Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

le vecchie promesse. Pipino se ne tornò in Francia

Wulfardo abate, per accertarsi se le città della Chiesa

questa risposta i Franchi se ne tornarono a Carlo

De' soggetti più rio! se anche il lor guardo

Per la vergogna; e se non ci è concesso

Sono altre spade. Eh! se il guerrier che il

pesa ¶ Alla mia man, se nel pugnar, guardarmi ¶ Deggio

una ¶ Vostra infelice. Oh! se per me potesse ¶ Sorgere

il tempo ¶ Impreveduto apportator. Se nulla ¶ Al tuo proposto

Di ciò mi siate; se dell'uom che questi

acciar, vieni, e vedrai se Dio ¶ Sceglie a campione

ricoperto, giace ¶ Il mio; se l'urna non si

ardea. ¶ - Nulla son io. Se in questo tetto i

Essere avversi ai re; se i lor segreti ¶ Saper

chi mi teme? - Oh! se l'ardire ¶ Desse gli

ardire ¶ Desse gli onor! se non avesse in pria

Comandato la sorte! e se l'impero ¶ Si contendesse

di noi l'avria. ¶ Se toccasse all'accorto! A

vi prenderia, quanto disdegno, ¶ Se ci scorgeste mai che

il vincitor, siam noi, ¶ Se un gran partito non

andrò. Duchi, m'udite. ¶ Se alcun di voi quinci

pruno scemato alla foresta. ¶ Se alla chiamata alcun mi

varco è chiuso. ¶ Oh! se frapposti tra il conquisto

Iddio mel niega. ¶ Non se ne parli più. ¶ PIETRO

si ritira) ¶ CARLO ¶ Tu se' latino, e qui? tu

Giungesti a noi? Chi se'? Donde l'ardito ¶ Pensier

Erti, nudi, tremendi, inabitati, ¶ Se non da spirti, ed

Trapassando mai sempre; o se talvolta ¶ D'accessibil pendio

capo ti fia. ¶ CARLO ¶ Se di quest'alpe ¶ Mi

giunger m'è dato, ¶ Se grazia alcuna al suo

io ¶ Starle unito dovea? Se agli occhi miei ¶ Piacque

alta ragion di regno? ¶ Se minor degli eventi è

e questa ancora ¶ Tra sé divisa, e mezza mia

Alle Chiuse con me: se tanto a core ¶ Vi

lo ferma) ¶ Senza cor, se il ferro ¶ Fuggir ti

quel colle ascendi, ¶ Guarda se vedi la sua schiera

migliore ¶ Vorrà serbarlo; ma, se mai... rammenta ¶ Che, regnante

e d'ira, ¶ Tu se' compiuto! O mio fratel

Questo gli dica, e... se all'orecchio altero ¶ Troppo

fino all'estremo. ¶ - E, se all'annunzio di mia

pietade ¶ Assalisse quel cor? Se, per ammenda ¶ Tarda, ma

il mio ¶ Unico amico? Se fui tua, se alcuna

amico? Se fui tua, se alcuna ¶ Di me dolcezza

moria! ¶ ERMENGARDA (in delirio) ¶ Se fosse un sogno! e

armi) ¶ Il giuro: ¶ E se quandunque mentirò, mendico ¶ Andarne

guardia ponti ¶ Qui fuor: se un passo, se un

fuor: se un passo, se un respiro ascolti, ¶ Entra

allora ¶ Vi crederò. Certo, se a voi consiglio ¶ Chieder

vi farò pietà; ma se, tra mezzo ¶ Alle rovine

altrui, ritto io rimango, ¶ Se cavalcar voi mi vedrete

Vano clamor mi riterrà. Se basta ¶ I vostri plausi

battaglia in campo. ¶ Perché, se il rege, come suol

da quel dì! Ma se gli sfugge ¶ Un nemico

difesa fino ad or, se pochi ¶ Ne traggi, o

Ed ora... ed or, se in sen de' vili

Antepongon la vita; e... se non altro, ¶ Morrem. - Che

Perché quei prodi strascinar? Se nulla ¶ Ti resta a

seguirmi a Bisanzio. Ah! se avvi alcuno ¶ Cui venga

egli entra ¶ Grazioso signor; se no, più tarda ¶ L

t'è forse! Oh! se quell'alto ¶ Spirto indomito

or chiedi, ¶ Qual converria, se, nella facil ora ¶ Di

Tornata ¶ Or finalmente è, se nol sai, Gerberga ¶ A

A cui troppo dorrà, se tutto io dico. ¶ DESIDERIO

ti scavai la tomba! ¶ Se ancor, tra il canto

senza speme in fondo; ¶ Se allor soltanto il braccio

imploreresti al padre tuo, se il cielo ¶ Al dolor

It., diss. 4. ¶ (xxi) Asserens se minime quidquam redditurum. ANAST

iniqua cupiditate Langobardi inter se consurgerent, quidam ex proceribus

singulis civitatibus Italiae, subdiderunt se dominio et regimini gloriosi