Alessandro Baricco, City, 1999

prese la giacca, e si diresse verso la porta

come un cheeseburger singolo? ¶ – Sì, se scegliete la combinazione

Vuoi la torta, Gould? ¶ – Sì. ¶ – Allora aggiungi una torta

carta. ¶ – Scusa un attimo. ¶ – Sì? ¶ – Scusa, eh... ¶ – Sì. ¶ – Mettiamo

attimo. ¶ – Sì? ¶ – Scusa, eh... ¶ – Sì. ¶ – Mettiamo che per assurdo

cavolo di chewingum, no? ¶ – Sì. ¶ – Mettiamo ancora più per

dentro una pallina blu. ¶ – Sì. ¶ – Allora dovrei portartela, tutta

La gente. ¶ – La gente? ¶ – Sì, la gente. ¶ – Senti, me

Okay, okay. ¶ – Basta così? ¶ – Sì, tesoro, basta così. ¶ Pagarono

Iniziamo un’altra volta. ¶ Si alzarono, lasciando tutto lì

Per conservare i cheesebaconburger. ¶ – Si capisce. ¶ – Se prende quello

capelli. ¶ – Cosa, il ketchup? ¶ – Sì, non hai mai provato

non la mangio mai. ¶ – Sì, ma ti ci lavi

i capelli. ¶ – Io? ¶ – Certo, si vede dal phon. ¶ – Quale

lampo... ¶ – Funziona questo microfono? ¶ – Sì, siamo in diretta. ¶ – Bel

qualcosa sul tuo avversario? ¶ – Sì. Voglio dire qualcosa. ¶ – Dilla

avversario. Il mio avversario si chiama Larry Gorman. Perché

chiama Larry Gorman. Perché si ostinano a mettermi davanti

off. Pausa. Porta che si apre. ¶ – È mezz’ora

una buona idea. ¶ Gould si sedette sul sofà, davanti

davanti alla telecamera. Poomerang si mise di fianco, seduto

stava, sul sofà, così si sistemò per terra, anche

gli spot. L’intervistatrice si stirò un po’ la

Tutto bene, Gould? – disse. ¶ – Sì. ¶ – Dovremmo solo provare i

solo provare i microfoni. ¶ – Sì. ¶ – Hai voglia di dirci

possiamo partire. Sei pronto? ¶ – Sì. ¶ – Guarda verso di me

D’accordo. ¶ – Allora andiamo. ¶ – Sì. ¶ – Signor Gould... o posso

Lei, ad esempio, quando si è accorta di essere

squadra con lei quando si faceva “Indovina il film

Indovina il film”? ¶ – Gould? ¶ – Sì? ¶ – Volevo sapere... se ti

dagli altri bambini... ¶ DIESEL – Sì, mi ricordo benissimo. Vede

mi ricordo benissimo. Vede, si andava ai giardini, con

un bel giardino, e si andava lì, al pomeriggio

è la verità. ¶ – Gould? ¶ – Sì? ¶ – Tutto bene? ¶ – Sì. ¶ – Okay

Gould? ¶ – Sì? ¶ – Tutto bene? ¶ – Sì. ¶ – Okay, okay. Allora, senti

parlare, è fantastico come si parla là sotto. Peccato

bene così, grazie. ¶ – Sicuro? ¶ – Sì. ¶ – C’è qualcosa di

è più semplice. ¶ – Davvero? ¶ – Sì. ¶ – Okay... senti... ¶ – ... ¶ – Senti... il

mai. Mai. Alle volte si vede che magari gli

fare e non fare, si immaginano chissà che, stanno

paure, mica è diverso, si può essere speciali in

e così finisce che si stancano, poi lasciano perdere

poi lasciano perdere, li si può anche capire, se

con un problema. Neanche si sognano di andarci con

stare con tuo padre? ¶ – Sì. Lui lavora nell’esercito

fiero di lui? ¶ – Fiero? ¶ – Sì, voglio dire, sei... fiero

nero. Zitto. Alla fine si incazzò. Urlava che se

che modi sono, non si può nemmeno chiedere qualcosa

Cobhan sputa per terra. Si alza. Si guarda la

per terra. Si alza. Si guarda la punta degli

che stava piangendo. Gould si sedette qualche banco più

quali, da alcuni anni, si erano appuntate su una

gli oggetti curvi. Non si ha idea di quanti

in cui il reale si dava con un elevato

simile, ambizioso, risultato, Monet si affidò a un trucco

un modo di smantellarlo. Si può dire che a

su quello stagno Monet si avvicinasse di un passo

e rimasugli di meraviglia. Si può perfino ipotizzare che

logorio dell’abitudine e si intestardiva a increspare la

di assoluta insignificanza che si andava formando negli occhi

e dove l’abitudine si dimostrava impotente non esitava

inequivocabile. ¶ – Vran. ¶ Un giorno si svegliò, uscì dal letto

fu: nulla. Un altro si sarebbe accontentato. Ma è

di impegni che, come si poteva capire, impediva loro

Il prof. Mondrian Kilroy si fermava un attimo, a

il quale a lungo si occupò, e preoccupò, con

sull’orlo dell’impossibile, si fosse lasciato accompagnare, per

il prof. Mondrian Kilroy si sentiva in diritto, a

la più limpidamente chiara. Si avvicinava all’uditorio e

a cui gli uomini si concedono, provando a girarsi

Forse per un attimo si illudono di avere visto

percezione libera – dettato, come si sa, proibitivo. Ne sono

Allora, prendono tempo. Vagano, si rigirano, deambulano, ristanno, sfilano

ristanno, sfilano, arretrano, talvolta si siedono – per terra o

pensare che sapendo cosa si ha davanti, sarebbe infine

o poi, osano e si avvicinano. Vanno a vedere

ricordo di bellezza. Allora si arrendono. E mettono mano

odierei, per questo. Non si perdonano i profeti di

definitiva, lo sguardo che si era immaginato restava sguardo

della modernità – puah. Non si poteva che odiarlo, per

donne belle. Quella donna si staccò dal suo gruppo

il viso, scarpe strane, si staccò e si diresse

strane, si staccò e si diresse verso una parete

orientali, tutte donne – e si staccò da lì, come

curvatura – verso le ninfee si lasciò cadere assumendo di

smettere di guardarla – non si riusciva a guardare altrove

quel corpo senza centro. Si fece l’intera sala

male, mentre la gente si scostava, attenta a non

quando alla fine arrivò, si fermò, e sorrise. ¶ Da

superiore percezione del mondo. Si era convinto che la

Per un certo verso si rallegrava di simili cedimenti

Era un suo allievo, si chiamava Gould. Al college

college era famoso perché si era laureato a undici

psichiatrica. Disse che non si poteva fare altrimenti. Fu

finì al college. Non si sapeva bene nemmeno cosa

Il prof. Mondrian Kilroy si alzò, prese la giacca

nuova bandierina del corner, si riprende il gioco con

Passami la signorina Shell. ¶ – Sì. ¶ Gould passò la cornetta

che senso? ¶ – Mi sente? ¶ – Sì. ¶ – Cos’è?, un film

capito questo? ¶ – Credo di sì. ¶ – Voglio che non abbia

tutto verrà da sé. ¶ – Sì, generale. ¶ – È un ragazzino

come un avvertimento, capisce? ¶ – Sì. ¶ – Così la gente capiva

in una città che si chiamava Martintown ne arrivarono

Una bella storia, no? ¶ – Sì, è una bella storia

quello con le vitamine. ¶ – Sì. ¶ – E il calcio, ha

po’ giù di calcio. ¶ – Sì. ¶ – Poi un giorno le

Bene. ¶ – Mi passa Gould? ¶ – Sì. ¶ Il padre di Gould

e aveva libri che si potevano capire. Finì che

Dopo, quando la cosa si venne a sapere, gli

puttana di Closingtown, sottili. Si chiamava Fanny. ¶ Tutti l

il silenzio, dopo? Quello sì è un silenzio. Uno

Il figlio del pastore si chiama Young. Si è

pastore si chiama Young. Si è tenuto la camicia

Scopami Young, ma lui si irrigidisce e scivola via

la preme sul sesso. Sì, Young, lei dice. Lo

Sei bello Young, dice. Si lecca il palmo della

occhi chiusi. Vieni. Lui si gira sopra di lei

Io ti piaccio, Fanny? ¶ Sì. ¶ Tu mi piaci, Fanny

mano nei capelli, lei si ferma, alza gli occhi

Vede i muscoli che si contraggono, a scatti, come

chiude gli occhi, e si muove contro di lei

bene, Pat? ¶ È okay, sì, è okay. ¶ Va bene

Rimane appoggiato al bancone. Si gira e getta uno

sorso. Riposa il bicchiere, si gira, guarda lo scalone

bastardo, dice piano. ¶ Young si è voltato, ha allungato

prego. Lo guarda. Lui si ferma. Sta’ calmo, lei

facciamo l’amore, vuoi? Sì, lui dice. E ricomincia

affanculo, dice Pat Cobhan. Si scosta dal bancone e

scosta dal bancone e si volta. Torno, dice. Passa

Nero. ¶ In gamba, Pat? ¶ Sì signore. ¶ Vento bastardo, oggi

signore. ¶ Vento bastardo, oggi. ¶ Sì signore. ¶ Non la smetterà

Mio padre dice che si stancherà. ¶ Tuo padre. ¶ Dice

Mio padre dice di sì. ¶ Dice così? ¶ Sì signore

di sì. ¶ Dice così? ¶ Sì signore. ¶ Digli che si

Sì signore. ¶ Digli che si faccia vedere, ogni tanto

faccia vedere, ogni tanto. ¶ Sì signore. ¶ Diglielo. ¶ Sì signore

tanto. ¶ Sì signore. ¶ Diglielo. ¶ Sì signore. ¶ Bravo. ¶ Pat Cobhan

a un ragazzo disarmato. Si ferma. Getta uno sguardo

tacco, sul legno. Poi si china e con un

e con un dito si lucida la punta. In

non sente nulla. Allora si rialza, si volta e

nulla. Allora si rialza, si volta e scende lentamente

spinge indietro la sedia, si alza lentamente, si volta

sedia, si alza lentamente, si volta e rimane in

mano. Tutti guardavano, nessuno si muoveva. Il grassone che

schifo, cazzo! ¶ Il grassone si era alzato, guardava il

davanti a lui e si passava le mani sulla

a muoversi. Qualcun altro si alzò ma nessuno osava

testa per terra, non si lamentava, niente, solo quel

tre giri squillava e si fermava per un minuto

Dopo mezz’ora quelli si alzavano e non avrebbero

dopo, ricominciava. Gli allievi si fidavano di lui. Riusciva

a pisciarsi addosso. Gli si allagarono i pantaloni, e

bastardo, mi senti? finiscila, si è pisciato addosso questo

questo piccolo bastardo, cazzo, si è pisciato addosso, come

calcio, nel fianco, poi si guardò la scarpa, un

nero, per vedere se si era sporcato, e la

masticava amaro. Larry gli si avvicinò e disse: Salve

fare la boxe. Mondini si girò, lo guardò per

rossa sulla porta, e si rimise a seguire i

le davano. Larry neanche si voltò. La scritta l

se ne andava mai. Si sedette su una panchetta

un angolo, e non si mosse da lì. Mondini

Rimasero loro due. Mondini si mise il cappotto sulla

la sua. Correggeva, consigliava, si incazzava. Lo faceva abbastanza

Fece scendere quello basso, si voltò verso Larry e

ti fermo io. Larry si mise in guardia. Quando

che non può permettersi... ¶ Si guardava intorno, il grassone

mano, sembrava ancora vivo. ¶ – Si tolga da lì, signor

sigaretta enorme, e intanto si tirava su la gamba

dire niente. Il grassone si voltò, era stupefatto, per

non gridava più, ma si avvicinò a Wizwondk e

nel petto. Le forbici si spezzarono. Il grassone aveva

ragazzo era ancora là, si sentiva il rumore della

i quartieri dei ricchi. Si fermarono davanti a una

spense il motore e si girò verso Larry. ¶ – Tre

Fa l’avvocato, lui. ¶ – Si vede. ¶ – Bella casa eh

vede. ¶ – Bella casa eh? ¶ – Si vede dalla tua faccia

suonava la campana, Larry si alzava, Mondini sfilava via

lo sgabello e immancabilmente si salutavano così. ¶ – Vaffanculo Larry

aria. Intorno, gli altri si svegliarono dall’incantesimo. Qualcuno

chiamò la polizia. Gould si ritrovò spinto davanti, a

improvvisamente un odore terribile. Si voltò e vide su

terra, proprio in mezzo. Si fece largo a spintoni

largo a spintoni e si fermò proprio davanti alla

Incominciò a stentare quando si mise alla ricerca dei

studiare le gambe, quando si vedevano. Ma c’era

non riusciva a concentrarsi. Si arrese un attimo prima

ancora cilecca, la palla si insacca nel sette, l

con le dita ma si sbava nella mano e

la bandierina del corner, si toglie la maglia, si

si toglie la maglia, si appoggia alla bandierina, accenna

lo conoscete o no? ¶ – Sì che lo conosciamo. ¶ – Siete

alberi così, ma non si ricordava più dove. Davanti

Porco mondo, pensò. ¶ Poi si mise a correre. ¶ Imboccò

ed entrò nella scuola. Si fece tutto un lungo

Shatzy. ¶ – Tutto a posto? ¶ – Sì. ¶ – Bene. Come si fa

posto? ¶ – Sì. ¶ – Bene. Come si fa a uscire da

le frecce. ¶ – Le frecce. ¶ – Sì. ¶ – Okay. ¶ – Ci vediamo. ¶ – Ci

nuova governante – disse Gould. – Si chiama Shatzy Shell. ¶ – Carina

che stando ai fatti si chiamava Martens. Poi riprese

Martens nella lezione n. 14. – Si prenda l’esempio di

una strada cittadina. E si supponga che di colpo

che di colpo egli si trovi ad incontrare la

come stregato. ¶ Lui solo, si badi bene, e non

materiale che la percezione si incarica di transitare dall

di promesse. ¶ Promettono mondi. ¶ Si direbbe – articolò il prof

Aggiungendo: e non mi si venga a parlare della

madeleine di Proust. Ci si è accasati, in quell

oscenamente domestica, borghese, tinellica / si è neutralizzato in essa

eterno quel bagliore lo si converte a storia, per

storia, per quel che si può ¶ pensa alla mente

storia. Funziona così. Loro si mettono a quaranta passi

storia dietro. ¶ – E quando si può vedere, il numero

vedere, il numero? ¶ – Non si può vedere. L’ultima

sorelle Dolphin decisero che si erano stufate. Non era

Stecchito. Le sorelle Dolphin si voltarono e senza dire

Un silenzio della madonna. Si mosse solo lo sceriffo

mosse solo lo sceriffo: si avvicinò al cadavere, lo

sembrava cercasse qualcosa. Poi si girò verso di noi

una firma. ¶ – Whiskey, Carver. ¶ – Sì, señor. ¶ Al processo – diceva

a ubriacarsi, selvaggiamente. ¶ – Carver? ¶ – Sì, señor. ¶ – Perché sono vivo

Gould. E quel che si sentiva da fuori era

ascolta Larry, mi ascolti? ¶ – Sì. ¶ – Se non la smetti

faccia di un altro. ¶ – Sì. ¶ – Ti piacerebbe la faccia

entrerebbe un frigorifero, LARRY! ¶ – Sì. ¶ – Va’ sui suoi pugni

efficace... un grande combattente, si ricorderà il suo incontro

spettacolo amici ascoltatori... Sobilo si ferma... Gorman oscilla sul

SOBILO PROVA AD ALZARSI... SI ALZA, SOBILO IN PIEDI

più niente. La porta si aprì e Gould era

al tappeto, prima. ¶ – Gould? ¶ – Sì. ¶ – Perché in bagno non

porta. Il sabato tutti si tagliavano i capelli. ¶ – Il

di una palestra e si innamorò della boxe. Al

volte. Tornato negli spogliatoi, si vestì, uscì e aspettò

incontri, e ogni tanto si faceva dare dei pivelli

la birra sui pantaloni. Si fecero una rissa a

protestando perché l’avversario si gira. Un pugno nelle

Hai preso i soldi? ¶ – Sì. ¶ – Okay. Tutto su di

lo staccava bene, non si vedeva che partiva. Gliene

che faceva paura. Wizwondk si fermò, con le forbici

frigo, lo aprì e si chinò a prendere una

clac della porta che si chiudeva, preciso, metallico e

a piangere. Mia madre si spaventò, pensava mi fosse

piangi? ¶ – Non sto piangendo. ¶ – Sì che stai piangendo. ¶ – Non

un po’ come quando si guardano i trenini elettrici

anche lì. Oppure quando si vede nei cartoni animati

casa lì. Ma come si faceva. Anche adesso, non

un trenino e, tac, si scatena tutto quel ben

Più fasulli di così si muore, e se va

un po’ esotica, non si avevano molte idee su

su cosa fosse, giusto si pensava che procurasse meno

fine, da lì non si torna indietro, continuerai ad

Mangiavo biscotti, schiacciavo pulsanti, si accendevano luci, e non

capire, lei, ma io sì, capivo tutto alla perfezione

la vedo io. ¶ Shatzy si voltò verso Gould, che

diede un’occhiata, poi si fermò su una domanda

aveva accumulato idee, poi si era messa a riempire

Julie... – dice piano, e si volta verso la sorella

allineare occhio, mirino, uomo. ¶ – Sì, Melissa – dice piano. ¶ Mira

e spara. ¶ L’uomo si ferma. ¶ Alza lo sguardo

ferma. ¶ Alza lo sguardo. ¶ Si abbassa il fazzoletto che

mezzo alla strada, immobile. Si toglie il cappello. ¶ – Closingtown

uscirono, tutt’e due, si poteva andare con il

rumore da sigaro che si accende, ma moltiplicato per

Gould. ¶ – Come lo sai? ¶ – Si capisce, dalla voce. ¶ – Veramente

capisce, dalla voce. ¶ – Veramente? ¶ – Si capiscono un sacco di

No. È idiota. ¶ – Ah sì? ¶ – Gli adulti hanno sempre

fare poi una mattina si sveglierà e gli diremo

esempio. ¶ – Va bene. ¶ Gould si fermò, e si voltò

Gould si fermò, e si voltò indietro. C’erano

salto di fianco e si allontanò camminando piano, cercando

le due strisce che si interrompevano, di colpo. Le

pullman, Gould. Lo prendiamo? ¶ – Sì. ¶ Faceva tutto il viale

è bella – disse Shatzy. ¶ – Sì. ¶ – È veramente bella, non

detto. ¶ – Da qui non si vede, ma continua dietro

a pallone? – disse Gould. ¶ – Sì. ¶ – Ci sono quei ragazzini

che giocano a pallone. ¶ – Sì. ¶ – La cosa strana è

di pensarci. ¶ – Buffo. ¶ – Capisci? ¶ – Sì. ¶ – Non c’entra il

bello è che neanche si guardavano, erano ancora lì

ti piace. ¶ – Cosa? ¶ – Qui. ¶ – Sì. ¶ – È bello, qui. ¶ – Sì

Sì. ¶ – È bello, qui. ¶ – Sì. Però torna a casa

torno. ¶ – Fa’ così: torna. ¶ – Sì. ¶ – Okay. ¶ Allora si guardarono

torna. ¶ – Sì. ¶ – Okay. ¶ Allora si guardarono. Prima no. Si

si guardarono. Prima no. Si guardarono un po’. Gould

che non va. ¶ – Ah sì? ¶ I ragazzotti sghignazzavano. ¶ – Lo

Lo conoscete uno che si chiama Gould? ¶ – Gould? ¶ – Sì

si chiama Gould? ¶ – Gould? ¶ – Sì, Gould. ¶ – Il ragazzino? ¶ Sghignazzavano

Gould. ¶ – Il ragazzino? ¶ Sghignazzavano. ¶ – Sì, il ragazzino. ¶ – Certo che

smette di camminare ma si trascina dietro, appiccicato sulla

arroventa la coscienza e si abbatte sulla recinzione della

un romanzo, incompiuto, che si intitolava L’ultima scommessa

scivolò via dal letto, si rivestì, si infilò le

dal letto, si rivestì, si infilò le scarpe nere

senza tante complicazioni, e si è tirato dietro tutti

noleggiatore di felicità che si sia mai visto, ne

come abbia fatto, eppure si è messo lì e

modo di...” ¶ “Finito.” ¶ “Finito?” ¶ “Sì.” ¶ “Com’era?” ¶ “Insomma.” ¶ “Andiamo

fa schifo – disse Shatzy. ¶ – Sì – disse Gould. ¶ – È una

universitari. A undici anni si era laureato in fisica

l’avesse, e che si chiamasse Lucy. Ogni venerdì

le cose le telefona? ¶ – Sì. ¶ – Geniale. ¶ – Funziona. Poomerang è

un nome: quella buca si chiama Premio Nobel.” Di

credere ai suoi professori, si allineò all’idea che

e per anni, poi, si sforzò di sentire sotto

fare la mia governante? ¶ – Sì. ¶ 2. ¶ Dietro alla casa di

Aveva una sua teoria. Si era convinto che a

centravanti prima ancora che si cambiasse e mettesse la

prive di varianti fantasiose. Si tirava su le calze

testa, centrò il palo, si tuffò in avanti e

quel campo di ragazzini. Si era informato sul numero

il portiere stupefatto e si insacca a fil di

di vista squisitamente calcistico, si trattava di una bizzarria

spiegare –, come se tutto si muovesse a mollo nell

arbitro, da giovane. Poi si era chiuso in un

non salutava nemmeno e si metteva di fianco al

pieno la traversa che si spezza in due, la

passava proprio accanto e si fermava qualche metro più

Come l’altra volta. ¶ – Sì. ¶ – Fa’ mettere subito quell

usa i questionari, okay? ¶ – Sì. ¶ – Ma non era anche

era anche muta, quella? ¶ – Sì. ¶ – Gliel’avete detto, all

ha detto lei. ¶ – Lei? ¶ – Sì, per telefono. ¶ – Da non

ancora copie dei questionari? ¶ – Sì. ¶ – Nel caso fanne delle

aveva redatto e che si faceva mandare per posta

alla fine. In genere si fermavano intorno alla quindicesima

o maionese?). Molto spesso si alzavano e se ne

detto? ¶ – Ha il numero 1, si inizia sempre dal numero

sempre dal numero 1. ¶ – Gould? ¶ – Sì. ¶ – Guardami bene negli occhi

Guardami bene negli occhi. ¶ – Sì. ¶ – Tu credi veramente che

occorso di fare”. Poi si mise a scrivere. ¶ Quando

crederci, e l’ultimo si intitolava “Ora e allora

mai le braccia non si fossero spostate un po

uno finisce di ricordare, si chiamavano gemelle Dolphin, anche

certo punto mia madre si fermò e disse Guarda

a poco a poco si spegnesse, nella mia testa

dei fiori in mano. Si avvicinò al tavolo, posò

teneva indietro i capelli. Si voltò, andò verso il

a cagare. ¶ – È un sì o un no? ¶ – Lei

indiani e la sera si esibiva, come bassista, in

diceva delle cose dentro. ¶ Si chiamava Shatzy Shell. ¶ Alle

è la CRB, signore. ¶ – Sì, lo so. ¶ – Lei deve

adesso mi ascolti... ¶ – Signore... ¶ – Sì? ¶ – Questa è la CRB

è Gould. ¶ – Signor Gould. ¶ – Sì, signor Gould, adesso se

mi faccia un favore, si dia un’occhiata intorno

un’occhiata intorno. ¶ – Io? ¶ – Sì. ¶ – Qui? ¶ – Sì, lì, nella

intorno. ¶ – Io? ¶ – Sì. ¶ – Qui? ¶ – Sì, lì, nella stanza, mi

non credo. ¶ – È sicura? ¶ – Sì, sono sicura. ¶ – Bene. Allora

lei sappia una cosa. ¶ – Sì? ¶ – Quei due non sono

No? ¶ – No. Quando arriveranno si metteranno a sfasciare tutto

solo che... ¶ – Signor Gould... ¶ – Sì? ¶ – Le dispiace dirmi quanti

va così, non ci si può far nulla. ¶ – Davvero

Davvero. Non ci crede? ¶ – Sì... credo che sia così

così splendido per lei? ¶ – Sì... credo di sì. ¶ – Splendido

lei? ¶ – Sì... credo di sì. ¶ – Splendido. ¶ – Cioè... mi succede

quasi niente, così non si andava avanti, gli dicevano

come aveva voluto vestirsi, si era alzato al mattino

ogni volta il ragazzino si risistemava su il cappellino

e uno dei due si vedeva che piangeva, era

a un certo punto, si alzò, andò fino al

Buffo. ¶ – Così. ¶ – Così. ¶ – Gould? ¶ – Sì. ¶ – Sono contenta che hai

Shatzy Shell. ¶ – Shatzy Shell. ¶ – Sì. ¶ – E lì non c

salvarsi la faccia. ¶ – Forse si sbaglia. ¶ – Diesel non sbaglia

che stavi con lui. ¶ – Sì, stavamo insieme. Siamo stati

un po’ complicato, capisci? ¶ – Sì... anche per Diesel è

lì al mattino... ¶ – Gould? ¶ – Sì. ¶ – Scusami un attimo, Gould

linea in attesa. Poi si voltò verso il signore

dipartimento sviluppo e promozione. Si chiamava Bellerbaumer. Era di

Bellerbaumer? ¶ Il signor Bellerbaumer si schiarì la voce. ¶ – Signorina

capelli. È muto. ¶ – Poomerang. ¶ – Sì. È muto. Non parla

ingresso. ¶ – In genere non si fermano mai, quei due

mai, quei due. ¶ – Gould? ¶ – Sì. ¶ – Deve morire Mami Jane

posto, quella tavola calda... ¶ – Sì... ¶ – Pensavo... deve essere un

è il mio compleanno... si potrebbe andare tutti a

Già. ¶ – Allora d’accordo. ¶ – Sì. ¶ – D’accordo. ¶ – Gould? ¶ – Sì

Sì. ¶ – D’accordo. ¶ – Gould? ¶ – Sì? ¶ – Ciao. ¶ – Ciao Shatzy. ¶ – Ciao

il piccolo registratore che si portava sempre dietro. Ogni

dei telefoni. Il gigante si chiama Diesel, il muto

meno.” ¶ “Buono l’hamburger?” ¶ “Sì.” ¶ Finì, comunque, che Diesel

e il Boulevard Bourdon si trovarono davanti agli occhi

e storia quando improvvisamente si increspò sul minuscolo controtempo

di un tacco che si mise a oscillare, a

a un passo, e si piegò, al passo successivo

di una zoppia obbligata, si sfila la scarpa ferita

gialla mette la freccia, si ferma, lei sale, detta

un lampo che però si infila negli occhi di

orologio d’oro non si va a correre con

tienti corto non ballare sì che ballo mi piace

prima dell’incontro quello sì che aveva paura io

un bravo vecchio Tom si può crepare o diventare

Lawyer corri, adesso. ¶ Gould si fermò. C’era una

più cosa fare, lei si era buttata giù dalle

Natale ha preso e si è buttata giù dalle

se ne andava. Poi si sporse verso il letto

tutt’e due, poi si volta e camminando lento

lo guarda. L’arbitro si infila il fischietto in

mani di Taltomar non si mossero. Le palpebre tremavano

sembravano disabitate. Dal corridoio si sentiva la donna che

tempo, che passava. ¶ Quando si alzò, Gould rimise la

macchina che respirava. Poi si fermò ai piedi del

era a vetri e si apriva da sola quando

con la Settima, Poomerang si passò una mano sul

nondisse: ¶ – I due capitani si consultano, poi le due

e se ne andava. ¶ Si sedette sui gradini, senza

che di giorno non si sentono. Come briciole di

rimaste indietro, e adesso si davano da fare per

è sempre qualcosa che si perde per strada, pensò

Devo smetterla, pensò. ¶ Non si finisce da nessuna parte

fare tutto di sera? Si guardò le scarpe, e

mai a rimettersele, quando si alzava dal letto per

alla luce dei lampioni si vedeva la roulotte, immobile

te. È strano. Ci si va a cercare marchingegni

lontano, e poi li si tiene accanto con un

una macchina, pensò. ¶ Non si poteva fare a meno

disse qualcosa che non si capì bene. Shatzy si

si capì bene. Shatzy si alzò e andò a

un sacco di chili, si tratta solo di mangiare

Cercava le scarpe. ¶ – Gould... ¶ – Sì? ¶ – Mi chiedevo... immagina un

In giro. ¶ – È possibile. Sì, è possibile. Facile che

alta che non la si poteva scavalcare. Dalle finestre

poteva scavalcare. Dalle finestre si vedevano i ragazzi in

quando l’aveva trovata si fermava e tirava a

canestro. Ci pigliava sempre. Si sentiva il rumore della

di vento. Il ragazzino si avvicinava al canestro, recuperava

hanno ricomposto la domanda si fermano. Occhi al canestro

alla cattedra di, o si guarda o si gioca

o si guarda o si gioca, le lacrime del

presentò nell’Aula Magna. Si alzò in piedi e

imbarazzo, lo studioso inglese si lasciava colare addosso l

mascelle, a intervalli regolari, si serravano appena, inasprendo il

la sua camera iperbarica, si tolse gli occhiali, chinò

e, calate le palpebre, si concesse una circolare e

d’improvviso la testa, si infilò gli occhiali con

il prof. Mondrian Kilroy si mise a vomitare. Era

giorno lo sceriffo Wister si sveglia all’alba. Si

si sveglia all’alba. Si alza. Vede all’orizzonte

case bianche del pueblo. Si volta. Bear è a

borse e il fucile. Si rimette in marcia. Cammina

tanto cade a terra, si abbassa il cappello sugli

sente le forze tornare, si alza e riparte. Non

alza e riparte. Non si volta mai. Riesce ad

chico, fuori dal pueblo. Si è accampato qualche centinaio

giorno lo sceriffo Wister si fa dare un cavallo

che cancellano la pista. Si ferma una volta sola

una miniera abbandonata. Smonta, si accende un fuoco. Passa

alle prime case, qualcuno si mette a urlare che

un ubriaco. Qualcuno gli si avvicina per aiutarlo. Lui

grigi. Lo sceriffo Wister si ferma a tre passi

la pistola. Eugene Clark si ferma. Lo sceriffo Wister

non respirava più. Poi si appoggia la pistola sotto

urla, Bear. Lo sceriffo si è sparato, Bear. Lui

sparato, Bear. Lui non si volta, continua al passo

dove vai? ¶ Bear non si volta. ¶ A dormire, dice

padre. ¶ – Ciao. ¶ – Tutto bene? ¶ – Sì. ¶ – Cos’è questa storia

essere una gran cosa. ¶ – Sì. ¶ – È dall’altra parte

mondo, Couverney. ¶ – È lontana, sì. ¶ – Mangiano da cani, lì

pagano bene? ¶ – Credo di sì. ¶ – Quella è una cosa

contenta, Gould. ¶ – Glielo dirai? ¶ – Sì, glielo dirò. ¶ – Davvero? ¶ – Sì

Sì, glielo dirò. ¶ – Davvero? ¶ – Sì. ¶ – Davvero? ¶ – Lei sarà contenta

le dirò solo questo. ¶ – Sì. ¶ – E che è una

è una grande cosa. ¶ – Sì, spiegaglielo che è una

grande cosa. ¶ – Sarà contenta. ¶ – Sì, è una buona idea

un po’ di tempo. ¶ – Sì. ¶ – È una grande occasione

tua testa, hai capito? ¶ – Sì. ¶ – Sta’ ad ascoltare tutti

con la tua testa. ¶ – Sì. ¶ – È la tua vita

modo di dire. ¶ – Ah. ¶ – Si dice così. ¶ – Ah. ¶ – Avevo

dire. Quando la faccenda si complicava, no?, lui usava

sole negli occhi ci si abbronza, non si spara

ci si abbronza, non si spara. Lo diceva anche

sole negli occhi ci si abbronza, non si spara

ci si abbronza, non si spara. Diceva così. Adesso

ciao. ¶ – Ciao papà. ¶ – Gould... ¶ – Sì? ¶ – Shatzy, cosa ne dice

di Couverney? ¶ – Di quello? ¶ – Sì, di quello. ¶ – Dice che

un autogrill. ¶ – Un autogrill? ¶ – Sì. ¶ – Cosa cazzo vuol dire

Credo. ¶ – Forte, quella ragazza. ¶ – Sì. ¶ – Salutamela. ¶ – Va bene. ¶ – Ciao

sedia al letto e si siede. Guarda Taltomar. Aspetta

cesso com’è. ¶ Gould si alzò, e andò a

Gould tornò a sedersi. Si mise a respirare al

passeggiare insieme, professore. ¶ Poi si alzò. Andò in corridoio

bianche e nere. Gould si mise a camminare. Teneva

era un pugile che si allenava correndo lungo i

Larry Lawyer hai capito sì che hai capito vram

Duecento. Lo sceriffo Wister si ferma. Urla: Falla finita

soglia di una posada. Si avvicina. Le chiede in

Lei fa cenno di sì, con la testa, e

dice in spagnolo. Lei si fa un segno di

Lo sceriffo Wister beve. Si è portato via dell

vecchia fa cenno di sì. Lo sai chi è

Allora la vecchia dice: Sì. Es un chico que

l’ha detto lui? Sì. Lo sceriffo Wister beve

davanti a sé. Nulla. Si volta a destra. Vede

Due volte. Bear non si muove. L’eco degli

L’eco degli spari si perde, lentamente, nell’aria

al passo, lo segue. Si lascia portare dalla bestia

addormentare. Dopo tre ore si ferma a una sorgente

Aspetta che il sole si abbassi ancora un po

pistola. Cinquanta metri. Bear si volta, ha una pistola

animale. Alza la testa, si appoggia al corpo del

Il cavallo di Bear si impenna sulle zampe posteriori

vicino all’altro. Bear si è alzato. Recupera la

Carica il fucile. E si mette a camminare. Bear

camminare. Bear lo vede, si volta, e si allontana