Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

quietamente a questo verso, senza mettervi la tenerezza poetica

bianche lapidi abbandonate e senza fiori: è tanto vero

ne soffrono moltissimo, spesso senza protestare, spesso senza mormorare

spesso senza protestare, spesso senza mormorare: coloro che hanno

tenerezza, si lascia andare, senza difesa, senza sospetto, senza

lascia andare, senza difesa, senza sospetto, senza diffidenza, all

senza difesa, senza sospetto, senza diffidenza, all’ambiente di

un giorno nuvoloso, ma senza pioggia e senza vento

ma senza pioggia e senza vento, verso Cecilia Metella

in agosto, in settembre, senza re, senza corte, senza

in settembre, senza re, senza corte, senza ministri, senza

senza re, senza corte, senza ministri, senza parlamento, senza

senza corte, senza ministri, senza parlamento, senza ambasciatori, senza

senza ministri, senza parlamento, senza ambasciatori, senza società, e

senza parlamento, senza ambasciatori, senza società, e governata da

con i suoi trams senza passeggieri, gli ultimi suoi

grandi della nostra misura, senza sentirci, dopo, diminuiti e

squisitamente acconciate, che attendono, senza impazienza, sulla veranda, che

trasformi, rifaccia, una dolcezza senza misura, senza fine; e

una dolcezza senza misura, senza fine; e sogniamo che

e deserta e, forse, senza fine! Immensa audacia, una

e voi entrate, colà, senza sgomento e senza impazienza

colà, senza sgomento e senza impazienza, voi cercate, colà

viaggiatrice, che va, va, senza meta, non si sa

Amicis, per comprendere Tangeri, senza altra indicazione, e basta

a Cortina d’Ampezzo, senza riunire i brandelli del

li aspettavamo, muti e senza impazienza, e salutarono, gentilmente

di nastri rossi, ma senza fiori freschi, sulla nuca

una perfetta buona grazia, senza strillar troppo, senza insistere

grazia, senza strillar troppo, senza insistere troppo, correndo da

carrozza era perseguitato, ma senza contristarlo troppo: dei giovanotti

tremendo, e partirsene subito, senza veder nessuno, venir qui

dire quelli che giuocano senza dare nessuna importanza né

destino sulle loro teste, senza sorridere e senza impallidire

teste, senza sorridere e senza impallidire. ¶ * ¶ Ma se tace

un giuoco d’inferno, senza turbarsi; e la ragazza

più tornanti a casa senza un napoleone, senza un

casa senza un napoleone, senza un pezzo da cinque

della giacchetta nera leggiera, senza l’ombra del paletot

tutta la nostra coterie, senza neppure l’ombra di

ombra di una pelliccia, senza nulla di caldo, infine

Cap Martin, dove svernare senza mescolarsi al turbine nizzardo

suoi lunghi viaggi, compiuti, senza pompa, senza rumore, nel

viaggi, compiuti, senza pompa, senza rumore, nel più perfetto

gabbie salgono e scendono, senza quasi nessuno; la musica

avendo viaggiato comodamente e senza soverchia spesa, ecco un

le carrozze ferroviarie. Ebbene, senza pensarci, senza volerlo, coloro

ferroviarie. Ebbene, senza pensarci, senza volerlo, coloro che vi

molto aristocratico, quasi deserto, senza botteghe, dai grandi palazzi

con una certa rapidità, senza aver troppe fermate, troppi

uniscono coi loro amanti, senza pensarci tanto; altre più

in ferro, come lettini senza materassa, in cui sono

io la potevo guardare senza ribrezzo! Ero andata con

Guardavo, così, curiosamente, ma senza emozione; annoiata, forse, un

abitudine della carte: studiare, senza averne l’aria, questa

dove si può entrare senza spavento e dove l

che serve a modo, senza bisogno di darle neppure

e scrive e telefona, senza agitarsi, naturalmente, e prepara

incontra, curiosamente vi domanda, senza fallo, se siete andata

come un qualunque incidente senza origine profonda, senza conseguenze

incidente senza origine profonda, senza conseguenze incerte: se l

fondo a una carrozza, senza più occhi per vedere

più occhi per vedere, senza più orecchi per udire

le acque fluenti; viaggiare, senza sapere quando si arriverà

le valli si seguono senza rassomigliarsi, ora scabre e

i più paurosi burroni, senza mai andare di una

muletto volta da sé, senza neppure l’aiuto delle

che ripartiranno il mattino, senza che li abbiate visti

il suo sentiero stretto, senza riparo, ha da una

stanzette pulite e non senza eleganza, ma che, nella

di qualche donna, morta senza poter narrare la sua

è un piccolo orrido, senza nessuna importanza, un orrido

e occhi vaganti, quasi senza sguardo. Per molto tempo

pieni di un sogno senza confine..... Ah sì, egli

vita della picciola Courmayer, senza nulla escludere di quel

ignoranti di ogni via, senza pane, senza fuoco, senza

ogni via, senza pane, senza fuoco, senza tetto, esposti

senza pane, senza fuoco, senza tetto, esposti alla morte

notti, sino a tre, senza nulla pagare. I signori

mesi dell’anno, talvolta, senza uscire all’aperto: e