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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «sei»

nautoretestoannoconcordanza
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che tu, poveraccio, ne sei responsabile fino ad un
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si sta pure in sei. Vediamo un po’: l
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lettere piene d’imposture?... Sei un farabutto! ¶ Mamma Gilda
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ho sopportati cinque o sei; quanto poi alla Mercedes
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fece il medico. ¶ — Eh! Sei pazzo? ¶ — Emorragìa in seguito
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a sera. ¶ Cinque o sei volte al giorno saliva
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nessuno. Ma visto che sei qui, veniamo a patti
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brigate di cinque o sei, farvi un rumore indiavolato
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della Morte, — cinque o sei noiati sbarazzini vomitavan sconcezze
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buon cuore e che sei un uomo discreto. Ma
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animo e le telefonò: ¶ — Sei tu? ¶ — Chi tu? ¶ — Tatiana
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rispose. ¶ — Corri, corri, che sei in ritardo! — gli gridò
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garbasse affatto. ¶ — Dunque ti sei messa a bere? — le
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Ella lo guardò attentamente: ¶ — Sei divenuto un posatore. ¶ — Quei
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Tu?... No, grazie! Tu sei un uomo prosaico, sboccato
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quasi apprezzarne il valore. ¶ — Sei bellina, sai! — fece d
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al Circolo fino alle sei del mattino per rifarsi
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Certo. ¶ — Quante camere hai? ¶ — Sei, ed una camera per
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saliva involontariamente al viso. ¶ — Sei una birichina tu! — esclamò
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colpevole della sua nudità. ¶ — Sei carina, —disse Arrigo, quasi
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forse qualche piccolo intrigo? ¶ — Sei pazzo! — E scoppiò in
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lungo respiro: ¶ — Brava, Loretta! Sei una ragazza di buon
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Che ne parli forse? Sei matta! ¶ — Bene, allora te
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viene a sapere che sei mia sorella, sono perduto
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un riso torbido. ¶ — Ne sei certa? ¶ — Oh, sì! ¶ Il
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lasciargli appunto comprendere che sei mia sorella, senza che
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per la gioia. ¶ — Dimmi: sei ben certa che Rafa
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non sappia assolutamente chi sei? ¶ — Certissima! E so inoltre
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Rafa!... ¶ — Ma dove ti sei fatta così donna? — domandò
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Son io, Loretta. ¶ — Ah, sei tu? Veramente... ma entra
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pure, se vuoi. ¶ — Come sei bello in accappatoio! — ella
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molto bone, — disse; — oppure sei tu che stai molto
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te par niente, perchè sei avvezzo con certe signore
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tu spenda per me. Sei buono, ma non voglio
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di donna. Che birbante sei! Guarda... ¶ E trasse dai
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Così; voglio sapere se sei innamorato. ¶ — Oh, innamorato no
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Dimmi dunque, dimmi: ne sei stato innamorato? ¶ — Sì, una
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Questo vorrebbe dire che sei anche disposta a... ¶ Ella
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a me. Tu ci sei riuscito come hai potuto
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altrimenti. ¶ — Oh, Dio!... tu sei così poco mio fratello
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Nella nostra casa non sei stato quasi mai, ed
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ridere. ¶ — Brava! Tu almeno sei franca! Dici pane al
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a fingere con te! Sei il solo che mi
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ed esclamò: ¶ — Di’, Rigo... sei un bel tipo tu
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sorella, parlandosi piano, ridendo. ¶ — Sei fortunato nei figli! — esclamò
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esclamare: ¶ — Oh, Rigo, come sei buono! Come sei caro
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come sei buono! Come sei caro!... — e mettergli le
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aveva le ciglia umide. ¶ — Sei contenta? — egli le domandò
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occhi fissi. ¶ — Come ti sei pettinata bene! — osservò. ¶ Ella
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mani la fronte avvampata. ¶ — Sei in collera? — ella fece
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a calzarla. ¶ — Oh, come sei bravo! — ella esclamò. — Devi
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d’un desiderio contenuto. ¶ — Sei magnifica! — le disse. — Veramente
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magnifica! — le disse. — Veramente sei ammirevole! Si parlerà di
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le ho detto che sei mia sorella, Così fra
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teatro lo saprà. ¶ — Ah?... Sei furbo! — ella esclamò, tuffando
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se le disse mentalmente: « Sei fina! » ¶ Rafa impiegava un
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vizii: teatri, cene... Vi sei stata pochi giorni fa
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guardare Loretta. ¶ — Visto che sei pronta, ti conduco fuori
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entrambi gli dicessero mutamente: « Sei stato tu! Sei stato
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mutamente: « Sei stato tu! Sei stato tu! » ¶ — Non la
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saprei; per abitudine forse. ¶ — Sei stato amante anche di
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risponderle: « Sì, ti amo! Sei la prima che amo
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Rigo, mi fai arrossire... ¶ — Sei tanto bella, fiore mio
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con una civetteria timida. ¶ — Sei tanto bella! — diss’egli
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più nessuna risposta: ¶ — Perchè sei mia sorella, — disse. ¶ Ella
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ti pare così terribile? ¶ — Sei una bambina, — egli osservo
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eravamo bambini. Ora tu sei un altro. ¶ Fece una
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avute tante altre amanti, sei stato carezzato, baciato, adorato
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era uscito dalla casa: « Sei stato tu! Sei stato
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casa: « Sei stato tu! Sei stato tu!... » ¶ Ella, questi
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comitiva di cinque o sei signorine. ¶ — E voi andrete
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nodi. ¶ — Perchè non ti sei lasciato vedere in questi
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gli carezzò i capelli. ¶ — Sei triste? ¶ Egli non rispose
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triste? ¶ Egli non rispose. ¶ — Sei malato? ¶ Egli le prese
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No, tu no! Tu sei sempre stata troppo buona
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subito corresse: — No, non sei stato tu: siamo stati
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buon sonno; vedi come sei stanco? Prima di sera
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Non pensarvi più. ¶ — Come sei buona! Come sei buona
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Come sei buona! Come sei buona!... — egli balbettava, un
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quattro, i tiri a sei... ¶ Giuocatori accaniti che odiano
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sottovoce le disse: — Come sei bella! ¶ — Oh, insomma... Cos
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ad Arrigo senza tregua: ¶ — Sei contento? Sei contento? — mentre
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senza tregua: ¶ — Sei contento? Sei contento? — mentre andavano a
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parleremo dopo. ¶ — Ah, dopo... ¶ — Sei triste oggi? ¶ — Sì, un
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capo, incredula, sorridendo. ¶ — Ne sei certa? ¶ — Certissima. ¶ Arrivarono in
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lungo, poi disse: ¶ — Come sei strana! ¶ Ella gli sorrise
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di lei. ¶ — Allora tu sei la bambina che va
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ella ricominciò: ¶ — Anche tu sei cambiato; diventi pallido, qualche
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ferma potenza negli occhi: ¶ — Sei mia, o cosa pensi
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abbandonò i remi. ¶ — Come sei forte! Ora si correva
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credono magari una « cocote »! ¶ — Sei pazza! — esclamò il fratello
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con profonda paura, che sei la mia sorella... ¶ A
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convulsa, — no! Tu non sei mio fratello. Non ho
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lì fuori? Non ti sei dunque coricata? ¶ Un po
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Poi, non è tutto. Sei difesa, vigilata; c’ è
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trepidazione. ¶ Erano cinque o sei camere, mobiliate con eleganza
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libera, nessuno saprebbe chi sei. Qualche volta, per non
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perseguiti e mi piaci. Sei bella. Hai una tal
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Tu, Saponetta, che pur sei avaro, mi pagheresti almeno
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davanti a cinque o sei pezze di stoffa, da
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senza misericordia: ¶ — Tu non sei stata una brava madre
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poverino!... — fece Loretta. — Come sei delicato! ¶ Contro di lei
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venne vicino al fratello. ¶ — Sei tu che devi parlare
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fratello, — parla tu che sei tanto linguacciuto! ¶ — Eh... Se
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d’impazienza. ¶ — Tu, papà, sei troppo debole con quella
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la gola, tra i sei colmi e già così
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padre disse appena: ¶ — Bravo, sei tornato. Era un pezzo
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t’è accaduto? Non sei più tu! ¶ Egli era
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fratello: ¶ — E tu cosa sei qui a fare? — domandò
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il dovere dell’esempio. Sei tu che l’hai
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è tua! Tua!... Perchè sei stato un cattivo figlio
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dall’indulgenza del prossimo. ¶ — Sei stato via parecchio tempo
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d’una miniera... Invece sei qui. Si voleva già
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ci scomparso, ma invece sei tornato e non conti
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del suo padre accusatore: « Sei stato tu che l
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tua! Tua I... Perchè sei stato un cattivo figlio
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so, — riprese, — è dove sei stato finora, dove sei
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sei stato finora, dove sei fuggito, che hai fatto
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venuto da te, perchè sei il mio ultimo rifugio
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ora chi può dirle: «Sei mia.» Un altro le
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disse a Lazzara: ¶ — Dove sei stata? ¶ — Nei campi. ¶ Ed
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una specie d’aurora. ¶ — Sei stata in convento, non
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quattro anni. ¶ — E ne sei anche fuggita, mi hanno
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che parte vieni, che sei tanto lacera? ¶ Ella si
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il giorno che ti sei data per la prima
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mese di Marzo, quando sei venuta a trovarmi nella
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fermo e semplice: ¶ — Perchè sei venuto? ¶ Egli la fissò
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farti una visita. ¶ — Perchè sei venuto? — ella ripetè ancora
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nulla: per qual ragione sei divenuta L’amante di
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bene, sia! Ma ti sei scelta in ogni caso
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poi mutò pensiero: ¶ — Perchè sei sola questa sera? ¶ — Sono
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me, tu che ne sei la causa non trovi
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detto pure che ti sei forse ingannata scegliendo questo
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nelle braccia, così come sei, per portarti lontano, attraverso
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ora che ti vedo, sei più bella ancora, e
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e sento già come sei tiepida, come sei dolce
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come sei tiepida, come sei dolce… Ma perchè sei
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sei dolce… Ma perchè sei vestita?... Spogliati… Io ti
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semplice velo è troppo. Sei bella abbastanza perché il