Pietro Metastasio, Giustino, 1713

accolgo speranza entro del seno, ¶ Che parmi aver la

penetrare entro al suo seno; ¶ Ché il mio dover

o bel Giustino, il seno? ¶ Chi sa che il

maggior speranza accoglie in seno. ¶ Ed io sento più

servi tuoi. ¶ Benché in seno del porto fedele ¶ Pieghi

avria d'Asteria in seno ¶ Qualche scintilla d'amoroso

che a Giove in seno ¶ Delle cose rimira i

allor della Germania in seno, ¶ Quivi ritroverà qualche riposo

mesta Sofia fugga dal seno. ¶ AST. Come? Perché? Chi

core hai tu nel seno, ¶ Che per nuovo dolor

l'arsa Libia in seno ¶ Di questa fiera indomita

dimora ¶ Per girne in seno a morte: ecco, son

la morte è nel seno. Almen pietosa ¶ Mi disciogliesse

vigore entro il mio seno, ¶ Al mortifero umore il

alle nubi il denso seno ¶ O in profonde voragini

avrebbe ¶ Che dall'infausto seno ¶ Di dolorosa morte ¶ Nascer