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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

concordanze di «senza»

nautoretestoannoconcordanza
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corsa, entrata nell'appartamento, senza accendere le lampade, andai
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all'universo quale elemento senza dolore, eterno: a somiglianza
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prati che rinverdiscono, primule senza gambo che, se le
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una primizia di primavera, senza saperlo si serviva di
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incontenibile. ¶ Nessuno l'accosta senza deporgli una monetina nella
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erano: tronche, l'una senza un braccio, l'altra
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un braccio, l'altra senza una gamba, sfocianti nelle
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le primule gialle, quasi senza stelo, odoranti di zolla
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e gli vibra intorno, senza uscire dalla cerchia de
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che fluivano. Alla dovizia senza misura delle invenzioni melodiche
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Da ragazza, le amavo senza cercar di spiegarmene la
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biciclette sguscian via rapide, senza rumore, col guizzo delle
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d'improvviso, a capriccio, senza un pensiero al mondo
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immobile: con poco cielo: senza vastità di respiro; ma
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e, nel tempo, fu senza dubbio una dipendenza dei
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nella quietissima notte. Sereno senza luna. Stelle stelle stelle
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e che si trova senza difesa accanto a me
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due solitudini: due debolezze senza scampo. ¶ IL PASSEROTTO ¶ Se
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essermi tolto cosí, misteriosamente, senza che potessi difenderlo, e
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trascorsi in un riposo senza confronti, in una distensione
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rimettermi a respirare, pur senza rivederle, l'aria che
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piedi; e già sembravano senza vita. ¶ Il citiso: – Anche
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ospiti: gente allegra e senza pensieri. Si portavano nel
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schiume, rombando e sbuffando senza compassione, spaventando le barche
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ci sfogliamo in silenzio, senza dolore. ¶ I deodàra e
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me era tutto crepe, senza una finestra, orrido, sbrecciato
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n'era rallegrata. Scesi, senza pensare che scendevo: scesi
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Da ore andavano andavano, senza trovar croci o segno
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calò sino a lui senza paura, e prese a
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mentre il pettirosso svolettava senza requie vicino a loro
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esistenza liscia e piana, senza scosse, raccolta in sereni
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accaldati, allegri, di corsa, senza badare a me. Il
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sia vivente si forma senza dolore: alla nascita de
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al tronco della quercia, senza un filo – loro – di
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Saper distaccarsi, andarsene via, senza inutili sospiri, senza superbia
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via, senza inutili sospiri, senza superbia: cosí, perché è
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e fugga di corsa senza volgersi indietro. ¶ Almeno, cosí
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petto, la sua bontà senza difesa: e sempre il
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ci ripensa, al cuore? Senza voce non si canta
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canta: d'accordo. Ma senza cuore non s'arriva
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i carri avessero camminato senza buoi né cavalli per
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che nell'ulivo, albero senza peso e senz'ombra
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e velano il grano senza nasconderlo. Per esse il
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e di legni, indigenza senza lenimento né remissione, assoluto
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loro vita misteriosa. E senza pari è lo splendore
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di Chiara: «veramente clara senza màcula, et senza obscurità
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clara senza màcula, et senza obscurità de peccato». ¶ PORTA
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cara nella sua semplicità: senza timpano, finita in alto
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piú. Piccole, o rimpicciolite: senza segni di lavoro: non
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santi in basso, folla senza faccia e con mani
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dall'inginocchiatoio, si butta, senza pensiero di gualcire il
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felice. Anche chi è senza fede, toccando queste pareti
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San Damiano, vera umiltà, senza infingimenti: vera povertà, senza
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senza infingimenti: vera povertà, senza concessioni. Per conseguenza, potere
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in tutte le ossa: senza forza né coraggio per
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loro solitudine, Lenor fu senza dubbio la piú sola
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divino. Caritatevole, dava, dava senza misura, pronta a lenire
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e felice. Quel movimento senza tregua, accompagnato da acuti
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scarpette scollate, tuniche corte senza maniche; e lavorano nelle
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sa quanti imprudenti, che senza di lui non avrebbero
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splendere sono un riso senza fine. ¶ Mamma Marietta non
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un azzurro impallidito direbbero, senza volerlo, che, sí, ha
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che glielo chiedeva, quasi senza spostarsi nell'alta persona
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quelli che sono qui senza famiglia, lava, rammenda, rimette
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interi giorni, del resto, senza ch'ella apra bocca
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risponde, – secca, a monosillabi, senza volgere il capo, – ha
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Mamma Marietta la vede senza guardarla, con indifferenza: sa
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vie, che potrebbero essere senza nome, e si potrebbero
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si potrebbero pensare quasi senza abitanti. Basse cinte di
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un frutteto a settembre senza pensare alle meraviglie della
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tutto, abbandonata da tutti, senza ragione d'essere, ma
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e in silenziosa compagnia, senza fretta, proseguiranno verso il
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imbattermi in un organetto senza fermarmi ad ascoltare; o
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torso. Il camminare camminare senza sosta quant'è lungo
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vuoti, aperti sulle cose senza vederle, senza soffrirle. ¶ Ora
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sulle cose senza vederle, senza soffrirle. ¶ Ora ch'è
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al piú. Sua sorella, senza dubbio: lo si vede
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peso prezioso. Mi fissa, senza timore, vedendosi fissata: indifferente
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ambulanti. ¶ La via nuda, senza botteghe, schiacciata sotto il
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un'antica plorante; ma senza pietà, e senza dolore
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ma senza pietà, e senza dolore: anzi, con risoluta
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là, che dovrebbe essere, senza cerimonie, la fossa: con
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L'è mort! – fieramente, senza paura, né dolore, né
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nell'aria. Li sfioriamo senza saperlo, distratti: ogni tanto
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una lettera al Brunetti: «Senza danari, senza amici in
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al Brunetti: «Senza danari, senza amici in Pavia.» In
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di letargia. Solitudine, solitudine senza pace.» Il diciannove maggio
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con grande curiosità, ma senza profitto, ad alcune esperienze
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Di puro insegnamento, e senza ch'egli v'introduca
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lavandaie torcono e sbattono, senza alzare il capo dai
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balocchi. Due bambole péste, senza capelli, che non ne
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da una donna anziana senza cappello. Lei e non
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donna sotto il portone, senza voltarsi. Mi restò nell
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saranno fra poco. Ma senza il largo specchio d
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quasi vecchia, pian piano, senza avvedersene. Le maestre di
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piú sicure nell'ombra. ¶ Senza marciapiede, senz'asfalto, stretta
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adesso, passando, gli uomini senza fede, avidi solo del
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morire tranquilla. In fondo, senza dirselo, non desidera piú
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spoglia d'avventure esteriori, senza un vero dramma intimo
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rovescio, di spropositi sfoderati senza paura, d'attenzione, d
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quattordici ore il giorno, senza distrarsi, né stancarsi, né
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fraterno fila via limpido, senza sottintesi, con la freschezza
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anni fa, quand'ero senza casa. e abitavo in
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striscio, per me sola, senza farmi scorgere. In quella
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sapevo, a un tratto, senza volgere il capo, senza
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senza volgere il capo, senza averlo visto entrare, ch
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di spirito. Ci amavamo senza dircelo ancora con le
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e robusti entrambi, e senza legami. Ero sicura che
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nessuna piú sa farlo. Senza mettere puntini sugli i
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che dormiva. Mi disse, senza sollevare le pàlpebre: – Ho
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ogni anno, un viaggio. Senza figli, liberi di chiuder
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son proprio sovrani regnanti: senza sudditi fuor che se
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dici? – ¶ “Lo lasciavo parlare, senza smetter di stringere il
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udirla cantare «Che farò senza Euridice», senza pensare che
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Che farò senza Euridice», senza pensare che sulle scene
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rimettere in giusto sèsto, senza rovinarne lo stile, uno
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zigomi: ossa e pelle, senza un'oncia di carne
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ma dalla migliore, che senza dubbio era Palma, veniva
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numeroso e compunto; ma senza lagrime. Come tutti i
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conto di meraviglia. Esequie senza fiori, per volontà di
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S'amavano, del resto, senza dirselo. Quanto alla nuora
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di caffè e latte. Senza intingervi né biscotti né