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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

concordanze di «si»

nautoretestoannoconcordanza
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1822
la loro autorità vi si andava restringendo e indebolendo
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Il papa Stefano II si porta a Parigi, e
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Vicino a questa città, si presentarono a Pipino due
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tanto l'ingegno umano si ferma con piacere in
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Longobardi della Toscana, dove si trovava, speditovi da Astolfo
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re de' Longobardi. ¶ Non si sa precisamente in qual
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Liutprando, duca di Spoleto, si ribellano a Desiderio, mettendosi
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fu concluso. ¶ 771 ¶ Carlo, non si sa bene per qual
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con alcuni baroni, e si ricovera presso Desiderio. Carlo
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senza merito. Ma Adriano si mostrò, come doveva, allienissimo
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in Thionville; dove gli si presentò pure Pietro, il
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tra loro de' traditori, si dispersero. Carlo entrò allora
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arresero a Carlo, altre si chiusero e si misero
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altre si chiusero e si misero in difesa. Tra
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vescovo della stessa città, si mise alla testa di
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che quella città non si sarebbe arresa così presto
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seguente: non credo che si possa fissar più precisamente
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per loro re. Non si sa bene quando si
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si sa bene quando si presentasse sotto Verona: al
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incontro coi figli, e si mise nelle sue mani
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arrese; e di là si rifugiò a Costantinopoli, dove
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Costantinopoli, dove, accolto onorevolmente, si fermò: dopo vari anni
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la fine di Adelchi si è trasportata al tempo
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alle circostanze in cui si sono trovati. Il carattere
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USANZE CARATTERISTICHE ALLE QUALI SI ALLUDE NELLA TRAGEDIA. ¶ ATTO
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v. 212 ¶ Alle giovani longobarde si tagliavano i capelli quando
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diversa affatto dalla servile, si trova ugualmente ne' secoli
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IV, v. 212 ¶ L'omaggio si prestava dai Franchi in
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studioso di Virgilio, come si poteva esserlo nel secolo
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xlix). ¶ CORO SUDDETTO, ST. 10 ¶ Si dilettava anche molto dei
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vocabolo nelle due lingue, si trovano nella storia de
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alla nostra ¶ Fida scorta si pose. I riverenti ¶ Lunghi
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intorno al vallo occidental si stende, ¶ La real donna
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materne ¶ La mia figlia si prese, e me la
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L'ultimo de' soggetti si sollevi ¶ Dalla sua polve
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venite, e inosservati ¶ Quanto si puote: in più drappelli
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arti inique ¶ Ei successor si feo, quella Gerberga ¶ Che
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Piegò l'insegne, e si fuggì; due volte ¶ Dell
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han regno, ¶ Altri tempi si volgono, brandite ¶ Sono altre
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Vermondo parte: le Donzelle si scostano) ¶ ADELCHI ¶ Sei nelle
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non volle: ah! non si dica almeno ¶ Ch'io
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costui? quali parole ¶ Cambiar si ponno fra di noi
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Di gran messaggio ¶ Apportator si dice: ai duchi intanto
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tempo ¶ D'esercitarle non si dia. ¶ DESIDERIO ¶ Raduna ¶ Tosto
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tu con me? ¶ ADELCHI ¶ dura inchiesta ¶ Quando, o
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O padre! ¶ Un nemico si mostra, e tu mi
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non guarda indietro, ¶ Già si rimette in via. ¶ DESIDERIO
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Di cui talvolta più si vanta amico ¶ Chi più
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se l'urna non si scote, in fondo ¶ Si
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si scote, in fondo ¶ Si rimarrà per sempre; e
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piede a questo limitar si volga? ¶ Chi m'odia
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e se l'impero ¶ Si contendesse a spade, allor
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coi Franchi: il nodo ¶ Si ravviluppa, o Svarto; e
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un gran partito non si prende. Arrida ¶ La sorte
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più di Svarto ¶ Non si farà parola. A voi
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Qualche Latin fia che si volga; e il passo
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Per tutto il campo si bisbiglia! Oh! possa, ¶ Dal
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che un affar; tutta si mosse, al varco ¶ D
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venne; e a te si vanta ¶ Grande avviso recar
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ARVINO, e DETTI ¶ (Arvino si ritira) ¶ CARLO ¶ Tu se
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fascio stanno; e solo ¶ Si guardan quinci, donde solo
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sguardo ¶ Più spaziosa ella si fea. Qui scorsi ¶ Gregge
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tragitto: ad ogni istante ¶ Si fea il rumor più
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nell'ombra, il sol si leva, ¶ Squillan le trombe
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pugnar; che di ritorno ¶ Si parlerà dopo il conquisto
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Corse; una gente che si scioglie. Il resto ¶ Tutto
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il nostro campo; e si rallegri. ¶ Sogni il nostro
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le preci. A Dio si voti ¶ Questa impresa, ch
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Nessuno ¶ Finora: immoti tuttavia si stanno, ¶ Quali sull'alba
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un assalto; e più si guarda, quanto ¶ Più scemato
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or torna; ei vinto ¶ Si confessò quando implorò la
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Che a non amarti si dannar, temerti ¶ Dovranno or
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né giusta ¶ Né gloriosa, si presenta; e questa ¶ Certa
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SECONDA. ¶ ADELCHI, DESIDERIO ¶ (Anfrido si ritira) ¶ DESIDERIO ¶ Figlio, a
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E agevol campo le si schiude. I dubbi, ¶ Ed
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ivi a difesa ¶ Restar si può. ¶ UN SOLDATO ¶ Sono
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Di pace, e amici si gridaro. - Amici? ¶ Noi l
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sapea ¶ A qual nemico si venia, per certo ¶ Mosso
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Ecco un nemico. Ove si pugna? ¶ UN FRANCO ¶ Il
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Gettan l'arme, o si danno; in fuga a
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quando ¶ Sopra gli fummo, si rivolse. Arrenditi, ¶ Gli gridiamo
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Dove in pace ei si muoia. Invitto sire, ¶ Meglio
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perché gittavi ¶ Una vita degna? e non sapevi
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Nessun mortale: un che si muor tel dice. ¶ CARLO
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a questa ¶ Causa, or dubbia ma ognor sacra
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due volte Astolfo ¶ Vi si chiuse fuggiasco, e re
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Verona ov'è? ¶ GISELBERTO ¶ (si avanza) ¶ Tra i fidi
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re son vivi, ¶ Che si combatte, che una via
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Ei dal mio fianco si disgiunse, e volle ¶ Seguirmi
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Un volgo disperso repente si desta; ¶ Intende l'orecchio
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volti, confuso ed incerto ¶ Si mesce e discorda lo
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fu. ¶ S'aduna voglioso, si sperde tremante, ¶ Per torti
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impero, le fami durâr; ¶ Si vider le lance calate
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servo sudor. ¶ Il forte si mesce col vinto nemico
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servi, dividon gli armenti; ¶ Si posano insieme sui campi
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raggio d'april! come si posa ¶ Sulle frondi nascenti
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la mano: le Donzelle si ritirano: Ansberga siede) ¶ - Di
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anima, antica nel dolor, si solve. ¶ L'ultima grazia
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l'hai nomato: e gli dica: ¶ Senza rancor
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un soffio l'animò, larga ¶ Fosti di cure
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nuove ¶ Inique nozze ei si fe' reo: sugli occhi
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cielo ¶ Vi benedica. - Ah! : questi son volti ¶ Di
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che ristoro ti recò torba ¶ Quiete. ¶ ERMENGARDA ¶ È
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e la faccia esanime ¶ Si ricomponga in pace; ¶ Com
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Così ¶ Dalle squarciate nuvole ¶ Si svolge il sol cadente
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gridi, e con essa ¶ Si consoli, sta ben. Ciò
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Ciò che consola, ¶ Creder si vuol senza esitar. - Ma
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Ma quando ¶ Tutto perder si puote, e tutto ancora
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puote, e tutto ancora ¶ Si può salvar; quando il
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sire ¶ Per cui Dio si dichiara, il consacrato ¶ Carlo
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mezzo ¶ De' miei pensier si getta, e la consulta
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dice? ¶ Quello per cui si muor. - Ma l'universo
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messo di Carlo ¶ Mi si scoverse, e in nome
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non v'è. ¶ GUNTIGI ¶ , certo ¶ Pavia gli è
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Ma dimmi ancora: ¶ Che si pensa in Pavia? Quei
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senz'essi ¶ Tutto compir si può. ¶ SVARTO ¶ Guntigi, ascolta
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noto, e indarno ¶ Celar si volle, che Pavia le
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asilo ¶ Il greco imperador. ; per sua bocca ¶ Te
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re che cade? ¶ TEUDI ¶ : color che amici ¶ Eran
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addoppiate; ad ogni sbocco ¶ Si vegli in arme: e
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onde sdegnato ¶ Dio non si penta, e alla vittoria
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Ad ascoltar! ¶ CARLO ¶ Né si sottrasse alcuno? ¶ ARVINO ¶ Nessuno
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tu stesso appresserai, giocondi ¶ Si schiereranno al tuo pensier
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Che di tutto consola. ¶ (si volge a Carlo) ¶ E
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silenzio ciò che più si vorrebbe sapere. ¶ (xxiii) Sed
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PAUL. DIAC., 1, 6, c. 55. ¶ (xli) Si quis Langobardus, si vivente
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xli) Si quis Langobardus, si vivente, suas filias nuptui