Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

sorella Bea (di quasi sei anni più grande di

eravamo di certo. ¶ “Ciao. Sei il figlio di Rosario

ai miei lineamenti. A sei anni avevo già imparato

ho saputo che ti sei innamorato di Viola, la

sguardo dal giornaletto, “come sei noioso, Mimì! Dovresti crescere

da tanti cuoricini: Così sei ancora più carino. E

per tutti gli altri sei patetico!” ¶ Chinai il capo

a ridere sonoramente. ¶ “Ma sei pazzo!” quasi urlai, “Come

Mi girai di soprassalto. ¶ “Sei fissato con l’Uomo

non provi a sederti?” ¶ “Sei pazzo, mi ammazzerebbe!” ¶ Così

salumiere provetto. ¶ “Che ti sei fatto?” chiese allora lei

incalzò. “Come te lo sei rotto?” ¶ Cosa mai avrei

Eh...” ¶ “È vero che sei fissato con i supereroi

Da quando in qua sei amico di quello?” si

a concludere: “Certo che sei proprio strano. A ogni

chiamarti Quattrocchi a scuola, sei troppo stupido a volte

di nuovo a ridere. “Sei davvero un bel tipo

poi. ¶ Stavolta annuii. ¶ “E sei innamorato di questa sirena

poi. ¶ “Già, lo so. Sei una specie di supereroe

ridere di gusto. ¶ “Non sei un po’ grande per

Sì, e tu ne sei un esempio.” ¶ Ci fu

Fantastico che ormai da sei anni intratteneva i sabati

pensare! E poi tu sei sempre qui, no? Chi

la frase: “Grazie, Giancarlo, sei un vero amico! E

so come dirtelo. Ti sei fatto un’idea sbagliata

mi fido, so che sei un ragazzo con la

cagnesco. ¶ “La salumeria cosa?” ¶ “Sei figlio unico, un giorno

rivolse a me: “Tu sei il figlio di Rosario

noi stessi. Se non sei capace di parlare, scrivi

queste cose, tu che sei cieco?” avevo obiettato appena

vita.” ¶ “Be’, però ora sei un uomo libero, sei

sei un uomo libero, sei qui, hai attraversato l

con storie tristi, tu sei giovane, hai diritto a

Come fai a saperlo? Sei inopportuna,” risposi d’impeto

tossire come un forsennato. ¶ “Sei morto, patetico quattrocchi...” esclamò

te,” rispose il tedesco, “sei proprio un bravo ragazzo

ragazzo con la barba. ¶ “Sei bravo, si vede che

hai paura di nulla. Sei un supereroe!”, e avevo

solo i giornalisti scrivono! Sei un grande lettore, ami

Sherlock Holmes...” ¶ “Certo che sei proprio diverso dalla tua

In che senso?” ¶ “Be’, sei colto, curioso, studioso, non

si direbbe mai che sei figlio di un portiere

e che palle che sei, Domenico! Ti ho solo

aria sprezzante: “Ma davvero sei sedotta dai tipi come

sforzo. Dovresti saperlo, non sei uno scienziato tu?”, e

iniziali sul muro!”. ¶ “Tu sei uno squilibrato,” protestai. ¶ “Mimì

lo spray rosso. ¶ “Ma sei folle? Che diamine vai

di spiegare. “Be’, non sei fissato con quella? Nun

è quello sguardo mazziato?”. ¶ “Sei uscito del tutto di

di fargliene?” ¶ “Mimì, tu sei piccolo, certe cose non

recht, giusto, ma, ecco, sei il mio unico freund

dovere di dire: “Fratellino, sei troppo infelice per la

una vita diversa, migliore? ¶ “Sei riuscito a sviluppare la

madre. Ma da dove sei uscito?” ¶ “Già, me lo

al parco, poi mi sei venuto in mente...”, e

cane...” ¶ “Beethoven? Non so...” ¶ “Sei mai stato in Villa

tranquillo nel piccolo perimetro. ¶ “Sei un genio, Mimì,” aveva

soprattutto sulle spalle, ché sei bianco come un melone

perciò annuii serio. ¶ “E sei innamorato?” ¶ Feci di nuovo

arrotolati sotto il ginocchio. ¶ “Sei sicuro, Sasà?” chiesi appena

miliardi di...” ¶ “Uffa, Domenico, sei proprio noioso, ma chi

perché che ci accompagnano...” ¶ “Sei esagerato,” mi aveva interrotto

ridere e aveva commentato: “Sei proprio un imbranato”, ed

chiamava mai così, “tu sei un caro amico, noioso

capacità di sedurre, però sei buono, colto, intelligente, leale

Ma chi, Samuel? Certo, sei proprio un inguaribile romantico

di lacrime e trucco. “Sei tutto pazzo tu, lo

un buffetto sulla spalla, “sei un maschio, il tempo

dov’è?” ¶ “Ma dove sei nato tu? A Capo

padre mi aveva svegliato. ¶ “Sei ancora lì?” disse papà

in Puglia te ne sei stato sempre all’ombra

Capo Miseno intorno alle sei meno un quarto, i

Sono fiero di come sei e mi fido di

tono di voce paziente, “sei grande ormai, devi sapere

al primo squillo. “Dove sei? Tuo padre ti sta

terrorizzato dalla libertà. Tu sei grande, hai vissuto tanto

grande, hai vissuto tanto, sei saggia, e sai qual

per chiedere il permesso. “Sei libera, finalmente,” aggiunsi e

conto. ¶ “Ma che fai, sei tutto bagnato. Vieni qui

altri. Tu per me sei quanto di più vicino

sono confusa, a volte sei così noioso e non

a fare gli adulti. Sei strano...”, e tornò a

Viola.” ¶ “Ciao amore, dove sei? Ce la fai a

di Angelo. ¶ “Ma dove sei?” ¶ “Poi ti spiego. È