Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

regalo?... ¶ – E chi lo sa, magari è del denaro

Magg? ¶ – E chi lo sa, Pit. ¶ – Tu lo sai

i metalli, chi lo sa, magari è in oro

Dallet, a Brétonne. Lei sa come sono i giornalisti

desiderio a cui, si sa, non si saprà resistere

treno – come, non si sa – e lo lanciarono a

bemolle. ¶ – Ecco, proprio quella... sa, sembra quella della signora

proiettile sparato nell’aria. Sa, è molto bella l

proiettile corre e non sa se ammazzerà qualcuno o

giù un vero nubifragio, sa, non è che dalle

molto di queste cose... sa cosa diceva il mio

al piano di sopra... sa, allora non c’era

corpo di un ragazzo, sa? un ragazzo coi capelli

storia è questa, ecco... sa, sono anche passati più

sposato... il signor Pekisch............. Sa, ci sono delle notti

una volta, a Pehnt... sa, lui scrive quel quadernetto

questa voglia di sapere... sa, io credo che ce

partirà con il treno, sa, il treno che adesso

ragazzini. ¶ – Solo lui lo sa – rispondeva il signor Rail

avete sentito, Gasse non sa nemmeno cos’è un

qualcosa... se no mi sa che dovrai aspettare ancora

si chinò sul disegno. ¶ – Sa una cosa... ogni tanto

qualcosa del genere, lo sa? ¶ – A nessuno è mai

strampalata come questa, lo sa? ¶ Tacquero per un po

Horeau sorrise. ¶ – Chi lo sa... ¶ Erano giù, alla vetreria

rispondere, disse, più semplicemente ¶ – Sa una cosa, signor Horeau

testa sul lavatoio e sa che è il primo

signor Rail. Jun non sa se metterà il vestito

qualcosa, tutto questo. Non sa cosa. / ... il signor Rail

che la gente non sa di preciso dove guardare

gente più radicalmente non sa di preciso neanche cosa

e certo che lo sa, come potrebbe non saperlo

che insegue qualcosa, e sa dove andare – mille volte

non è possibile, nessuno sa dov’è andato. ¶ – Portami

una terza. Non si sa mai. Avanti e indietro

gente, la gente lo sa che quella è una

gente. La gente le sa. Anche per questo, quando

Pekisch. ¶ Ti abbraccio. Dio sa quanto ti abbraccio. ¶ Pehnt

a stento i colori – sa che è iniziata la