Roberto Saviano, La paranza dei bambini, 2016

regole e una volta si era visto una partita

partita su Internet ma si era stancato subito. Però

e allora una volta si era fottuto una mazza

che a Mondo Convenienza si erano dimenticati di etichettare

Shark che chissà dove si era procurato. Nicolas invece

fosse andata male non si sarebbero bruciati troppo. Il

A4 che sancivano che sì, proprio lì, la settimana

bastato il tono perché si girasse con le mani

tante altre volte. Nicolas si sporse sopra il bancone

pallottola nel cervello. ¶ Nicolas si sporse ancora di più

capa! ¶ Entrò anche Dentino. Si era portato dietro lo

di scuola e adesso si accaniva su gomme, caramelle

Al grido di Lollipop si erano portati già all

afflosciare a terra. Poi si girò verso gli altri

disse: – Fuori. ¶ – Ua’, tu si’ tutto pazzo, Nico’! – gli

tavoli e quasi non si accorsero che Nicolas e

uno dei tavolini. Nicolas si portò la mano dietro

mentre il suo collega si affrettò a raggiungere la

da tutto quel bordello, si era intrufolato nel bar

Buonanotte Panterina mia. ¶ Quando si svegliò, gli occhi ancora

gli aveva risposto come si aspettava, e gli aveva

avrebbe fatto differenza, e si rifugiò in bagno per

Alla terza ora, se si ricordava bene, avrebbe avuto

riconosceva la tenacia. Non si rassegnava a rimanere inascoltato

Rumore di porte che si spalancano e calpestio nei

Il cesso in cui si era rintanato sarebbe stato

il turno e prima si torna a casa. ¶ Aspettò

e con quel libro si tamburellava un ginocchio. ¶ Nicolas

a una domanda bella si risponde, a una domanda

a una domanda severa si scappa. O no? ¶ – Comme

le piazze erano ferme. Si guardava intorno, cercava di

era tempo. Don Feliciano si era pentito, stava spifferando

negozi non pagano e si tengono la piazza oppure

facciamo! ¶ Erano nella saletta, si giocavano al videopoker gli

parcheggiatori dopo la partita. ¶ – Sì però, guagliu’, se non

assieme a lui non si fa niente, quindi noi

costruendo la mesata. ¶ – Eh sì, mo’ il Micione, – fece

che a Napoli non si sa chi comanda? – Tirò

bevuto trenta euro, e si mise a sedere su

perdere, – disse Agostino, che si appoggiò coi gomiti al

poi passandola ad Agostino si fece avanti: – Secondo me

parte di quello che si stava guadagnando o al

Guagliu’, – disse Nicolas, – chi si ricorda come Lefty chiama

orecchi. ¶ – Ma Oreste Teletabbi? ¶ – Sì! ¶ – Ma ha otto anni

e, sentendoli che ancora si sbellicavano, si girò a

che ancora si sbellicavano, si girò a fare la

traccia di quella festa si fosse conservata fino a

domenica con sua madre. ¶ Si sollevò in piedi sui

dove colpire. A scuola si era fatto notare da

dalla prima volta che si era presentato a ricevimento

raccontarlo –. Parole che lui si era cucito in petto

cucito in petto e si covava come un pulcino

studio a fare? – e si guardò intorno come per

per bambini scimuniti, quello sì che avrebbe dovuto farlo

aveva nei pantaloni, e si toccò. ¶ – E che ti

lo fanno in tanti. Sì, so che succede. E

per non sembrare patetico si mise a spizzicare, si

si mise a spizzicare, si riempiva la bocca e

riempiva la bocca e si metteva ai piedi del

per rispetto, ma perché si trovava a fare per

volta quattro conti e si perdette a immaginare che

fatto come tutti che si mettono addosso la spesa

arroganza da dov’esce? Si ’nu ciuccio esagerato. Il

a memoria. Così forse sì meno arrogante. ¶ – Ch’amm

a dissimulare, camuffare, nascondere, si portava in casa i

una corda che ti si lega intorno e stringe

possono vedere. E Nicolas si trascinava dietro, legata ai

alla porta della stanza si affacciò il volto della

sonno, subito i due si misero a letto, con

me però! ¶ – Eh ok, sì, domani a te! ¶ Il

la prima volta che si comportava così, che non

senza la sua dolcezza, si sentiva vuoto. Voleva le

di Letizia. Quelle che si merita chi fatica. ¶ Era

essere avvicinata da nessuno. ¶ – Sì, ma non così, – disse

ma no quelli che si trovano ¶ miez’o mercato

appostati sotto casa, e si diedero a lavorare di

Cecilia: – Falla scendere, – poi si nascosero dietro un furgoncino

in quel movimento cadenzato si concentrasse tutta la sua

fra lei e Nicolas si riaggiustassero. – No, no, devo

in un attimo capì. Si trovò Nicolas davanti all

rivolse la parola: – Ua’, si’ ’nu bastardo, – disse ridendo

disse ridendo. ¶ Nicolas le si avvicinò: – Amo’, leviamo sto

pe me, tutte scuse, si’ violento. ¶ – So’ violento, so

di me. È comme si te consumasse. ¶ – Ma non

Pesce Moscio. Dopodiché Dentino si sparò in bocca l

di avere. ¶ Poi Nicolas si fece largo tra i

di sei, sette anni si erano avvicinati a Nicolas

ne avevano mai visti. ¶ Si erano rivolti a lui

quel regalo. ¶ Rapine ¶ Nicolas si presentò davanti al Nuovo

Cosa? Ma che bastardi. ¶ – Sì, dice che senza Copacabana

subito sostituito, – disse Nicolas. Si guardava attorno, come per

potuto farlo rientrare. ¶ Agostino si avvicinò: – Maraja, ch’amm

è! ’O Western! Mo’ si’ addiventato cowboy! – rincarò Dentino

anche una prova. Chi si sarebbe tirato indietro? ¶ – E

Ua’, appostamento? Ma che si’? Point Break? Andiamo, entriamo

mazza. Qualche anno prima si era appassionato al baseball

a questo giro non si mosse proprio. Ma la

tasca e d’improvviso si trovò l’arbitro sul

arbitro disse imperativo: – Tu si’ ’n omm’’e mmerd

è tutto quello che si può dire su di

e portati fuori. Nicolas si sentì al sicuro, stretto

avevano impugnato il coltello. Si sentì, aggrappato a quell

di Fabio ’o Briato’. Si riprese il figlio a

ci gioca più –. Nicolas si mise a letto senza

negozio vendono le armi? – Si aggiravano per le corsie

tra quelle che già si soffocavano tra loro, o

soffocavano tra loro, o si inerpicavano su scale traballanti

qua bisogna venire. ¶ – Nientedimeno? ¶ – Sì, vendono un sacco di

Tucano. ¶ – Sicuramente. La gente si compra più lampadine che

strinse una spalla. Poi si rivolse a un commesso

il cinese e non si accorsero che il formicaio

in cui erano entrati si era immobilizzato. Anche il

le casse all’ingresso si mise a strillare contro

vai via, fuori! – Non si era nemmeno alzata dal

metri dopo una moto si incollò dietro allo scooter

macchine, Vespe, passanti. Tucano si girava continuamente per controllare

imboccato Arnaldo Lucci e si erano fermati un attimo

e la moto gli si fermò accanto. Gli occhi

presentarsi: – Sono Han. ¶ – Ah, si’ tu? E perché cazzo

testa e lo seguirono. Si trattava di tornare indietro

Gianturco. ¶ Nicolas e Tucano si accorsero di girare in

sinistra su via Brin. Si erano lasciati alle spalle

uno di questi, Han si fermò. Fece cenno con

motorini. Varcata la soglia, si ritrovarono in un cortile

scaffali colorati da cui si affacciava ogni ben di

Natale so’ cinesi. ¶ Han si fece una risata. Era

anche in quell’occasione si era fatto una bella

fuori due pistole. – Questa si chiama Francotte, è un

western, di quelle che si inceppano ogni due per

Ma spara sta cosa? ¶ – Sì, ma c’ha solo

tentò con le minacce: – Sì, però il collezionista non

o negozio. ¶ Han non si scompose, e rivolto a

piglià?! ¶ A ogni frase si avvicinavano sempre più, perciò

il proprio disappunto. ¶ Han si riprese la pistola e

un salto come quando si sente uno scoppio inaspettato

ma solo i nervi. Si vergognarono di quella reazione

vieni a tavola. ¶ Nicolas si limitò ad alzare il

sollevò quando ormai ci si era seduto, con sé

sai tu di cosa si mangia a Nisida? ¶ – Lo

il favore –. E Nicolas si sedette davanti al piatto

sua complicità. Ma intanto si rammentò che aveva lasciato

la carne sul fuoco, si alzò e sparì nel

cucinino. E da là si sentiva che continuava: – Nessuno

Nicolas. ¶ Il padre, alterato, si ricompose. – Allora dopo studi

provava la livrea e si allenava a servire le

a servire le portate, si avvicinò a Copacabana, che

stava supervisionando l’organizzazione. Si era ripulito. I capelli

le parti e forse si era fatto anche la

già davanti agli occhi, si trattava di fare i

cerimonia fu fastoso, Copacabana si vantava di non aver

provincia e per quando si faceva sera era previsto

con i piatti. ¶ – Tu si’ sesso travestito da donna

gli penzolava di lato. Si precipitò al tavolo di

seduto a braccia conserte, si alzò di scatto e

Posò le bacchette e si permise di tirare il

batterista mo’? – L’ispettore si stava facendo largo tra

tra le scapole, Copacabana si rivolse a Diego Faella

finì tutto. L’atmosfera si era guastata, e comunque

Tanto potere. Ma lui si era aspettato guantiere d

antiquariato con i quali si invitavano i presenti a

Quella sera invece non si misero in tasca nemmeno

Nicolas, Dentino e Briato’ si ritrovarono alla saletta, tanto

rientrare in carcere. ¶ – Alva’, si’ turnat’a darci lo

per loro le cose si facevano complicate, ma quei

prima tirata di coca, si sentivano euforici, pronti a

prese posto davanti. Dietro si strinsero i ragazzi. ¶ Il

che portava a Poggioreale si snodava tra le luci

decisa, e l’auto si blocca. I tre dietro

di ’o White che si distende, la mano impugna

nulla e l’indice si piega due volte. Bum

e il corpo che si affloscia come fosse scappata

avuto un funerale come si deve, non lo avrebbero

una frazione di secondo si sovrapponeva alle sue parole

sue parole. ¶ Alla saletta si separarono senza salutarsi, ognuno

provato a reagire e si era nascosto dietro una

Era Pesce Moscio che si era fatto tatuare quella

pistola cinese ¶ Pesce Moscio si era subito offerto per

vacante di Forcella? Nicolas si sentiva come quando da

dal carcere, i ragazzi si trovarono tutti alla saletta

soltanto un vecchietto che si era appisolato su una

in cucina. ¶ Pesce Moscio si girò il cappellino all

un brav’uomo. Poi si è alzato, e mi

na strunzata accussì. ¶ Nicolas si era fermato e adesso

più. ¶ Nicolas e Tucano si trovarono soli al funerale

la madre, che adesso si appoggiava all’altra donna

altra donna, che era sì una puttana, ma almeno

a pigliammo sta pistola? ¶ Si erano bloccati sui gradini

come lo intendeva Nicolas, si presentava solo sotto due

verità ma che mai si mettono in discussione se

dire una parola Nicolas si diresse al suo Beverly

di battesimo che ora si piglia strade di capannoni

di parrocchia, insomma, magari si poteva chiudere un occhio

al padre e allora si capiva qualcosa. Si inscuriva

allora si capiva qualcosa. Si inscuriva frusciandosi di tutta

tutta quella giovane bellezza, si inscuriva perché un po

voluto sapere, e pure si ingegnava per sapere, non

scuola, che là non si capiva niente, e neanche

arriva, cacciarla non la si sa. Le veniva in

Ma forse, e intanto si girava a rassettare un

io il malo pensiero. Si passava la mano dentro

locale, un ristorante forse. Si sente uno sparo, poi

La gente sui marciapiedi si immobilizza, alcuni spariscono di

sul lungomare sembra zittire. Si sentono tavoli rovesciati. Bicchieri

rovesciati. Bicchieri scassati. Così si sente e Mena lascia

scuri appiccicati alla fronte. Si guarda intorno, e quel

che poco più avanti si piega ad angolo retto

vede un’auto posteggiata, si sdraia a terra e

piccoli ma rapidissimi spostamenti si infila sotto la macchina

un passo e poi si ferma anche lui, come

ci è strisciato sotto. Si prende perfino una pausa

pausa. Accarezza l’arma, si accuccia senza fatica, cala

uomo che ha sparato si è dileguato, Nicolas sfugge

e a quel punto si piega sulle ginocchia e

Nicolas non ha paura, si dice, e ha paura

sky, quella faccia non si lascia mettere in ombra

sta arrivando sulla pelle, si rimette sulla porta del

porta del negozio, e si sente bellissima, gli occhi

giorno prima del matrimonio si dovettero tutti presentare per

aveva visti a dozzine, si raccontava che fosse presente

lui all’Asinara quando si sposò Cutolo, che fosse

uomo in Dolce & Gabbana si schiarì la voce – un

anche gli altri e si ritrovarono nelle cucine. ¶ Gli

la lista. ¶ – Ciro Somma. ¶ Si fece avanti Pesce Moscio

fece avanti Pesce Moscio. Si era allacciato i pantaloni

in vita e che si vedesse l’elastico delle

non andava bene, che si tirasse su quei pantaloni

come fosse già uomo. Si era disegnato una riga

andava bene per niente. Si era ossigenato i capelli

Nicolas lo aveva visto si era incazzato assai – e

era così che ci si presentava, ma Copacabana gli

un’idea di come si muovevano fra cristalli e

Massimo Rea. ¶ Dal gruppo si staccò un plotone scalcagnato

plotone scalcagnato. Il maître si avvicinò ai due più

per ogni mano. Poi si rivolse a ’o Tucano

fine uno dei flûte si accasciò sul fianco, ma

fece danni. Il maître si portò la mano da

piatti sulla penisola e si fece sotto al maître

fece una piega, e si arrampicò ancora di più

voce del suo ritorno si sarebbe diffusa in pochissimo

phone room. ¶ Mentre Nicolas si provava la livrea e

tutto lei e quindi si facevano scorpacciate di baci

era stata semplice: Alvaro si sarebbe preso la colpa

basso tutto lo spaccio. Si prese anche la responsabilità

Copacabana gli comunicò che si sarebbe fatto il carcere

po’ ffà. ¶ Intanto loro si erano procurati dei nuovi

tenere insieme il gruppo. Si erano imposti di non

finire. ¶ Ognuno di loro si era immaginato almeno una

condusse al suo privé. Si erano tirati a lucido

Napoli chiattilla, i fighetti, si riunivano tutti lì. Il

serata Nicolas e Agostino si riempirono gli occhi delle

dallo spazio in cui si va con la moglie

parlava, e a Nicolas si disegnava in testa un

i Capelloni. ’O White si era punto, chiaramente stava

Forcella era definitivamente chiusa. ¶ Si erano messi a lavorare

del Cavone, a volte si spingevano sino a Torre

camorristica della zona. Nicolas si era stancato, aveva smesso

valevano niente, gente che si era fatta sgamare, gente

Nuovo Maharaja. Il locale si intravedeva anche da lì

matrimonio del Micione che si sposa con Viola Striano

overo fai? – disse Nicolas. ¶ – Sì, – e perché non ci

arrivata. E ora eccola. Si va a rispondere alla

due cognomi associati Oscar si fece rosso in volto

e gli altri non si aspettavano di dover fare

andata all’università e si era laureata in Moda

il suo vero nome, si faceva chiamare così perché

Poco più che bambina si era presentata dalla madre

Però poi don Feliciano si era pentito e allora

Ed era lì che si era celebrato il teatro

programma di protezione, non si era pentita e aveva

della famiglia, Diego Faella si era preso Forcella. ¶ Si

si era preso Forcella. ¶ Si raccontava che ’o Micione

per tutta la vita si era chiesta se rifare

dell’aristocrazia camorrista e si atteggiavano allo stesso modo

occupavano le riviste. Viola si stava sacrificando, forse; ’o

trionfo dell’Amore. Se si era scelta da sola

buono, e perciò non si dava pace solo per

la testa sulla spalla. Si stava abbandonando come non

sulla schiena. Speriamo non si metta a piangere, pensò

l’affetto per debolezza. ¶ Si slacciarono e la madre

torto. Al marito non si potevano dire questi pensieri

e del suo silenzio si limitava a commentare: – Escucha

un lavoro “da indiani”, si diceva, ma neanche si

si diceva, ma neanche si poteva lasciare tutta la

una porticina dietro che si apriva sul cortile buio

Vedi quanti uomini soli, si diceva, anche qui a

come al Nord, che si fanno lavare, stirare, cucire

a vapore che sfiatava, si perdeva a guardare le

fosse figlio suo? Lo si doveva vedere di fianco

tutto aperto, squadernato, tutto si sente, e se non

sente, e se non si sente è brutto segno

qualcosa. Nicolas da giù si sgolava: – Leti’! Letizia! –. La

non dava sulla strada, si affacciava su una sorta

con una balconata che si buttava sul golfo. La

Sin da bambino, Nicolas si era sentito attratto da

quella costruzione bianca che si levava al centro di

anni avrebbe potuto impiegare, si chiedeva Nicolas, per permettersi

importanti da cui non si può tornare indietro. È

senza quelle scarpe non si sarebbe nemmeno sentito un

che paga bene. ¶ Nessuno si era entusiasmato particolarmente. Né

a loro, di come si facessero i soldi, l

il proprio danaro non si guardano in faccia: una

e persino la politica si occupavano del quartiere. Brutto

ai parenti, a chi si conosceva. Si aveva un

a chi si conosceva. Si aveva un margine di

di Forcella, ma non si faceva trovare mai. Al

di più. Quasi analfabeta, si era fatto più anni

uno di cui Copacabana si fidava. Faceva bene i

pezzi di fumo. Alvaro si univa a loro per

poi, varcata la soglia, si disperdevano. Le T-shirt

in un secondo. Nicolas si era preso tre Air

sola. Anche ’o Briato’ si era lanciato sulle scarpe

un: – Verdi? Ma che, si’ ricchione? – e ’o Briato

le aveva posate, e si era fiondato sulle giacche

tutti i ragazzi che si trovavano davanti al Nuovo

paio di mesi, poi si era messo a vendere

cantiere dove lavorava. Lollipop si levava il fumo in

palestra. Anche ’o Briato’ si era messo a faticare

aveva assorbito tutto, poi si era allontanato da Napoli

a Melito. Ora però si stava spostando al centro

scuola, il Liceo Artistico. Si era messo a dare

però tutti quelli che si fanno rispettare sono seri

e la camicia aperta. Si erano appiccicati, strattonati, ma

re dei Galli che si inchina a Cesare, Muhammad

conosciuto Pesce Moscio. Mentre si stavano facendo dei cannoni

davanti al Nuovo Maharaja! ¶ – Sì, e tu che ne

il cambio e non si era accorto di niente

che, arrivato in questura, si era fermato a contemplare

sguardo vuoto che progressivamente si era riempito di rabbia

a terra. Poi, quando si era deciso a sollevare

la caserma. Il marito si era fatto di lato

se l’era presa. Si era avvicinata a Nicolas

senza capire, e Nicolas si era ritratto con uno

Maledetti i santi, maledetti, – si era limitato a bofonchiare

alzando il mento. Nicolas si era sforzato di non

perché?”. Sapeva che Nicolas si levava il fumo, e

la crema Nivea. – Accussì si sgonfia tutto, – gli diceva

di notte. ¶ Di notte si esce per pescare. Buio

di motore. ¶ Due barche si allontanano, piccole e marce

Danno fiducia alla vita, si lanciano a bocche aperte

dall’istinto. E intanto si apre la rete che

avvolgono. ¶ Poi la luce si ferma, sembra finalmente raggiungibile

pozza. Rimbalzano tutti, quando si allontanano i più vanno

è verso di superarlo. Si dimenano sopra sotto sopra

meno. ¶ E la luce si spegne. I pesci vengono

come se il fondale si stesse alzando verso il

dall’aria, le bocche si schiudono in piccoli cerchi

superava i sedici anni. Si avvicinarono respirandosi i fiati

regole d’onore quando si deve vattere qualcuno non

sguardo su un’altra. ¶ Si vatte con tutta la

senza regole. E soprattutto si vatte con una certa

una certa, ambigua, vicinanza. Si vatte chi si conosce

vicinanza. Si vatte chi si conosce, si picchia l

vatte chi si conosce, si picchia l’estraneo. Si

si picchia l’estraneo. Si vatte chi ti è

parte della tua vita; si picchia chi non c

a terra. I quattro si pararono intorno al completo

di quelle leggere che si usano per legare le

mettono un collare. ¶ Nicolas si abbassò i pantaloni, gli

diede la schiena e si accovacciò sul viso di

mmerda? ¶ – Io credo di sì. ¶ – Vai che sta scennenno

scennenno... buon appetito. ¶ Renatino si dimenava e urlava, ma

la massa marrone uscire si fermò all’improvviso e

quando il primo pezzo si afflosciò sul volto. E

di merda che gli si era appollaiato tra il

maglietta di Renatino e si pulì l’ano, ma

te le regalo. ¶ Renatino si mise a sedere, stringendo

di peluche. Gli altri si allontanarono, uscirono dalla piazzetta

partire, ma mai dove si arriva, e se si

si arriva, e se si arriva. Una strada simbolo

distruzione, come la lava, si può fermare. ¶ Forcella è

lavorato. Anzi, coltivato. Perché si dice che il piperno

dice che il piperno si coltiva, come fosse un

da innaffiare. Pietre che si stanno esaurendo, perché coltivare

ai palazzi, i balconi si baciano davvero a Forcella

sono le voci che si stringono la mano, che

stringono la mano, che si chiamano per dirsi che

provava la stessa allegria. Si ricordava di quando, due

corrente ad alimentarle. Così si era fatto notare da

casa appena i genitori si erano messi a letto

non era stato facile. Si erano fermati più volte

impresa era compiuta. ¶ Nicolas si lasciò il Cippo alle

una colpa che non si perdonava agli occhi di

occhi di Nicolas. ¶ Nicolas si era presentato sotto casa

parte della tua vita, si urla: è tutto aperto

si lavava, si profumava, si vestiva sempre elegante. Ogni

allora, adda murì mammà, si vede che il nome

alla rabbia, che non si poteva nascondere. ¶ – Don Vitto

un’inversione dei ruoli, si sentì predominante e forte

l’ha dato? ¶ – Pàtemo si chiamava Gabriele come l

gabbia al 41 bis. ¶ Nicolas si alzò e iniziò a

piano. L’Arcangelo non si muoveva, non lo faceva

vera. ¶ L’Arcangelo non si aspettava questa richiesta, non

vecchio? ¶ – Come dite voi. Sì, se devo dire di

se devo dire di sì. ¶ – Sono vecchio o no

Sono vecchio o no? ¶ – Sì, siete vecchio. ¶ – E sono

fare pure molta paura. Si nun fosse accussì, mo

a questa domanda e si emozionò quasi a ripetere

arrivava col motorino. Non si aspettava di doverla pronunciare

Arcangelo: un ordine nuovo si doveva creare e, se

una forza che non si esercita fa collassare i

ti vedi. ¶ L’Arcangelo si alzò appoggiandosi al tavolo

una cosa... ¶ Don Vittorio si girò stanco. ¶ – Nel posto

esercito di chiavi? ¶ – Se si perdono... ¶ – Tieni proprio la

consolle. Voleva sempre crear­si un registro criminale, anche

era finalmente arrivata. Nicolas si presentò dal ferramenta, prese

Indossò una felpa e si tirò su il cappuccio

proprio a quel personaggio si era ispirato, si mise

personaggio si era ispirato, si mise dietro il tavolo

di farsi avanti. Non si mosse nessuno. Chi si

si mosse nessuno. Chi si guardava la punta delle

rivista su YouTube, chi si dondolava sulle punte dei

dei piedi. Finalmente qualcuno si staccò dallo schieramento: Dentino

nello stesso punto, Nicolas si tagliò a sua volta

Il sangue nostro che si mischia, non quello che

viene dalla stessa madre. – Si presero vicendevolmente gli avambracci

cresima e matrimonio insieme. ¶ Si presentò davanti a Nicolas

quella battuta il rito si sciolse. ¶ Ora in quella

qualcosa da cui non si torna più indietro. I

più indietro. I destini si legano alle regole. Si

si legano alle regole. Si muore o si vive

regole. Si muore o si vive a seconda della

quello è Ciro, che si chiava nel culo le

Al massimo, – disse Dentino, – si chiava le chiattone, ma

ragazza piaceva moltissimo, ma si era lasciato condizionare dagli

a difendersi dicendo che sì, era vero, se l

incredibile, – disse Stavodicendo, che si tastava il corpo come

Erano decenni che non si facevano questi rituali a

Cosa Nostra – molti napoletani si alleavano ai siciliani e

parola. ¶ Eppure la paranza si sentì paranza solo dopo

Tutti gridavano verso Nicolas: – Si’ ’o ras, si’ ’o

Nicolas: – Si’ ’o ras, si’ ’o ras! –. Lo ripeterono

omaggiarlo singolarmente, ché se si fossero confusi avrebbero perso

disse subito: – Nico’, tu si’ sicuro che è ’na

un pentito? – ’O Maraja si avvicinò a distanza di

messi insieme, quando loro si fossero davvero riuniti, quando

il posto da cui si partiva a fare le

stato davvero comune. Così si crea la famiglia. Così

crea la famiglia. Così si avverava il suo sogno

presi in considerazione. Bambini sì, ma con le palle

Aveva bisogno che qualcuno si prendesse il dubbio e

era scelta, che non si poteva decidere se essere

staje parlanno malamente. ¶ Nicolas si avvicinò, tirò su col

Nicolas lo prevenne e si scostò. Si guardarono negli

prevenne e si scostò. Si guardarono negli occhi. E

disse Agostino, paonazzo. ¶ Dentino si intromise, e cercò di

dispiaceva lasciarlo andare: non si butta via così una

niente. E i giuramenti si fanno sulle cose che

partita insieme, ma Nicolas si era rifiutato perché lui

fare presto. È vero, si sentiva un padreterno, ma

quei pochi che non si erano organizzati per la

schermi che a Napoli si trovano a ogni angolo

muoversi veloce finché non si staccò, cadde di lato

come planare sul ghiaccio. Si fermò solo quando arrivò

insonni. Dopo un attimo si sentì il bambino piangere

la madre urlare. Non si era fatto niente, solo

via con calma. Non si erano fermati. E nemmeno

No. Avevano parcheggiato e si erano allontanati a piedi

alla radio e non si erano accorti di nulla

avranno pensato? A Napoli si urla sempre, a Napoli

e spinello in bocca. Si avvicinava lento, non si

Si avvicinava lento, non si tolse il cappello e

telecamere dei carabinieri non si vedevano ma c’erano

di inquirenti e rivali si concentrassero sull’Arcangelo, che

del fumo, e infatti si accostò col motorino ad

tempo. ¶ – Spingi forte che si apre. ¶ – Sì, sì. Ora

forte che si apre. ¶ – Sì, sì. Ora si è

che si apre. ¶ – Sì, sì. Ora si è aperto

apre. ¶ – Sì, sì. Ora si è aperto. ¶ Capodimonte ¶ Rita

le lezioni e poi si limitava a urlare di

quando sentiva i colpi si chinava lasciando che dalla

e pacchiano. Don Vittorio si sedette alla destra del

inequivocabile di “jatevénne”. Quelli si spostarono in cucina e

poco perché da lì si sentisse arrivare la voce

espressione di incredulità. Non si aspettava questa richiesta. Aveva

limite a ciò che si può permettere. ¶ – Qua abbiamo

altro. Don Vittorio non si era messo a capotavola

volle offrirgli nulla: non si divide cibo sulla tavola

Lo chiamavano Pucchiacchiello. ¶ Nicolas si mise a ridere, don

quando scendeva in paese si lavava, si profumava, si

in paese si lavava, si profumava, si vestiva sempre

d’azione, come Wolverine – si era tatuato i suoi

la testa vuota nonostante si sforzasse di riempirla con

il giorno avanti Nicolas: si era messo in mezzo

tappa fu il fiorista. Si fece consigliare dal proprietario

ma non resistette e si accattò anche un angioletto

non troppo perché non si rovinassero, e si chinò

non si rovinassero, e si chinò sulla tomba di

tomba di Gabriele Grimaldi. Si disfece del mazzo di

don Vittorio, ma infine si risolse di aspettare: voleva

più alle prossime mosse, si era affidato totalmente alle

servizio. Tutto chiuso. Non si piscia. La rivolta sarebbe

di un gabinetto e si stava mettendo monete da

sopra ogni nocca, poi si fasciava stretto la mano

latte e Scala 40 che si davano da fare per

labbra, Aucelluzzo, e intanto si premeva le nocche della

addosso a Gabriele! –. Svizzerino si prese i primi due

furia tale che quello si paralizzò. E come accade

non c’entrano niente si buttano in mezzo e

è segno che presto si spegnerà ogni cosa. Qualche

da Scala 40, che poi si dileguò. Parevano due ragazzini