da poi ch'ognun qui tace, io ti rispondo

e di consiglio è qui bisogno, ¶ ché s'apparecchian

ancor questo. ¶ Ma io qui danno l'aüttore e

gli avea conceduto. ¶ Or qui comincia un mar tanto

Namo anche piangeva allora! ¶ Qui ci bisogna più d

Carlo, poi che condotti qui siamo, ¶ e piacque sempre

io non l'ho qui ricordato più, ¶ il valoroso

però che alla franciosa qui si sgozza; ¶ e così

O vendetta di Dio, qui sare' poco ¶ agguagliar la

oste. ¶ Non si potea qui dir, come Bïante: ¶ «Io

quanti peccati ¶ commessi hai qui con tue malizie pronte

io ho pur finalmente ¶ qui ritrovati tutti i tuoi

pente, ¶ tanti segni son qui, tanti prodigi! ¶ Tu abbracciasti

ribaldo, le gote. ¶ Bianciardin, qui non bisogna essordia, ¶ però

la gola, ¶ ribaldo: appunto qui t'aspettavo io. - ¶ Rinaldo

secco che ci è qui davante, ¶ dove ancor Giuda

mare stella. ¶ Infino a qui l'aiuto di Parnaso

despetto. - ¶ Or perché alcun qui dice, Ganellone ¶ sendo con

mi confido ancor molto qui a Dante, ¶ che non

Cristo pervenisse: ¶ e bisognòe qui andar pel segno ritto

brevissimo: ¶ «Il corpo iace qui del magno Carlo ¶ imperator

Cesare il Ciel fece qui segno ¶ d'altro cesare

però, s'alcun malivolo qui sento, ¶ adatterà il battaglio

mio desire. ¶ Or sia qui fine al nostro ultimo