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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «si»

nautoretestoannoconcordanza
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1886
E man mano, ella si appartò con tutte quelle
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1886
aggiunse l’altra. ¶ Ella si chinò sulle rose, le
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il labbruccio inferiore e si misero a piangere. ¶ — O
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consolarle. La futura cognata si avanzò regalmente, diede un
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suo marito, che già si accostava, infastidito, alla porta
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1886
E Maria Gullì-Pausania si portò in un cantuccio
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1886
cognatine che singhiozzavano sempre, si mise a parlar loro
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faccia, come bimbe che si affidano alle promesse della
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1886
il caldo, Olgarella. ¶ E si appoggiò, tutta fidente, tutta
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trasognati di chi non si raccapezza più. ¶ — Olga mia
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partenza per Roma, tutti si affrettavano, la sposa si
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1886
si affrettavano, la sposa si avviò anche lei, seguita
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1886
scrivimi, non ti dimenticare. ¶ — , sì, scriverò.... — diceva l
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non ti dimenticare. ¶ — Sì, , scriverò.... — diceva l’altra
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uno svenimento. ¶ A lei si accostò Angiolina Cantelmo, e
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e le due ragazze si guardarono un momento, un
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1886
porta della stazione, tutti si mettevano in carrozza per
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al coltrone sollevato, donde si vedeva un fulgore di
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della Rotonda. I curiosi si affollavano al portone spalancato
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scorgere qualche cosa: ma, si entrava solo con un
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I curiosi credevano che si trattasse di un grande
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alla popolare cappella dove si venera l’Eterno Padre
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1886
a destra, a sinistra si affollava tutta, l’aristocrazia
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1886
facilmente l’aristocrazia napoletana si riunisce con tanta solennità
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1886
di Angiolina Cantelmo, che si era spenta quietamente, in
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fratello di Eva, che si era tirato un colpo
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1886
Tanta riunione di nobiltà si rinnovava, dopo un mese
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che l’amavano, ella si buttava al collo di
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Eva, ma ella non si volse neppure, continuò la
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il segno della croce, si accostò a sua madre
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1886
teso la faccia, ma si rigettò indietro, come pentita
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per Barcellona, Carlo Mottola si era deciso a sposare
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1886
e solo a Dio si volge, le parevano la
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spettacolo del suo dolore, si nascondeva per sempre in
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vi morivano o vi si facevano monache, le spose
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1886
dalla porta nel chiostro, si avviò alla porterìa del
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1886
nuovo certe mani amiche si stesero, quasi per toccare
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1886
rivoltella: una ragazza che si faceva monaca, doveva essere
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1886
Un intervallo di silenzio si allungava nella chiesa: il
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1886
dalla porta, tre finestroni si riscaldavano vividamente, mandando una
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1886
altar maggiore, una porticina si aprì, quella che comunicava
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1886
bianco: i piedi non si vedevano, le mani avevano
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1886
schianto al core e si mise a piangere silenziosamente
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1886
nel monastero con Eva si staccò dal fianco della
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1886
dal fianco della badessa, si avanzò verso la monacanda
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1886
il collo: una monaca si staccò dalle altre e
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1886
dalle altre e le si avvicinò, raccogliendole i capelli
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1886
appoggiandosi a una mazzettina, si avanzò lentamente verso Eva
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1886
di prora a cui si attacca la bandiera, tutta
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1886
E la snella creatura si voltò di nuovo a
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1886
ammiraglio aveva permesso che si visitassero la stanza da
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1886
una nave, per quando si sarebbero sposati. E finalmente
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1886
e di linee orientale, si tenevano per mano, sentendo
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1886
senza turbarsi, Tecla Brancaccio si appressò a loro, sorrise
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1886
provarne il peso. Esse si provavano ridendo, non riuscendovi
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1886
Dapprima la candida luce si era posata sul castello
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1886
saltata sul ponte, dove si ballava una gran quadriglia
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1886
male. Come la luce si muoveva, era un gridìo
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1886
e temendo: invece vi si leggeva una stanchezza rassegnata
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1886
faccia della fanciulla slava si illuminava morbidamente, in un
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1886
Tecla sorrideva: alla luce si vedevano i dentini minuti
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1886
Infine la luce elettrica si posò, per un pezzo
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1886
e la sua febbre si era comunicata a quattro
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1886
pubblico. Eugenia d’Aragona si dava a questa pazza
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1886
è il caffè e si vendono i giornali, faceva
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1886
Le due ragazze non si scompagnavano più, da quando
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1886
fine, acuto, di Chiarina si trovava bene con l
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1886
simpatica di Eva. Esse si misero a passeggiare su
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1886
sono venuta e che si è fermata fuori a
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1886
Balzac, l’Alberto Savarus. ¶ — , sì, hanno giuocato tutta
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1886
l’Alberto Savarus. ¶ — Sì, , hanno giuocato tutta la
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1886
può dare quattrini; io, . ¶ — E ti contenti di
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1886
sola cosa. ¶ La sala si andava popolando dei viaggiatori
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1886
il gruppo delle ragazze si fece da parte: le
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1886
soggiunse la seconda. ¶ E si guardarono, tutte lusingate di
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1886
seconda. ¶ Un sorriso dubbio si delineò sulle labbra di
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1886
Doria: Chiarina e Tecla si guardarono per un minuto
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1886
un suocero che già si lasciava prendere dalle grandi
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1886
e con Giulio Vargas; si dovevano sposare fra un
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1886
portato per Olga, Eugenia si andò a sedere in
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1886
Ma Rocco Caracciolo non si decideva a sposar Giulia
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1886
occhi, un po’ arrossendo, si erano strette, raccolte, mosse
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1886
arretrato di notizie, Caracciolo si è liberato della Fiammante
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1886
abbassato gli occhi o si guardavano intorno, come distratte
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1886
con Giulia Capece. ¶ Eva si volgeva sempre alla porta
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1886
malattia dello spirito che si manifesta in ogni fibra
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1886
serena. Non più essa si accompagnava con Felicetta Filomarino
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1886
su mille pieghe. E si vedeva in lei tutto
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1886
se questo matrimonio non si faceva. E il principe
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1886
un amico, un parente, si sarebbero contentati padre e
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1886
le fragili rose bianche si schiudono, in certe calde
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1886
non osando domandarle come si sentiva, parlandole sottovoce, spingendola
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1886
parziale divenne generale, ognuno si meravigliava che Massimo e
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1886
partenza di Roma. Eugenia si faceva giurare da Giulio
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1886
le loro nozze, essi si potevano chiudere nella immensa
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1886
mani amiche che le si tendevano e i bei
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1886
mammà per dormire tranquillamente, si guardavano in faccia, tutte
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1886
un convento di monache si ricamava già il corredo
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1886
che la carità non si fa soltanto coi quattrini
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1886
i bimbi abbandonati e si dava a quest’opera
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1886
Candida: e Giovannella non si era mai data pace
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1886
di altri fidanzati, non si sarebbe mai maritata. A
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1886
A un tratto, non si sa come, era nata
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1886
frivolo e sciocco dove si consumava la sua intelligenza
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1886
solo le due Sannicandro si consolavano, erano tutte felici
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1886
e Maria Gullì-Pausania si sentiva molto felice, perchè
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1886
ma qualcuna di voi si ammazzerà, ne son certa
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1886
ne son certa. ¶ Ella si gettò sopra una sedia
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1886
della sua origine non si vergognava: la malignità di
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1886
E per vincerle, tutte, si buttò al collo di
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1886
di fuochi di bengala si accese lungo il bordo
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breve fuoco di artificio, si ballava dappertutto. L’ammiraglio
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1886
grande curiosità le afferrava, si udivano di qua e
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grandi faccende pel ballo: ¶ — Si dovesse muovere l’áncora
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1886
tutto infiorato e imbandierato, si ballava disperatamente, come se
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1886
lentamente, una dolcissima simpatia si era stabilita fra i
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1886
ammirava quel giovanotto che si era voluto togliere dell
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1886
e imbandierate, non ci si balla la polka sopra
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1886
come resiste, come non si piega! ¶ — Non mi parlate
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1886
bisognerebbe imbarcarsi con chi si vuol bene.... ¶ — Perchè no
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1886
un waltzer, molte signore si erano sedute stanche, sui
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1886
le ragazze, indomite, non si fermavano. Elfrida Kapnist, audacemente
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1886
dolci nello stesso tempo, si teneva attaccata al braccio
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1886
un mese, strettissimamente, come si può fare a una
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1886
non lasciando che nessuno si accostasse a lei: ed
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pregiudizi. E come sempre, si dicevano di lei le
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1886
un momento Giulia Capece si era indispettita contro Elfrida
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1886
germanica e altri minori, si consolò: la sua corte
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1886
ai suoi amici, che si preparavano per le corse
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1886
musica tacque, le coppie si misero in giro pel
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1886
con loro Anna Doria si sfogava a mangiare, non
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1886
zitelle nervose; e ci si era venuta ad aggiungere
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1886
ridendo, sorridendo, bruni, simpatici, si prestavano a queste visioni
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1886
il ballo, osservatrice arguta, si era seduta sopra un
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1886
Allora vengo teco, — e si alzò, vedendo che non
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1886
ponte di poppa, ma si tenevano lungo il bordo
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1886
lungo il bordo, perchè si ballavano due quadriglie, fra
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1886
qualche essere solitario vi si appoggiava, guardando lontano. Giusto
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1886
videro Olga Bariatine che si affacciava al parapetto guardando
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1886
inquieta e nervosa, non si sapeva togliere dalla ringhiera
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1886
tutte le barchette che si appressavano alla Roma, agitata
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1886
di prora. Ivi non si ballava, la luce era
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tende che lo coprivano, si muovevano a un principio
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mare. Tecla e Chiarina si fermarono presso Angiolina Cantelmo
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grigi. Anche Emma Torelli si era fidanzata con un
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telegrafico e il matrimonio si doveva fare tra cinque
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caso della Juliano, non si era mai potuta sapere
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chiara, ma di cui si sentiva il malessere latente
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occhi rossi e gonfi. Si mise a discorrere piano
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un fiammeggiamento. Il capoturno si presentò alla porta della
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misura così grave, che si prende rarissimamente: ma un
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Subito dopo una quiete si allargò nell’ufficio. Napoli
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va Gipsy? ¶ — Benissimo, non si era che sferrata, ieri
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per seguirla, iersera. ¶ E si affibbiava uno strano braccialetto
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Anche io amo Carlo. ¶ — , ma le donne maritate
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mento un po’ quadrato, si leggeva la pazienza e
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la volontà indomabile che si raccoglie nell’aspettazione. Subito
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senza dire altro, Tecla si sedette al suo posto
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sorridendo a Chiarina Althan. ¶ — , non fosse mai arrivata
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meraviglie! Proprio! Ma che si burlano di noi le
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anticipazione la rendita. Giulia si mise a cucire di
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e la flessuosa persona si chinava come un fiore
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profondi, la bocca pensosa, si curvavano sulla stoffa, pieni
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un quadro. Intanto Eva si era anche messa al
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Buongiorno, carina, e grazie. ¶ Si cavarono i paltoncini eguali
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bene mammà tua, Eva? ¶ — , cara, è stata all
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tuo sta bene, Eva? ¶ — , cara, è a Gifoni
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alle due bambolette che si guardavano, soddisfatte della propria
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con Chiarina Althan e si mise al suo posto
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di spirito superiore che si piega per bontà d
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nel riceverla: di Elfrida si diceva un grandissimo male
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era una Radziwill, — ella si faceva regalare i vestiti
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Althan. ¶ — Come è che si è deciso al matrimonio
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duecento anni, nella casa, si andava perpetuando una tradizione
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buona ed onesta fanciulla si era messa ad amare
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ella aveva taciuto, non si era lagnata, non aveva
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un sorriso pallido e si faceva sempre più sottile
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che pel primo decembre si poteva contare per l
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da ricoverarsi, bisognava che si cresimassero. Bisognava trovar le
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solo Maria Gullì-Pausania si rifiutò: in verità, non
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domandò Eva ad Angiolina. ¶ — , se volete. Ma quelle
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volete. Ma quelle bimbe si sgomenteranno. È così triste
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lì dentro, ogni domenica? ¶ — , per obbligo, — rispose Angiolina
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cara.... ¶ — Sapete perchè Olga si marita così presto e
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eppure, quante zitelle che si vanno maturando! Non parlo
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ammuffita. Sapete perchè? Olga si marita subito e come
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1886
la terza pretende che si viva insieme; la quarta
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la quarta esige che si vada in provincia; una
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violentemente, per tutto, che si sentiva brutta e se
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1886
vendicava, essendo sgraziata, che si sapeva antipatica, e se
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1886
la figliuola la chiamava. , tutte soffrivano per le
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1886
andare a letto e si facevano benedire da mammà
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1886
miracolosa, tutti telegrafavano, ora. Si era dovuto attivare un
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1886
quel filo, macchina Morse, si riceveva soltanto: vi era
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1886
sezione femminile. La mattina si erano scambiata una sfida
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1886
gioconda, da campioni valorosi, si erano salutati come due
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1886
con un ticchettìo infernale. Si eccitavano, a vicenda: che
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1886
di Ida Torelli che si dannava alla linea Napoli
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1886
in loro qualità nuovissime. Si soccorrevano, con amore, scambievolmente
200
1886
di antipatie, di valori: si assistevano fraternamente, arse dal
201
1886
e su qualche sedia si asciugavano certe mantelline bagnate
202
1886
più prudenti, appena entrate, si cambiavano gli stivaletti, mettendone
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1886
granita di limone che si risolveva in un liquido
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1886
un soldo: col novembre si prendeva il cioccolatte, una
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1886
scendevano le mesate, ella si tratteneva più a luogo
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1886
questo debito: e lei si avvaleva di questo terrore
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1886
che esse arrossivano e si vergognavano. ¶ Dal primo giorno
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1886
primo giorno della pioggia, si erano manifestati i guasti
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1886
corrente giungeva a intervalli, si corrispondeva con grande stento
210
1886
grande stento. Alla sera, si guastò addirittura, non rispose
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1886
più spesso il guasto si dichiarava dal mattino, il
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1886
dal mattino, il tormento si manifestava subito dal buongiorno
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1886
Rendete sensibile la macchina. ¶ Si smontava la macchina, si
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1886
Si smontava la macchina, si regolava più delicatamente il
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1886
il sistema di orologeria, si accorciava la spirale per
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1886
sentire meglio la corrente, si accostava il coltellino a
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1886
tutta giovanile. Ogni tanto si udiva qualche sospiro profondo
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1886
la Caracciolo che ci si divertiva ai guasti, perchè
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1886
ai guasti, perchè non si lavorava. ¶ — Questa linea di
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1886
E ogni tanto: ¶ — Non si corrisponde più con Benevento
221
1886
un uccello che vi si posava, per un caso
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1886
andavano nella stessa direzione, si univano, e accadeva il
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1886
A un tratto, mentre si parlava con Reggio, saltava
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1886
le trasmissioni s’imbrogliavano, si confondevano, i corrispondenti litigavano
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1886
lieve, lieve, diceva: ¶ — Non si va più con Reggio
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1886
faccia stanca e annoiata, si presentò alla porta della
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1886
con la Sicilia. ¶ E si guardarono tutti e due
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1886
comunicò la notizia. ¶ — Non si corrisponde più colla Sicilia
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1886
colla Sicilia. ¶ Le fanciulle si guardarono fra loro, crollando
230
1886
Da quattro giorni non si avevano notizie di Venezia
231
1886
posta; di Ancona non si sapeva nulla; con Benevento
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1886
nulla; con Benevento non si comunicava: ora questo isolamento
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1886
direttrice. ¶ Ma qualcuna ci si divertiva a quel giuoco
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1886
fulminata ¶ — Sono cose che si raccontano, vice-direttrice. ¶ Maria
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1886
Maria Immacolata Concetta Santaniello si segnava a ogni tuono
236
1886
tuono più forte e si vedevano le sue labbra
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1886
a ogni scarica elettrica si arrestava con un lieve
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1886
tutta quell’elettricità le si scaricasse nei nervi. Sofia
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1886
nel mese di agosto si era felicemente maritata con
240
1886
fisime sentimentali, per cui si attaccava al vedovo di
241
1886
Angot. Beati loro che si divertono! Alle nove saranno
242
1886
fai condurre a teatro? ¶ — ! A quell’ora? con
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1886
troppo dura. Quando tutti si godono la festa, noi
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1886
ufficio: il Padre Eterno si è riposato il settimo
245
1886
del mese, come non si fa colle serve; se
246
1886
hai un fratello militare? ¶ — , sì, a Pavia. ¶ — È
247
1886
un fratello militare? ¶ — Sì, , a Pavia. ¶ — È venuto
248
1886
ufficio centrale, in cui si avvisavano tutti i prefetti
249
1886
sei minuti l’ufficio si rianimò, un fracasso di
250
1886
un fracasso di trasmissione si diffuse per le due
251
1886
furono riabbassate, le ausiliarie si distesero di nuovo nelle
252
1886
la conversazione non attecchiva, si tacque. In quel momento
253
1886
della Posta, dove già si udivano i primi scoppi
254
1886
pranzava in fretta e si andava a ficcare nel
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1886
col padrone, col cameriere, si era fatto amico con
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1886
Posillipo. E, puntuale, non si dimenticava mai di fischiare
257
1886
occhio, l’innamorato passeggiava. Si scambiavano un buonasera, sottovoce
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1886
non parlava, perchè non si muoveva dal suo posto
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1886
bizzochella, per farsi merito, si mise a leggere la
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1886
rappresentazione della Marini. ¶ — Che si recita? ¶ — La Messalina, di
261
1886
ammettendo, per principio, che si discutesse con lui. Di
262
1886
sei maligna. ¶ — Che maligna? si sposano: non lo sai
263
1886
potevano; ma il regolamento si estendeva alla direttrice e
264
1886
direttrice? Chi opinava di , chi negava. ¶ — Vedrete, vedrete
265
1886
negava. ¶ — Vedrete, vedrete che si marita e resta qui
266
1886
disse Peppina De Notaris; — si farà un concorso fra
267
1886
rimase interdetta. Il direttore si arricciava il mustacchio, come
268
1886
per sua regola, non si permetta più di dare
269
1886
quell’ora delle nove, si erano consumate in quel
270
1886
s’infilavano i paltoncini, si avvolgevano al collo le
271
1886
certi colpi di piumino, si metteva della cipria nei
272
1886
sua civetteria, tutta languori, si compiaceva di quello stato
273
1886
del petto. Le ausiliarie si allontanavano per le vie
274
1886
non importanti: che quindi si rivolgeva allo zelo delle
275
1886
di amore al lavoro, si firmassero sotto quella carta
276
1886
sotto quella carta; che si lasciava, per questo, intiera
277
1886
di ribellione nacque subito, si sviluppò in ufficio, nella
278
1886
piccole sofferenze, prendevano voce, si rinfocolavano nel ricordo, gli
279
1886
ricordo, gli spiriti depressi si sollevavano in quel flusso
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Ida Torelli. Le amiche si davano convegno, per mettersi
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per mettersi d’accordo. Si litigava dapertutto, fra quelle
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servizio straordinario. Le ausiliarie si sentivano pregate dalla direzione
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sentivano pregate dalla direzione, si sentivano le più forti
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tale di dispacci, che si contavano a serie di
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caso nuovissimo, ma nessuno si voltava. Nella sezione femminile
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i telegrammi da trasmettere si ammonticchiavano, formavano fasci, manipoli
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cinque da trasmettere, mentre si finiva di trasmettere una
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il goletto sbottonato perchè si sentiva soffocare, due macchie
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in ritardo, queste parole si udirono: ¶ — Buon giorno, direttrice
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delle mani che pareva si dovessero congiungere solo per
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sul viso. Le ausiliarie si davano un contegno disinvolto
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un contegno disinvolto, ma si sentivano sotto quello sguardo
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salone delle macchine e si sedette al suo posto
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la testa inclinata, come si farebbe il còmpito di
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naso rincagnato. ¶ Le ausiliarie si trattenevano ancora in anticamera
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oca, di cui tutti si burlavano, che era piena
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nessuna emulazione poteva risvegliare. Si parlottava, in un gruppo
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alla sua scrivania e si diressero alle macchine. Nella
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rischiarato da tre finestre, si vedevano le facce assonnate
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malaticcie; e da tutte si diffondeva un senso di
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Caserta non risponde. ¶ — Direttrice, si va bene con Aquila
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Foggia chiama. ¶ Pure non si mosse; non rendeva servigio
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a nessuno e non si moveva mai, senza l
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E come le chiamate si facevan sempre più precipitose
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bel seccante, Foggia! ¶ E si mise a ricevere, tenendo
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lo cacciò in tasca, si raddrizzò le lenti sul
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nelle sue tendenze sentimentali. ¶ — , ma un uomo non
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ma un uomo non si umilia così; — ribattè Borrelli
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Peppina Sanna che passando, si era fermata, da Caterina
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la De Notaris, avvicinandosi. ¶ — , sì, — le fu risposto
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De Notaris, avvicinandosi. ¶ — Sì, , — le fu risposto. ¶ — Oh
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è quel tale che si sdilinquisce sempre, — gridò Ida
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Borrelli, lo spirito forte, si stringeva nelle spalle, come
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mai lasciato sposare: e si torturava per questo amore
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sposarla e che intanto si consolava, recitando insieme con
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maschile dalla femminile. Ritornando, si fermò in mezzo alla
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aveva dato ordine che si abbassassero: il direttore predicava
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in quella penombra, poco si poteva leggere e poco
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le ombre della macchine si profilavano stranamente sui tavolini
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la loro ruota dove si svolgeva la carta, col
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Vi ha parlato, dopo? ¶ — : ha detto che era
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era Natale e che si seccava. ¶ — Spero che lo
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ufficio, era severamente proibita. Si era indulgente pei ritardi
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pena gravissima; al corrispondente, si faceva una lettera risentita
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subito esclamato: ¶ — Che moccoletto si regge noi, nevvero, signorina
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corrispondenza proibita: gli impiegati si seccavano nei loro uffici
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di chiacchierare; le ragazze si seccavano egualmente, e quel
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sul volto della peccatrice si leggeva la compiacenza dell
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con la voce strascicata: ¶ — Si va bene con Reggio
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niente. ¶ La direttrice non si accorgeva di nulla. Scriveva
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giuocar la tombola e si preparavano per un ballonzolo
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Clemenza Achard. ¶ — Grazie, — e si soffiò fortemente il naso
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di musica alla quarta; si sedeva a una linea
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non resisteva, diceva di , subito. Talvolta esse diventavano
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in casa e dopo si va al teatro. Tu
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di giorno, al Fondo: si fa La figlia di
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malintesa: i critici poi si scervellino pure liberamente, e
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scervellino pure liberamente, e si battano contro il mio
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Come se la fanciulla si confessasse mai a nessuno
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del matrimonio, la fanciulla si sviluppa in condizioni morali
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Il romanzo della Rosa si trasforma nel dramma della
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la sua anima non si dà facilmente, i misteri
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passate accanto: son passate, si sono allontanate, sono scomparse
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mente s’incalzano e si affollano, quale sfilata di
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ciò perchè i ricordi si fan tanto più vivi
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tutte queste braccia che si stendono verso me dal
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di lanetta nera: ella si ammucchiò al collo e
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Una nitida luce bigia si diffondeva sulle vecchie case
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Allora Maria Vitale, mentre si avviava, sorpresa dal silenzio
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meno cinque minuti, ella si doveva trovare in ufficio
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il fastidio: la madre si destava prestissimo e dall
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che è ora. ¶ Ella si riaddormentava, col buon sonno
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la multa. ¶ Ella, allora, si decideva, si buttava giù
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Ella, allora, si decideva, si buttava giù di un
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del caffè, che non si usava in casa, mangiava
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pezzo di pane stantìo: si vestiva presto presto. Malgrado
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pagavano per le multe, si scendesse a ottanta, come
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dei Bianchi, per dove si va a Toledo, incontrò
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una dormigliona impenitente, che si alzava alle sette meno
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sette meno un quarto, si vestiva in sei minuti
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traverso, la treccia che si disfaceva, la cravatta a
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le fortunate. Un’amarezza si diffondeva nella buona anima
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come è prescritto, quando si entra a caso in
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e personale: nulla le si precisava, come bisogno, nell
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in chiesa, passando. ¶ — Andiamo? ¶ — , sì: è ora. ¶ Si
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chiesa, passando. ¶ — Andiamo? ¶ — Sì, : è ora. ¶ Si avviarono
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Sì, sì: è ora. ¶ Si avviarono, Maria Vitale, tutta
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amore, per questo. ¶ — Già: si dice sempre così, quando
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sempre così, quando non si vuol bene a nessuno
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niente, — mormorò Maria, che si contristava subito. ¶ Scendendo per
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sbarrate ermeticamente sulla via, si aprivano al pubblico, sotto
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terza, trama leggera che si stende sul mondo. Sul
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scudo di metallo, dove si legge: Telegrafi dello Stato
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raggiunse Adelina Markò e si unì a loro. ¶ — Che
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voce molle e seducente. ¶ Si lisciava, con la punta
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una giovane duchessa che si degnasse visitare quella casa
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benigna e umana, che si compiacesse passare una giornata
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foglio, avidamente, mentre ancora si cavavano il cappello e
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cavavano il cappello e si sbottonavano il paltoncino. E
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undecimo minuto la linea si guasta. I dispacci crescono
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macchina stampante Hughes. Ci si lavora in due a
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galeotte del lavoro non si lagnavano ad alta voce
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senza guardarsi. Maria Morra si ripassava la parte di
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di codesti affari non si voleva più mischiare, che
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la Borrelli, Maria Valente, si mostravano severe e scandolezzate
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mal repressa. Ogni mattina si riunivano nella chiesa di
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Gesù e di Maria; si scambiavano rosari, amuleti, coroncine
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messa e pel vespero si davano convegno, ora in
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nei quaderni della geometria: si chiamavano sorelle, fra loro
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opposto alle spregiudicate e si disprezzavano a vicenda, le
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di catechismo. ¶ La bruttissima si levò e parlò dei
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cristiana, che le mistiche si erano rivolte ad ascoltarla
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di mistero in cui si avvolgevano i sacramenti e
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cercò di ridere e si levò per dire la
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piccola forca. Judicone vi si pose accanto grassa, grossa
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e delicato per cui si misurano le cadute dei
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olio, pregni di bontà, si fissavano intensamente su quell
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di spiegazione la voce si andò rallentando, la frase
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terza parte. Il professore si carezzava la barbetta bionda
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po’ di collera gli si ammassava nell’animo buono
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di Atwood, la classe si era impuntata da una
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fretta posteriore, posteriore: Cleofe si arrestò, tremò, perdette il
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occhi. ¶ Costanza Scalera, chiamata, si levò, con la sua
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Atwood: il direttore-professore si strinse nelle spalle. La
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vergogna e la confusione si dilatavano, crescevano: due o
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terrore ignoto, come ci si ammala per paura della
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Atwood pareva s’ingrandisse, si elevasse sul loro capo
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loro capo, pareva che si moltiplicasse nel suo meccanismo
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metallica e beffarda, che si rideva dei tormenti di
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certo punto il direttore si fermò: vi fu un
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umiliato. Mentre il direttore si alzava per andarsene, Checchina
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era una delle migliori, si alzò un po’ rossa
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la ricreazione la classe si era vuotata. Le convittrici
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le simpatie, le amicizie si pronunziavano, Amelia Bozzo era
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sbandamento generale, un fruscìo si udì: le due ispettrici
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ufficio gratuitamente, come se si degnassero di fare la
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Medusa. La stessa maestra si confuse: ¶ — Non si lavora
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maestra si confuse: ¶ — Non si lavora molto, mi pare
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pezzo, queste signorine non si danno pensiero del cucito
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arrovesciate, per fingere che si cucisse. ¶ — Lei, Borrelli, perchè
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ha il direttore. ¶ — Se si fanno far tutte il
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perso signora ispettrice. ¶ — Lei si bucherà il dito e
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le lagrime negli occhi, si schiantava a tossire. ¶ — Che
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e rispettabili, le quali si sacrificavano per loro, per
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pizzo pepe e sale si muoveva. Ma le ragazze
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Judicone gli chiese come si sentisse, gli offrì il
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calva: egli soffriva assai, si vedeva, ma si vinceva
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assai, si vedeva, ma si vinceva, neppure il pizzo
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dire la lezione, costei si alzò, tutta vivace, andò
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la quarta appena egli si accorgeva che la lezione
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è ancora solida. Egli si fermò quando suonarono le
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la chiusura della scuola: si fermò ed uscì. Esse
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disunirle; appunto per questo si erano stabilite amicizie ferventi
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tranquilli e di gelosie si manifestava, fittissima, saldissima. Mentre
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conforto e di bontà. ¶ si vedeva bene lo sguardo
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bruttona sentimentale e civettuola. Si rinforzavano le voci di
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nulla pensavano e che si davano sempre più alla
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altre tacevano. Le esterne si seccavano di cantare quella
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caffè, ribollito dalla sera; si seccavano di cantare, quando
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a perdere il filo, si faceva burlare da tutta
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un tôno più acuto si trascinò un’altra ventina
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fiato di allegrezza par si mettesse in quello stanzone
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i libri; Sofia Scapolatiello si struggeva di amore taciturno
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loro classe. Dalle porte si udiva un gran cicaleccio
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contro la luce, non si poteva distinguere la fisionomia
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fisionomia di quella figura: si vedeva solo che era
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di lì. In questo si udì un fruscio: era
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presto, aspettatelo pure. ¶ E si rimise a scopare rumorosamente
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a quell’incarico ci si dannava, non sapeva andare
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La personcina vedendosi sola, si azzardò ad aprire il
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veniva. Qualcuna delle ragazze si era seduta: Giuseppina Nobilone
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ascoltavano attentamente. Alessandrina Fraccacreta si teneva un fazzoletto di
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un momento i gruppi si sciolsero, le ragazze rientrarono
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che leggevano o scrivevano, si levarono. Era entrato il
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di trentuna fanciulle. Ora si vedeva bene la fisonomia
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colorito giallastro, dove non si mescolava una sola ombra
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il sacchetto; la Mazza si era rigettata verso il
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orazione — intervenne caritatevolmente Judicone. ¶ — , diciamola, poichè il Signore
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sulla porta. Tutte quante si alzarono, fecero il segno
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di corto, molto accurato. Si fermò un poco a
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sorci, con cui felinamente si divertiva a giuocare. Poi
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l’antipatia del professore, si ingarbugliava. Egli, senza pietà
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lagrime. Radente, il prete, si chinò sul registro e
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voi, laggiù, la nuova? ¶ — , signor professore — fece quella
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di fare? Qui non si ozia, come a casa
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come a casa, qui si viene per studiare e
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filo, la macchinetta parlante si era arrestata. Estrada, il
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di disgusto e poi si era lanciato in una
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fedine bionde che appena si cominciavano a brizzolare, dal
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delle altre lezioni. Anzi si diceva che Teresa Ponzio
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innamorata morta del professore, si diceva che Teresa Ponzio
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come esse dicevano: esse si stringevano nelle spalle ai
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n’era stata tradita, si sbiancava il volto; a
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professore di religione. ¶ Mercanti si alzò un po’ straccamente
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certe specialmente, pareva non si convincessero, lo guardavano coi
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confusa, disse la parabola: si vide alle spalle Carolina
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detto, delle spregiudicate, ci si divertivano assai alla lezione
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recitare la lezione. Egli si lasciava prendere, restava un
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quei soggetti scabrosi e si ingarbugliava in una quantità
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spiegazione mistica, le ragazze si guardavano fra loro con
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d’acciaio — ma che si burlavano di loro? Non
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Lacryma Christi, vino che si faceva nella grande vigna
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ma continuo, a cui si univa il tremore dei
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dolcezza primaverile: i napoletani si affollarono in tutte le
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tutte le strade donde si vedeva il Vesuvio, salirono
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su tutti i terrazzi, si arrampicarono su tutte le
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sul cratere: altro non si vedeva. Ma non diminuiva
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quel giorno la scuola si chiudeva all’una e
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di quella vacanza; e si incontrarono con gruppi di
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Maria Immacolata, il predicatore si fermò, abbreviò della metà
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ordini della signora Malagrida, si sparse il terrore: una
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il Vesuvio, gridava, piangeva, si dimenava, non fu possibile
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per sapere di che si trattasse; il teatro San
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della Maddalena, il rombo si sentiva più forte, assai
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forte, assai, le ragazze si sentivano affogare in quell
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onomastico della nonna, vi si trovavano le belle sorelle
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Galanti, per un pezzo si scherzò sull’eruzione, sul
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loro tremito; la società si diradò, tentando qualche ultimo
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casa; per la strada si salutavano frettolosamente, si scambiavano
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strada si salutavano frettolosamente, si scambiavano qualche notizia breve