Vittorio Alfieri, Merope, 1782

tenerissima età fossi allora, sempre ho nel core quelle

da lei, conservo pur sempre per la mia dilettissima

mio Cresfonte ritornar pur sempre ¶ a lagrimar degg´io

di Cresfonte: il volgo ¶ sempre il signor, che più

è peggio, far per sempre; ¶ di sposa allor man

potrò, mentr´io pur sempre intento veglio... ¶ Ma il

ed ei (l´ho sempre innante) ¶ straniero anco mi

io te, Merope, cui sempre ¶ nel mio cor venerai

a voglia sua: ma sempre ¶ eran sue voglie e

o vere, ¶ m´agitan sempre. Al sonno io più

tu starti non dovevi sempre? ¶ Qual ferro lui potea

il sapesse, che per sempre ei m´era ¶ tolto

vita ¶ traessi, il sai; sempre a vederti astretta... ¶ Sì

non son reo. Ma, sempre ¶ (se il viver pur

a me finora impenetrabil sempre ¶ profondo arcano! In me

serba; ¶ sia tuo per sempre. Io, l´usurpato seggio

morte. ¶ Ma, vie più sempre di Messene agli occhi

tragga) anco vi stette ¶ sempre onorata, qual di re

dal sangue. ¶ Chiusa per sempre la tua madre in