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Alessandro Verri, Le avventure di Saffo poetessa di Mitilene, 1782

concordanze di «rispose»

nautoretestoannoconcordanza
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sì soave). Ed ella rispose: “Forse avverrà che il
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verso altri lidi”. Faone rispose: “E come posso io
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la donzella. “Ma pure”, rispose Faone, non tanto per
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nascoste con vano sforzo) rispose: “E che? non son
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allegrezza”. “Vivete in pace (rispose Saffo alquanto amaramente, siccome
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delle pene amorose: “Nulla, rispose, che io sappia”; e
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ripigliò Saffo impaziente. “Nulla, rispose Dorilla, anzi parve compiacersi
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Non curai di saperlo”, rispose la innocente Dorilla, e
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a lei sempre placida rispose: “Giacché ora ti sembra
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della vendetta?” “Oh figlia, rispose l'ancella, puniscono severamente
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Saffo ognor più turbata rispose; “Oh per certo Venere
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come vuoi, pietosa amica”, rispose Saffo dolente, versando qualche
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dall'improvviso abbraccio. “Temo, rispose Rodope, non altro che
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più belli che veri. Rispose palpitando la donzella con
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di Orfeo”. “Non giova, rispose la fanciulla, né l
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mal corrisposti affanni?” “Evvi,” rispose Faone. “E quale sarà
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e però Faone piacevolmente rispose; “Non sia mai ch
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mendici”. “Tu ingegnosamente ragioni, rispose Faone, ma la tua
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cui consacrasti il cuore?” Rispose Faone: “Giacché con tanta
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ti credi amato!” “Poiché, rispose il garzone, non ti
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placare...” “Ah! saggiamente parli, rispose la donzella, perché non
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ti piace, cortese ospite, rispose Scamandronimo, essendoché nulla mi
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lodi, cortese ospite, Saffo rispose, col solo testimonio fallace
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vita”. Al che Faone rispose con timidità, che vie
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Ed ella a lui rispose singhiozzando: “O padre, ben
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inteso Scamandronimo, sorridendo le rispose: “Con gravi parole tu
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velo gli occhi. “Primamente, rispose Scamandronimo, si possono dirigere
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nel pensiero”. ¶ “Al certo, rispose egli, vorrei che fosse
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tuo silenzio congetturarla evidentemente”. Rispose Scamandronimo: “Il cortese garzone
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Saffo. E l'altra rispose: “Ben sai quanta è
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a lei, la quale rispose: “Figlia, perché tal nome
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Quale scegli di entrambi?” Rispose la fanciulla: “Tu mi
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amore corrisposto”. “Oh veramente, rispose Stratonica, profonda e lagrimevole
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Dea nemica”. “Come mai, rispose Saffo, potrei io rendermi
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tu mi riveli”. “Evvi, rispose Stratonica, ed è potente
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temere, o anima imbelle, rispose la Divinatrice, perché ben
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la mia fede?” “Erri, rispose quella, avvegnaché io non
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tessera di ospitalità”. “Appunto, rispose ella, questa è la
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aperse alla fiducia, onde rispose vivacemente: “In me tu
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in me tu vedi, rispose con gioia estrema l
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gravissima mole dell'Etna?” Rispose l'altro: “Io vorrei
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bisogno”. “Sia come vuoi, rispose Eutichio, e bevi di
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l'essere tuoi ospiti, rispose Nomofilo, che se contribuisse
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del vero”. “Tu calunni, rispose Eutichio sorridendo, il mio
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senso di formate opinioni”. Rispose Eutichio: “Tu devi, prima
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pure sé medesima vincendo rispose: “Mi spiace, urbanissimo garzone
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ed inescusabili, e poi rispose: “Oh me indegna di
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in contemplarla”. “È vero, rispose Nomofilo, ma se ben
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desideri la calma”. “Forse, rispose Saffo, v'è animo
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con la tua presenza, rispose Eutichio lietamente, e ti
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ella prendendo il fiore rispose: “Ospite giocondissimo, vi sono
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mi fai piacevole contesa, rispose Nomofilo, ed è mia
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cuore alla mente”. “Appunto, rispose Saffo, e pochi vi
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da te prescelto”. “Anzi, rispose lietamente Nomofilo, io stimo
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celesti”. “Sia come vuoi, rispose Eutichio, ella è per
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del fuoco”. “Io credo, rispose Nomofilo, che ne sia
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vi soggiorno”. “Al certo, rispose Saffo, la patria degli
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or ora hai ragionato?” Rispose Eutichio: “L'amore, e
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vedi, amplissima albergatrice”. “Certamente, rispose Saffo, ella è adeguata
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di Faone; ed egli rispose che non era ancora
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Ed egli a lei rispose: “Anch'io provai le
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per soccorrerla a rialzarsi, rispose: “O pregiatissimo ingegno, io
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da un amatissimo labbro, rispose: “Nulla mi puoi fare
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alloro. “Dimmi che brami (rispose quegli con lenta voce
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Amore”. “Tu lo dicesti (rispose Saffo con maraviglia), e
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mondo di sospiri”. “Vieni (rispose il sacerdote) meco fuori
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misera vita”. “Ti inganni (rispose quegli severamente), e sei