Lorenzo Marone, Magari domani resto, 2017

E tirano avanti. ¶ Non sei tenuto a venerare la

la tua famiglia, non sei tenuto a venerare il

il tuo paese, non sei tenuto a venerare il

hai, devi sapere che sei parte di loro. ¶ PHILIP

passò subito all’attacco: “Sei proprio carina con questo

ho mai detto che sei proprio seducente?”. ¶ Al terzo

della mia cotoletta): “E sei anche simpatica, dovremmo frequentarci

ribatté: “Che donna che sei, Luce! Se avessi qualche

di Manuel Pozzi, allora sei uno che conta. ¶ “’A

settimana bisogna addobbare almeno sei angoli della parrocchia oltre

importasse più!”. ¶ “Scusa, ma sei deficiente?” ho alzato la

di prima, ti perdono. Sei giovane e non sai

spieghi la situazione, che sei laureata e cerchi un

nessuno, e tu non sei da meno. Non puoi

se non te lo sei scordato. Così dovrei rispondergli

ti vogliono bene tutti, sei una brava ragazza, sei

sei una brava ragazza, sei sempre stata al tuo

la barba e risponde: “Sei ancora in tempo per

il suo sguardo indagatore. ¶ “Sei tu Luce?” ¶ “Sì,” rispondo

Luce?” ¶ “Sì,” rispondo secca. ¶ “Sei la mia babysitter?” ¶ “Sì

non lo puoi fare? Sei paraplegico?” ¶ “Che significa paraplegico

E un marito?” ¶ “Nemmeno.” ¶ “Sei sola?” ¶ Ma cosa vuole

abbaiare come un forsennato. Sei spari contro la saracinesca

gatto era possibile scorgere. Sei spari e non c

Oppure ginnastica. Potresti correre, sei magra, bassina e veloce

come un’oca. ¶ Mica sei lesbica? ¶ Manuel è alla

e, infine, ribatte: “Luce, sei una rompiballe di prima

fine domanda: “Ma tu sei davvero così o ci

vuoi dire?” ¶ “Cioè, davvero sei sempre incazzata e non

accordo anche quaggiù! ¶ “Mica sei lesbica?” chiede Manuel a

bel visino, e poi sei intrigante, con questo tuo

assai, mio caro Manuel, sei pieno di sicurezze!”. ¶ “Be

provato l’ebbrezza. ¶ “Ci sei?” ¶ Manuel è tornato col

successo?” ¶ “Be’, ecco... insomma... sei diventata zia!” ¶ Bingo, ci

Zia!” ¶ Silenzio. ¶ “Luce, ci sei?” ¶ “Certo, dove vuoi che

mi dici niente? Non sei contenta?” ¶ “Che io sappia

che vogliamo.” ¶ “Effettivamente tu sei proprio una gran stronza

da Antonio. ¶ “Uè, ci sei?” ¶ “Sì...” ¶ “Va be’, dai

e poi, proprio quando sei lì, pronta ad accusare

e al prossimo sgambetto sei di nuovo giù!” ¶ “Luce

di nuovo giù!” ¶ “Luce, sei ancora lì?” ¶ “E dove

Allora, non dici niente? Sei contenta?” ¶ “E come no

volta tanto, ora che sei anche padre, non fai

mamma mia, e come sei diventata pesante! Non ti

uguale uguale spiccicato, non sei cambiato di una virgola

la mia! Vabbuò, Antò, sei fortunato, stasera mi hai

è una confezione da sei di yogurt magri. ¶ “Da

fatto i tuoi sbagli, sei stata una madre petulante

la conversazione prima.” ¶ “Vedi? Sei troppo orgogliosa, questa è

una figlia.” ¶ “Embè, non sei contenta? Proprio tu dovresti

non ti va, quando sei stanco e vorresti solo

d’inverno andavamo.” ¶ “Tu sei proprio buffa,” afferma senza

non si chiudono, e sei costretto a scansarli, e

lavoro! Impiegato è lavoro”. ¶ “Sei di Parigi?” ¶ “Oh, no

rimirare il suo elmo. ¶ “Sei bellissimo!” commento, e per

cane e, soprattutto, ci sei tu, che hai aperto

me ha ragione lui, sei una bella persechella!” ¶ Gli

ma per i figli sei ancora in tempo! Hai

te vulevo dicere che sei stata fondamentale, e che

cosa. Tu non lo sei ancora, ma dentro di

pensi cose speciali, e sei di cuore. Sient’ ’a

e ha domandato: “Domani sei libera?”. ¶ Stavo per risponderle

sì cresciuta qui, ma sei di un altro mondo

è stato proprio quando sei nata tu, e tuo

non ti sta addosso, sei capace di passare tutta

Quartieri. Costa poco e sei a due passi da

Allora, ho saputo che sei riuscita a conoscere la

detto questo.” ¶ “Anche tu sei nata lì, anche tu

senti a me, mò sei turbata. Ho sbagliato io

parte opposta della costa. ¶ “Sei un’ottima madre,” ho

un anno che ti sei lasciata con quello. Possibile

po’ di sano rock!” ¶ “Sei sempre stata ’nu poco

il secchio in mare. “Sei contenta ora?” chiese, e

Non ne hai bisogno, sei bellissima!” ¶ “Sì, vabbuò, mi

improvviso, domani o fra sei mesi, mi dirà che

scossa alla tua vita, sei un bamboccione, così si

è l’amore, credimi. Sei tornato dal tuo bel

le tue esperienze, ti sei scassato di fumo, avrai

ora ti senti solo. Sei un codardo e basta

scena in silenzio. “Ti sei fatta una nuova famiglia

amore. Invece te ne sei andato all’improvviso e

semp’ bbuon’. Tu, invece, sei una favola letta male

a morte. Dico che sei uno di quelli che

denti stretti. ¶ “Già ti sei dimenticata di me. Hai

Amore.” ¶ Silenzio. ¶ “Amore, ci sei?” ¶ “Luce, sono Manuel...” ¶ “Ciao

ca nun sì cattivo. Sei troppo preso da te

cosa intendi,” rispondo, “comunque sei sicuro che tua madre

se potessi, Kevin, perché sei un bambino eccezionale, e

non mi importa, non sei la prima persona che

nun è meglio. Poi sei arrivata tu e mi

da nonna. Poi ti sei fatta grande ed eri

buio: “Lo so che sei un bravo ragazzo, perciò

che cerchi, ma ci sei vicino. Ho la sensazione

Bene,” commenta infine lui, “sei contenta?” ¶ “Sì, certo, anche

E l’attimo dopo sei pronto a ricominciare. ¶ Se

forza quando ancora non sei adulto, non hai la

di essere romantica.” ¶ “Lo sei, lo sei, Luce, come

romantica.” ¶ “Lo sei, lo sei, Luce, come tutte le

mai niente. Però ci sei mancata, e Kevìn ha

sono contento se tu sei contenta.” ¶ “Troppo buono,” commento

Uuuhhh, Luce, te ne sei andata e continui a

fissare il mio interlocutore. ¶ “Sei troppo moralista tu, e

tornare da noi? O sei venuta per me? Dimmelo

c’è futuro. Tu sei fatta per altro, non

stupendo essere superficiale che sei, che a cambiare in

lo so che non sei mai stata capace di

di dire le cose? Sei così nervosa che in

in cinque minuti ti sei bevuta una birra e

proprio passato passato, quando sei piccolo e non conti

continua eruzione, dice che sei piena di energia. A

a ripetere don Vittorio, “sei libera, torna dai tuoi

piccolo scugnizzo coraggioso che sei venuto ad arrevotarmi la

splendida famiglia che ti sei costruito. Avete la mia

ammirazione. E poi ci sei tu, mamma. Ti potrei

bassi. E poi ci sei tu, e mi giro

pure se, in fondo, sei un po’ arrogante e

con il vino, che sei costretto a convivere ogni

incazzosa. A te, che sei come me, come noi

che tu non ti sei girata, e allora ho