Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

forza, ogni sua volontà si concentrava in quell'estasi

un sogno, e che si potesse dileguare al suono

inconscia, pregava perchè esso si arrestasse. In quel novello

anima che per sempre si è data. ¶ - Potessi morire

morire in pieno vigore, sì, ma in piena illusione

sguardo di nuovo, come si cerca il sole dal

E adesso mentre Raul si dava alla disperazione, volendo

amare. Ah, il minuto si prolungava così bello, avente

il bianco fantasma che si agitava sulla scena cadeva

cadeva esanime; l'amante si precipitava nella battaglia cercandovi

Dias a Stella Martini. ¶ - Sì, per le dodici - rispose

mantelli. Anche le Acquaviva si erano levate, quando Cesare

messi all'orientale. Egli si fermò un momento a

braccio di Laura e si avviò lentamente. ¶ L'uscita

quello è l'addio. ¶ Sì, l'addio: la moglie

che egli ama. Ah, si ha un bell'essere

volgersi indietro. Tutto questo si faceva correttamente e il

commedia, e la tristezza si poteva anche attribuire a

sportello. Nell'ombra, Anna si fece bianca come se

Felice notte, signorine. ¶ E si arrestò per far passare

mano guantata di bianco si agitò, salutando debolmente. Mentre

venuto con loro, che si mise a baciare, nell

sguardo severo di chi si meraviglia e si dispiace

chi si meraviglia e si dispiace che una malattia

ella facesse o dicesse. ¶ Si vedeva che ella spiava

tempo, la sua idolatria; si scorgeva che ella studiava

proprio discorso, e che si immergeva nel silenzio, quando

le diceva, Cesare Dias si gloriava dell'opera propria

gli davano sospetto: e si metteva a chiedere a

buona, per credere che si potesse cangiare l'intima

sgorgare, a dir di sì, sempre sì, sempre, anche

dir di sì, sempre sì, sempre, anche quando le

cosa. ¶ Di Laura non si preoccupava: la bellissima e

bellissima e saggia Minerva si sarebbe maritata, se voleva

esse andavano e dove si faceva trovare così per

sempre: appena Cesare Dias si accostava alle fanciulle Acquaviva

fanciulle Acquaviva, in pubblico, si poteva esser certi che

così naturalmente, che non si prestava a pettegolezzi. E

che conosceva da poco, si teneva riservato, pur volendo

una certa coltura: e si scorgeva, osservando finamente, che

salvo rari amori prepotenti, si fonda sopra la mutua

corte di Luigi Caracciolo si venne così accentuando, che

le ragazze, immancabilmente; non si scompagnava da loro, che

e molta finezza, ci si ostinava, ci si irritava

ci si ostinava, ci si irritava, quando si nominava

ci si irritava, quando si nominava l'amore: e

e il suo animo si rivelava, allora solo si

si rivelava, allora solo si vedeva che egli era

levandosi. ¶ Mentre la sorella si metteva al suo posto

la porta. La ragazza si appoggiò allo stipite, respirando

del gran teatro napoletano si svolgeva, in tutta la

Anna. E quando Anna si fu seduta, le dette

che come amanti. ¶ Dove si era seduta adesso, Anna

corridoi, fumando una sigaretta, si rimettevano ai loro posti

loro posti, mentre ella si sentiva riprendere da quella

darsi un'aria disinvolta, si fermava a considerare la

indifferente, il sottil velo si levava dalle cose circostanti

profondi sguardi della donna si posavano, così, naturalmente, attratti

amore: quanti pallori che si allargavano sui volti impercettibilmente

una celestiale speranza! Ella, sì presa dalla sconosciuta mano

mano del suo destino, si perdeva nella contemplazione di

che erano giovani o si sentivano ancora giovani, tutti

avvenire, tutti quelli che si pentivano della mala scelta

di gioia, di abbandono, si fece nel suo spirito

curva della vita, ella si sentiva rinata, rifatta nelle

divina incoscienza e vi si abbandona col fervore dell

della persona amata, vi si perdette dolcemente, senza rossori

il sipario scendeva, ella si vide innanzi la figura

sua sorella, che non si lasciava tangere dalla fiamma

di quell'incendio, che si posava bella della sua

sorelle. I due uomini si sedettero, Cesare Dias accanto

Laura. La conversazione, leggera, si annodò subito sullo spettacolo

di canto, sul palcoscenico, si va così restringendo. Una

sicuramente, cara Anna. ¶ E si rivolse a lei, con

tristi... - mormorò Anna. ¶ - Diamine, si sa che sono tristi

il solo bene che si rimpianga di tutta la

o meglio ignorare? Qui si sottopongono alla vostra ragionevolezza

sera: ciao, Cesare. ¶ Così si licenziò Caracciolo, correttamente, senza

a Dias, il quale si era levato: parve avesse

riabbassò, tranquillizzata. La porta si richiuse senza rumore. ¶ - Un

Adesso, per cortesia, non si voltava tutta verso il

che va in società, si sfioravano. Ella aveva paura

tanto, cautamente, col fazzolettino si toccava le labbra rosee

il marito di Valentina, si ribella all'idea dell

di amore, di pietà, si andava altamente svolgendo, Anna

sguardo di Cesare Dias si fissava ogni tanto sui

della loro società, che si mostravano in teatro quella

manifestazioni della biondezza, mentre si è bruna a una

era alle sue spalle: si pentiva di non avervi

propria fisonomia, e fantasticamente si raffigurava bruna e scarna

a se stessa che si sarebbe sempre vestita di

gentiluomini crocesegnati, quando Anna si sentiva affranta dalla malinconia

congiura; dai palchi anche si applaudiva, l'orchestra ricominciava

l'orchestra ricominciava, tutti si muovevano, si accomodavano meglio

ricominciava, tutti si muovevano, si accomodavano meglio al loro

congiura. Anche Cesare Dias si era rivolto un poco

cinque minuti, il gas si alzò; e dal maestoso

falange di eleganti che si ergeva, fitta, dalle poltrone

Nei palchi qualche signora si teneva indietro, contenta di

volta che un palco si schiudeva. ¶ Adesso, a ogni

nimbo dove la luce si frangeva sulla fronte e

di trina bianca, che si arrovesciava infantilmente, lasciandole il

velluto nero glielo cingeva; si vedeva un po' del

bel corpo giovanile che si disegnava nitidamente, scultoriamente. I

ricciolo, non una ciocca si abbandonava: i capelli erano

il viso di Anna si era un po' affinato

che l'anima non si fermasse mai più sopra

niente. Ogni tanto ella si facea vento col ventaglio

occhi levati, assorta; ma si scoteva subito. Stella Martini

della sua vita sfiorita, si era messa un po

gli occhialini dei giovanotti si erano rivolti su loro

di una, della bruna, si diceva che era stravagante

poichè le fanciulle non si guardano, in teatro, nè

altrove, se non quando si vuole sposarle. ¶ Poi, apparve

di grosse perle: tutti si rivolsero a lei. L

musicale. Nel palco Acquaviva si taceva; e le due

più grandi perchè non si espandevano, non la interrogava

divo tenore Roberto Stagno si avanzava, per filare la

ondeggiamenti della folla, che si commuove all'attenzione. Laura

era un giovane gentiluomo. Si sedettero innanzi, subito, fra

occhiata lunga, insistente, poichè si voltò a guardare: ma

Cesare Dias, ma non si voltava mai al palcoscenico

misterioso fascino che le si addensava intorno e a

intorno e a cui si abbandonava, senza tentare di

nasceva dal dramma che si iniziava sul palcoscenico, sospirato

ella, senza combattere, vi si lasciava andare. Erano, intorno

chiara nuvola e che si affittivano, si affittivano, sino

e che si affittivano, si affittivano, sino ad avere

una densità impenetrabile: ondeggiava, sì, intorno a lei, la

fiore del girasole magicamente si volta sempre alla divina

cose, così Anna Acquaviva si rivolse nuovamente al palco

e solo sbadatamente, talvolta, si girava a dare un

Invece Luigi Caracciolo non si sdegnava neppure di dare

un fino sorriso gli si disegnava sulle labbra rosse

gli disse una parola; si levarono e uscirono. A

parvero scolorate ed ella si buttò indietro; il luminoso

indietro; il luminoso teatro si era trasformato in un

divinamente - osservò Stella Martini. ¶ - Sì - rispose Laura. - Non vi

fruscìo di persone che si muovevano, un maggior agitarsi

altrove, un chiacchierio leggero si elevava, mollemente, dai palchi

contessa d'Alemagna. ¶ Anna si volse subito, prendendo l

altro, in modo che si vedevano i due profili

i due uomini sorridevano, si vedeva l'angolo del

piccolo strato di pallore si distendeva sulle guance brune

chiedeva notizie, ella diceva sì, chinando il capo, col

gesto, con lo sguardo. ¶ Sì, per quello che le

sfere ideali dello spirito: sì, per quello che le

morta prima di macchiarsi; sì, per quella poveretta della

aveva ingannata così dolorosamente; sì, per la buona suora

nell'altruismo più affettuoso; sì, per chiunque. Non avrebbe

Non avrebbe detto che sì, Anna Acquaviva: poichè ella

così imperturbabile, che ella si rincorava a vederlo, come

vederlo, come i deboli si rincorano vedendo le persone

anima superiore che non si diverte, che non s

solo, qualche volta, egli si metteva a burlare il

uomo forte e austero, si adattava a un ambiente

follie umane, per cui si perdono le riputazioni e

ragioni del sentimento che si oppongono a tali corrotte

ragione. ¶ Ora che ella si era levata, restavano spesso

all'emozione, sempre che si nominava sua sorella. ¶ Cesare

il viso di Anna si tramutava, ogni volta che

mai: l'occhio suo si facea vitreo, e in

pensando, quando la voce si soffocava nella gola e

fa. Chi dice troppo, si perde. ¶ Ah, all'udire

quell'ultima parola, ella si fece bianca come il

detta: Chi dice troppo, si perde. Una volta, sei

sè nessuna fibra che si ribellasse, il sangue dormiva

pentimento. Chi dice troppo, si perde. Cesare Dias aveva

fisonomia di Cesare Dias si chiarì, in quel principio

gli altri, per quanto si può. Tutto il resto

donna, in qualunque condizione si trovi, assume delle responsabilità

correttezza; infine, perchè quando si è ricchi e nobili

certa maniera, e quando si è poveri e oscuri

è poveri e oscuri, si deve esser morali a

mani, per dire di sì. ¶ - Ed è anche una

sue lagrime per nessuno: si sentiva soffocare di affetto

sua stella del polo, si trovava ravvolta in un

parole: ¶ - Voi siete forte. ¶ - Sì - disse Cesare. ¶ - E... siete

vero? ¶ - Molto felice; quanto si può esser felice - concluse

Dias levò il capo, si alzò dalla sedia, passeggiò

fugacissimo. ¶ - Chi dice troppo, si perde; chi vuol sapere

quella sera di Natale, si dava la più drammatica

vecchia o nuova, vi si dia: ma quando l

mezzo milione di abitanti, si agitavano da qualche giorno

continuamente gli equipaggi signorili, si fermavano, la portiera della

piccola ed elegante carrozza si schiudeva con un rumor

rossi, continuo; dall'apertura si vedeva il duplice bianco

da tutte le parti si udivan voci che chiamavano

teste incappucciate, aspettavano che si aprisse. Frettolosamente, uomini in

occhio ovale di cristallo, si chiudevano, degli sbuffi d

un silenzio, la gente si diradava, assorbita dai palchi

e di viole che si accordavano, curiosamente. Alle otto

volto martoriato, rifatto buono, si coperse di un pallore

neri occhi che non si aprivano, adesso, per la

guerriero valoroso che sopravvive sì alla battaglia, ma che

pettinarglieli, senza che ella si levasse dal fianco destro

sotto alle palpebre, che si tingevano leggermente di violetto

ciglia chiuse, lacrime che si disfacevano sulle guance, che

la malata singhiozzava, o si lamentava o sospirava. ¶ Era

fino a che non si inaridisca la sorgente. Allora

in lei, parea che si liquefacesse in quei fiumi

Martire, le pie assistenti si chinavano a tergere le

bassi, a passi cauti, si va a deporre sopra

voluto aver famiglia, che si mangiava tutto solo la

dono Francesco Acquaviva. ¶ - Mah... si mariteranno presto - gli rispondevano

diffidente con loro e si era chiuso in un

rassomigliante alla propria, e si piega, sorridendo, incuriosito, per

di diletto spirituale, che si prova leggendo in un

libro una idea che si è avuta, una volta

avuta, una volta, che si ha, che si ritrova

che si ha, che si ritrova espressa bene, degnamente

caratteri, ogni tanto, non si urtavano gravemente: talvolta ella

urtavano gravemente: talvolta ella si arrestava, presa da un

sua pupilla Anna Acquaviva si era innamorata di un

era che la rettorica si combatte da se stessa

rispettata. Ah, uno sconvolgimento si faceva nell'anima di

vita e che ora si trovava di fronte a

primo rumore della tempesta si piegava, già perduta, che

cuore ardente della fanciulla si chetassero le fiamme della

del suo cuore, egli si prometteva di esser più

austero e sereno, dove si potesse padroneggiare. Ah, se

loro; e pur troppo, sì, vi sono cuori che

già che Cesare Dias si fosse molto intenerito, non

calmo, indulgente, benevolo, come si fa per chi commise

per nome quando ella si lagnava, temperando la luce

solo con un cenno, si sedeva lontano dal letto

giorno, le domandava come si sentisse: essa accennava che

Dias, senza farsi udire, si levava, se ne andava

po' del loro splendore, si animava la tinta scialba

parola, con voce fiochissima. Si dovevano chinare su lei

orecchio: ¶ - Sentite... ¶ Cesare Dias si accostò: i neri occhi

un momento che Anna si trovò in faccia i

facessero una domanda, ella si scosse e tentò sollevarsi

quella dolcezza compassionevole che si usa ai malati, ai

passata, e più ella si sprofondava in un pentimento

in un pentimento amarissimo. Si sentiva, innanzi a loro

la sua, il pentimento si faceva più profondo. Anna

inondata di lacrime, ella si sentiva una creatura miserabile

tutto quello che le si accordava, era una grazia

e piedi legati, ella si dava ai due esseri

scaletta dell'albergo e si trovarono di nuovo in

mosche: i due preti si sedettero alla tavola sempre

sempre preparata, e mentre si allestiva il pranzo, uno

vinse. Ma Giustino, deciso, si era allontanato, per parlare

Vedrai. ¶ Risalirono la scaletta, si fermarono al primo piano

pallidi, gravi, confusi. Ella si guardò intorno: il salottino

con tanta pietà, che si sgomentò di nuovo, più

strozzata. ¶ Nessuna risposta. Giustino si era seduto e aveva

E invece di andare, si sedette innanzi a lui

la sensazione che le si spezzassero le tempia; se

verso le guance, e si andò sempre più dilatando

morenti, all'agonia. ¶ Ella si levò di scatto, andò

suo strazio. Giustino non si era mosso dal suo

fatalità: a un tratto, si trovò Anna alle spalle

la voce tua mi si allargava carezzosamente nel cuore

via, il cuore gli si gelò dallo spavento innanzi

morrai: alla tua età si vive, anche vincendo un

sulle spalle. Allora ella si accostò alla finestra, e

ella volta a volta si lamentava come un fanciulletto

angosciosa, fatale, implacabile le si delineava nella mente: tutto

battaglia di opposti sentimenti si combatte nel cuore e

della mischia, una frase si presenta, netta, precisa, con

visioni; ed in essa si raccoglie, si riassume, antica

in essa si raccoglie, si riassume, antica, breve, leggenda

dolore. Ah ella soffriva, sì, per tutte le sue

Napoli è già partito; si può andare a Torre

due o tre volte: si passò una mano sulla

mano sulla fronte che si arrossiva a striature, bizzarramente

che non potette sopportarla. Si alzò, andò di là

pareva che nell'anima si compisse un'opera di

lavoro del destino, tacitamente, si compiva e fiaccata ogni

gli estranei. E non si doleva, non sapeva più

Nessuna risposta. L'uomo si avanzò verso la camera

vinse il suo abbattimento, si levò, fece due o

tre passi vacillanti e si abbattè ai piedi di

talvolta questa mano le si posava sulla fronte, quasi

serrata. La carrozza improvvisamente si fermò, delle voci si

si fermò, delle voci si udirono, ella si sentì

voci si udirono, ella si sentì trasportare leggermente, su

e due fresche labbra si posarono sulla guancia della

ai sensi di Anna si addensò una tenebra fitta

delle guance, delle tempia, si eran fatte di un

e la febbre purpurea si dichiarò in tutta la

sesto giorno queste macchie si gonfiarono, divennero nerastre, come

ogni tanto, di notte, si lamentava sommessamente, con tale

una notte per ciascuna, si piegavano sul letto della

intime latebre: l'assistente si angustiava invano, cercando di

tante piccole ferite che si andassero cicatrizzando: le macchie

qui? Nessuno. Quali mani si stenderanno a richiamarmi? Quelle

è sempre triste, comunque si dica; e faccia Dio

era smorto in viso: si sentiva vinto e perduto

cui fiore di bellezza si è appassito prima di

e ogni tanto ella si mordicchiava il labbro, nervosamente

certo punto, la fanciulla si levò: ¶ - Io vado - disse

E con passo leggerissimo si allontanò verso l'alto

abbassò il capo e si mise a recitare fra

una disgrazia. ¶ Allora egli si fece severo, l'ammonì

della fede, quando non si voleva neppure chiederne gli

animo fiero e impetuoso si era ormai chiuso alle

e il padre Verginista si piegò a vederne il

sola, libera, fuggita infine, si arrovesciò indietro, comprimendosi un

costui, naturalmente. Da Pompei si ritorna sempre nella giornata

a una sonnambula che si svegli. ¶ Egli pensò che

di orologeria perfettamente montato, si avviò alla sala di

sala di prima classe. Si guardò attorno con indifferenza

persona di sua conoscenza si meravigliasse d'incontrarla sola

innanzi, niente altro. Non si sorprendeva neppure di esser

dove il freddo invernale si mitigava in un tiepido

scirocco: e che ora si dileguava facendole fare un

di una fanciulletta che si sia smarrita nella strada

smarrita nella strada. Oh sì, nell'orizzonte chiarissimo ondeggiava

fibre; ma quando ella si scuoteva dalla contemplazione più

treno, oltrepassata Torre Annunziata, si mise per la bruciata

delle acque marine: e si andava in un gran

dubbiezze desolanti di chi si sente lentamente cadere in

in un precipizio, ella si mise dietro a una

Anna, più che mai, si era messa a desiderare

contro la sua coscienza. Si accorse di essere restata

macchinalmente, un cortiletto oscuro, si mise per una scaletta

ometto curvo e lento, si era avviato innanzi a

e la giovinetta che si reggeva a stento, in

grande abbandono delle fibre, si misero per la bellissima

o tre volte ella si lasciò cadere sopra una

e il povero vecchio si sedette un po' distante

petto, addormentandosi. Anch'ella si lasciava prendere dalla prostrazione

impetuoso, di tumultuario. Adesso si sentiva troppo sola, abbandonata

pausa di riposo, ella si levava di nuovo, un

e andandosene, pian piano, si voltò indietro più volte

di tutte le cose si smarriva; il nome di

bigia tomba della libertà, si mise un'ombra. Era

stese la mano e si levò; sorrideva così luminosamente

suo amore, Anna non si accorgeva della emozione dolorosa

affermativamente con un semplice sì, detto molto sottovoce: poi

udendolo più rispondere, Anna si fermò, trattenendolo lievemente pel

tanto dolore, che ella si convinse subito, intendendo la

Via di Mare, donde si esce dalla città morta

ora della notte che si avanzava rendeva sempre più

Da che il lume si era spento, una fiamma

cuore al cervello, le si era diffusa per tutto

una forte febbre, ella si sentiva bruciare, e le

bruciare, e le labbra si disseccavano all'alito caldo

così smorto, che non si diffondeva. Pensò di muoversi

per udire se poi si muovesse Laura nel suo

del loro salottino, che si udiva anche nella loro

buttandosi indietro, sgomenta, ella si levò a sedere e

vestito di lana bianca, si vide, nell'ombra. ¶ - Forse

era certa che Laura si sarebbe svegliata. Le pareva

e il salone, e si fermò, stordita dal colpo

ella lo sapeva; e si fidava così di lei

un servo, raccomandandosi, empiamente sì, ma raccomandandosi, a Dio

apparve sull'altra terrazza, si appressò, si fermò al

altra terrazza, si appressò, si fermò al muretto di

che abbiamo fatto insieme, si va dileguando, ogni giorno

ne accorgesse. Adesso ella si ergeva innanzi a lui

di un titolo. ¶ - Tutto si oppone al nostro amore

ma le nostre persone si trovano in condizioni così

bella per te: piangerai, sì, soffrirai, perchè mi vuoi

bruciava il sangue. Egli si appoggiò le due manine

resisto, lotto e vincerei, sì, vincerei, se tu mi

capirmi. Addio, amore. ¶ Ella si volle staccare da lui

disperato, la trattenne: ella si abbandonò di nuovo, come

quel drammatico amore che si portava via l'animo

sopporterei tale vergogna! ¶ Ella si staccò da lui e

del proprio sogno. Allora si avanzò verso lei, le

per qualche tempo: egli si era sollevato e allontanato

sangue di Anna, gli si era comunicata. Pareva che

che li schiacciava. Non si odiavano, certo; ma anche

parlare a lui: egli si deve ricordare del passato

semplice e austero. ¶ Ella si allontanò lentamente, quasi stanca

senza volontà; e vi si addormentò, di un sonno

alla stanza da pranzo, si sentì spossata, vinta dalla

porta socchiusa ella vedeva, sì, vedeva della luce, nella

minuto passò, ed ella si trovò sempre lì, inchiodata

a un certo punto si sarebbe alzata, andando in

di cenci bianchi, Anna si doleva ancora: sua sorella

spalle, noncurante e sdegnosa; si è levata lentamente e

grandi amori, per cui si vive e si muore

cui si vive e si muore; ha negato che

ha negato che non si possa vivere senza affetti

spettatore, come al teatro si ammira una scena drammatica

scena drammatica e dopo si applaudisce l'attore che

fuggire. Bisogna fuggire, qui si muore, così. Tutto è

più trascinare la catena. Sì, quello che fo, è

comune giudizio degli uomini, si disonora, e malgrado la

contessa d'Alemagna, che si portava dietro altri due

e la stanchezza; Laura si voltò indietro, quasi casualmente

uno sguardo di riconoscenza. ¶ - Sì. Io preferisco questi abiti

è elegante. ¶ E scherzando, si mise a carezzare il

motto? - chiese ad Anna. ¶ - Sì. ¶ - Non ne avete avuto

mormorò lei, malinconicamente. ¶ E si piegò sulla ringhiera, guardando

la tribuna: ed Anna si rigettò indietro, pallida, silenziosa

Amarilli - disse Laura, che si interessava ormai totalmente del

intenzione, Luigi Caracciolo. ¶ - Non si chiamerebbe Cesare per nulla

della irresistibile gioventù, egli si levò e se ne

movimento di ombre che si agitano in un sogno

Luigi Caracciolo, ella non si ricordava che la gentile

quella gratitudine. Adesso ella si tormentava, perchè non si

si tormentava, perchè non si compiva presto la terza

correvano, quelle bandiere che si alzavano e si abbassavano

che si alzavano e si abbassavano, tutto ciò le

macchinalmente. A un tratto, si trovò innanzi Cesare Dias

cui l'aveva lasciata. ¶ - Sì, mi piace - ella rispose

il recinto del peso? ¶ - Sì - disse subito Laura, prendendo

ridicolo. ¶ Ma ella non si poteva consolare così presto

dolorosa, un'idea le si precisava maggiormente; ed era

Non aveva ella vilmente, sì, vilmente acconsentito? Non aveva

un'amarezza senza confine, si era rigettata indietro alla

udiva, confusamente, che laggiù si gridava allegramente, in quella

primaverile, che nel prato si chiacchierava e si rideva

prato si chiacchierava e si rideva, e che intorno

e le donne che si cercavano, tutti chiacchieravano a

di quelle coppie, forse, si amavano profondamente e forse

e alla morte; altre si davano alla frivolezza dei

nobile festa dei cavalli, si inebbriavano di gioia, ridevano

bianca figura di Laura si era allontanata con Cesare

schiudere al sorriso; essa si sentiva sola, perduta, avendo

a un sentimento sincero. Si sedette, anzi. Ella lo

Mi annoio; e chi si annoia, sente di annoiare

e sospettasse che ella si compiacesse a quella conversazione

pensava ad altro: e si rammentò del tempo in

passato. Anche adesso, ella si serrava nel mistero della

morte. ¶ Un gran movimento si fece intorno, dopo un

giorno erano finite. Già si formavano i gruppi per

scabrosa conversazione. Anna non si dava che al conforto

e la vacuità: egli si era molto divertito, nel

e Cesare, senza salire, si mise ad accomodare gli

guardando l'orizzonte, che si scolorava nel tramonto. ¶ - Non

Dias e Luigi Caracciolo si allontanavano avendo acceso delle

quel lungo tragitto, non si dissero una parola. Erano

anche a quelli che si erano leggermente annoiati sul

popolana e borghese, che si fa una festa di

di via Foria, Anna si chinò e prese un

dopo mezzogiorno e che si preparasse, intanto. Per un

una certa lentezza: e si fermò innanzi alla porta

rosea vestaglia che le si ammucchiava intorno ai piedi

i suoi gesti, quando si dirigeva a una signora

labbra restarono schiuse. Egli si era tornato a sdraiare

i fumatori solitarii. Anna si era seduta in bilico

vivace di una cravatta, si rilevavano, e nell'aria

Satzuma dove strani disegni si pingeano, le rose prendeano

fiore. ¶ - A che ora si va alle corse? - ella

con una certa ansietà. ¶ - ... sì. Avremo l'aria di

Non vai a vestirti? ¶ - Sì... sì - ella rispose, piano

vai a vestirti? ¶ - Sì... sì - ella rispose, piano. ¶ E

di un fiore, non si distaccò da quello che

prima di vestirsi, Anna si assicurò al collo il

la bianca mano sinistra si gloriava solo, nel suo

ali di rondinelle, ella si guardò nello specchio e

E subito, la porta si schiuse e Laura comparve

e la molle lana si adattava al corpo, con

del matrimonio di Anna, si era completata nel suo

talvolta, gli occhi le si velavano di un lungo

Anna, quando per poco si levava il suo eterno

della casa e spesso si vedevano solo nell'ora

fra Cesare e Laura, si davano del tu ed

dicevano che Laura ormai si doveva maritare: salvo, che

calda mattinata di aprile si ottenebrò agli occhi rattristati

bella e che tutti si voltassero a guardarla con

Toledo, dove la folla si assiepava, per veder passare

carrozza: e Cesare internamente si seccava di quel terzo

bruna dagli occhi azzurri si era vestita primaverilmente, di

facendosi invidiare dai pedoni. Si sentì, invece, così triste

coraggio d'interrogarlo, che si era vestita modestamente, con

Anna. Gli occhi le si velarono di lacrime. Egli

tempeste, di cui non si vedeva che il riflesso

del lampo: il tuono si allontanava nei cieli delle

per la millesima volta si pentiva dell'errore commesso

e rispettoso insieme; che si fa alle persone non

conoscenza, ma con cui si è in relazione di

tandem fine e leggero si allontanò, nel sole, come

sorella. ¶ Un debole sorriso si disegnò sulle smorte labbra

sorella da Cesare, ora si sfogliava, all'occhiello del

della vettura, ed ella si vergognava di raccoglierli. Ne

anche a lei, mentre si avviava a quel ritrovo

contessa d'Alemagna che si apprestava a scendere, anche

irresistibilmente: e mentre ella si piegava sulla ringhiera a

bene che Luigi Caracciolo si dirigeva verso la tribuna

dire Luigi Caracciolo, che si era adesso seduto, raggiunta

ed un confuso clamore si elevava al cielo azzurro

cose perfettamente semplici. ¶ Laura si era disinteressata della conversazione

vetro opalino; così Anna si assopiva a quella mitissima

e riconoscendola sorrideva; poi si riassopiva. Non era un

le finezze del lusso si armonizzavano in un ambiente

stanza, dove l'azzurro si faceva bianco, divorato dalla

senza che nessuna impressione si disegnasse sul suo volto

volto. Talvolta, Stella, insospettita, si fermava innanzi alla porta

quella bruna fisonomia che si assottigliava, quelle mani che

assottigliava, quelle mani che si facevano trasparenti, una voce

Anna, i cui occhi si eran subitamente velati di

e adesso appena appena si trascinava da una stanza

dove fanciulle e signore si raccoglievano, o per una

e i fiori, e si sdraiava, con gli occhi

quelle vaghe consolazioni che si offrono alle anime inconsolabili

era così luminosa che si sarebbe potuto leggere un

la fatal legge che si compiva contro lei. ¶ Una

questa superbia, vedete! ¶ Ella si era sollevata sulla poltrona

amata, e che non si consolerà giammai, giammai dell

taceva: la fronte gli si annuvolava di pensieri. ¶ - E

questo; di passione non si muore. ¶ - Già; è vero

una malattia letale, che si chiami passione; i medici